Quando si parla di surriscaldamento globale, crisi climatica e inquinamento non si può non far riferimento alle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo. Il mondo odierno, infatti, necessita di grandi quantità di energia per poter funzionare… peccato che la maggior parte di questa energia sia prodotta a partire da fonti fossili.
Negli ultimi anni l’emergenza climatica ha reso sempre più necessario il ricorso a fonti di energia alternative, rinnovabili e pulite. In tal senso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sostenibili hanno fatto passi da giganti, arrivando a proporre prodotti quali i pannelli solari calpestabili oppure enormi batterie piene di sabbia che immagazzinano il calore.
Un’enorme batteria piena di sabbia può conservare l’energia per mesi
Ebbene sì, proprio una simile tecnologia è stata da poco presentata in Finlandia, per la precisione nella città di Pornainen. Lì la Polar Night Energy ha messo a punto un’enorme batteria di 13 metri di altezza per 15 metri di larghezza. Questo grande silos viene poi riempito con tonnellate di sabbia, in grado di immagazzinare calore ed energia per mesi.
Il suo funzionamento è semplice: durante i picchi di produzione l’energia in eccesso viene immagazzinata nella sabbia sotto forma di calore. In seguito il calore viene riconvertito in elettricità oppure usato per riscaldare gli edifici pubblici e privati connessi al sistema di teleriscaldamento locale. E in un posto freddo come la Finlandia una tecnologia simile può davvero fare la differenza!
Come si diffonderà l’uso di questa tecnologia?
La batteria è infatti in grado di erogare 1 MW di energia termica e di conservarne fino a 100 MWH, in altre parole si tratta del corrispettivo di una settimana di riscaldamento durante l’inverno o di 1 mese durante l’estate. Una tecnologia del genere ha un enorme potenziale dal punto di vista della sostenibilità: le emissioni di anidride carbonica possono ridursi anche del 70%, pur conservando inalterato il rifornimento energetico della città.
La batteria di sabbia, prodotta con materiali locali, presenta però alcune difficoltà nell’applicazione, una tra tutti la necessità di un sistema di teleriscaldamento urbano, che non è di certo presente in tutti i centri cittadini. La batteria di Pornainen è un primo passo verso la possibile diffusione di tecnologie simili, che potrebbero essere sfruttate anche in altri posti per ridurre considerevolmente le emissioni di gas serra.