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martedì 10 aprile 2018

Don Mazzi: "Lele Mora e Corona? Ho perso tempo con loro. Fabrizio si sente una divinità, niente di autentico in lui".



"Berlusconi? Non venne, perché gli avrei fatto pulire i bagni come a tutti gli altri".


"Lele Mora e Fabrizio Corona? Mi hanno fatto perdere tempo. Fabrizio ero convinto di portarmelo a casa, ma si sente la divinità di se stesso. È personaggio anche quando si pente, non c'è niente di autentico in lui. Non lo voglio più". Nel 1984 Don Mazzi ha fondato Exodus, una comunità che oggi conta 40 sedi e si dedica al recupero di tossici, prostitute e criminali. In un'intervista al Corriere della sera, il prete 88enne traccia un bilancio della sua opera e ricorda alcuni degli ospiti conosciuti nel corso della sua attività.
Si legge sul Corriere:
"Berlusconi? Non venne, perché gli avrei fatto pulire i bagni come a tutti gli altri. Pietro Maso, era una bestia e non è cambiato per niente. Invece, Milena De Giambattista, una delle ragazze che uccisero la suora in Valchiavenna, è cambiata molto. Le donne cambiano di più, hanno più sensibilità, risorse, presa. Erika De Nardo? Le sono stato accanto per dieci anni e non so ancora chi sia. Tutte le volte che abbiamo affrontato il racconto dell'omicidio, iniziava a tremare, andava in choc. Non ho avuto il coraggio di andare avanti perché Vittorino Andreoli mi aveva detto che, a quel punto, lei poteva preferire il suicidio".
Don Mazzi si definisce un "ribelle". Contrario a una religione che è regola, prima di essere fede, a una Chiesa che comanda più del Vangelo. E su alcune posizioni ufficiali della dottrina cristiana, prende le distanza.
Le unioni civili? L'amore è amore. Ognuno nasce per amare e essere amato. Aggiungo: per desiderare ed essere desiderato. Desiderare non è peccaminoso. Il peccato lo abbiamo messo di mezzo noi. Io non sono mai stato innamorato, ho avuto delle simpatie, ma non capisco perché i preti non possano sposarsi.