giovedì 14 febbraio 2013

Finmeccanica, Berlusconi: “Tangenti sono una necessità che non si può evitare”.


Finmeccanica, Berlusconi: “Tangenti sono una necessità che non si può evitare”


L'ex premier sostiene che quando le aziende italiane trattano con altri Paesi devono adeguarsi per vendere i prodotti e negarlo è moralismo da "sepolcri imbiancati". E torna sul tema del condono, sostenendo che "fa emergere chi non paga le tasse".

Silvio Berlusconi tesse l’elogio della mazzetta in televisione. “La tangente è un fenomeno che esiste ed è inutile negare questa condizione di necessità se si ha da trattare con qualche regime o Paese del terzo mondo”, ha detto l’ex premier ospite di Agorà su Raitre, a proposito dell’inchiesta che coinvolge Finmeccanica. E ha aggiunto: “Negarlo è moralismo da sepolcri imbiancati”. 
“Ho fotografato la realtà globale esistente nel mondo”, ha detto, “quando EniEnel e Finmeccanica trattano con altri Paesi per vendere i loro prodotti devono adeguarsi alle condizioni di quel Paese”, perché “in Paesi che non sono complete democrazie ci sono altre condizioni che bisogna accettare se si vuole vendere quel prodotto”. “Con questa magistratura che ha dimostrato un autolesionismo nei confronti dell’Italia assoluto”, ha aggiunto, “noi ci stiamo facendo fuori dalla possibilità di competere nel mondo con altri importanti gruppi, perché nessuno tratterà più con Eni, Enel o Finmeccanica”. Secondo Berlusconi, le recenti indagini su Eni e FInmeccanica, ma anche la condanna all’ex governatore Fitto, sono “cose per sviare l’attenzione dal macroscopico scandalo di Monte Paschi, in cui il Pd è assolutamente coinvolto”.
L’ex presidente del consiglio è poi tornato sul tema del condono, sostenendo che “fa emergere chi non paga le tasse” ed è una possibilità che ha lo Stato per “perseguire chi non le paga e metterli nel mirino”. Per quanto riguarda l’immunità parlamentare, invece, Berlusconi dichiara che dovrà essere reintrodotta, perché “c’è una magistratura rossa che è il cancro della nostra democrazia”. L’ex premier ha infine lasciato uno spiraglio aperto per una prossima candidatura. Alla domanda se questa sarà l’ultima campagna elettorale per il Cavaliere, l’ex premier ha risposto: “spero assolutamente di sì. Ma se l’Italia chiamasse, io amo l’Italia”, ricordando di essere “tornato indietro per amore del mio Paese, perché c’è ancora il rischio che la sinistra, che ha invidia per il ceto medio e vuole mettere piu’ tasse, vada al governo”.
Contemporaneamente, Pier Luigi Bersani, a Omnibus, ha commentato la situazione europea, annunciando che “a un certo punto bisogna capire se sull’Europa vogliamo andare avanti o indietro, se vogliamo andare verso gli Stati Uniti di Europa”. “Bisognerebbe fare una convenzione per discutere i trattati e poi chiamare gli europei a un referendum“, ha aggiunto, chiedendo un rilancio dell’Unione Europea. Il leader del Pd ha poi assicurato che non intende chiedere all’Ue un rinvio dell’impegno per il pareggio di bilancio, fissato al 2013. “In questo momento dilazioni non ne chiedo. Chiedo che ci sia un’iniziativa europea sul tema degli investimenti”, ha detto. “Intendo che tendiamo a bada al meglio la spesa pubblica. L’italia mantiene i suoi impegni, ma chiede una diversa politica europea”.

Nessun commento:

Posta un commento