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martedì 2 luglio 2024

A PROPOSITO DI COMMENTI SUL VECCHIO TESTAMENTO. - Gioacchino Musumeci - L'opinione Contro

 

Ciò che faccio per il momento è leggere il Vecchio Testamento libero da qualsiasi indicazione della dottrina, altrimenti sarei un megafono di un prete qualsiasi e per la divulgazione e l'esegesi dal punto di vista religioso ci sono tante parrocchie.
Il racconto contiene elementi grotteschi e comici, vale la pena di soffermarsi perché la divulgazione è sempre condizionata dall'idea che i testi siano sacri, ma lo sono veramente?
In che consiste la sacralità: dal mio punto di vista nell'idea che esiste una divinità il cui disegno superiore è volontà di piegare l'universo ai suoi progetti per il bene del genere umano. Per un creatore sarebbe un passatempo quasi noioso. Come si vede facilmente è l'uomo ad aver necessità di controllare l'uomo, non la divinità che teoricamente l'avrebbe creato coi presupposti che potesse peccare per mandarlo all'inferno, questa è banalità decisamente umana. I concetti di subordinazione e punizione sono del tutto umani.
In realtà l'aspetto "comico" della Genesi, per esempio, è contenuto nella descrizione di usi e costumi di epoche remote su cui si può solo sorridere. Inibirsi per questioni religiose è una forma di ipocrisia in epoca moderna: esseri umani di qualsiasi credo, convinti dell'unicità della loro verità, ironizzano o disprezzano continuamente altri esseri umani, quando non li uccidono con facilità sorprendente. Eppure tutti questi fomentati da integralismo religioso sono inibiti come bambini davanti a “Bibbia o Corano”. Ma proprio da questi si estrapolano elementi ad uso e consumo di grandi strateghi e manipolatori occupati a indicare infedeli e propagandare l'idea estremista del NOI contro LORO.
Se i libri sacri perdono i connotati di indiscutibilità cade ogni presupposto di conflitto sociale di matrice religiosa. Guarda caso lo scontro ideologica riguarda conservatori e progressisti. Poi in quest'ambito ci sono i conservatori moderati criticati da quelli intransigenti e i progressisti atei criticati da quelli “ cristiani” in un insieme ambiguo di laici dominati da sensi di colpa ancestrali.
In scala molto più ampia lo scontro ideologico riguarda la cultura occidentale contro cultura islamica. Dunque dovrei farmi coinvolgere e manipolare tanto facilmente?! No grazie, costruisco da me un pensiero indipendente.
In che consiste poi questa sacralità: nell'idea che esista una divinità il cui disegno superiore si traduce in volontà di piegare l'universo, in senso lato, ai suoi progetti per il bene del genere umano? Per un creatore sarebbe un passatempo noioso. La vastità dell'universo è tale da proporre quesiti più consistenti che vigilare sulle “formiche”. E nell'uomo la necessità di controllare l'uomo, la divinità l'avrebbe creato coi presupposti che potesse peccare per mandarlo all'inferno? Ecco un altro aspetto umano necessario: trascendi le regole e sarai punito. E' ovvio che non possa bastare un'indicazione familiare, ne occorre una più ampia, universale, dettata da un Dio.
In realtà l'esistenza di un ente superiore non si può dimostrare come non è possibile affermare che non esista in assoluto un Dio. Ma se esiste non è a nostro uso e consumo come a Lourdes. Sarebbe quella una forma di rispetto per la divinità? Invece è senz'altro possibile affermare che la rappresentazione umana della divinità è un ente dotato dei difetti del genere umano. Se non si stabilisce la differenza tra verità prodotta sul piano speculativo e sperimentale, e il prodotto di una verità assunta a priori, ovvero i testi sacri, evidentemente l'ambiguità dominerà ogni aspetto del Credo e quindi il comportamento umano. Intendo dire che Dio non è vero come la gravità ma dovremmo credere che la gravità discenda da lui. E come? Nessuno sa spiegarlo ma milioni di persone divise dal proprio Dio, si dichiarano odio reciproco e si massacrano in epoca moderna.

martedì 12 ottobre 2021

5 giorni all’alba. - Marco Travaglio

 

Avvertenza per i tenutari della rubrica fissa “Raggi flop/ disastro/ catastrofe/ apocalisse” sulla Testata Unica Nazionale: affrettarsi a sparare gli ultimi colpi sulla sindaca, perché restano cinque giorni. Lunedì la finestra temporale si chiuderà e il sole, dopo il quinquennio nero, tornerà a splendere sui colli fatali di Roma. Ergo, scovare immantinente gli ultimi cinghiali, topi, gabbiani, storni, pitoni, capre, istrici e unicorni non ancora immortalati col dovuto sdegno: dal 19 ottobre queste e altre specie animali, onta e disdoro dell’oca del Campidoglio, diventeranno graziose attrazioni per residenti e turisti, simboli viventi dell’empito ambientalista della nuova Amministrazione (infatti stanno tornando pure le lucciole). Titoli come quelli di Repubblica di ieri, “Il lungo silenzio di Virginia prima di twittare contro il raid” fascista e “Cantieri aperti, girone infernale: circolazione in tilt” andranno riconvertiti come segue: “Cantieri aperti, il Paradiso delle grandi opere ripartite dopo la Sindaca dei No: i romani in coda urlano di giubilo dai finestrini” e “Il nuovo sindaco, chino h24 sui dossier, non ha tempo di sgomitare nella passerella dei soliti tweet contro il raid”.

Alla prima pioggia, in luogo delle solite battute su tombini intasati, canotti, mute da sub, arche di Noè e Mose, adottare la titolazione modello Sala sugli allagamenti alla milanese (“Colpa del surriscaldamento globale”) e sentire Greta sull’indefesso impegno del sindaco contro i mutamenti climatici. Sulle buche, la spiegazione sarà quella preclusa alla sindaca precedente: “Colpa della sindaca precedente”. Sui rifiuti: è il romano che è zozzo. E basta titoli su Spelacchio: se una pianta si secca, è sfiga. Al primo avviso di garanzia, evitare il trattamento Raggi (“Nuova Tangentopoli”, “Peggio di Mani Pulite”, “La doppia morale grillina”, “Patata bollente”, “Dimissioni”) e importare a Roma la formula in voga per tutti i sindaci non 5Stelle: “Invasione di campo dei pm”, “Paura della firma”, “Nessuno farà più il sindaco”. In caso di bus incendiati, prevedibilmente più rari per la fine dei sabotaggi, risparmiarsi ironie su Nerone e i “flambus”, evidenziando lo show pirotecnico offerto gratuitamente a cittadini e visitatori quando meno se l’aspettano, tipo rave. Stadio della Roma: finora era tutto facile, perché la Raggi sbagliava sia se lo faceva sia se non lo faceva; ora invece andrà scelta e mantenuta una posizione sola, sennò poi i lettori capiscono. Case dei Casamonica: fotografare il nuovo sindaco accanto alle macerie di quelle abbattute dalla Raggi, tanto nessuno lo sa e tutti crederanno che siano fresche di giornata. Da lunedì sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. E Roma tornerà più bella e superba che pria. Benebravobis!

ILFQ

lunedì 25 gennaio 2021

Ma mi faccia il piacere. - Marco Travaglio

 

Nostradamus. “La seconda ondata di Coronavirus l’avevano prevista anche i tombini!” (Matteo Salvini, segretario Lega, Facebook, 18.1.2020). “Salvini: perché dovrebbe esserci una seconda ondata di Coronavirus?” (Salvini, Agi, scovato da @nonleggerlo, 25.6.2020). Quindi lui vale meno di un tombino.

Competenze. “Ora che Renzi è uscito dal governo, ci saranno le competenze per scrivere un piano come si deve?” (Corrado Formigli, Piazzapulita, La7, 14.1). Beh, in effetti, senza Bellanova, Bonetti e Scalfarotto, sarà durissima.

Quello che capisce. “Io conosco i 5Stelle da otto anni. Tra loro ci sono molte persone che stimo, penso siano persone che hanno la capacità di discernere: capiscono le cose come le capiamo noi, non c’è differenza” (Ettore Rosato, coordinatore Iv, Camera, 18.1). Infatti il Rosatellum non l’hanno votato, loro.

Quella che capisce. “Volevo rassicurare che sto benissimo e aspetto il secondo tempo. PS: non possono esistere opinioni al di là della sua” (Gaia Tortora, a proposito del sottoscritto che parla di Renzi medicato da lei, ma lei capisce lei medicata da Renzi, Twitter, 21.1). “Il 71% degli italiani è sotto il livello minimo di lettura e comprensione di un testo di media difficoltà scritto nella nostra lingua” (Tullio De Mauro, 28.11.2011). Aspettiamo il terzo tempo.

Quelli che capiscono. “La scienza e il tempo mi stanno dando ragione su tante cose che ho fatto. E molti lombardi hanno già capito. Nonostante quel che si è letto su di me sui giornali e sui social in questi mesi, quando ho lasciato sono stato letteralmente travolto dalla riconoscenza e dalla gratitudine di migliaia e migliaia di cittadini” (Giulio Gallera, FI, ex assessore alla Salute della Lombardia, Facebook, 18.1). Riconoscenti e grati perchè se ne andava. E se ne vanta pure.

Le affinità elettive. “Raggi ha licenziato 2 vicesindaci, 17 assessori, un capo di gabinetto, un Capo del personale, 6 tra alti dirigenti e dirigenti in Acea, 7 in Atac, 5 in Ama. Pochi mesi e potremo licenziare lei” (Carlo Calenda, eurodeputato Pd e leader Azione, Twitter, 23.1 ore 4). “Raggi in questi anni ha licenziato 2 vicesindaci, 17 assessori, un capo di gabinetto, un capo del personale, 6 tra alti dirigenti e dirigenti in Acea, 7 in Atac, 5 in Ama. Prepara gli scatoloni, a primavera la Lega e i romani ti manderanno a casa” (Matteo Salvini, segretario Lega, Twitter, 23.1 ore 4.47). Ma è Calenda che è entrato nella Lega o Salvini che è entrato in Azione?

Lerrore. “Non ammetterò mai di aver commesso un errore” (Attilio Fontana, Lega, presidente Lombardia, 23.1). Infatti l’ha commesso chi ti ha votato.

Rotelle. “Abbiamo comprato 460 milioni di banchi a rotelle che non servono a niente (Matteo Renzi, segretario Iv, Tg5, 4.1). “L’Italia ha buttato via 461 milioni di euro per i banchi a rotelle” (Renzi, Senato, 19.1). I banchi a seduta innovativa (“a rotelle”) acquistati dal commissario Arcuri su richiesta dei dirigenti scolastici sono 430 mila per un costo di 119 milioni, mentre gli altri 2,1 milioni di banchi tradizionali sono costati 206 milioni. Forza, Matteo, ce la puoi fare anche tu.

La quinta colonna. “No a veti su Renzi e Iv, ma la ‘grazia’ va conquistata” (Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, Avvenire, 23.1). Grazia, Graziella e grazie al Graziano.

La sesta. “Verifichiamo la maggioranza con Renzi. Non c’è solo Conte” (Marianna Madia, deputata Pd, 21.1). Giusto: c’è pure la Madia.

Pilastri. “Forza Italia è il partito che interpreta al meglio i valori liberali in cui credo, in particolare il tema della giustizia, pilastro della mia attività” (Veronica Giannone, deputata eletta nel M5S e passata a FI, 21.1). Valori bollati, si capisce.

Quelli che non capiscono/1. “La Travaglio Associati rimprovera il Pd per non aver dedicato troppe energie a quello che un tempo la Travaglio Associati avrebbe chiamato il ‘mercato delle vacche’…” (Claudio Cerasa, Foglio, 21.1). No, ragioniere, qui si parla di senatori eletti nel Pd che il mercato delle vacche l’hanno già fatto: quando sono passati a Italia viva.

Quelli che non capiscono/2. “Quando Travaglio fustigava chi cercava i ‘responsabili’” (Giornale, 23.1). No, chi li comprava.

Autobiografie. “Idee per giudicare i magistrati. Non ci credo che son tutti geni” (Nello Rossi, magistrato, Riformista, 21.1). Vedi lui, per esempio.

Import-escort. “Trump va in aereo con la sua escort… sua moglie” (Alan Friedman, Unomattina, Rai1, 21.1). Così impara, quel sessista di Trump.

Un fantasma per amico. “Battisti mi parla dall’Aldilà” (Mogol, Libero, 24.1). Ma, considerando che nell’Aldiquà non gli parlava, può pure darsi che Mogol mangi troppo pesante.

Il titolo della settimana/1. “Contrada, tortura eterna. Via il risarcimento per il carcere ingiusto. E non si capisce perchè” (Azzurra Barbuto, Libero, 22.1). Perchè il carcere era giustissimo.

Il titolo della settimana/2. “Nave senza nocchiero in gran tempesta…” (Claudia Fusani, Riformista, 20.1). “O patria mia, come cadesti o quando, da tanta altezza in così basso loco?” (Piero Sansonetti, Riformista, 21.19). Li portano via.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/01/25/ma-mi-faccia-il-piacere-216/6076889/

martedì 22 settembre 2020

Maratona lugubre: come si commenta una maxi-sconfitta? - Daniela Ranieri

 




















Previsioni errate. I numeri gelano gli ospiti.

Ha vinto l’antipolitica, cioè i cittadini hanno ratificato una legge voluta dal 98% dei votanti alla Camera, recandosi peraltro ai seggi più che in altre occasioni d’epoca non-Covid: e adesso?

Gli ospiti delle maratone elettorali sono lì dal dopopranzo. Il giorno della chiusura delle urne è sempre l’apoteosi, il baccanale, l’orgia dell’opinionismo. Stavolta c’è un lieve disagio nell’aria, per non dire un’aporia: gli opinionisti sono tutti firme dei giornali che hanno fatto (in alcuni casi enfaticamente) campagna per il No, quindi qui c’è qualcuno che ha sbagliato, o gli analisti o gli elettori. Mentre gli scrutatori stanno ancora sigillando le urne per portarle agli uffici comunali, in studio già da un’ora vengono emesse tonnellate di istruzioni del tipo then/if, “se/allora”: congetture, predizioni, e tra le righe ipotesi di caduta del governo, pellegrinaggi da Mattarella, atti autolesionistici di Conte, destituzione di Zingaretti, governo Bonaccini, tutta roba pulp che il voto, sancito e quieto nel buio dell’urna, ha già invalidato, e vabbè.

Gli instant poll disegnano sui volti un’espressione di puro scetticismo, che diventa negazione, che diventa orrore, quindi rassegnazione: si sperava nel 5-1 per il centrodestra: oltre alla caduta di Liguria-Marche-Veneto (con Zaia alle percentuali che prendeva la Dc in quelle terre negli anni ’70-‘80), l’espugnazione della Toscana e la disfatta di Emiliano in Puglia, e invece c’è questo 3-3 che non dà modo di gigioneggiare. Fioccano fra i vari canali sondaggi puramente speculativi: “Se si fosse votato per le elezioni nazionali…” avrebbe vinto la Lega, col Parlamento tagliato, peraltro. Vedi a volte come succedono le tragedie. Il Sì sta arrivando al 70%, al Sud addirittura è oltre il 75: non saranno quelli che vogliono il reddito di cittadinanza? Peraltro, butta lì su La7 Bechis (il cui giornale sosteneva che col Sì avrebbe vinto solo la Meloni, mah), ha votato solo il 7% delle persone in isolamento per Covid: siamo sicuri di voler considerare valido il voto?

C’è Di Maio che parla: s’è pettinato da cresimando, forse per far vedere che non ha intenzione di trasformare l’aula sorda e grigia in un bivacco di manipoli. In sostanza dice che lui ha vinto il referendum e Crimi ha perso le Regionali.

SkyTg24 si collega con un inviato che ha beccato fuori da Montecitorio Marattin di Italia ancora viva (meglio di niente). Domanda: “L’ago della bilancia in Puglia potrebbe essere Italia Viva?”. (Ragguardevole l’1,6% di Scalfarotto, e menomale che la Bellanova ha per errore invitato a votare Emiliano, riportando di colpo carriolate di elettori a Ivan, sennò avrebbe preso pure di meno). Dallo studio lo interrompono subito perché c’è Zingaretti in conferenza stampa. Zingaretti dice che si farà carico delle preoccupazioni di quei cittadini che hanno votato No: cioè ha perso pure se ha vinto. Per poco non chiede scusa. Quanto alle Regionali, dice che “la situazione dell’alleanza che sostiene il governo è molto fragile e delicata” (è ufficiale: sta leggendo il discorso che s’era preparato per la sconfitta). Si va a recuperare Marattin, magari ha qualcosa di fondamentale da dire: “Il nostro obiettivo era appoggiare una candidatura nuova, fresca” (Scalfarotto è in politica dal 2007), e, quanto al referendum, “la vittoria del Sì dimostra che bisogna fare altre riforme”: in pratica ha vinto Renzi con la riforma del 2016, che però il 60% dei cittadini ce l’aveva contro, peccato.

Su SkyTg24 Cangini, senatore di Fi tra i 71 che hanno raccolto le firme per il referendum, è soddisfatto: “I sondaggi ci davano al 10%, se Meloni e Salvini non fossero rimasti imbrigliati dalla demagogia e avessero fatto campagna per il No, poteva vincere il No”. Diremmo di più: se i cittadini avessero votato No, avrebbe vinto il No. Intanto alla Maratonamentana Paolo Mieli cerca di far litigare Sansa con Padellaro insinuando scherzosamente (cioè sul serio) che il Fatto l’abbia fatto perdere.

Ci sono le proiezioni: Emiliano, pare, l’ha sfangata. Su SkyTg24 Sabino Cassese, il più radicale costituzionalista per il No, ha un tesi capziosa: il 69% di Sì vuol dire che “la maggior parte degli italiani è favorevole alla riduzione dei parlamentari e non è contro il Parlamento” (ma questa era una sua illazione, ed è diventato lo spauracchio del No, non c’è una riga vuota sulla scheda in cui scrivere se si è contro il Parlamento), anti-parlamentarismo di cui, dice Cassese, sono invece tacciabili i 5Stelle (e non Renzi, la cui riforma che cambiava 45 articoli della Costituzione Cassese appoggiava).

Intanto siamo preoccupati per la brava Sardoni, inviata non solo in un probabile focolaio Covid, ma, più pericolosamente, nel quartier generale del renziano Giani, dove festeggiano Nardella, Bonaccini, Nencini, Lotti, tutta gente che ci mancava solo perdesse contro la Ceccardi.

Su Rai1 il direttore de La Stampa Giannini prende atto che “ci continueremo a tenere questo governo necessario che finora è stato carente”, come del resto evincibile dal gradimento dei cittadini (60%). Poi si collegano con un deputato di Azione (viva la rappresentanza!), ma non è Calenda, è l’altro, ed è l’unico diversivo di un pomeriggio lugubre, come vedere un dodo allo zoo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/22/maratona-lugubre-come-si-commenta-una-maxi-sconfitta/5939285/

lunedì 16 marzo 2020

Le “perle” della settimana. - Marco Travaglio – IFQ - 16 marzo 2020



Bertolasoterapia/1. “Il compenso del mio nuovo consulente Guido Bertolaso sarà di un solo euro” (Attilio Fontana, Lega, presidente Regione Lombardia, 14.3). Io ne offro due per farlo stare a casa.
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Bertolasoterapia/2. “La Lombardia decide di curarsi da sola e chiama Bertolaso” (La Verità, 15.3). “Vogliono salvare l’economia con le marchette” (La Verità, 15.3). Ogni riferimento del secondo titolo al primo è puramente casuale.

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Celesteterapia. “Perché dico grazie a Formigoni” (Roberto Cota, Lega, ex presidente Regione Piemonte, Libero, 15.3). Perchè sei un pistola?

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Granturismoterapia/1. “Mai come in questi giorni mangiare italiano, viaggiare italiano, turismo italiano” (Matteo Salvini, segretario Lega, Twitter, 10.3).“Chiudere tutto, siamo in guerra. Quello che ha fatto il governo non basta. Non lo dico io, lo dicono gli italiani che nella vita reale non capiscono chi, perché, come, quando. Se si deve chiudere, si chiude” (Salvini, Adnkronos, 12.3). Ma un tampone al cervello no?

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Granturismoterapia/2. “Intanto qui a Como, in fondo a una via, si entra in Svizzera e di là è tutto normale, traffico, gente al caffè… Io una mia idea me la sono fatta” (Claudio Borghi, deputato Lega e presidente commissione Bilancio, Twitter, 10.3). Pure io, ma su di te. Da mo’.

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Arrostoterapia. “Farà più danni il Coronavirus oppure il turismo che ha abbandonato il nostro paese e l’economia ferma? Il caldo sconfiggerà il virus influenzale, ma la recessione durerà molto di più, creando instabilità e disoccupazione… È mio dovere infornare i cittadini” (Davide Barillari, consigliere regionale M5S nel Lazio, 8.3). Giusto: se li inforni muoiono arrostiti, ma senza coronavirus.

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Evvetevapia. “In tempi difficili, la leadership e l’impegno sono fondamentali. Il governo italiano ha adottato misure straordinarie per il contenimento dell’epidemia Covid19 e per mitigarne l’impatto sociale ed economico” (Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, 6.3). “La Commissione europea loda gli sforzi del governo e del popolo italiano, che stanno contribuendo in modo considerevole a contenere la diffusione del Covid-19 nell’Unione europea” (Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, 6.3).

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“C’è stata un’incevtezza del govevno dall’inizio, si è data l’idea di inseguive gli eventi cveando gvande confusione nel Paese e disovdine istituzionale. Il pvemiev non ha fatto un discovso di vevità agli italiani. Questo è dannoso! Agli italiani va detto che si sono compovtati male! Sono d’accovdo con Mieli, bastonato dai gendavmi dell’ovdine costituito del Fatto quotidiano pev cui il govevno non si può cviticave a pvescindeve” (Alessandro De Angelis, Ottoemezzo, La7, 14.3). La pvossima volta l’Oms e l’Ue facciano il favove: pvima di elogiave il govevno italiano, chiedano il pevmesso a De Angelis.


Briatoreterapia. “La rivoluzione di Giuseppi? É soltanto uno yogurt”, “Sarebbe bastato fare una comunicazione scritta di poche righe nelle quali si aggiungevano le poche restrizioni in più, tra l’altro molti lo stavano facendo di loro sponte. Il presidente del Consiglio sta cercando consenso attraverso la gestione di una crisi mondiale che lui fin dal primo momento ha fatto sua nella gestione… Stiamo scoprendo che 1 non è uguale a 1” (Flavio Briatore, il Giornale, 13.3). Infatti, se l’1 è Briatore, è uguale a mezzo. Sempre di loro sponte, s’intende.

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Malagoterapia. “Il punto di Malagò: ‘Così faremo le Olimpiadi’” (Libero, 13.3). Dal tinello al salotto al balcone.

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Mediaseterapia. “Togliete le tasse” (il Giornale, 14.3). E poi dicono che B. è sparito.

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Meglio prevenire. “Il mondo sta morendo. Libertà a tutti i detenuti” (Carlo Taormina, Twitter, 10.3). Io comincerei dagli stragisti e dagli assassini: morti per morti, tanto vale farsi ammazzare da un galeotto prima di beccarsi il corona.

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Ok il prezzo e giusto. “I soldi sono troppo pochi. Servono centinaia di miliardi” (Claudio Durigon, deputato Lega, La Stampa, 15.3).Offre lui. Noi ci accontenteremmo di 49 milioni.

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Il titolo della settimana/1. “Macron dà la sveglia all’Europa” (Stefano Stefanini, La Stampa, 13.3). Uahahahahahah.

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Il titolo della settimana/2. “Che cosa farei a Madame Lagarde” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 13.3). Ridere?


Il titolo della settimana/2. “La ricetta dei penalisti per svuotare le carceri” (il Foglio, 13.3). Lima, seghetto e lenzuolo.


https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=865105583954596&id=100013654877344

domenica 11 novembre 2018

La marcia funebre. - Marco Travaglio





“Hanno perso la Virginità” (Il Tempo, 19.12.2016).

“Il bivio di Raggi: ammettere la bugia col patteggiamento o rischiare il posto”, “L’ultima spinta che avvicina di un’altra spanna Virginia Raggi al suo abisso insieme giudiziario e politico è arrivata dalla testimonianza dell’assessore Meloni” (Carlo Bonini, Repubblica, 26.1.2017).

“La Raggi teme l’arresto. C’è aria di autosospensione” (il Giornale, 27.1.2017).

“Mutande verdi di Virginia” (Libero, 31.1.2017).

“La fatina e la menzogna”, “mesto déjà vu di una stagione lontana, quella della Milano di Mani Pulite”, “la Raggi è inseguita dallo schianto dell’ennesimo, miserabile segreto, custodito dai ‘quattro amici al bar’: una polizza sulla vita”, “Romeo ha un legame privato, privatissimo con la Raggi, in pieno conflitto d’interesse”, “Quelle polizze potrebbero avere un’origine non privata, ma politica… una ‘fiche’ puntata su una delle anime del M5S romano, quella ‘nero fumo’”, “il rebus della provenienza dei fondi”, “Soldi di chi? Per garantirsi quale ritorno?”, “tesoretti segreti e ricatti” per “garantire un serbatoio di voti a destra” (Repubblica, 3.2.2017).

“Spunta la pista dei fondi elettorali”, “Fondi coperti”, “L’ombra dei voti comprati”, “I pm a caccia dei contributi privati inferiori a 5mila euro e mai registrati” (Messaggero, 3.2.2017).

“La pista che porta alla compravendita di voti”, “Romeo potrebbe aver agito per conto di altri… Il sospetto di finanziamenti occulti giunti al Movimento 5Stelle” (Corriere della sera, 3.2.2017).

“Come in House of Cards”, “L’accusa di corruzione è vicina”, anzi “potrebbe emergere” (La Stampa, 3.2.2017).

“Patata bollente. La vita agrodolce della Raggi nell’occhio del ciclone per le sue vicende comunali e personali. La sua storia riguarda l’epopea di Berlusconi con le Olgettine, che finì malissimo” (Libero, prima pagina, 10.2.2017).

“Dopo via Almirante, via Raggi” (Il Foglio, 16.6.2018).

“Sindaca sempre più sola. Quei consiglieri tentati di toglierle la fiducia. L’idea dell’addio prima del giudizio per falso” (Repubblica, 19.6.2018).

“La Raggi fa perdere voti. M5S vuole cacciarla” (Libero, 20.6.2018).

“Al Campidoglio il piacere dell’omertà” (Repubblica, 15.7.2018).

“Virginia, la paura della condanna e l’ipotesi dell’auto-sospensione” (Messaggero, 22.9.2018).

“L’archiviazione per il reato di abuso può fornire nuovi elementi all’accusa del pm” (Messaggero, 6.10).

“Processo Raggi, la funzionaria di polizia contraddice la linea difensiva della sindaca” (Corriere della sera, 20.10).

“‘Marra decise per il fratello’. Altro colpo alla difesa Raggi”, “L’exit strategy se arriva la condanna. Abbandonare, autosospendersi o provare a tirare avanti senza simbolo” (Repubblica, 20.10).

“Assist di Marra a Raggi, ma Meloni lo smentisce” (Messaggero, 23.10).

“L’Opa leghista su Roma” (Il Foglio, 25.10).

“Se condannata, la carta Rousseau. ‘Voto web per andare avanti’” (Messaggero, 26.10).

“Raggi-Raineri, colpo di scena al processo” (Repubblica, 26.10).

“I partiti si preparano alla caduta”, “Il gioco di Salvini in Campidoglio”, “La sindaca nel suo labirinto. Nel momento più difficile, Virginia Raggi è sola e sembra non poter contare più nemmeno su Di Maio… È come scomparsa” (Il Foglio, 1.11).

“Sindaca a rischio condanna” (il Giornale, 2.11).

“L’ultima tentazione dei 5S: crisi pilotata per non votare” (Repubblica, 8.11).

“La Lega e la corsa per il Campidoglio. Parte l’offensiva social e nei municipi” (Messaggero, 8.11).

“Passo indietro o giunta ‘no logo’, le vie per Virginia in caso di sconfitta. No al perdono web” (Corriere della sera, 10.11).

“Raggi in bilico, un guaio per il M5S”, “La crisi in Campidoglio e gli effetti sul governo” (La Stampa, 10.11).

“Raggi, chiesti 10 mesi. Il M5S la molla” (il Giornale, 10.11).

“Pure Di Maio si prepara a scaricare la Raggi inguaiata dai giudici. Anche lei non vede l’ora di levare le tende” (Libero, 10.11).

“La Capitale, il malgoverno da cancellare”, “Con Virginia Raggi la situazione è precipitata. Ora che la conosciamo possiamo dire che in realtà tutto la predisponeva a questo esito. Giovane piccolo-borghese romana dall’abbigliamento e dalle maniere che ‘fanno tanto perbene’ nel quartiere Appio Latino dove è cresciuta, è centaura provetta e con l’aria sempre annoiata e il tratto vagamente indolente che ricorda la protagonista di un racconto di Moravia” (Ernesto Galli della Loggia, Corriere della sera, 10.11).

“L’esperimento romano può dichiararsi concluso con un sostanziale fallimento. Il tramonto di Virginia Raggi può intrecciarsi con un colpo al populismo municipale. Comunque vada, la sindaca è già fuori gioco” (Stefano Folli, Repubblica, 10.11).

“La Raggi è riunita con i suoi legali per l’ultimo disperato tentativo di salvarsi” (SkyTg24, 10.11).

“Il Tribunale di Roma assolve l’imputata Raggi Virginia perché il fatto non costituisce reato” (il giudice Roberto Ranazzi, 10.11.2018, ore 15.10).

Ps. Subito dopo il verdetto, quelli di SkyTg24 informano che la Raggi “è scoppiata a piangere perché non si aspettava una sentenza del genere” e il giudice ha stabilito che “la sindaca non si rendeva conto di quel che succedeva in Campidoglio”.

Vergogniamoci (anche) per loro.

Fonte: Marco Travaglio FQ 11 novembre 2018