sabato 9 novembre 2019

Mps, condannati gli ex vertici Mussari, Vigni e Baldassarri con Deutsche Bank e Nomura per le operazioni legate ad acquisto Antonveneta.

Mps, condannati gli ex vertici Mussari, Vigni e Baldassarri con Deutsche Bank e Nomura per le operazioni legate ad acquisto Antonveneta

I capi di imputazione vanno dalle false comunicazioni sociali all’aggiotaggio all’ostacolo alla vigilanza. Sul banco degli imputati - tutti condannati - 13 persone: oltre agli ex vertici dell'istituto anche sei ex dirigenti di Deutsche Bank e due ex manager di Nomura. Sei anni fa lo scoop del "Fatto".

Tutti condannati nel processo per i derivati del Monte dei Paschi di Siena. Il tribunale di Milano ha dato 7 anni e 6 mesi di carcere all’ex presidente Mps – nonché ex numero uno dell’Abi – Giuseppe Mussari, 7 anni e 3 mesi all’ex direttore generale Antonio Vigni e 4 anni e 8 mesi all’ex responsabile area finanza Gian Luca Baldassarriimputati per le presunte irregolarità nelle operazioni effettuate dalla banca senese tra il 2008 e il 2012 per coprire le perdite dovute all’acquisizione di Antonveneta, costata circa 10 miliardi di euro nel 2008. La sentenza arriva sei anni dopo lo scoop del Fatto Quotidiano che per primo parlò dell’accordo segreto tra Mps e Nomura per truccare i conti.
I giudici hanno anche condannato Daniele Pirondini, ex direttore finanziario di Rocca Salimbeni, a 5 anni e 3 mesi. Sono state ritenute colpevoli anche Deutsche Bank e la sua filiale londinese e Nomura, imputate a Milano in qualità di enti. Dovranno versare sanzioni pecuniarie per oltre 3 milioni di euro e sono state disposte confische per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro.
E’ di 300mila euro inoltre il risarcimento dei danni che gli ex vertici di Mps in solido con i due manager di Nomura e le due stesse banche in qualità di responsabili civili dovranno versare a Consob, parte civile. Al centro del processo c’erano le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh e sulla cartolarizzazione Chianti Classico. Operazioni che secondo l’accusa, rappresentata dal pm Giordano Baggio, sarebbero state utilizzate per nascondere perdite per oltre 2 miliardi di euro. I capi di imputazione vanno dalle false comunicazioni sociali all’aggiotaggio all’ostacolo all’autorità di vigilanza. Sul banco degli imputati – tutti condannati – ci sono 13 persone, oltre agli ex vertici Mps anche sei ex dirigenti di Deutsche Bank e due ex manager di Nomura e tre società: Nomura e la sede di Londra e la sede centrale di Deutsche. La banca senese è uscita dal processo con un patteggiamento nel 2016.
A tutti i condannati sono state concesse le “attenuanti generiche”, con l’eccezione di Mussari e dell’ex managing director di Deutsche Bank Ivor Scott Dunbar. Escluse le aggravanti della transnazionalità e del “grave nocumento ai risparmiatori”. “Anche a Siena eravamo partiti con una condanna, e l’esito è a tutti noto. Svanirà anche questa incredibile condanna, perché Giuseppe Mussari è innocente”, hanno commentato gli avvocati Tullio Padovani, Fabio Pisillo e Francesco Marenghi, difensori dell’ex presidente di Mps. “Siamo convinti dell’innocenza del dott. Vigni e faremo di tutto per dimostrarlo nei prossimi gradi di giudizio”, dicono dal canto loro i difensori di Vigni Carla Iavarone e Francesco Centonze. “Siamo delusi dalla sentenza. Valuteremo le motivazioni una volta che saranno pubblicate”, recita invece la nota ufficiale con cui Deutsche Bank commenta la condanna.

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