Visualizzazione post con etichetta Natura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Natura. Mostra tutti i post

martedì 10 dicembre 2024

Macroficazione della spiaggia: uno sguardo ravvicinato alla sabbia al microscopio. - Hasan Jasim

La sabbia è un materiale comune e apparentemente ordinario che si trova ovunque intorno a noi, specialmente in spiaggia. Ma vi siete mai chiesti che aspetto abbia la sabbia da vicino? Quando osservata al microscopio, la sabbia può rivelare motivi, colori e consistenze intricati e affascinanti, invisibili a occhio nudo.

Per esplorare la bellezza nascosta della sabbia, ricercatori e fotografi hanno utilizzato microscopi per catturare immagini straordinarie di granelli di sabbia da spiagge in tutto il mondo. Queste immagini mostrano la diversità della sabbia e mettono in risalto le caratteristiche uniche di ogni luogo.

Un fotografo, il dott. Gary Greenberg, ha dedicato la sua carriera a catturare la bellezza della sabbia al microscopio. Ha raccolto campioni di sabbia da oltre 100 località e ha trascorso innumerevoli ore a esaminarli sotto la lente del suo microscopio. Le immagini di Greenberg rivelano la straordinaria bellezza della sabbia, dai minuscoli frammenti di corallo che compongono la sabbia rosa delle Bermuda alle perle di vetro perfettamente sferiche della spiaggia di Papakolea alle Hawaii.

I colori e i motivi dei granelli di sabbia sono determinati dalla loro composizione minerale, che può variare notevolmente a seconda della posizione. Ad esempio, la sabbia nera della spiaggia islandese di Reynisfjara è composta da basalto, un tipo di roccia vulcanica. Nel frattempo, la sabbia bianca della spiaggia australiana di Whitehaven è composta al 98% da silice pura.

Oltre alla loro composizione minerale, i granelli di sabbia possono anche essere modellati e strutturati dalle forze della natura. Onde, vento e persino organismi viventi possono svolgere un ruolo nel modellare l'aspetto dei granelli di sabbia. Ad esempio, i granelli di sabbia a forma di spirale che si trovano su alcune spiagge sono il risultato di minuscoli organismi marini che creano conchiglie intricate.

Oltre al loro fascino estetico, studiare la sabbia al microscopio può anche fornire preziose informazioni sulla storia e la geologia della Terra. Analizzando la composizione minerale della sabbia, i ricercatori possono determinare la storia geologica di una regione e tracciare le origini dei granelli di sabbia.

Nel complesso, la bellezza della sabbia al microscopio serve a ricordare l'incredibile complessità e diversità del mondo naturale. Prendendoci del tempo per apprezzare le piccole e spesso trascurate meraviglie che ci circondano, possiamo ottenere una maggiore comprensione del mondo in cui viviamo e delle incredibili forze che lo plasmano.

https://hasanjasim.online/under-a-microscope-a-macro-photographer-zooms-in-on-beach-sand/

venerdì 15 novembre 2024

Il tarassaco: il tesoro nascosto della natura dagli innumerevoli benefici. - Valentina Guerrieri

 

Il tarassaco, spesso considerato una semplice erbaccia da giardino, è in realtà un concentrato di sostanze nutritive e proprietà medicinali. Dalle radici ai fiori gialli e brillanti, ogni parte di questa pianta offre qualcosa di prezioso per la nostra salute. Vediamoli insieme.

Utilizzato da secoli nella medicina tradizionale, il tarassaco è un vero e proprio super food che sta lentamente reclamando il posto che gli spetta nel benessere. Questo contiene alti livelli di antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi, promuovendo la salute delle cellule e rallentando il processo di invecchiamento. La radice supporta la funzione immunitaria aiutando l’organismo a combattere le infezioni. Inoltre, sia la radice che le foglie stimolano la produzione di bile e di succhi digestivi, migliorando la digestione e riducendo il gonfiore. Le foglie fungono anche da diuretico naturale, aiutando a eliminare l’acqua in eccesso. Grazie alla sua natura diuretica, le foglie contribuiscono a mantenere la salute dei reni, favorendo l’eliminazione delle scorie e riducendo il rischio di calcoli renali. Il dente di leone è ricco di vitamine A, C e K, essenziali per la salute della pelle, la vista e la forza delle ossa.

I fiori, inoltre, possono essere utilizzati per preparare oli lenitivi per la pelle, riducendo le infiammazioni e i problemi di acne. Può aiutare anche a bilanciare gli ormoni, in particolare nelle donne che soffrono di menopausa. Ricco di vitamine e minerali, l’uso di infusi di foglie e radici per i capelli può nutrire il cuoio capelluto e favorirne la crescita. Il suo consumo regolare può portare a un aumento dell’energia grazie al suo elevato contenuto di vitamine e minerali. È stato dimostrato che la radice aiuta a ridurre i livelli di colesterolo cattivo e ad aumentare quello buono. Le applicazioni topiche di infusi possono lenire anche condizioni della pelle come l’eczema e la psoriasi. Infine, contiene sostanze nutritive che migliorano la memoria e la concentrazione. Le foglie si consumano preferibilmente crude in insalata o saltate in padella come contorno. Mentre i fiori si usano per preparare tè, vini o infusi.

Sebbene il tarassaco sia considerato sicuro per la maggior parte delle persone, coloro che soffrono di allergie all’ambrosia o che assumono diuretici, anticoagulanti o farmaci per il diabete dovrebbero consultare un medico prima di consumarne grandi quantità. Prendetevi il tempo per scoprire come questa pianta può migliorare la vostra salute e il vostro benessere.

https://www.piantechepassione.it/il-tarassaco-il-tesoro-nascosto-della-natura-dagli-innumerevoli-benefici/

domenica 10 novembre 2024

Dio esiste.

Credere in Dio è una necessità dell'uomo che ha bisogno di aver qualcuno al quale rivolgersi nei momenti di difficoltà.

E non è un metodo per fare soldi o per sottomettere il popolo alle proprie leggi o volontà, come usano fare le varie religioni.

Dio non ha molteplici fattezze o nomi come le tante religioni vogliono farci credere, gli dei creati dall'uomo sono difettosi, perchè non mantengono il giusto equilibrio promesso.

Dio, invece, è tutto ciò che ci ruota intorno, Dio è la pura energia che crea il tutto, Dio non è a nostra immagine e non interagisce con noi; Dio è il creatore e noi dobbiamo essere grati a questo creatore che è la realtà, è la vita che viviamo e siamo solo noi, con le nostre deficienze, a commettere gli errori che stanno distruggendo ciò che il Dio energia ha creato;
lui, con il tempo e, avvalendosi dell'esperienza acquisita dopo aver creato il mondo/universo, ha modellato ciò che aveva creato per migliorare le sue creazioni, dotandole di ciò di cui avevano bisogno, giorno per giorno; lui è perfetto, è pura energia positiva, lui è natura.
E noi abbiamo il dovere di rispettare ciò che egli ha creato, non dobbiamo divinizzarlo e poi tradirlo come facciamo di continuo.

Rispettando ciò che ha creato, rispettiamo l'ambiente in cui viviamo e lo dobbiamo fare pe noi stessi, per il nostro futuro, se vogliamo vivere nell'ambiente sano che Dio energia ha creato per noi.

cetta.

giovedì 22 agosto 2024

Quello Che Una Telecamera Ha Catturato In Russia Ha Scioccato Il Mondo.



Suppongo che tutto ciò che riguarda la natura sia probabile; per quanto riguarda le teorie menzionate, non credo di essere in grado di commentarle, essendo poco esperta in materia.
cetta

giovedì 8 agosto 2024

I misteri della storia.

 

Nel profondo della foresta pluviale amazzonica, circa 100 tribù incontattate conservano antiche tradizioni e possiedono una profonda conoscenza del loro ambiente. La loro decisione di rimanere isolati deriva da una storia di interazioni traumatiche con gli esterni, tra cui la diffusione di malattie, violenza e sfruttamento. Queste tribù vivono in armonia con la giungla, dimostrando una comprensione unica e sofisticata del loro ambiente.
Il loro stile di vita è notevole ed estremamente vulnerabile. Ogni contatto con il mondo esterno potrebbe essere catastrofico, poiché manca di immunità a molte malattie comuni. Queste tribù non sono semplici reliquie del passato, sono culture vibranti che proteggono con forza le loro tradizioni e la loro terra.
Il mistero che circonda queste tribù si estende alla loro vasta e senza documenti conoscenza della foresta pluviale. Il loro uso di piante medicinali e le loro pratiche spirituali rivelano un rapporto profondo e intricato con la natura. Esistono ai confini della conoscenza moderna, sfidano le vedute convenzionali della civiltà e sottolineano i diversi modi in cui gli esseri umani possono interagire con il mondo naturale.

lunedì 1 luglio 2024

La Quebrada de Humahuaca.

 

La Quebrada de Humahuaca è una bellissima valle delle Ande dell'Argentina. È conosciuta per le sue montagne colorate, frutto di milioni di anni di attività geologica.
La formazione Yesera consiste in una successione di strati colorati depositati durante il Cretaceo superiore. La formazione è composta da conglomerato, arenaria e siltstone, e si è accumulata in un ambiente fluviale come il ventilatore alluvionale.
Credito: GeologyIn

venerdì 15 dicembre 2023

“Kummakivi” – Una meraviglia senza tempo della natura: l'equilibrio incrollabile di Oddstone. - di Hasan (

 

La natura, in tutta la sua grandezza, offre spesso spettacoli mozzafiato che affascinano l'immaginazione umana. Tra queste notevoli manifestazioni spicca “Kummakivi”, un nome che, in finlandese, si traduce in “Oddstone”. Questa entità enigmatica, una roccia colossale, è stata una testimonianza delle forze durature della natura per un arco di tempo sorprendente di 12.000 anni.

Immerso nel cuore della Finlandia, Kummakivi sfida le convenzioni della gravità e del tempo, appollaiato precariamente in cima a un'altra roccia con un equilibrio inflessibile. La giustapposizione è a dir poco una meraviglia geologica, una danza di forze immense ed eoni di paziente equilibrio.

Curiosamente, il precario equilibrio di Kummakivi è rimasto saldo nel corso dei secoli e continua a sfidare le aspettative fino ad oggi. La sua storia parla del delicato equilibrio delle forze in natura, un equilibrio che rimane risoluto contro le maree del tempo.

La presenza della roccia ha attirato l'attenzione da ogni parte del mondo, attirando menti curiose e intrepidi esploratori a testimoniare la sua improbabile posizione. Il fascino di Kummakivi non risiede solo nel suo insondabile equilibrio ma anche nei misteri che evoca. In che modo questa pietra colossale ha mantenuto la sua tenue posizione per millenni? Quale coreografia cosmica gli ha permesso di resistere alle forze che normalmente farebbero cadere anche i massi più potenti?

Per coloro che cercano di svelare questi misteri, una visita a Kummakivi diventa un incontro con l'enigma del tempo e la sinfonia silenziosa della natura. È un promemoria della resilienza e della bellezza inaspettata che possono emergere dall’interazione degli elementi della terra.

Come testimonianza vivente dell'intricata interazione di forze che modellano il nostro mondo, Kummakivi ha trasceso la semplice curiosità geologica. Incarna una lezione di perseveranza, un promemoria che anche di fronte a sfide formidabili, l’equilibrio può essere raggiunto e mantenuto.

La storia di Kummakivi è incisa nell’arazzo geologico della Finlandia, un inno duraturo all’arte della natura e al delicato equilibrio che caratterizza il nostro mondo. Per le generazioni a venire, questa strana pietra continuerà a ispirare stupore, suscitando meraviglia e curiosità e invitandoci a contemplare le armonie nascoste che modellano il nostro pianeta.

Per saperne di più su Kummakivi e la sua straordinaria storia, approfondisci gli affascinanti dettagli su [link]. Una pietra che sfida il tempo e la gravità attende la tua scoperta.

by David Attenborough fb

https://hasanjasim.online/kummakivi-a-timeless-wonder-of-nature-the-unwavering-balance-of-oddstone/

domenica 5 novembre 2023

L'IO E LA NATURA- Viviana Vivarelli.

 

Il cercatore perfetto è come il cacciatore perfetto, si mimetizza col bosco. Pensiamo al cacciatore primitivo che per cacciare il cervo si traveste da cervo, per poter cogliere la natura diventa natura, e allora cesserà di pensare, parlare, respirare, odorare come uomo, per non essere sorpreso come vibrazione diversa da ciò che lo circonda. Così dovrebbe fare il “guerriero spirituale”, come lo chiama Castaneda.
Nel mondo greco il mitico ATTEONE, innamorato di DIANA, che simboleggia la natura, spia la sua nudità mentre si bagna in uno stagno, ma la dea lo sorprende e lo fa divorare dai suoi cani.
ATTEONE è la metafora della conoscenza umana che spia la natura per violarla, ma ne viene divorato, l’uomo che deruba la natura dei suoi segreti e finisce per essere distrutto dalle forze che ha risvegliato. La conoscenza non può essere grezza e invasiva. Non esiste l’osservatore staccato dall’osservato, ogni osservazione modifica il contesto perché nessuno dei due soggetti è fuori, ma ambedue interagiscono e sono in uno stesso campo. Noi non siamo mai fuori, ma sempre dentro l’evento, come dentro la natura, o dentro il flusso dell’umanità o dentro la storia, e tutto quello che facciamo modifica il contesto, dunque non è possibile che il cacciatore materiale non alteri la natura e non alteri sé stesso, perché, per quanto cauto egli sia, fa sempre parte del tutto. Noi non siamo mai fuori ma sempre dentro il quadro totale. Van Gogh è ancora tutto dentro l’ultimo quadro fatale nel campo di grano sotto il volo dei corvi. La Bibbia è sempre qui, ora. Ulisse è ancora con noi davanti alle colonne d’Ercole. Il mito vivente siamo noi.
Ma il cacciatore spirituale, il cacciatore contemplativo, cerca di intravedere il bagliore segreto che arde nel cuore del Tutto, trasformando sé stesso, come l’antico alchimista. “Potrai separare le scorie dall’oro e ottenere il metallo puro solo quando tu stesso avrai separato le tue scorie dall’oro diventando l’uomo puro.”
C’è una trasformazione in corso e ognuno ne fa parte.
La natura si rispetta, non si depreda
Ma per rispettare la natura bisogna resuscitare in noi il principio dell’unione, non della separazione.
Le tecniche orientali tendono a questo, far tornare l’uomo all’Essere totale, acquetando la sua parte predatoria e separativa, perché solo quando l’uomo ritrarrà la sua parte egoica, solo quando farà silenzio nel pensiero e quiete nella percezione, la natura si svelerà in un altro ordine mentale.
Questa non è una teoria ma una VIA, un modo per vivere e porsi, un DO, un TANTRA, un TAO…un approccio alla realtà molto diverso da quello scientifico.
Se la scienza ha depredato la natura fino al punto di distruggerla mettendo a rischio il mondo, un diverso approccio non distruttivo, non inquinante e non invasivo potrebbe permettere una migliore relazione con l’Essere.
La scienza non è l’unica via. Studio, Ricerca, Filosofia, Poesia, Arte, Meditazione, Religione, Yoga, Zen, Preghiera, Amore, Bellezza, Servizio, Volontariato, Accudimento, Accoglienza, Compassione, Partecipazione… sono tante vie, che possono portare l’uomo a cogliere altri sensi e altri respiri.
Come ci sono tante scalinate per arrivare al Gange, così ci sono tante vie per arrivare all’Essere.
Un maestro zen dice:
“Non è necessario andare altrove. L’illuminazione è esattamente dove ci troviamo ora, e in quello che facciamo. È nello spaccar legna, è nel portare acqua”.
La via è dove siamo ora. Fa’ quello che hai davanti.
Ma non ci può essere conoscenza senza amore e amore senza rispetto, e non ci può essere rispetto se non moderando egoismo, presunzione e separazione.
Morire a mani vuote
Ho contemplato la vita nella sua pienezza
a mani vuote.
(Marlo Morgan)
Noi non vogliamo una preda o un predatore. Cerchiamo una conoscenza dall’interno, una simbiosi.
Don Juan, il vecchio stregone tolteco, dice che occorre l’INTENTO, una partecipazione inconscia con la ritrazione dei sensi normali e della mente predatoria, per un allargamento di coscienza al di là dei limiti del sensibile e del mentale.
Usciamo da duemila anni di primazia della razionalità, possiamo trasformare il nostro modo di conoscere solo usando altre parti della mente e altri modi più umili e meno invasivi. Quando intelletto e sensi ritrarranno i loro tentacoli, lo spirito diventerà cavo come una conchiglia e la natura potrà mostrare i suoi aspetti segreti e fluire dentro di noi in nuovi modi. Finora l’abbiamo considerata una preda inerte su cui infierire, l’oggetto è sempre steso sul tavolo operatorio come un corpo per l’autopsia, ma è ora di cambiare il nostro approccio con le cose.
Occorre una scienza che abbia nuove forme di rispetto e nuove umiltà. Allora conoscere equivarrà ad essere e l’atto cognitivo sarà trasformativo, perché nel luogo dove non c’è distinzione fra dentro e fuori, resta una realtà unica, in cui l’energia può scorrere fluidamente rispettando sé stessa. La conoscenza allora è evolutiva, perché implica una espansione di coscienza che è conoscenza dall’interno.
Solo quando Atteone lascerà i suoi strumenti di caccia e dimenticherà Diana cadendo in una specie di torpore e diventando colui che può essere amato, la dea si unirà a lui.
Ho un mio sogno che parla proprio di una simbiosi possibile con l’essere tutto, che si può ottenere solo diminuendo l’ego:
Sognai un prato verdissimo dove sorgeva una tavola con la tovaglia candida contro il cielo blu. Attorno stavano seduti i discepoli e in cima il Maestro. Io ero un discepolo come gli altri. C’era una forte contesa su chi avrebbe dovuto succedere alla carica. Ognuno diceva “Io…Io”. Erano tutti pieni di cose e di saperi e vantavano titoli. Io solo stavo zitto perché non ero nessuno e non avevo niente di cui gloriarmi. A poco a poco la debolezza mi vinse e cominciai a svenire lentamente, scivolando sul prato verdissimo ai piedi della tavola. Ero in un profondo torpore e penetrai pesantemente nell’erba divenendo erba io stesso. Entravo via via nella madre Terra confondendomi con essa. Tutti si erano alzati e mi guardavano dall’alto. Sul mio petto, dall’erba, sbocciò un vivido fiore rosso. Il Maestro disse: “Questo è il successore!”.
Dal mio libro “L’energia sottile” (incontro della fisica dentale con la metafisica orientale), pgg. 338, acquistabile o leggibile su Amazon https://www.amazon.it/Lenergia-sottile-Tra.../dp/B0BHC4XYM5euro 15,60

domenica 8 ottobre 2023

Cerchi delle fate.

 

Si chiamano “Cerchi delle Fate” e sono delle zone prive di vegetazione, delimitate da un anello di erba alta che varia dai 2 ai 20 metri.
Si trovano nel deserto di Namib e si estendono per circa duemila chilometri, dall’Angola fino alla parte Nord occidentale del Sudafrica.
Per secoli hanno alimentato le leggende delle popolazioni locali e messo a dura prova la comunità scientifica.
Chi “disegna” i Cerchi delle Fate? Secondo alcune leggende africane sarebbero le impronte delle divinità e degli spiriti. Per i popoli che abitano la zona si tratterebbe delle bolle del respiro di un grande drago che abita il sottosuolo.
Recentemente il mistero sembra essere stato svelato dai ricercatori dell’Università di Princeton: I “Cerchi delle Fate” in Namibia, nascono dall’azione combinata delle colonie di termiti della sabbia, in competizione con l’auto-organizzazione delle piante, che si dispongono circolarmente per far fronte alla scarsità di acqua.
Si tratta dunque di un magnifico esempio di auto-organizzazione ecologica.
Voi ci credete?

sabato 25 marzo 2023

OMOSESSUALITÀ E NATURA - Viviana Vivarelli.

 

L’argomento principe degli omofobi è che si devono fare leggi punitive degli omosessuali (matrimonio, diritti e doveri reciproci dei due partner, adozione ecc.) perché essi agiscono "contro Natura".
La destra, nella sua follia, è arrivata a comandare che i figli adottati o avuti mediante fecondazione artificiale o utero in affitto non vengano iscritti all'anagrafe, il che è come dire che questi bambini non esistono, non potranno avere documenti, saranno espulsi dal vivere civile. Devono essere penalizzati per una "colpa" non loro.
Questo comportamento è di una ferocia inaudita nei riguardi di bambini che non sono colpevoli di nulla e che, secondo loro, non potrebbero nemmeno iscriversi a un asilo. In pratica questa legge spietata li renderebbe dei paria, degli invisibili.
Ovviamente, l'Unione Europea si è fatta immediatamente sentire, sentenziando che una tale legge è del tutto estranea al diritto europeo e deve essere annullata.
Il Regolamento Ue dà un riconoscimento automatico a tutti i figli, anche di genitori dello stesso sesso, in vista di un certificato europeo di filiazione (in pratica rende possibile che il riconoscimento di un figlio di una coppia omosessuale, avvenuto in un paese più liberale, possa valere anche nel nostro).
Ma il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi della Lega ha richiamato con una circolare i sindaci a considerare all'anagrafe i figli di coppie omosessuali, registrando come genitore solo il padre biologico, che ha donato il seme in una maternità surrogata, e non il partner, salvo che questi non voglia intraprendere, in attesa di una legge che regoli questo caso, il percorso dell’adozione che è molto difficile e complicato.
Il tutto si rifà ad una sentenza della Cassazione contro la “maternità surrogata” (o “utero in affitto”), vietata nel nostro ordinamento dalla legge n. 40/2004 sulla procreazione assistita e a cui, però, di fatto ricorrono all’estero le coppie omosessuali maschili oltre alle coppie eterosessuali sterili per soddisfare il loro desiderio di avere un figlio.
A questo punto si è scatenata la bagarre di quelli che rifiutano una legge tanto aberrante da punire dei bambini innocenti, in nome di un rapporto, ritenuto dalla Chiesa cattolica, peccaminoso in quanto "contro natura", mentre, dietro questo schermo fittizio, abbiamo una posizione omofoba anche peggiore della maternità surrogata, posizione, che rientra in un quadro più vasto di "dominio della sessualità", che ha portato, per es., nelle Regioni a guida leghista, alla chiusura dei consultori e al divieto (persistente nei comandi della Chiesa) dei contraccettivi e del controllo delle nascite.
Il deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone ha dichiarato in tv che "l'utero in affitto è più grave della pedofilia»!
Precisiamo ancora una volta che in Italia la pratica dell'utero in affitto è vietata per legge e che nessun partito, finora, si è mai messo in mente di legalizzarla. Ma dietro all'attacco all'utero in affitto c'è tutto un attacco all'omosessualità ', attacco che è di matrice iper-cattolica e rientra, comunque nell'attacco agli omosessuali, in quanto persone che vivono "contro natura", .
Il fatto è che qui di "natura" c'è molto poco e solo una posizione ignorante, bigotta e malvagia dentro può arrivare a queste efferatezze.
Qualunque studioso del mondo animale potrebbe dirvi che l’omosessualità è la cosa più diffusa in Natura. Tra le specie domestiche è sufficiente anche qualche banale osservazione sul comportamento di cani e gatti.
L’omosessualità animale (vedi il libro di Giorgio Celli “L’omosessualità animale”) è stata studiata su 1.500 specie, è molto diffusa e “perfettamente conforme” a Natura, semmai sono certe ideologie ad essere contro-Natura, per il semplice motivo che il controllo “politico” della sessualità fa parte degli strumenti che il Potere si è inventato per dominare meglio l’uomo. Ma qui il discorso riguardo le perversioni del Potere che sono molto "innaturali"!
In molte specie, i maschi vivono tutto l’anno in gruppi maschili dove praticano tranquillamente l’omosessualità (non essendoci preti, imam o fascisti a impedirglielo) e, solo nel periodo di calore della femmina, si uniscono a lei, per cui è, semmai, l’unione eterosessuale che fa eccezione, e in Natura ci sono molte più unioni omosex che etero e la maggior parte di tali unioni, come del resto gran parte degli accoppiamenti umani, non è finalizzata alla riproduzione, "perché la natura ha voluto così".
L’animale più omosex è il bisonte. Ci sono animali che sono solo omosex e altri che sono bisex.
La natura ha voluto l’unione eterosessuale per la riproduzione ma “ha voluto” l’unione omosessuale per altri fini nobilissimi e naturali: è una fonte di piacere innocua e pacifica, una occupazione piacevole che non fa male a nessuno, uno sfogo di istinti sessuali naturali che non moltiplica le nascite rendendo il territorio sovrappopolato e invivibile, un modo per regolare l’aggressività, visto che l’aggressività cresce quando la sessualità viene repressa, e costituisce anche un consolidamento dei legami sociali nel gruppo.
Nulla di più lodevole!
Per quelli poi che considerano gli omosessuali persone capaci solo di sesso e non di amore, li pregherei di svegliarsi e di uscire da quella caverna oscura di ottusità e pregiudizio in cui sono rinchiusi, perché gli omosessuali sono persone come tutte le altre, capaci di amore e di innamoramento come tutti gli altri, capaci di creare unioni stabili e felici e in grado di educare bene i loro figli, come accade in Inghilterra, o Svezia, o Germania o Norvegia o qualsiasi altro paese civile del mondo.
..
Molti popoli antichi hanno copiato la natura e ne hanno tratto delle regole etiche sociali rendendo l’omosessualità addirittura obbligatoria, come gli antichi Greci (vedi l’Atene di Pericle, Platone Socrate..), che noi tanto ammiriamo per i loro frutti artistici, filosofici e politici, e che la praticavano tra adulti e adolescenti. Anzi c’era tutta una formalizzazione di questi rapporti che era importantissima nella vita della città.

mercoledì 18 gennaio 2023

La gola di #Garni.

 

La gola di #Garni si trova a 23 km a est di Yerevan, in #Armenia, appena sotto l'omonimo villaggio 🇦🇲

Su un promontorio sovrastante la gola è visibile il #Tempio di Garni del I secolo d.C. Lungo i lati della gola ci sono pareti rocciose di colonne di #basalto ben conservate, scavate dal #fiume #Goght 🏞

#ScienceCuE #CuE #scienze #scienza #fisica #chimica #natura #ambiente #geologia #vulcanologia #astrofisica

https://www.facebook.com/cuenews.it/photos/a.1505201263051397/3435308350040669/

mercoledì 5 maggio 2021

Barbara Gallavotti, omosessualità - Lorenzo Tosa

 

La dottoressa Barbara Gallavotti, ormai la conoscete, biologa, accademica, divulgatrice scientifica, è una delle donne e dei volti più interessanti, colti, preparati dell’intera tv italiana.

Ma questa volta si è superata.

E, alla domanda precisa e provocatoria di Floris: “I gay sono contronatura?”, ha dato una di quelle risposte che dovrebbero essere mostrate in loop nelle scuole, smontando in un minuto, con la scienza (e anche con ironia), anni di spazzatura omofoba violenta e antiscientifica.

“A parte che non si capisce perché gli esseri umani dovrebbero adeguare il proprio comportamento alle altre specie” ha detto. “Però nel caso dell’omosessualità il problema non c’è perché non solo è prevista dalla natura e dall’evoluzione, ma anche estremamente diffusa. Ci sono almeno 1500 specie diverse nelle quali si sono visti comportamenti omosessuali, dai mammiferi al moscerino della frutta: coppie stabili, coppie temporanee, coppie che si formano per allevare una prole ottenuta con l’aiuto di qualche altra specie. Ci sono anche animali che cambiano sesso nel corso della vita: magari trascorrono la prima parte della loro esistenza come maschi e la finiscono come femmine. Quindi, se ci appelliamo alla natura possiamo considerarci massimamente liberi. Resta da capire se vogliamo basare i nostri diritti fondamentali su quello che fanno i moscerini della frutta, perché ci resta di girare intorno alle mele marce e poco altro.”

L’unica cosa contronatura, nel 2021, sono gli omofobi. 

Lorenzo Tosa Fb

mercoledì 10 febbraio 2021

Governo: M5s, 'Voto su Rousseau temporaneamente sospeso'. Grillo, 'Serve super ministero per transizione ecologica'.

 

Crimi sul blog: 'Nuovi orari saranno successivamente comunicati'.


"Un super ministero per la transizione ecologica lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti.

Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l'economia, la società". Così Beppe Grillo in un tweet.
"Un Super-Ministero per la transizione ecologica - afferma Grillo sul blog - fonde le competenze per lo sviluppo economico, l'energia e l'ambiente. Capiamolo, una volta per tutte: è l'economia che rovina l'ambiente, non il contrario. Lo dico da vent'anni negli spettacoli: 'Il vero ministero dell'ambiente è quello dell'economia, dell'energia, delle finanze'. Un Super-Ministero per la transizione ecologica è la coordinazione per trasformare la società - non solo dell'economia. E' uno strumento fondamentale, come ci sembrarono fondamentali i primi ministeri dell'ambiente negli anni '70. Qualcuno allora faceva ironie. Ma oggi il ministero dell'ambiente lo hanno tutti gli Stati". "Solo un Super-Ministero - afferma il fondatore M5S - per la transizione ecologica può affrontare le crisi che in cinquant'anni di economia patogena abbiamo fatto diventare emergenze: il clima, la biodiversità, le disuguaglianze, il lavoro, le migrazioni. Questa è una pand-economia micidiale. In mezzo secolo, ha fatto più morti che il Covid in un anno".

Via libera su Rousseau da parte degli iscritti M5S alla nuova governance composta da 5 membri che archivia la stagione del capo politico. Il secondo quesito, che introduce il nuovo organo, ha visto prevalere i sì con l'83,5% (24.340 voti) contro il 16,5% (4.793) dei no. A votare sono stati 29.133 iscritti.
Per la modifica dello Statuto M5s "poiché non ha partecipato alle votazioni almeno la maggioranza assoluta degli iscritti, così come previsto dall'articolo 6 dello Statuto del MoVimento 5 Stelle, si procederà con la seconda convocazione dell'Assemblea degli iscritti dalle ore 12 di martedì 16 febbraio 2021 fino alle ore 12 di mercoledì 17 febbraio 202". Lo annuncia il Movimento sul blog delle Stelle.

'Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati". È quanto afferma il capo politico M5S Vito Crimi in un post sul blog delle Stelle.
Colpo di scena sulla sorte del governo Draghi. Lo scontro tra i Cinque Stelle costringe Grillo a rinviare il voto degli iscritti su Rousseau per evitare una spaccatura che può essere fatale al tentativo dell'ex presidente della Bce. 'Aspettiamo a votare che Draghi abbia le idee chiare, un po' di pazienza. Ho detto no alla Lega e lui mi ha risposto... non lo so, vediamo...', dice Grillo nel video in cui definisce Draghi 'un grillino'. Arriva la replica di Salvini: 'Incredibile Grillo. Noi confermiamo il nostro atteggiamento costruttivo, responsabile, positivo e che ci porta a non parlare di ministeri e a non mettere veti'.

Stop Grillo a voto Rousseau, "Draghi uno di noi" - IL VIDEO - "Pensavo fosse un banchiere di Dio invece è un grillino". A tarda sera arriva, atteso come se fosse una benedizione da buona parte del M5S, l'endorsement di Beppe Grillo a Mario Draghi e lo stop al voto degli iscritti. Il Garante del M5S, dopo la decisione di mettere su Rousseau la votazione sul governo guidato dall'ex governatore della Bce, è costretto a tornare a Roma e, a sorpresa, a partecipare nuovamente alle consultazioni con Draghi. Serve l'impronta del fondatore sul sì del Movimento al nuovo governo per piegare la trincea dei "contras", folta al Senato e foltissima tra gli attivisti. Con al conseguenza che, un no della base a Draghi, porterebbe ad una sicura scissione nei gruppi pentastellati. La decisione di affidarsi al voto agli iscritti scatena una guerra fratricida nel Movimento che, secondo fonti parlamentari qualificate, innesca una tensione altissima tra Grillo e Davide Casaleggio, sebbene dall'Associazione Rousseau neghino qualsiasi attrito. E perfino il post con cui il capo politico annuncia, poco dopo ora di pranzo, che il M5S chiederà a Draghi quale sia il perimetro politico della maggioranza, finisce sotto attacco da parte dell'ala pro-governo del Movimento, la più numerosa alla Camera e, probabilmente, anche al Senato. "Se vince il no su Rousseau qui facciamo la scissione al contrario", spiega nel pomeriggio un big del gruppo a Montecitorio facendo capire che i pro-Draghi potrebbero anche non rispettare il voto "dell'intelligenza collettiva". Serve che Grillo ritorni in campo. E l'ex comico lo fa. In un video sottolinea alla base come Draghi abbia detto sì al reddito di cittadinanza e all'ambiente come pilastro del nuovo governo. Ma per votare su Rousseau chiede di aspettare. Serve insomma un altro segnale da parte del premier incaricato, che eviti la spaccatura del M5S. E un segnale potrebbe avvenire, secondo un'interpretazione che circola nel Movimento, quando Draghi parlerà al Quirinale dopo il giuramento. E, soprattutto, dopo che avrà stilato la lista dei ministri del nuovo governo. Un governo nel quale Grillo e i vertici del M5S puntano dritti ai temi della transizione ecologica. Nel frattempo, impazza la campagna dei parlamentari a favore o contro il governo. In serata i "contras" si vedono via Zoom al V-Day contro Draghi, per sfogarsi e contarsi, anticipati dall'intervista ad Andrea Scanzi con cui Alessandro Di Battista, proprio mentre Grillo è nella Sala dei Busti con Draghi, ribadisce il suo "no" al professore e al governo con FI e Lega, assicurando che continuerà la battaglia dentro il Movimento. La tensione è altissima. Neppure la mediazione del voto di astensione, proposta dallo stesso Di Battista e da Barbara Lezzi, è una exit strategy. Anche perché, l'ala governista, nell'esecutivo Draghi, ci vuole entrare eccome. E poi ci sono i pontieri, i mediatori e gli indecisi che vogliono prima vederci chiaro proprio sulla natura politica del governo. "Basta protagonismi", avverte Luigi Iovino. "Questa campagna elettorale interna è uno spettacolo indegno", incalza Fabio Castaldo. In mezzo a questa tempesta, nel pomeriggio, torna a Roma Beppe Grillo. Agli uffici della Camera, questa volta, l'ex comico si fa più leader e meno showman. Parla soprattutto ai gruppi, in una riunione in cui mancano sia Luigi Di Maio che Giuseppe Conte. Da lì gira il video con cui congela il voto su Rousseau. Chiedendo "pazienza" ma, volutamente, senza precisare la nuova data della votazione. E' un modo, implicitamente, anche per "far sbollire" l'ala "dibattistiana". Con conseguenze al momento avvolte nella nebbia: ma, stando alle ultime indiscrezioni, la votazione su Rousseau potrebbe essere indetta dopo che Draghi scioglierà la riserva e prima che andrà in parlamento a chiedere la fiducia. Quando, insomma, al M5S sarà più chiaro quanto di pentastellato entrerà nel programma e magari anche nella squadra di governo.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/02/10/annuncio-m5s-voto-temporaneamente-sospeso-_3e18b2d2-0314-4b4b-9f52-10da826a03b0.html

martedì 14 luglio 2020

Anche gli alberi praticano "il distanziamento sociale” per evitare le malattie. - KATHERINE J. WU

Nella foto gli alberi della canfora del Borneo (Dryobalanops aromatica) mostrano la cosiddetta “timidezza della corona” ...
Nella foto gli alberi della canfora del Borneo (Dryobalanops aromatica) mostrano la cosiddetta “timidezza della corona” presso il Forest Research Institute Malaysia. Questo fenomeno si verifica in alcune specie di alberi quando compaiono spazi tra le chiome che impediscono ai rami di toccarsi, formando spazi vuoti simili a canali. FOTOGRAFIA DI IAN TEH, NATIONAL GEOGRAPHIC

In una calda giornata di Marzo del 1982, il biologo Francis “Jack” Putz passeggiava nella foresta tra gli alberi di mangrovia nera in cerca di refrigerio dalla calura pomeridiana. Assonnato dopo il pranzo e stanco per le ore di lavoro sul campo nel Guanacaste National Park in Costa Rica, Putz decise di sdraiarsi per riposare. 
Guardò in alto verso il cielo: il vento agitava le cime delle mangrovie sopra di lui, facendo sì che le estremità degli alberi vicini si scontrassero, perdendo alcune foglie e spezzando alcuni dei rami più esterni. Putz notò che questa “potatura reciproca” aveva lasciato tracce di spazio vuoto tra le chiome.
Questa rete formata dagli spazi vuoti tra le cime degli alberi, nota come la “timidezza della corona”, è stata documentata in foreste di tutto il mondo. Dalle mangrovie del Costa Rica agli imponenti alberi della canfora del Borneo in Malesia, tutti disegnano linee di spazi vuoti tra le reciproche verdi chiome. Ma gli scienziati ancora non comprendono appieno il motivo per cui così spesso le cime degli alberi evitano di toccarsi.
40 anni fa, sotto le mangrovie, mentre si apprestava al suo riposino post pranzo, Putz pensò che anche gli alberi hanno bisogno del proprio spazio personale, ed è stato un ragionamento fondamentale verso la spiegazione dell’origine del “comportamento schivo” dei rami degli alberi.
“Faccio spesso grandi scoperte durante il momento del sonnellino”, afferma. 
Oggi, un corpus crescente di ricerche continua a sostenere le prime osservazioni di Putz e dei suoi colleghi. Il vento, a quanto pare, svolge un ruolo cruciale nell'aiutare molti alberi a mantenere le distanze. I confini “scavati” dagli scontri tra i rami possono migliorare l’accesso delle piante alle risorse, come ad esempio alla luce. Gli spazi tra le cime degli alberi potrebbero anche ridurre la diffusione di insetti che mangiano le foglie, piante rampicanti parassite o malattie infettive.
In un certo senso, la “timidezza della corona” è la versione arborea del distanziamento sociale, afferma Meg Lowman, biologa forestale e direttrice della TREE Foundation. “Impedendo alle piante di toccarsi fisicamente si può aumentare la loro produttività”, afferma. “Questo è il lato positivo dell’isolamento...gli alberi stanno in effetti proteggendo la propria salute”.

Zuffe in cima agli alberi 

Sebbene la letteratura scientifica abbia riportato descrizioni sul fenomeno della timidezza della corona fin dagli anni ‘20, sono passati diversi decenni prima che i ricercatori iniziassero ad approfondire sistematicamente gli studi sulla causa di questo fenomeno. Alcuni scienziati inizialmente ipotizzarono che gli alberi semplicemente evitassero di riempire gli spazi tra le loro chiome per non creare una mancanza di luce – risorsa fondamentale per la fotosintesi – nei punti in cui le fronde si sovrapponevano.
Ma nel 1984 il team di Putz pubblicò una ricerca che indica che in alcuni casi la “timidezza della corona” può essere semplicemente il risultato di una “battaglia” tra gli alberi mossi dal vento, ognuno dei quali fa a gara per far germogliare nuovi rami e parare i colpi degli alberi vicini. Questa ricerca mostrava che più le mangrovie erano soggette al movimento indotto dal vento, più le loro chiome apparivano distanziate dagli esemplari vicini. Questi sono alcuni dei primi risultati a sostegno della cosiddetta “ipotesi di abrasione” per spiegare le strutture di questi alberi.
Circa due decenni dopo, un team guidato da Mark Rudnicki, biologo presso la Michigan Technological University, misurò le forze che muovevano i Pinus contorta ad Alberta, in Canada. Scoprirono che le foreste ventose piene di tronchi alti, affusolati e di altezza simile erano particolarmente inclini al fenomeno della timidezza della corona. E quando Rudnicki e il suo team usarono corde di nylon per evitare che i pini vicini si scontrassero, questi crescevano intrecciando le chiome, riempiendo gli spazi tra le loro corone.
Altri scienziati hanno trovato prove che esistono probabilmente diversi motivi per cui gli alberi arrivano a creare questa “timidezza della corona”, e alcuni sono forse meno aggressivi dell’ipotesi delle baruffe ventose. Ad esempio, Rudnicki afferma che alcuni alberi potrebbero aver imparato a smettere proprio di crescere alle estremità, rilevando il fatto che le nuove fronde verrebbero comunque spogliate. 
Gli alberi potrebbero così evitare danni inutili, afferma Inés Ibáñez, ecologa forestale presso l’Università del Michigan. “La formazione di nuovi tessuti è un processo molto dispendioso per le piante... è come se gli alberi fossero previdenti: qui è meglio non crescere perché non ne vale la pena”.
Alcuni alberi potrebbero essere in grado di spingersi oltre in questo comportamento previdente, utilizzando uno specifico sistema sensoriale per rilevare le sostanze chimiche rilasciate dalle piante vicine. “C’è una crescente raccolta di studi sul sistema cognitivo delle piante”, afferma Marlyse Duguid, silvicoltrice e orticoltrice presso l’Università di Yale. I dati sulla comunicazione chimica tra le piante arboree sono scarsi, ma se gli alberi riescono a percepirsi a vicenda, potrebbero essere in grado di arrestare la crescita della canopia prima di essere costretti a scontrarsi.

I vantaggi del proprio spazio personale. 

Indipendentemente da come si verifichi il fenomeno della timidezza della corona, la separazione tra le chiome probabilmente porta dei vantaggi. “Le foglie sono come i diamanti più preziosi dell’albero, vanno protetti a tutti i costi”, afferma Lowman. “Quando un’intera fronda viene eliminata, è un terribile disastro per l’albero”.
Il fogliame più rado potrebbe anche aiutare a far penetrare la luce del sole fino a raggiungere il suolo della foresta, nutrendo la vegetazione che cresce a terra e gli animali che a loro volta sostengono la vita arborea. Putz pensa che gli spazi vuoti tra le chiome possano persino aiutare gli alberi a evitare le invasive piante rampicanti legnose chiamate liane, comuni nelle foreste tropicali e temperate di tutto il mondo, o a proteggere le piante da microbi patogeni e insetti incapaci di volare che usano la canopia come passaggio tra gli alberi (alcuni germi e insetti potrebbero teoricamente saltare quando le fronde degli alberi si intersecano nella brezza del vento).
Molti di questi possibili vantaggi, tuttavia, devono ancora essere definitivamente collegati al fenomeno della timidezza della corona. Lo strato canopico delle foreste, ovvero le cime di alcune delle piante più alte del mondo, non è facile da studiare, afferma Lowman, sedicente “arbonauta” e una delle poche scienziate che si è costruita una carriera studiando le volte delle foreste. Esaminare la cima degli alberi richiede un bel po’ di abilità nell’arrampicata, equilibrio e coraggio. “Il fattore limitante è rappresentato dalla forza di gravità che ci impedisce di raggiungere agilmente quei punti”, afferma.
Eppure, ignorare la canopia di un albero è come cercare di capire il corpo umano studiandolo soltanto dalla vita in giù, afferma Lowman. Le corone degli alberi pullulano di vita, e gran parte di questa biodiversità potrebbe essere ancora da scoprire, specialmente nelle aree tropicali.
Per fortuna, “non è necessario prendere l’aereo” per ammirare il fenomeno della timidezza della corona, afferma Putz, “è qualcosa che accade tutto intorno a noi, e uno spettacolo sorprendente per le persone che alzano lo sguardo e lo notano”.