Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 7 novembre 2025
GIAPPONE: SVELATO LO “STATO W”, LA NUOVA FRONTIERA DEL TELETRASPORTO QUANTISTICO.
venerdì 2 maggio 2025
Parcheggi pubblici con giardini. - Giappone.
In Giappone, hanno iniziato a installare giardini galleggianti sui tetti dei parcheggi pubblici, trasformando queste aree in spazi verdi. Questi giardini abbelliscono il paesaggio urbano e forniscono habitat cruciali per api e altri impollinatori, essenziali per la biodiversità.
Questa iniziativa verde mira a mitigare gli effetti del cemento nelle città, offrire rifugio alla fauna selvatica e migliorare la qualità dell’aria. I giardini sui parcheggi rappresentano un passo verso la sostenibilità urbana, sottolineando l’importanza della natura negli spazi urbani.
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sabato 14 settembre 2024
La Struttura Yonaguni o Monumento di Yonaguni.
Sul fondo dell'oceano vicino alla costa del Giappone, c'è una struttura conosciuta come la "Piramide Yonaguni" che molti credono sia la prova di un'antica civiltà avanzata.! Scoperta nel 1986 dal sommozzatore Kihachiro Aratake, questa struttura subacquea è a forma di piramide ed è composta da grandi blocchi di pietra con angoli retti e superfici piane. Mentre alcuni scienziati sostengono che si tratti di una formazione naturale, altri credono che sia stata costruita dagli esseri umani oltre 10.000 anni fa, che potrebbe riscrivere la storia della civiltà umana. La vera natura della Piramide Yonaguni rimane un mistero e un oggetto di intenso dibattito.
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sabato 10 febbraio 2024
Ishi-no-Hoden di Takasago, Giappone. - Yanel Garriga
La meraviglia della pietra megalitica conosciuta come Ishi-no-Hoden di Takasago, Giappone. Ishi-no-Hoden è uno dei monumenti più misteriosi e sconcertanti del Giappone, una gigantesca struttura in pietra a forma di un vecchio televisore a tubo alto quasi 6 metri e 500 tonnellate (560 tonnellate) di peso che sembra galleggiare sopra uno stagno nella città di Takasago, prefettura di Hyogo. Ora parteciperai al nostro viaggio in questo fantastico monumento di pietra e imparerai tutto su quella che si crede essere un'opera degli dei Ookuninushi e Sukunabikona, che hanno accettato la sfida di costruire un intero castello sulla montagna Hodenyama in una sola notte ma hanno finito per andarsene incompiuto a causa di una ribellione guidata da un dio provinciale. Ishi-no-Hoden (letteralmente "Stone Treasure Hall") è uno dei più grandi e antichi puzzle nella storia e nell'archeologia del Giappone. È un colossale megalite situato nella regione del Kansai, nel quartiere di Amidacho, nella città di Takasago, nella prefettura di Hyogo, a circa 100 chilometri (62 miglia) da Asuka, nella provincia di Nara, un luogo che ha lo stesso stile di scultura del periodo Jomon (la più antica civiltà preistorica giapponese conosciuta, 14.000-200 a.C., che è anche collegato alle più antiche ceramiche scoperte sulla terra). L'altrettanto colossale Masuda-no-Iwafune di Asuka.
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sabato 4 giugno 2022
Rinnovabili, l’ultima frontiera arriva dagli abissi marini. Il caso del Giappone: “Qui la corrente Kuroshio potrebbe generare il 60% dell’attuale capacità del Paese”. - Luisiana Gaita
Non solo flussi oceanici, ma anche maree e onde: vantaggi e limiti dei progetti. Il fenomeno Tokyo: i flussi permettono al sistema “una generazione di energia del 50-70%”, secondo una ricerca di Bloomberg Net, dunque maggiore rispetto a circa il 29% dell’eolico onshore e il 15% del solare.
Una turbina sottomarina gigantesca, che assomiglia a un aeroplano, da ancorare sul fondo del mare perché sfrutti l’energia della seconda corrente più potente al mondo, quella di Kuroshio, che corre lungo la costa orientale del Giappone. Il piano è questo e l’energia prodotta dalla turbina Giant Deep Ocean, al contrario di ciò che accade oggi per altre rinnovabili come l’eolico e il solare (che dipendono dalle ore del giorno e dalle condizioni atmosferiche), sarebbe una fonte di elettricità costante e affidabile. Da più di dieci anni, la multinazionale industriale giapponese IHI Corporation ha sviluppato il prototipo Kairyu, una macchina da 330 tonnellate con due ventole a turbina controrotanti e una fusoliera centrale che ospita un sistema di regolazione dell’assetto, progettata per essere ancorata a una profondità di 30-50 metri. Nella produzione commerciale, però, le turbine ricaveranno energia dalle corrente di Kuroshio, il corrispettivo della corrente del Golfo per l’oceano Atlantico, trasportando acqua calda tropicale verso il Polo Nord.
I test e il potenziale della corrente di Kuroshio – Come raccontato da Bloomberg, a febbraio 2022 la multinazionale giapponese ha completato uno studio dimostrativo sulla tecnologia durato tre anni e mezzo e condotto insieme alla New energy and industrial technology development organization (Nedo). Il sistema è stato testato nelle acque intorno alle isole Tokara, nel sud-ovest del Giappone, agganciando Kairyu a una nave a cui è stata inviata energia. La nave è stata prima indotta a generare artificialmente una corrente, e poi le turbine sono state sospese in quella di Kuroshio. Secondo la multinazionale e Nedo, solo il prototipo potrebbe generare 100 kilowatt di potenza stabile, ma l’azienda prevede di lavorare a un sistema che arrivi a 2 megawatt e che potrebbe essere operativo dal prossimo decennio. Nedo stima che la corrente di Kuroshio potrebbe potenzialmente generare fino a 200 gigawatt, circa il 60% dell’attuale capacità del Giappone. Secondo l’Ocean Energy Systems, collaborazione intergovernativa istituita dall’Agenzia internazionale per l’energia, entro il 2050 a livello globale potrebbero essere distribuiti più di 300 gigawatt di energia oceanica. Che è solo una delle fonti di energia che arrivano dal mare, insieme a quelle ricavate da onde, maree, gradienti di salinità e di temperatura, che sfrutta la differenza di temperatura tra la superficie e le profondità dell’oceano.
Il confronto con le rinnovabili non programmabili – Soprattutto dopo l’incidente nucleare di Fukushima, anche in Giappone si è investito soprattutto in eolico e solare, tecnologia nella quale Pechino è terzo produttore mondiale. Il primo vantaggio delle correnti oceaniche, però, è la loro stabilità: si tratta di masse d’acqua che scorrono a lungo senza mescolarsi tra di loro, con una direzione e una velocità quasi costante. In termini di capacità, questo permette al sistema “una generazione di energia del 50-70%”, secondo una ricerca di Bloomberg Net, dunque maggiore rispetto a circa il 29% dell’eolico onshore e il 15% del solare. Pur investendo molto nell’eolico offshore, inoltre, il Giappone è anche meno avvantaggiato rispetto ai Paesi europei che si trovano a latitudini più elevate e sono esposti ai venti predominanti da ovest e, dunque, sta puntando molto sulla ricerca e sullo sviluppo di tecnologie che sfruttano il mare.
Il Giappone investe sul mare. E non è solo – Il gigante giapponese Mitsui OSK Lines Ltd., una delle più grandi compagnie di navigazione del mondo, ha investito in Bombora Wave Power, pluripremiata compagnia energetica fondata nel 2012 in Australia, ma che oggi ha sede nel Galles, che ha messo a punto il convertitore di energia delle onde mWave™. Con l’investimento si punta a esplorare il potenziale della tecnologia in Giappone e in Europa. Sempre la Mitsui OSK Lines è impegnata nel progetto di avvio di una centrale che sfrutti la conversione dell’energia termica oceanica (OTEC). Oggi gestisce un impianto dimostrativo da 100 kW ad Okinawa, ma l’obiettivo è di arrivare a una potenza di 1.000 kW entro il 2025. La Kyuden Mirai Energy, unità rinnovabile della Kyushu Electric, invece, inizia quest’anno un test da 650 milioni di yen (5,1 milioni di dollari) per produrre un megawatt di energia delle maree intorno alle isole Goto, nel Mar Cinese Orientale. Tra le tecnologie per l’energia marina, in effetti, a contare sui progressi più veloci, anche in termini di costi, è quella che utilizza il flusso delle maree. Lo sanno bene in Scozia, dove la Orbital Marine Power ha lanciato nel 2021 la turbina marina 02 che, alle Orcadi, la scorsa estate ha iniziato a immettere in rete energia sfruttando le correnti di marea. È scozzese anche la Sustainable Marine, con le sue turbine galleggianti, vuole sfruttare le correnti di marea da record della Baia di Fundy, tra la Nuova Scozia e il Nuovo Brunswick, in Canada. Ma ci sono diverse società e progetti in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.
Le energie del mare, vantaggi e svantaggi a confronto – Questo perché, sebbene i flussi di marea non durino 24 ore, tendono ad essere più forti delle correnti oceaniche profonde. Tornando alla corrente di Kuroshio, infatti, questa scorre da 1 a 1,5 metri al secondo, rispetto ai tre metri al secondo di alcuni sistemi di marea. E non si tratta dell’unica difficoltà da affrontare: sebbene le correnti oceaniche potrebbero fornire l’energia costante sufficiente per ridurre la necessità di stoccaggio e la dipendenza dai combustibili fossili, questo dipende in primis dalla posizione e dalla forza delle correnti, oltre che da una serie di altri fattori come l’accesso a mercati e reti, i costi di manutenzione, ma anche gli eventuali impatti ambientali. La prima sfida è quella di costruire un sistema che possa generare energia da correnti che non sono particolarmente forti. Nel caso del Giappone, le correnti oceaniche profonde offrono una serie di vantaggi. Oltre al potenziale di quella di Kuroshio, ci sono i limiti delle fonti alternative. Qui, infatti, “l’energia delle onde è moderata e instabile durante tutto l’anno – ha spiegato a Bloomberg Ken Takagi, professore di politica della tecnologia oceanica presso la Scuola di specializzazione in Scienze di frontiera di Tokyo – mentre le aree con forti correnti di marea tendono ad avere un intenso traffico marittimo”, fattore che non incide sulla corrente oceanica profonda. Anche il gradiente termico è maggiore nelle regioni tropicali.
Le sfide del progetto – Rispetto all’impatto sull’ecosistema marino, IHI dichiara di aver condotto una valutazione ambientale prima di avviare il progetto e di utilizzare i risultati dei test per esaminare qualsiasi impatto sull’ambiente marino e sull’industria della pesca. Altra sfida è relativa alla difficoltà di costruire un impianto sott’acqua, abbastanza robusto da resistere anche a condizioni ostili. “A differenza dell’Europa, che ha una lunga storia di esplorazione petrolifera del Mare del Nord, il Giappone ha poca esperienza con le costruzioni offshore” ha spiegato Takagi. È poi c’è la questione economica: i costi del progetto e dell’energia oceanica devono essere competitivi. Su larga scala IHI mira a generare energia a 20 yen per kilowattora, mentre in Giappone il solare è a 17 yen e l’eolico offshore a circa 12-16 yen.
domenica 15 agosto 2021
Giappone: piogge torrenziali, 5 milioni di persone evacuate.
Sulla costa meridionale. Un morto e due dispersi. Esperto: 'La causa anche un cambiamento climatico'.
Cinque milioni di persone in Giappone hanno ricevuto un ordine di evacuazione a causa delle piogge senza precedenti che stanno battendo la costa meridionale. Lo riferisce la Cnn.
In oltre 20 prefetture è stata ravvisata la minaccia di inondazioni e frane. L'allerta massima, di livello 5, riguarda oltre un milione di persone nelle prefetture di Saga, Nagasaki, Fukuoka e Hiroshima, secondo l'emittente pubblica NHK. Il secondo avvertimento più forte, il livello 4, è stato emesso ad altre 17 prefetture, colpendo oltre 4 milioni di residenti. Alcune immagini postate sui social mostrano residenti che camminano nell'acqua alta fino alla coscia in strade allagate, trasportando bambini e oggetti personali. I vigili del fuoco e altri soccorritori hanno tratto in salvo persone rimaste bloccate, caricandole su gommoni. Il livello dell'acqua è ancora in aumento in diversi fiumi che rischiano di esondare. In alcune città dell'isola meridionale di Kuyshu sono caduti oltre 40 millimetri di acqua in un'ora, ma secondo i meteorologi ne potrebbero cadere fino a 250 millimetri nelle prossime 24 ore.
Una persona è morta e altre due sono ritenute disperse a causa delle piogge torrenziali. La vittima è una donna di 59 anni ed i dispersi sono due membri della sua famiglia. Secondo un funzionario locale, i tre si trovavano in una delle abitazioni travolte da una frana nella cittadina di Unzen, nella prefettura di Nagasaky. "Oltre 150 tra soldati, poliziotti e vigili del fuoco sono stati inviati sul posto per le operazioni di soccorso", ha detto il funzionario, Takumi Kumasaki.
L'ondata di maltempo che ha colpito il Giappone è dovuta anche al cambiamento climatico, che aumenta il rischio di piogge torrenziali poiche' un'atmosfera più calda trattiene una maggiore quantità d'acqua. "Sono stati osservati livelli senza precedenti di forti piogge", ha commentato ai giornalisti a Tokyo Yushi Adachi, un funzionario dell'agenzia meteorologica nazionale. "È molto probabile che si sia già verificato un qualche tipo di disastro", ha aggiunto sottolineando che "la massima allerta è necessaria anche nelle aree in cui i rischi di frane e inondazioni di solito non sono così alti". Il mese scorso le forti piogge hanno causato una frana nella località turistica di Atami (centro) costata la vita ad almeno 23 persone (altre quattro risultano ancora disperse). E nel 2018 oltre 200 persone sono morte a causa delle alluvioni che hanno colpito il Giappone occidentale durante l'annuale stagione delle piogge.
ANSA
venerdì 20 settembre 2019
domenica 28 luglio 2019
7 Meraviglie del Mondo Antico che rappresentano un Mistero ancor Oggi. Monumento Yonaguni, Giappone - Annalisa Lo Monaco
venerdì 24 novembre 2017
Città sommerse nel mondo.


mercoledì 16 novembre 2016
Giappone, riapre la strada collassata: voragine di 30 metri riparata in due giorni.

Fukuoka, sud del Giappone.
Sono bastate 48 ore per riparare l'enorme voragine (larga 30 metri e profonda 15) che si era aperta l'8 novembre scorso su una strada a cinque corsie nel cuore della città. Un collasso che minacciava anche di far cadere gli edifici vicini. In appena due giorni gli operai hanno richiuso il tratto di strada crollato.Che adesso è stato riperto al traffico e ai pedoni. A ritardare l'apertura sono stati i controlli eseguiti dai funzionari locali, che hanno dovuto testare la sicurezza dell'area. Nei lavori eseguiti in tempi record erano comprese anche la riparazione di un grosso tubo fognario e la sostituzione di semafori e pali della luce inghiottiti dal crollo. L'incidente ha causato interruzioni di corrente e delle forniture di gas e di acqua, ma non ci sono stati feriti. A provocare il crollo potrebbero essere stati i lavori in corso per la metropolitana.
http://www.repubblica.it/esteri/2016/11/15/foto/giappone_riapre_la_strada_collassata_voragine_di_30_metri_riparata_in_due_giorni-152033685/1/?ref=HRESS-5#1
giovedì 29 settembre 2016
MOMIJIGARI: LA MAGIA DELL'AUTUNNO NEI BOSCHI DEL GIAPPONE (FOTO) - Dominella Trunfio





sabato 6 agosto 2016
Hiroshima ricorda i 71 anni dalla bomba atomica. In 50mila alla cerimonia.
giovedì 10 marzo 2016
domenica 7 giugno 2015
Come la falsità e la disinformazione gestisce il G7. L’ombra dei due marò pesa come un macigno. - Sergio Di Cori Modigliani
Non siamo più un paese culla di cultura, onestà, progresso.
Siamo un paese allo sbando affidato ad illustri arrivisti, burattini nelle mani del potere economico.














