L'ex premier sostiene che quando le aziende italiane trattano con altri Paesi devono adeguarsi per vendere i prodotti e negarlo è moralismo da "sepolcri imbiancati". E torna sul tema del condono, sostenendo che "fa emergere chi non paga le tasse".
Silvio Berlusconi tesse l’elogio della mazzetta in televisione. “La tangente è un fenomeno che esiste ed è inutile negare questa condizione di necessità se si ha da trattare con qualche regime o Paese del terzo mondo”, ha detto l’ex premier ospite di Agorà su Raitre, a proposito dell’inchiesta che coinvolge Finmeccanica. E ha aggiunto: “Negarlo è moralismo da sepolcri imbiancati”.
“Ho fotografato la realtà globale esistente nel mondo”, ha detto, “quando Eni, Enel e Finmeccanica trattano con altri Paesi per vendere i loro prodotti devono adeguarsi alle condizioni di quel Paese”, perché “in Paesi che non sono complete democrazie ci sono altre condizioni che bisogna accettare se si vuole vendere quel prodotto”. “Con questa magistratura che ha dimostrato un autolesionismo nei confronti dell’Italia assoluto”, ha aggiunto, “noi ci stiamo facendo fuori dalla possibilità di competere nel mondo con altri importanti gruppi, perché nessuno tratterà più con Eni, Enel o Finmeccanica”. Secondo Berlusconi, le recenti indagini su Eni e FInmeccanica, ma anche la condanna all’ex governatore Fitto, sono “cose per sviare l’attenzione dal macroscopico scandalo di Monte Paschi, in cui il Pd è assolutamente coinvolto”.
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