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martedì 10 dicembre 2024

Macroficazione della spiaggia: uno sguardo ravvicinato alla sabbia al microscopio. - Hasan Jasim

La sabbia è un materiale comune e apparentemente ordinario che si trova ovunque intorno a noi, specialmente in spiaggia. Ma vi siete mai chiesti che aspetto abbia la sabbia da vicino? Quando osservata al microscopio, la sabbia può rivelare motivi, colori e consistenze intricati e affascinanti, invisibili a occhio nudo.

Per esplorare la bellezza nascosta della sabbia, ricercatori e fotografi hanno utilizzato microscopi per catturare immagini straordinarie di granelli di sabbia da spiagge in tutto il mondo. Queste immagini mostrano la diversità della sabbia e mettono in risalto le caratteristiche uniche di ogni luogo.

Un fotografo, il dott. Gary Greenberg, ha dedicato la sua carriera a catturare la bellezza della sabbia al microscopio. Ha raccolto campioni di sabbia da oltre 100 località e ha trascorso innumerevoli ore a esaminarli sotto la lente del suo microscopio. Le immagini di Greenberg rivelano la straordinaria bellezza della sabbia, dai minuscoli frammenti di corallo che compongono la sabbia rosa delle Bermuda alle perle di vetro perfettamente sferiche della spiaggia di Papakolea alle Hawaii.

I colori e i motivi dei granelli di sabbia sono determinati dalla loro composizione minerale, che può variare notevolmente a seconda della posizione. Ad esempio, la sabbia nera della spiaggia islandese di Reynisfjara è composta da basalto, un tipo di roccia vulcanica. Nel frattempo, la sabbia bianca della spiaggia australiana di Whitehaven è composta al 98% da silice pura.

Oltre alla loro composizione minerale, i granelli di sabbia possono anche essere modellati e strutturati dalle forze della natura. Onde, vento e persino organismi viventi possono svolgere un ruolo nel modellare l'aspetto dei granelli di sabbia. Ad esempio, i granelli di sabbia a forma di spirale che si trovano su alcune spiagge sono il risultato di minuscoli organismi marini che creano conchiglie intricate.

Oltre al loro fascino estetico, studiare la sabbia al microscopio può anche fornire preziose informazioni sulla storia e la geologia della Terra. Analizzando la composizione minerale della sabbia, i ricercatori possono determinare la storia geologica di una regione e tracciare le origini dei granelli di sabbia.

Nel complesso, la bellezza della sabbia al microscopio serve a ricordare l'incredibile complessità e diversità del mondo naturale. Prendendoci del tempo per apprezzare le piccole e spesso trascurate meraviglie che ci circondano, possiamo ottenere una maggiore comprensione del mondo in cui viviamo e delle incredibili forze che lo plasmano.

https://hasanjasim.online/under-a-microscope-a-macro-photographer-zooms-in-on-beach-sand/

venerdì 2 agosto 2024

CHI HA SCOLPITO DAVVERO LA SFINGE?

 

Come si può vedere dalla foto del modello, la Sfinge è un colosso di pietra al centro di una “vasca” chiusa su tre lati, in particolare sul lato posteriore e sui due laterali. Da almeno 3.500 anni la zona attorno alla Sfinge è un arido deserto di sabbia. Visto che negli ultimi millenni la sabbia in Egitto viene spostata continuamente dal vento, in condizioni normali il vento trasporta la sabbia nella “vasca” della Sfinge, riempiendola completamente.

La sabbia ricopre quindi l’intera “vasca” fino all’altezza del collo della statua, la cui testa si trova grossomodo all’altezza del terreno circostante. In condizioni normali, quindi la testa della Sfinge resta l’unica parte visibile della statua. Fu infatti questa la condizione in cui venne trovata la Sfinge nel XIX secolo, completamente sepolta nella sabbia, ad eccezione della testa. Furono gli archeologi a dissotterrarla e a farcela vedere come la vediamo oggi.

Tenendo conto di questo aspetto, non è possibile che i costruttori della Sfinge abbiano deciso di scolpire questa statua sapendo che sarebbe stata ricoperta di sabbia. I costruttori sapevano per esperienze che, anche se avessero spalato via la sabbia, questa si sarebbe ripresentata puntualmente nel giro di poco tempo. Come spiegare questo apparente errore madornale?

La spiegazione più semplice e plausibile è che, evidentemente, quando venne scolpita la sfinge, la zona attorno alla roccia non era affatto ricoperta di sabbia come lo è oggi. Questo spiegherebbe in maniera semplice e ragionevole perché i costruttori non presero in considerazione la possibilità che la sabbia potesse invadere la “vasca” e sotterrare la Sfinge. La sabbia in quel tempo semplicemente non c’era! Quindi la sabbia non era un problema da prendere in considerazione.

In un periodo compreso tra il 12.500 a.C. e il 3.500 a.C. il Sahara si è trasformato gradualmente dall’essere una zona verdeggiante piena di acqua. Evidentemente la Sfinge fu scolpita in quel periodo di tempo, quando la sabbia non era un problema. E questo rende evidente che la Sfinge non fu scolpita dagli egiziani che conosciamo noi, ma da una popolazione precedente.

L’articolo continua sul libro:
51 50 35 - L’inconfessabile verità sulle piramidi

Potete trovare una copia dell’articolo qui:
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martedì 9 luglio 2024

Natura artistica.

 

La temperatura di un fulmine può trasformare la sabbia in vetro, creando sculture come questa.
È raro, ma se il raggio giusto raggiunge la sabbia propizia, le sculture di vetro vengono create naturalmente. Gli esperti ritengono che alcuni raggi possano raggiungere la temperatura della superficie del Sole, quindi quando un raggio che supera la temperatura di 1.800 gradi Celsius raggiunge una sabbia da spiaggia ricca di silice o quarzo, causa una fusione che trasforma la sabbia in vetro di silice.
La struttura si ramifica come le radici di un albero all'interno del terreno, facendo apparire solo una punta sulla superficie.

mercoledì 10 aprile 2024

Una gigante batteria di sabbia può immagazzinare energia per una città intera: la svolta in Finlandia. - Martina Di Paolantonio


Quando si parla di surriscaldamento globale, crisi climatica e inquinamento non si può non far riferimento alle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo. Il mondo odierno, infatti, necessita di grandi quantità di energia per poter funzionare… peccato che la maggior parte di questa energia sia prodotta a partire da fonti fossili.

Negli ultimi anni l’emergenza climatica ha reso sempre più necessario il ricorso a fonti di energia alternative, rinnovabili e pulite. In tal senso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sostenibili hanno fatto passi da giganti, arrivando a proporre prodotti quali i pannelli solari calpestabili oppure enormi batterie piene di sabbia che immagazzinano il calore.

Un’enorme batteria piena di sabbia può conservare l’energia per mesi

Ebbene sì, proprio una simile tecnologia è stata da poco presentata in Finlandia, per la precisione nella città di Pornainen. Lì la Polar Night Energy ha messo a punto un’enorme batteria di 13 metri di altezza per 15 metri di larghezza. Questo grande silos viene poi riempito con tonnellate di sabbia, in grado di immagazzinare calore ed energia per mesi.

Il suo funzionamento è semplice: durante i picchi di produzione l’energia in eccesso viene immagazzinata nella sabbia sotto forma di calore. In seguito il calore viene riconvertito in elettricità oppure usato per riscaldare gli edifici pubblici e privati connessi al sistema di teleriscaldamento locale. E in un posto freddo come la Finlandia una tecnologia simile può davvero fare la differenza!

Come si diffonderà l’uso di questa tecnologia?

La batteria è infatti in grado di erogare 1 MW di energia termica e di conservarne fino a 100 MWH, in altre parole si tratta del corrispettivo di una settimana di riscaldamento durante l’inverno o di 1 mese durante l’estate. Una tecnologia del genere ha un enorme potenziale dal punto di vista della sostenibilità: le emissioni di anidride carbonica possono ridursi anche del 70%, pur conservando inalterato il rifornimento energetico della città.

La batteria di sabbia, prodotta con materiali locali, presenta però alcune difficoltà nell’applicazione, una tra tutti la necessità di un sistema di teleriscaldamento urbano, che non è di certo presente in tutti i centri cittadini. La batteria di Pornainen è un primo passo verso la possibile diffusione di tecnologie simili, che potrebbero essere sfruttate anche in altri posti per ridurre considerevolmente le emissioni di gas serra.

https://www.orizzontenergia.it/2024/04/07/una-gigante-batteria-di-sabbia-puo-immagazzinare-energia-per-una-citta-intera-la-svolta-in-finlandia/