Le consultazioni informali tra Napolitano e i leader politici erano iniziate nei giorni precedenti. Il Capo dello Stato aveva fatto il punto sulla situazione politica con Pier Ferdinando Casini. Il leader dell’Udc ha invitato il premier a dimettersi: “Berlusconi è una parte del problema e anche una parte della soluzione”. Ci sarebbero stati anche contatti con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che oggi chiede al Presidente del Consiglio “di lasciare prima del voto di domani alla Camera”.
Ma la paura che serpeggia nelle file della maggioranza è che, al di là dei voti su Milanese e Romano, la batosta per il governo possa arrivare con la sentenza Mills attesa tra novembre e dicembre dopo il taglio dei testimoni. In mattinata a Palazzo Grazioli, c’è stato un vertice di maggioranza tra Berlusconi, Umberto Bossi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio,Gianni Letta e il segretario del Pdl Angelino Alfano, che si è trattenuto a Palazzo Grazioli. All’incontro erano presenti anche i presidenti della Regione Veneto Luca Zaia e del PiemonteRoberto Cota. Gli esponenti della Lega si sono poi riuniti negli uffici del gruppo a Montecitorio, senza Bossi e Maroni. Da segnalare, nel frenetico giro di contatti di queste ore, anche la lunga conversazione tra il ministro dell’Interno e il leader Pd Bersani.
Domani alle 14, ci sarà invece un altro vertice di maggioranza. Lo conferma Silvano Moffa che vi parteciperà come capogruppo di Popolo e Territorio a Montecitorio. La riunione è stata convocata per discutere dei provvedimenti anticrisi da adottare dopo il declassamento di Standard & Poor’s. All’incontro con Berlusconi, sarà presente l’intera maggioranza, rappresentata dal segretario del Pdl Alfano e da una delegazione della Lega.
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