giovedì 25 gennaio 2018

Moby Prince: Commissione, non fu nebbia.

 © ANSA

Procura Livorno condizionata, vite potevano essere salvate.


Moby Prince, sera del 10 aprile 1991: 140 morti dopo l'impatto del traghetto della Navarma con la petroliera Agip Abruzzo al largo del porto di Livorno. La più grande tragedia della marineria italiana. Che non è avvenuta per colpa della nebbia o per l'imprudenza di un comandante. C'è stata poi una "sostanziale assenza di intervento" di soccorso che avrebbe potuto salvare diverse vite. E l'indagine della procura livornese è stata "carente e condizionata da diversi fattori esterni".
E' un atto di accusa netto quello contenuto nella relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause del disastro, presentata oggi al Senato. "Una ferita ancora aperta, 27 anni dopo", l'ha definita il premier Paolo Gentiloni. Mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso ha parlato di "dramma che sconvolse anche la coscienza del Paese, una pagina nera" per l'Italia. Ora, ha considerato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, "grazie al grande lavoro della Commissione si alza un velo che fa sperare in una nuova pagina".
PETROLIERA ERA IN ZONA DIVIETO ANCORAGGIO - La nebbia, assente quella sera in mare, è stata quella dell'omertà e dei depistaggi. Una cortina che non accenna a disperdersi visto che, lamenta la Commissione, alcune persone ascoltate in audizione hanno "negato evidenze" e fornito "versioni inverosimili degli eventi". A distanza di tanti anni è così difficile una ricostruzione puntuale dei fatti. Ma i parlamentari - dopo due anni di lavoro ed oltre 110 riunioni - ritengono di aver fissato alcuni punti fermi: l'Agip Abruzzo si trovava quella sera in una zona di divieto d'ancoraggio e la sua posizione non è stata correttamente riportata nel corso delle indagini. C'è stata inoltre un'alterazione della rotta del Moby Prince tra le cause dell'impatto, "per fattori interni o esterni al traghetto".
SOCCORSI INESISTENTI, VITE SI POTEVANO SALVARE - Un tasto dolente è quello dei soccorsi. Secondo al Commissione la morte di passeggeri ed equipaggio del Moby Prince non è avvenuta entro 30 minuti dell'impatto per tutti e dunque alcune vite potevano essere salvate. Ma c'è stata una "sostanziale assenza di intervento nei confronti del traghetto" da parte della Capitaneria di porto di Livorno che durante "le ore cruciali apparve del tutto incapace di coordinare un'azione" ed "era priva di strumenti adeguati, come un radar".
FORTE OPACITA' ENI - LA Commissione definisce poi "connotato di forte opacità" il comportamento di Eni. La petroliera infatti, secondo la relazione, non proveniva da un terminal egiziano, ma da Genova e dunque il carico potrebbe essere stato differente da quello dichiarato, L'accordo assicurativo firmato tra i due armatori dopo solo due mesi dall'incidente pose però "una pietra tombale su qualunque ipotesi conflittuale sulle responsabilità tra l'Eni, che si assunse i costi dei danni della petroliera e dell'inquinamento e Navarma, che si assunse invece i costi del risarcimento delle vittime". Eni poté così far chiudere le indagini sulle attività a bordo della petroliera, sul suo carico ed ottenerne il dissequestro dopo soli 7 mesi avviandola alla demolizione.
INDAGINI CARENTI, PROCURA CONDIZIONATA - Nel mirino della commissione anche la procura di Livorno che per il processo di primo grado ha condotto un'attività d'indagine "carente e condizionata da diversi fattori esterni". In particolare, secondo la relazione, ha condizionato l'inchiesta il fatto di aver utilizzato parte dell'indagine sommaria svolta dalla stessa Capitaneria di porto, gli stessi soggetti direttamente coinvolti nella gestione dei soccorsi, alcuni dei quali coinvolti anche nelle vicende giudiziarie successive.
FIGLIO COMANDANTE, ORA REVISIONE PROCESSO - Contro i magistrati livornesi dell'epoca si scaglia anche Angelo Chessa, figlio di Ugo, il comandante del Moby Prince, tra le vittime dell'incidente. "Il processo di primo grado - osserva - è stato una vergogna per la giustizia italiana. Ora speriamo in una revisione in modo che si arrivi alla punizione dei veri colpevoli"
Ancora una tragedia dovuta a non si sa chi o che cosa dopo 27 anni dall'avvenimento. Siamo sfiduciati dalla mancanza di responsabilità di chi commette il reato e dalla carenza di volontà di risolvere le questioni in tempi adeguati da parte delle autorità competenti.

Roma, si spoglia nuda e fa il bagno dentro la fontana di piazza Navona.



Si è spogliata completamente tra la folla e si è immersa nella fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona, nel cuore di Roma. Protagonista della vicenda, questo pomeriggio, una donna di 33 anni, originaria di Siena ma senza fissa dimora. Ad intervenire, intorno alle 17 i Carabinieri della stazione di piazza Farnese che hanno rivestito portandola in caserma. La donna è stata denunciata per atti osceni.

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_fontana_piazza_navona-3504757.html

Poverina, forse voleva farsi un bagno.
Francesco, più che blaterare, dovrebbe devolvere i milioni che percepisce lo stato del quale è rappresentante ai poveri senza tetto invece di darli a cardinali e vescovi che li spendono in lussi e beni terreni.


La cena di beneficenza super esclusiva dove si molestavano le donne.


Una scena della cena organizzata dal Presidents Club, ripresa con una telecamera nascosta (Financial Times)


L'ha raccontata un'inchiesta del Financial Times, portando a un grande scandalo nel Regno Unito e alla chiusura dell'ente che la organizzava.

Il Presidents Club – una prestigiosa organizzazione benefica del Regno Unito che promuoveva eventi con miliardari, politici e personaggi del mondo dello spettacolo – ha annunciato che chiuderà, dopo un’inchiesta del Financial Times su casi di molestie e abusi nei confronti di decine di donne assunte per lavorare come hostess alla cena annuale più importante dell’organizzazione. L’articolo che li racconta è stato pubblicato martedì 23 gennaio e sta facendo molto discutere, anche perché alla cena erano presenti rappresentanti del governo britannico e altri importanti membri del Parlamento. La prima ministra Theresa May ha detto di essere “turbata” e ha promesso provvedimenti.
La cena del Presidents Club viene organizzata nei pressi di Londra da 33 anni ed essendo un evento molto esclusivo si è sempre portata dietro un certo alone di mistero. È riservata a uomini famosi, danarosi e in posizioni di potere, con lo scopo di raccogliere denaro per attività benefiche di vario tipo, da quelle degli ospedali a programmi per dare assistenza ai poveri e ai bambini disagiati. Nel corso della cena i fondi sono raccolti attraverso varie iniziative, che comprendono aste e offerte libere. Negli oltre 30 anni di attività, l’iniziativa ha permesso di raccogliere oltre 20 milioni di sterline (23 milioni di euro), con la cena di questa settimana che ha portato a donazioni per 2 milioni di sterline (2,3 milioni di euro). Ma, come ha raccontato nella sua inchiesta Maison Marriage sul Financial Times, la cena è anche un pretesto per consentire agli ospiti di essere accompagnati da ragazze scelte dall’organizzazione per intrattenerli. Quella di quest’anno contava 360 ospiti maschi e 130 hostess assunte dal Presidents Club.
Attraverso la segnalazione di alcuni amici, nelle settimane prima della cena Marriage si è presentata alle selezioni per far parte del gruppo di ragazze. Durante i primi colloqui – tenuti da Caroline Dandridge di una società esterna che si occupa di casting per “eventi di lusso” – le fu spiegato che gli ospiti della cena sarebbero stati “fastidiosi” e che avrebbero tenuto un comportamento che avrebbe potuto indisporre alcune delle hostess. Dandrige consigliò inoltre alle ragazze di non dare molte spiegazioni ai loro compagni, di omettere che stessero andando a una cena per soli uomini e di dire semmai che avrebbero partecipato a una “cena di beneficenza”. Spiegò che alcune ragazze escono da quell’esperienza divertite, altre disgustate dal comportamento dei partecipanti.
Un paio di giorni prima della cena, Dandridge scrisse un’email a Marriage e alle altre partecipanti spiegando che i loro cellulari sarebbero stati “messi al sicuro” prima dell’evento, aggiungendo che non avrebbero potuto portare nessuno con loro. Furono anche inviati dettagli sulle uniformi che le ragazze avrebbero poi indossato: un vestito attillato scuro, con la richiesta di coordinare il colore del loro intimo, “scarpe sexy” nere e una cintura alta. Cinture e abiti sarebbero stati forniti dall’organizzazione, mentre in autonomia ogni ragazza avrebbe dovuto provvedere al trucco e all’acconciatura, da realizzare come se stessero per andare in “un posto sexy ed elegante”.
Le hostess assunte erano per la maggior parte “alte, magre e carine”, con una paga di 150 sterline più un rimborso spese per il ritorno a casa in taxi. Molte di loro erano studentesse universitarie, altre attrici, modelle o ragazze che avevano già lavorato come hostess in convegni e altri eventi. Al loro arrivo tutte le ragazze hanno dovuto firmare un documento col quale s’impegnavano a non rivelare nulla sulla cena, ma a molte di loro non è stato dato il tempo di leggere il contratto né di portarsi una copia firmata a casa.
Dopo un’ultima breve formazione in una stanza dell’albergo, dove era stata organizzata la cena, con un bicchiere di vino bianco offerto a ciascuna di loro, le hostess hanno infine raggiunto la sala principale dove stavano arrivando gli ospiti. Distribuite ai vari tavoli, avevano l’incarico di intrattenerli mentre su un palco si alternavano vari momenti di spettacolo e richieste per le donazioni. Marriage ha visto, e si è poi fatta raccontare da alcune ragazze, il comportamento degli ospiti.
Molti hanno insistito nel tenere per mano le hostess durante la serata, alcuni nella speranza di riuscire in questo modo a trascinarle a sé, farle sedere sulle loro ginocchia o molestarle in altro modo. Molti ospiti hanno fatto pesanti allusioni sessuali. Diverse hostess hanno detto a Marriage di essere state palpate più volte durante la serata, altre di aver subìto molestie più gravi, con ospiti che hanno provato a infilare le mani sotto le loro gonne. Un ospite ha mostrato il pene a una delle hostess, altri hanno fatto proposte di lasciare la festa e di raggiungere un luogo appartato in cui avere rapporti sessuali. Le molestie sono proseguite per buona parte della serata, mentre agli ospiti venivano serviti di continuo alcolici e superalcolici, che a loro volta offrivano alle hostess.
Terminata la cena, verso le 23 è iniziata la seconda parte della serata, che sarebbe poi proseguita con un “after party” in altre aree dell’hotel, fino alle 2 di notte. A una delle ragazze è stato spiegato che in quella fase finale avrebbe potuto bere ciò che le pareva e cercare gli uomini che riteneva “più attraenti”. Marriage racconta nel suo articolo che a quel punto molte hostess erano stravolte: alcune avevano bevuto troppo, altre sembravano essere spaventate e scioccate per ciò che era successo, ben oltre la loro immaginazione. Un uomo si è avvicinato a una di loro, le ha detto “sembri troppo sobria”, l’ha presa per i fianchi, l’ha tirata a sé e le ha offerto una coppa di champagne: “Scolati questo bicchiere, strappati le mutandine e balla sul tavolo”.
L’inchiesta del Financial Times, a cui hanno partecipato anche altri giornalisti che sono riusciti a intrufolarsi nell’albergo dove era stata organizzata la festa, ha avuto una grande risonanza nel Regno Unito. Tra i partecipanti alla cena c’era Nadhim Zahawi, il ministro dell’Istruzione, molto criticato per avere partecipato a un evento di quel tipo. Zahawi è stato ripreso dal leader della maggioranza del partito Conservatore. Un suo portavoce ha però spiegato che Zahawi è rimasto brevemente, sentendosi a disagio per quanto stava accadendo. Il ministro è stato comunque criticato per la scelta stessa di avere aderito.
Tutte le principali associazioni di industriali e imprenditori hanno definito “disgustoso e riprovevole” il comportamento degli ospiti alla cena, cercando in questo modo di distanziarsi da eventuali loro soci coinvolti nell’evento. Ospedali, cliniche e altre associazioni hanno annunciato che restituiranno il denaro raccolto con gli eventi di beneficenza, non ritenendo opportuno il modo in cui è stato ottenuto.
Il fondo che si occupa del Presidents Club ha annunciato che non saranno più organizzate cene, e che i fondi raccolti e non ancora distribuiti saranno offerti nei prossimi giorni. Al termine della distribuzione, il Club chiuderà per sempre.
http://www.ilpost.it/2018/01/25/cena-beneficenza-presidents-club-molestie/

L'uomo è fondamentalmente stupido, farebbe qualsiasi cosa pur di "possedere e sottomettere" altri esseri umani da lui ritenuti inferiori. La donna è il suo mirino preferito in quanto ritenuta più debole e, per altri versi, attraente e desiderabile, per cui cerca di pavoneggiarsi, di mettere in mostra le sue peculiarità che, come succede nel regno animale, non sono intelligenza e cultura, ma potere economico.
E' anche, fondamentalmente, un vigliacco, un profittatore; non si rende conto che non viene preso in considerazione per le sue virtù interiori, delle quali è carente, ma per i suoi soldi e per il suo potere economico, senza il quale sarebbe un NULLA.
Gli esseri viventi, tutti, vanno rispettati per meritare rispetto.