giovedì 1 dicembre 2011

Il San Raffaele andrà all'asta.

(Photomasi)

La decisione è la conseguenza del provvedimento preso dal Tribunale fallimentare a tutela dei creditori.

MILANO - Ora è ufficiale, per il San Raffaele ci sarà un'asta. Giovedì il consiglio di amministrazione della Fondazione Monte Tabor, che guida il polo ospedaliero, ha presentato al Tribunale fallimentare il regolamento che disciplinerà l'arrivo di nuove eventuali offerte per il rilancio del San Raffaele. Viene così applicata la decisione del presidente della sezione fallimentare Filippo Lamanna e dei giudici Roberto Fontana e Francesca Savignano, che avevano deciso di aprire alla possibilità di altre offerte per l'ospedale a rischio bancarotta.
LA GARA - Finora sul tavolo per il colosso della sanità privata c'è l'offerta congiunta dello Ior e del gruppo Malacalza per una cifra di 250 milioni di euro più l'accollo di tutte le passività dell'ospedale. E' facile prevedere che ora si scatenerà una gara: sono infatti diversi i soggetti interessati alla proprietà del San Raffaele, dal gruppo dell'imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli alla Charity Marcus Vitruvius (rappresentante dell'Università Vita-Salute dello stesso San Raffaele) al gruppo Rocca (Humanitas). La scelta di aprire all'asta è stata decisa dal Tribunale nell'interesse dell'ospedale e dei creditori nell'eventualità che possano arrivare offerte più ricche rispetto a quella presentata finora. Le nuove offerte, è stato stabilito, dovranno sopravanzare quella dello Ior di almeno 50 milioni di euro e dovranno arrivare entro il 31 dicembre.

2 commenti:

  1. Luigi Maria Verzé è un prete che io avrei ridotto allo stato laicale, invece gliene hanno fatto combinare di cotte e di crude. Ha 91 anni e finalmente è uscito di scena, lasciando un buco di un miliardo e mezzo di euro. Ma non è il solo.

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