L’osso dimostrerebbe come questi ominidi fossero in grado di esprimere il simbolismo attraverso l’arte, cosa che fino ad ora era attribuita esclusivamente all’Homo sapiens.
Un team di scienziati tedeschi ha scoperto un osso scolpito da un uomo Neanderthal, risalente ad oltre 51.000 anni fa, in grado di dimostrare come l’immaginazione concettuale, un prerequisito per la composizione di singole linee in un disegno coerente, fosse una dota già presente nel ominide, vissuto sul nostro pianeta tra i 200.000 e i 40.000 anni fa. Descritto sulla rivista Nature Ecology and Evolution, l’osso, di un cervo gigante preistorico, è stato scoperto in una grotta nelle montagne dell’Harz, nel nord della Germania. La parte anteriore presenta un intaglio composto da linee a forma di V rovesciata e delle di incisioni più piccole sul bordo inferiore. La scoperta fornisce un’ulteriore prova che i Neanderthal (“Homo neanderthalensis”) fossero in grado di esprimere il simbolismo attraverso l’arte, qualità che fino ad ora era attribuita esclusivamente all’Homo sapiens.
L’analisi microscopica e la replica sperimentale suggeriscono, inoltre, come l’osso fosse stato prima bollito per renderlo più morbido all’intaglio. L’incisione delle singole linee in un disegno a forma di cuneo non è solo un accenno di immaginazione concettuale, ma, poiché i cervi giganti erano rari all’epoca a nord delle Alpi, rafforza l’idea che l’incisione avesse un significato simbolico. “La datazione della nuova scoperta mostra come i Neanderthal fossero in grado di produrre indipendentemente modelli nelle ossa migliaia di anni prima dell’arrivo dell’Homo Sapiens e dunque senza la loro influenza “, conclude Thomas Terberger dell’Università di Göttingen, in Germania.
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