Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 29 settembre 2016
MOMIJIGARI: LA MAGIA DELL'AUTUNNO NEI BOSCHI DEL GIAPPONE (FOTO) - Dominella Trunfio
mercoledì 23 settembre 2015
Equinozio d'autunno, 3 cose da sapere.
Davvero oggi la durata del giorno sarà uguale a quella della notte? Per quale ragione cade il 23, e non il 21 settembre? E perché l'estate sembra essersi protratta più a lungo?
domenica 12 ottobre 2014
venerdì 14 settembre 2012
giovedì 15 ottobre 2009
Il ponte sullo stretto.
Matteoli asserisce che si farà con i soldi dei privati.......che ne diverranno i proprietari, suppongo, altrimenti che interessi ne ricaverebbero questi "privati"?
Asserisce anche che la costruzione del ponte darà lavoro a 40 mila lavoratori tra ingegneri, tecnici ed operai per almeno 6 anni.
Io mi domando cui prodest?
Un ponte su uno stretto percorso da forti correnti marine che poggia su due punti a rischio terremoti, specie lato Messina, che effetti devastanti potrebbe provocare?
In me si insinua sempre più saldamente sospetto che questo ponte non si realizzerà mai e che sia solo l'argomento provocatorio del giorno studiato per distogliere le nostre menti dai gravi e grossi problemi che stiamo vivendo, vedi gli sfollati dell'Aquila, vedi l'alluvione nel messinese, la chiusura delle aziende e la conseguente perdita di posti di lavoro, i tagli operati nel campo dell'istruzione e della sanità, la mancata regolarizzazione delle aree a rischio........
Una delle solite monate propagandistiche di un governo incapace di risolvere i problemi del paese ed efficientissimo a risolvere quelli delle lobby di potere, compresa la mafia.
Vogliono far passare sottogamba, indisturbati la più grossa "porcata" mai messa a punto da un governo:
lo scudo fiscale!
lunedì 12 ottobre 2009
Berlusconi eletto direttamente dal popolo? Balle
La frase “eletto direttamente dal popolo” domina la scena.
Il sempre più pensoso Pecorella l’ha usata in modo preventivo per convincere la Corte Costituzionale che al presidente del consiglio devono essere accordate guarentigie speciali, superiori a quelle che toccano alle altre cariche dello Stato.
La Corte ha cestinato il suggerimento.
Ora il presidente del consiglio non passa minuto che non ci ripeta “sono stato eletto direttamente dal popolo”.
L’affermazione dovrebbe smontare secondo lui l’impianto logico che la Consulta ha opposto al Lodo Alfano: preminente su tutto è l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge; se per caso si deve derogare al principio essenziale della Costituzione si deve per forza farlo con una legge di rango costituzionale; ma, qui è il punto, una legge costituzionale non può intaccare il principio di uguaglianza.
Non c’è scampo per il Lodo Alfano.
Ma è poi vero che Berlusconi è stato eletto direttamente dal popolo?
Niente affatto.
I cittadini italiani sono stati costretti a votare da una legge elettorale infame che, oltre a impedir loro di votare per chi volevano, li ha obbligati a votare per simboli in cui era stato infilato il logo “Berlusconi presidente” o “Veltroni presidente”.
Una forzatura cui a suo tempo la classe dirigente di centrosinistra non seppe e non volle opporre tutte le necessarie riserve di ordine costituzionale.
Quali? Per esempio: la repubblica è parlamentare e non presidenziale; imporre il trucco di quella scritta è una precisa lesione alla natura della repubblica.
Oppure: nella Parte II della Costituzione, al Titolo III (Il Governo) è contemplato nella Sezione I il Consiglio del Ministri e nel suo contesto il presidente del consiglio compare con chiarezza come primus inter pares. Non c’è una sezione dedicata a lui: infatti la Sezione successiva, la II, è dedicata alla Pubblica Amministrazione.
Nell’indice il presidente del consiglio è saltato a piè pari.
Secondo Pecorella invece, in virtù della formuletta inserita nel logo del simbolo elettorale, Berlusconi sarebbe primus super pares.
E’ una colossale panzana.
La cosiddetta elezione diretta è solo un subdolo artificio iconografico: una scritta nel simbolo e niente di più.
Quanto alla vera elezione diretta del presidente del consiglio l’unico caso è quello di Israele. Considerato universalmente un disastro istituzionale, che giuristi di tutto il mondo hanno illustrato e commentato.
Ma se proprio Berlusconi ritiene di ispirarsi a Israele potrebbe seguire l’esempio del suo presidente del consiglio Olmert che ha lasciato la carica e si è fatto processare per corruzione.
Si è anche detto onorato di aver guidato un paese in cui il capo del governo non ha diritti superiori a quelli di tutti i cittadini.
Che dirà il sempre più pensoso Pecorella?
Pancho Pardi (12 ottobre 2009)
http://temi.repubblica.it/micromega-online/berlusconi-eletto-direttamente-dal-popolo-balle/
mercoledì 7 ottobre 2009
Scudo, Margherita Hack contro Napolitano: Pertini e Scalfaro non avrebbero firmato
Lodo Alfano, la seduta odierna tempi incerti per la decisione
lunedì 7 settembre 2009
mercoledì 2 settembre 2009
sabato 29 agosto 2009
Le dieci domande poste a Berlusconi da Repubblica.
2. Nel corso di questa amicizia, che il premier dice "lunga", quante volte si sono incontrati e dove e in quale occasioni?
3. Ogni amicizia ha una sua ragione, che matura soprattutto nel tempo e in questo caso - come ammette anche Berlusconi - il tempo non è mancato. Come il capo del governo descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?
4. Naturalmente il presidente del Consiglio discute le candidature del suo partito con chi vuole e quando vuole. Ma è stato lo stesso Berlusconi a dire che non si è occupato direttamente della selezione dei candidati, perché farlo allora con Letizia, peraltro non iscritto né militante né dirigente del suo partito né cittadino particolarmente influente nella società meridionale?
5. Quando Berlusconi ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
6. Quante volte Berlusconi ha avuto modo di incontrare Noemi e dove?
7. Berlusconi si occupa dell'istruzione, della vita e del futuro di Noemi. Sostiene finanziariamente la sua famiglia?
8. E' vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l'accesso alla scena politica e questo "uso strumentale del corpo femminile", per il premier, non "impoverisce la qualità democratica di un paese" come gli rimproverano personalità e istituzioni culturali vicine al suo partito?
9. Veronica Lario ha detto che il marito "frequenta minorenni". Al di là di Noemi, ci sono altre minorenni che il premier incontra o "alleva", per usare senza ironia un'espressione della ragazza di Napoli?
10. Veronica Lario ha detto: "Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E' stato tutto inutile". Geriatri (come il professor Gianfranco Salvioli, dell'Università di Modena) ritengono che i comportamenti ossessivi nei confronti del sesso, censurati da Veronica Lario, potrebbero essere l'esito di "una degenerazione psicopatologica di tratti narcisistici della personalità". Quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?
http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-altre-dieci-domande-a-silvio-berlusconi/2009/06/25/le-dieci-nuove-domande-al-cavaliere/
venerdì 24 luglio 2009
enrico w., novara pubblica sul blog di Grillo.
Bene , Male, che Importa?
A qualcuno che s'ammanta di Nulla, vuote cifre chiamate Denaro?
Quando il Liquido che Vale, si Raggruma nelle nostre Menti?
Mentire è negare a sè la Mente Propria, i suoi Anfratti, recessi, forse Lutti?
Nel ventre del Deserto Interiore, trovi sempre l'Oasi delle Beatitudini.
A riconciliarti con l'Universo.Il Dolore, l'Amore, unici Universali.
Quì si Ama, la Notte è degli Amanti!
venerdì 17 luglio 2009
Perchè il "caso Capezzuto" non suscita attenzione
di Alberto Spampinato.
"Uomo morde cane", ci hanno insegnato, fa sempre notizia, si impone nei menabò e buca il video. Ma non è sempre vero. Non è vero, ad esempio (e sarebbe interessante scoprire perché) quando l'uomo è un cronista di camorra testardo e coraggioso, di quelli che non si fanno intimidire, e il cane morsicato è un camorrista condannato in tribunale per aver minacciato il cronista che metteva in luce le malefatte del suo clan. In questo caso la notizia fatica a trovare l'attenzione che merita. Va solo sulle pagine locali, e con titoli che non mettono in evidenza l'avvenimento insolito nel quale trionfa il soggetto che, nel copione classico, sarebbe destinato a soccombere. S'è visto sfogliando i giornali di venerdì 11 luglio. Eppure la notizia era proprio del genere uomo morde cane.
Il giorno prima, fatto senza precedenti, il Tribunale di Napoli, undicesima sezione penale, aveva condannato due camorristi a oltre due anni di reclusione ciascuno e a un risarcimento di migliaia di euro ritenendoli responsabili di avere minacciato ripetutamente il giornalista Arnaldo Capezzuto per convincerlo a non indicare nei suoi articoli sul giornale "Napolipiù", quando ancora si stampava, gli elementi emersi a carico di Salvatore Giuliano (poi riconosciuto colpevole anche in base a quegli elementi) per l'omicidio di Annalisa Durante, uccisa a sedici anni il 27 aprile 2004 in un vicolo di Forcella da un proiettile sparato da giovani camorristi che giocavano con le armi. Capezzuto fu minacciato la prima volta in un corridoio del Tribunale di Napoli, il 27 maggio 2005, durante il processo per quell'omicidio della "criatura" che ancora emoziona tutta Napoli e ha sconvolto il quartiere di Forcella. "Ma che c... scrivi? Lascia perdere - gli dissero con l'aria di dargli un consiglio - se continui così chissà che brutta fine che potresti fare! Sai com'è? Le disgrazie capitano all'improvviso, e poi non puoi fare più niente". Ma il minacciato non si fece intimidire. Denunciò le minacce e continuò imperterrito a scrivere. Allora gli mandarono altri "consigli" con una lettera minatoria anonima, o meglio firmata con una fila di teste mozzate, accusandolo di fare parte, insieme al padre della ragazza uccisa e al prete anticamorra don Luigi Merola, di un "terzetto di esperti della camurria" e promettendogli di fargli fare la fine di "Giancarlo Siano" (sic). Lettere analoghe furono recapitarte agli altri due del "terzetto", che reagirono allo stesso modo.
A me pare che gli ingredienti del caso "uomo morde cane" ci siano tutti. A Napoli, e non solo a Napoli, non è frequente, anzi diciamo che è piuttosto raro, che un cronista minacciato dalla criminalità organizzata invece di desistere per paura, com'è umano, com'è comprensibile ma non deontologicamente corretto, reagisca e che ottenga soddisfazione e giustizia. No, non è frequente, ma per nostra fortuna non è l'unico caso, è accaduto altre volte e quando accade merita, io credo, la massima considerazione. Inoltre, non so quante volte in Italia sia accaduto che in un caso simile l'Ordine dei Giornalisti si sia rimboccato le maniche con tanto impegno, si sia costituito parte civile e abbia trovato l'appoggio e l'impegno solidale dell'Ordine degli avvocati. Né mi pare frequente il caso di un tribunale che, dando ragione al minacciato, infliggendo pene severe, concedendo una previsionale di dieci più venticinquemila euro (che Capezzuto e il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Ottavio Lucarelli hanno già destinato a opere sociali nel quartiere di Forcella) scriva il lieto fine a una così bella storia di impegno e di coraggio civile, di ribellione ad una delle imposizioni più odiose del sistema mafioso, quella che fa vincere la violenza impiegata per tappare la bocca a chi vuole testimoniare la verità.
Ebbene, come spiegare che, con tutto questo, la notizia della vittoria del coraggioso Capezzuto e della scelta civile dell'Ordine dei Giornalisti della Campania non abbia raggiunto l'attenzione che merita e non sia arrivata sulle pagine nazionali dei grandi giornali? Non si spiega senza dare la colpa ai giornalisti, perché sono loro che decidono impaginazione e importanza delle notizie, sono loro che hanno lasciato al coraggioso presidente dell'Ordine l'onere pressoché esclusivo di rappresentare la categoria in seno al processo. Perché? Perché non riescono a considerare Arnaldo Capezzuto fino in fondo uno di loro, allo stesso modo con cui faticano a considerare giornalisti con le carte in regola, bravi giornalisti Roberto Saviano, Pino Maniaci, Lirio Abbate, Rosaria Capacchione, Enzo Palmesano, per fare qualche nome, e tanti altri che per raccontare verità difficili, notizie scomode, , anche a costo di inimicarsi le persone coinvolte cercano notizie sul campo, spulciano con cura i documenti, svolgono indagini in proprio, consultano fonti non ufficiali, o semplicemente ricompongono in un quadro unitario i frammenti di informazioni disponibili o offrono analisi originali. Non è giornalismo, questo? Il caso Capezzuto, in questo senso, ripropone un problema di identità della professione giornalistica. E’ la querelle riproposta schematicamente dal film su Giancarlo Siani “Fortàpasc”, con la distinzione fra giornalisti-impiegati e giornalisti –giornalisti che ha fatto tanto discutere a Napoli. La controversia non si risolve con la forza dei numeri. Se i Capezzuto, Maniaci, Capacchione sono una minoranza non è detto che per questo non abbiano ragione proprio loro. Bisognerebbe discuterne, serenamente, e non chiudere il caso oscurandolo e neppure negando la solidarietà attiva a chi la merita e ne ha bisogno come di uno scudo protettivo.
Direttore di Ossigeno, osservatorio Fnsi-Ordine dei Giornalistisui cronisti minacciati e sulle notizie oscurate con la violenza.
http://www.articolo21.info/8740/notizia/perche-il-caso-capezzuto-non.html