Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 11 novembre 2022
SOVRANISTA A CHI? - Marco Travaglio
domenica 6 dicembre 2020
L’egopolitica sovranista. - Tommaso Merlo
Il sovranismo è una destra più rozza ed estremista di quella tradizionale. Nei toni, nei contenuti. Il grande interrogativo politico è se ci troviamo di fronte ad una reazione isterica passeggera oppure se la destra moderata tradizionale è tramontata per sempre e il sovranismo è la nuova spaventosa normalità. Il boom sovranista è dovuto alla paura più diffusa, quella del cambiamento. Paura di perdere la propria presunta identità, paura di perdere quello che si possiede e si crede di essere, paura di perdere i propri fragili equilibri. Paure che in un’era di grandi cambiamenti globali come questa, sono dilagate. La perenne crisi economica, quella migratoria, quella terroristica, quella climatica. Tutte sfide globali. La ricetta del sovranismo consiste nel rifiutare il cambiamento e quindi le paure ad esso connesse. Consiste nel rinchiudersi all’interno di qualche confine o muro affidandosi a qualche salvifico sovrano. Egopolitica. Egoismo individuale che si fa collettivo, che si fa politica rispecchiando le classiche bizze dell’ego. La separazione e la divisione dagli altri, il perseguimento esclusivo dei propri interessi anche a scapito degli altri, il fastidio per ogni diversità e divergenza anche di opinione, l’aggressività e il trattare chi la pensa diversamente come nemici da abbattere, la prepotenza per imporre le proprie ragioni, l’arroganza, la superficialità. Egopolitica sovranista che elettoralmente funziona perché rispecchia la deriva egoistica della nostra era ed offre sbrigativi calmanti alle paure. Oltre a nascondere la testa sotto la sabbia lasciando il sederino all’aria, l’egopolitica sovranista rispolvera la giurassica ricetta di affidarsi a qualche capo supremo che incarni anche plasticamente i propri istinti egoistici. Dai loro capi supremi i sovranisti non pretendono onestà nemmeno intellettuale, non pretendono competenza o coerenza o moralità e nemmeno che raggiungano chissà quali traguardi. L’unica cosa che pretendono è protezione, è la difesa dei propri interessi, della propria presunta identità, della propria tribù. Per questo i sovranisti difendono i loro capi supremi anche quando si rivelano dei ciarlatani o piantano disastri. Al sovranista interessa solo che il sovrano risponda alle proprie esigenze egoistiche e che lo liberi da ogni fardello che vada oltre la propria staccionata. L’egopolitica sovranista urla e mostra i muscoli ma sono i deboli a scappare davanti ai cambiamenti invece di gestirli, invece di indirizzarli con le proprie convinzioni. L’egopolitica sovranista urla e mostra i denti ma i cambiamenti globali non si possono fermare con nessun confine o muro. E più ci dividiamo tra persone, tra categorie, tra nazioni e più saremo deboli e quindi incapaci di gestire cambiamenti che ci stanno già travolgendo. E per risolvere problemi sempre più complessi serve una politica altrettanto complessa, serve una intelligenza e una coscienza altrettanto complesse, altro che affidarsi alle qualità salvifiche di qualche cialtrone supremo. E invece di sudditi pompati dalla propaganda permanente serve la partecipazione di cittadini consapevoli. Ed invece che guerre intestine serve unione e cooperazione. Ed invece che egoismo serve altruismo e tolleranza. Per raccattar voti l’egopolitica sovranista lucra sulle paure e semina odio. Ma come sempre accade l’odio genera una reazione avversa ancora più veemente, quella che ha portato alla sconfitta di Trump e al declino di altri egoistici sovrani. Non ci vorrà molto per capire se si tratta di una tendenza e se si svilupperanno coalizioni contro l’egopolitica sovranista in tutto l’occidente. Non ci vorrà molto per capire se siamo di fronte ad una reazione isterica passeggera oppure se la destra moderata tradizionale è tramontata per sempre e l’egopolitica sovranista è la nuova spaventosa normalità.
Tommaso Merlo
(foto: https://espresso.repubblica.it/polopoly_fs/1.323780.1528989684!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/articolo_648/image.jpg)
https://repubblicaeuropea.wordpress.com/2020/11/22/legopolitica-sovranista/
martedì 21 aprile 2020
Dio Patria e Famiglia, Spa. Report 20 aprile 2020.
Con l’esplosione della pandemia il fronte sovranista che si professa ultracattolico è tornato all’attacco di Papa Francesco. Sui siti della destra religiosa americana non hanno dubbi: il coronavirus è la punizione divina per il tradimento di Bergoglio. È solo l’ultima delle accuse mosse al Pontefice, e arriva dopo i violenti attacchi lanciati contro le posizioni assunte su migranti, divorziati, difesa dell’ambiente e omosessuali. Quello degli anti-bergogliani è un network potente che comprende giornali, siti, associazioni, fondazioni e un fiume di soldi che dagli Stati Uniti negli ultimi anni è approdato in Europa e in Italia. Report svelerà in esclusiva quali sono i gruppi politici italiani sostenuti da Oltreoceano e chi sono i cosiddetti dissidenti da Bergoglio all’interno delle gerarchie vaticane e i leader politici che stanno offrendo sponda.
collaborazione di Norma Ferrara e Simona Peluso
immagini di Davide Fonda e Tommaso Javidi
https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Dio-Patria-Famiglia-Spa-64da91b4-fe01-452a-a42e-dbe4aae4207b.html?fbclid=IwAR08xhczEIAApmkwOcjdOomrOf9dogVrvb0-82x7P0zSvt3Q-Na9tBGyQhM
venerdì 13 dicembre 2019
I sovranisti e il trucco sul Mes finito male. - Gaetano Pedullà
Sgombriamo il campo da ogni partigianeria e riflettiamo su com’è finita la guerra del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità del quale gran parte degli italiani ancora adesso non hanno capito molto, e tra questi prima di tutti Matteo Salvini e Giorgia Meloni. In estrema sintesi si tratta di uno scudo da utilizzare in caso di gravi crisi finanziarie di sistema, salvando gli Stati che se fallissero manderebbero a ramengo il welfare, il lavoro, i risparmi e la stessa vita dei propri cittadini.
In passato questo strumento è stato utilizzato in ritardo e con condizioni capestro per chi vi ha fatto ricorso, a partire dalla Grecia, ma anche per questo si è deciso di modificarlo, e malgrado i Paesi più rigidi nel difendere l’austerità sui conti pubblici abbiano provato a renderlo pericolosamente vincolante, proprio l’Italia e gli altri governi che sostengono strategie economiche più espansive hanno imposto il veto sulle due insidie maggiori: la ristrutturazione automatica del debito degli Stati soccorsi e l’esclusione di restrizioni sui titoli di debito pubblico detenuti dalle banche.
Nulla a che vedere, dunque, con un aiuto mascherato agli istituti di credito tedeschi, come maramaldeggiano i sovranisti di casa nostra, oppure regali altrettanto segreti alla banche italiane, come denuncia l’estrema destra tedesca, alleata quando le serve alla Lega. Dopo aver accusato il premier Conte di aver firmato di nascosto il trattato, negando al Parlamento di dibatterne, con il voto di ieri sappiamo per certo che non è stato firmato un bel niente e anzi la firma delle modifiche all’accordo è rinviata.
Sappiamo poi che il Fondo non avrà il via libera italiano se non dopo aver conosciuto le altre riforme europee destinate a proteggere gli Stati in difficoltà. Sappiamo che c’è un’Europa solidale e un’altra ancora irriducibile nel vessare i popoli meno forti finanziariamente, e chi si oppone a cambiare gli strumenti di protezione fa esattamente il gioco dei più forti. E sappiamo infine che le Destre aiutate da qualche parlamentare transfuga pur di governare sono pronte a passar sopra i veri interessi nazionali, e se un giorno governeranno non faranno la gioia dei popoli ma delle élite, a partire da quelle tedesche che ci illudono di voler contrastare.
https://infosannio.wordpress.com/2019/12/12/i-sovranisti-e-il-trucco-sul-mes-finito-male/?fbclid=IwAR25VF7gReXQMgGYSanZTVJvgGdjhcheOyeXJjei08-0NYbigrPA--8NjsU
giovedì 20 dicembre 2018
UE e sovranità monetaria secondo Mario Draghi. - Fabio Conditi
I risultati dell’Unione Europea
- “l’unione monetaria è stata un successo sotto molti punti di vista“, ma “dobbiamo allo stesso tempo riconoscere che non in tutti paesi sono stati ottenuti i risultati che ci si attendeva“;
- “il mercato unico è visto non di rado come una semplice trasposizione del processo di globalizzazione, a cui nel tempo è stata tolta persino la flessibilità dei cambi. Ma non è così“;
- “la globalizzazione ha complessivamente accresciuto il benessere in tutte le economie“, ma “è oggi chiaro che le regole che ne hanno accompagnato la diffusione non sono state sufficienti a impedirne profonde distorsioni“.
Mercato unico e moneta unica
La sovranità monetaria
- “la moneta unica ha consentito a diversi paesi di recuperare sovranità monetaria rispetto al regime di parità fisse vigenti nello SME”, ammettendo quindi che la sovranità monetaria è ancora degli Stati;
- “fra i presunti vantaggi della sovranità monetaria quello di poter finanziare con la moneta la spesa pubblica non è in apparenza particolarmente apprezzato dai paesi che fanno parte del mercato unico ma non dell’euro” Questa frase è smentita subito dopo da lui stesso, quando afferma che il debito pubblico di questi paesi è molto inferiore (44% del PIL, escluso il Regno Unito) a quello dei paesi a moneta comune (89% del PIL).
Convergenza e divergenza nell’area dell’euro
Conclusioni
Le nostre osservazioni
- lo stato torna ad utilizzare in toto la propria sovranità monetaria e fiscale
- si continua con le ricette neoliberiste, col prendere in prestito la moneta dai mercati finanziari e con la resa completa e incondizionata all’Unione Europea e a chi la conduce.
Questa è la vera natura dello scontro in atto.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perche’ c’e’ un antro che ne magna due.