mercoledì 5 settembre 2012

Strage in Siria: morti 25 bambini. Erdogan: “regime siriano è uno stato terrorista”.



Bilancio complessivo provvisorio di almeno 115 morti. Dall'Egitto Morsi invita Bashar al-Assad al cambiamento. Stati Uniti "delusi" dal veto di Russia e Cina all'intervento del Consiglio di Sicurezza. Ma la Cina replica: nessun intervento armato esterno.

Strage in Siria. E questa volta colpisce 25 bambini, con un bilancio provvisorio complessivo di almeno 115 morti di cui 45 vittime di vere e proprie esecuzioni sommarie.  Ma le cifre continuano ad aumentare secondo quanto riportano i comitati di coordinamento locale anti-regime. Per il gruppo di opposizione, gran parte delle vittime si registrano ad Aleppo, dove le forze fedeli a Bashar al-Assad conducono una feroce offensiva. Notizia confermata dalla Lega siriana per i diritti umani, che parla di “massacro” ad Aleppo e nella sua provincia, sostendo che la maggioranza delle vittime sono minori. Il massacro sarebbe stato eseguito con un raid dell’esercito condotto tra la notte e le prime ore dell’alba contro alcune aree residenziali della provincia di Aleppo, alcune delle quali sarebbero state completamente distrutte. Il corrispondente della Cnn ad Aleppo conferma il bombardamento aereo sulla città e ha documentato in un video la strage di bambini: 9 di loro, tra i 4 e gli 11 anni, sono morti quando le bombe hanno distrutto una abitazione nel quartiere al-Sharaa. I comitati locali parlano di altri 7 bimbi uccisi nel quartiere di Marjeh.
Durissime le reazioni del primo ministro turco Tayyip Erdogan che ha riconosciuto il “regime” di Bashar al-Assad uno “stato terrorista” affermando che “i massacri in Siria prendono forza dall’indifferenza della comunità internazionale e continuano ad aumentare”.
Anche dal mondo arabo la voce dei Mohamed Morsi ha lanciato un invito a Bashar al-Assad a lasciare il potere per mettere fine alle violenze in Siria. “E’ il momento di cambiare”, ha affermato intervenendo al Cairo a una riunione dei ministri degli Esteri della Lega araba. Morsi ha messo in guardia il regime di Damasco dal “fare il passo giusto nel momento sbagliato, perchè sarebbe il passo sbagliato”. Il presidente egiziano ha anche sferzato gli altri Paesi arabi, affermando che “il sangue siriano che scorre giorno e notte è una nostra responsabilita’”. Da qui, l’invito ai “ministri degli Esteri arabi a lavorare intensamente per trovare una soluzione urgente alla tragedia in Siria”. Morsi si era già scagliato contro il regime siriano al vertice del Movimento dei Non Allineati a Teheran, la settimana scorsa, provocando la dura reazione della delegazione di Damasco che aveva abbandonato la sala. In quell’occasione, il presidente egiziano aveva invocato la destituzione di Assad affermando che il suo e’ un “regime oppressivo che ha perso la legittimità” al-Assad a lasciare il potere per mettere fine alle violenze in Siria.
E gli Stati Uniti si dichiarano “delusi” dall’azione di veto opposto da Russia e Cina al ricorso del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per il regime siriano. Hillary Clinton ha commentato così il veto che Pechino e Mosca hanno applicato all’eventualità di adottare risoluzioni più aspre per porre fine alle violenze in Siria. A seguito di colloqui col ministro degli Esteri cinesi, Yang Jiechi, il segretario di Stato americano ha dichiarato che la diplomazia dei due Paesi “sta discutendo su nuovi possibili modi” per fermare le violenze in Siria. Tuttavia, per la Clinton, “la miglior linea di azione è tenere unito il Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Ma la Cina continua a difendere la sua imparzialità rispetto alla crisi siriana, e resta contraria a un intervento armato esterno per mettere fine al conflitto. “Lasciatemi sottolineare che la Cina non è dalla parte di un individuo o di un partito”, ha detto il capo della diplomazia cinese durante la conferenza stampa con il Segretario di Stato Usa. Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha criticato la politica occidentale di sostegno all’opposizione siriana facendo un paragone con detenuti della prigione Usa a Guantanamo: “allora bisogna aprire le porte di Guantanamo e inviare tutti i prigionieri da Guantanamo in Siria, che si battano, è esattamente lo stesso tipo di gente”, ha detto in una intervista alla tv filo Cremlino in inglese Russia Today.

LA BARCLAYS HA GUADAGNATO MEZZO MILIARDO CON LE SCOMMESSE SULLA CRISI ALIMENTARE. - Tom Bawden



E rivela senza vergogna di essere tra i più efficienti degli speculatori, mentre milioni di esseri umani muoiono di fame.

Tom Bawden 1 Settembre 2012 - La Barclays ha guadagnato almeno mezzo miliardo di sterline in due anni speculando su generi di prima necessità come grano e soia, confermando le accuse che le banc

he traggono profitti profumati dalla crisi alimentare globale.
La Barclays è la banca britannica, più coinvolta nel commercio di materie prime alimentari ed è una dei tre maggiori attori globali, insieme ai giganti bancari americani Goldman Sachs e Morgan Stanley, che investono nella ricerca del “World Development Movement”.
La scorsa settimana il gigante commerciale Glencore è stato attaccato per aver detto che la crisi alimentare globale e l’aumento dei prezzi sono una "buona" opportunità di business.
Il grado di coinvolgimento della Barclays nella speculazione alimentare è venuto alla luce guardando i numeri della Banca Mondiale che dimostrano che i prezzi degli alimentari, a livello mondiale, hanno toccato il massimo storico nel mese di luglio, a causa degli scarsi raccolti negli Stati Uniti e in Russia e hanno registrato un aumento senza precedenti, del 10% in un solo mese.
Il fatto che anche una sola banca sia coinvolta nei mercati agricoli fa crescere le preoccupazioni che la speculazione alimentare potrebbe contribuire a spingere i prezzi base tanto in alto da innescare un'ondata di rivolte nei paesi più poveri del mondo, perché i prezzi raggiungerebbero livelli non più alla portata delle loro popolazioni.
E nemmeno il Regno Unito è sfuggito all’aumento dei costi dei prodotti alimentari. Secondo l'Ufficio Nazionale di Statistica, negli ultimi sette anni i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati in media del 37,9 per cento, per il presentarsi di una domanda sempre più ricca e crescente di alimentazione da parte di una popolazione mondiale in aumento.
Oli e grassi sono aumentati del 63 % nel Regno Unito in questo periodo, i prezzi del pesce del 50,9 %, pane e cereali del 36,7 %, la carne del 34,5 % , e le verdure del 41,3 %. Nel mese di aprile, la media dei prezzi dei prodotti alimentari britannici è aumentata del 4,2 % cento rispetto a un anno prima.
Rob Nash, consulente del settore privato di Oxfam, ha dichiarato: "Il mercato alimentare sta diventando un parco giochi per gli investitori, piuttosto che un luogo di mercato per gli agricoltori. La tendenza dei grandi investitori a scommettere sui prezzi alimentari sta trasformando il cibo in un asset finanziario, che può esasperare il rischio di picchi dei prezzi che colpiscono i più poveri."
Il Rapporto sul Movimento dello sviluppo mondiale stima che nel 2010 e nel 2011 la Barclays ha guadagnato 529 milioni di sterline dalle sue "attività speculative sugli alimentari". La Barclays ha guadagnato 340 milioni nel 2010, per le sue speculazioni sui prezzi al rialzo di prodotti agricoli di base come mais, frumento e soia sono. L'anno dopo, la banca ha guadagnato meno - solo 189 milioni – perché i prezzi sono scesi - ha detto il WDM.
Le entrate di Barclays e di altre banche, che derivano da negoziazione di qualsiasi cosa, dal grano e mais al caffè e cacao, si prevedono in aumento anche quest'anno, con prezzi ancora una volta in rialzo. I prezzi del mais sono aumentati del 45 % dall'inizio di giugno e il grano ha fatto un salto del 30 %.
La Barclays fa la maggior parte delle sue "speculazioni alimentari" con la creazione e la gestione di fondi che raccolgono e investono il denaro dei fondi pensione, delle compagnie di assicurazione e di gente facoltosa per comprare una varietà di prodotti agricoli pagando in cambio tutte le spese e le commissioni. La banca ammette di non investire denaro proprio in questi prodotti.
Da quando la deregolamentazione nel 2000 ha permesso la creazione di questi fondi, gli istituti come la Barclays hanno incanalato complessivamente la sorprendente cifra di US$ 200 miliardi (£ 126bn) di denaro contante verso investimenti in prodotti agricoli - secondo la Commissione Commodity Futures Trading US.
Il predominio della Barclays nel commercio di materie prime è dovuto al suo ex amministratore delegato Bob Diamond, che era il banchiere più pagato in Gran Bretagna fino a quando non è stato costretto a dare le dimissioni il mese scorso a seguito di una multa di £ 290 milioni per il tentativo di manipolare il tasso di interesse Libor. Come capo della Barclays Capital ha potenziato il commercio in prodotti agricoli.
Trattare con il riconosciuto mal di testa che provocano le speculazioni ad alto livello sul cibo sarà un altro lavoro già contenuto nel gonfio portafoglio di Antony Jenkins, che, giovedì scorso, è stato promosso alla successione di Diamond.
Christine Haigh, responsabile politica delle campagne del World Development Movement e uno degli analisti-ricercatori, hanno dichiarato:
"Non c'è dubbio che il più grande giocatore sui mercati delle materie prime di tutto il Regno Unito speri che quest'anno possa fare più utili con l'aumento dei prezzi alimentari anche se il suo comportamento rischia di alimentare una bolla speculativa che provoca fame e povertà per milioni di persone tra le più povere del mondo."
Le banche e i fondi speculativi in genere sostengono che la speculazione non fa quasi nessuna differenza sulla volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e che, su questa relazione, non è stato provato nessun collegamento definitivo. La Barclays ha rifiutato di fare commenti su quanto denaro ha già guadagnato con il commercio di prodotti agricoli.
La banca ha difeso il suo operato, sottolineando che il commercio dei cosiddetti “future” - un accordo per acquistare o vendere una certa quantità di un prodotto, ad un prezzo determinato in una data convenuta - ha aiutato le parti, come agricoltori o panettieri a coprirsi dal rischio di salita o di discesa dei prezzi. "I nostri clienti sono società di investimento, produttori e consumatori, che, tra le altre cose, cercano il nostro aiuto per gestire i rischi."
La Barclays ha anche rifiutato di commentare se ha pensato che enormi speculazioni possano spingere i prezzi e la volatilità verso l’alto. Un portavoce ha detto: "Ci rendiamo conto che c'è una percezione che l’entrata nei mercati dei future agricoli da parte di alcuni attori interessati possa influenzare indebitamente i prezzi delle materie prime. Infatti, continuiamo a monitorare attentamente le tendenze del mercato e le ricerche in atto su questo tema".
Analisti di Barclays Capital hanno ammesso, in una nota ai clienti nel mese di febbraio, che la speculazione ha spinto in alto i prezzi. La Barclays ha detto: "Il secondo driver chiave è che gli investitori sulle materie prime hanno ricominciato a mettere soldi nelle commodities delle materie prime quando all'inizio del 2012 il settore era pesantemente sottoesposto." Gli altri driver sono lo stato della "salute dell'economia globale" e "il tempo e la geopolitica".

Fonte:
 http://www.independent.co.uk/news/business/news/barclays-makes-500m-betting-on-food-crisis-8100011.html

Lettera aperta a Martin Schulz.

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Gentile Martin Schulz,
nella sua recente visita nel nostro Paese ha fatto delle affermazioni su di me e sul MoVimento 5 Stelle che dette da lei, nella sua qualità di presidente del Parlamento europeo, sono molto gravi. Le riporto integralmente:
"Quando i politici vanno a vedere una commedia penso sia meno pericoloso di quando i comici diventano politici. Grillo è un classico fenomeno di protesta che non mi pare né molto democratico, né molto trasparente. Non ha uno statuto per il suo movimento. Non si sa come lavora. Lo fa anonimamente e su internet. Non è disposto a discutere e non rappresenta una cultura democratica tradizionale. Dire sempre no a tutto senza dire a favore di cosa si è non è un'opzione. E dire usciamo dall'euro e torniamo alla lira io penso che sia pura ciarlataneria".
Io credo che lei non disponga di tutte le informazioni o sia stato male informato. Il MoVimento 5 Stelle ha un programma. Il MoVimento 5 Stelle ha uno Statuto. Il MoVimento 5 Stelle è un movimento democratico che si ispira alla democrazia diretta non intermediata dai partiti. Il MoVimento 5 Stelle ha agito soltanto per vie democratiche. Ha raccolto 350.000 firme per una legge di iniziativa popolare per non consentire ai pregiudicati di entrare in Parlamento e per l'elezione diretta del candidato, legge mai discussa dal Senato in 5 anni. Ha raccolto le firme per tre referendum sulla libertà di stampa, uno per l'abolizione della legge Gasparri che favoriva le emittenti di Berlusconi, osteggiato da tutti i partiti tranne l'Italia dei Valori. Ha partecipato a elezioni comunali e regionali senza alcun contributo pubblico facendo eleggere circa 400 consiglieri e quattro sindaci. Il MoVimento 5 Stelle è per la trasparenza assoluta di ogni atto pubblico. Il MoVimento 5 Stelle non lavora anonimamente, ma pubblicamente e, questo è vero, usa Internet come media essendo tutti gli altri, televisioni e giornali, occupati da lobby o da partiti. Le posso assicurare che io e i ragazzi del Movimento 5 Stelle siamo sempre disposti a discutere. Lo facciamo nelle piazze, nelle strade, nei banchetti, oltre che sulla Rete. La scorsa primavera, nel periodo pre elettorale, ho parlato in decine e decine di piazze italiane a migliaia di persone e discusso direttamente con centinaia di cittadini. Senza alcuna scorta e a mie spese. Il MoVimento 5 Stelle si confronta con i cittadini, a loro risponde, è composto da cittadini. In quanto all'euro, non ho detto che bisogna uscirne, non voglio arrogarmi una decisione così importante, ho proposto invece che siano gli italiani attraverso un referendum a decidere. Non è democrazia? Lei ci accusa di non avere "una cultura democratica tradizionale" e, devo confessare che non riesco a capirne il senso. Cosa vuol dire "tradizionale"? Il MoVimento 5 Stelle è democratico. "Democratico" senza aggettivi, né ideologie.
Le propongo un incontro, che spero lei voglia accettare, per rassicurarla e per esporle i punti del programma del M5S.
Cordiali saluti." Beppe Grillo


http://www.beppegrillo.it/2012/09/lettera_aperta_a_martin_schulz.html

E aggiungerei: Beppe Grillo e il M5s non sono Berlusconi e il suo Pdl...

martedì 4 settembre 2012

UN GIACIMENTO SOTTERRANEO TRASFORMATO IN UNA CASA .


L'incredibile esperimento portato avanti da un ingegnere civile e sua moglie: convertire un giacimento sotterraneo in un appartamento.

L'incredibile esperimento portato avanti da un ingegnere civile e sua moglie: convertire un   giacimento sotterraneo in un appartamento.

Ci sono voluti tre anni per realizzare il sogno della vita, ma alla fine ce l'hanno fatta: Robert Hardy, un ingegnere civile e sua moglie Ann hanno dato vita al più bizzarro esperimento immobiliare: hanno costruito la propria abitazione privata laddove prima c'era un antico giacimento sotterraneo. 

Il gigantesco progetto è iniziato subito dopo il primo colpo di fulmine: entrambi si sono innamorati del sito di 6500 metri quadrati al centro di una collinetta in Sidmouth, nel Devon. Il sito dismesso sembrava inizialmente un tamburo di cemento, e giaceva inutilizzato da cinque anni, cioè quando è stato acquistato da un'azienda idrica Water South West. 

Il prezzo orientativo per la vendita del sito era di 300.000 sterline e l'azienda era interessata a cederla proprio per creare un'abitazione privata. E' così che mentre molti derisero l'idea, il signor Hardy , ha pensato che propriola difficoltà del progetto era quello che lo attraeva maggiormente: "Ho passato anni a mettere insediamenti residenziali in mezzo a campi, e l'ho sempre vissuta come un'attività assolutamente noiosa "ha detto l'ingegnere - "ma questo progetto aveva troppi aspetti interessanti ad esso. Molti i problemi a cui occorreva trovare una soluzione 'Come si fa a risolvere i problemi di altezza? 'E la luce? Come si fa a scoprire il tamburo?' E 'stato davvero affascinante, e dopo tante difficoltà ce l'abbiamo fatta." 


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casa-collina-3.jpegFonte: DailyMail 

San Pio traslato nella «cripta d'oro» Processione tra un mare di fedeli.

E' pronto il posto in cui i frati, vogliono riporre le ossa del frate dei miracoli, lo stanzone ricavato nella nuova chiesa è stato realizzato tutto in oro massiccio, oro regalato dai fedeli di tutto il mondo negli ultimi 20 anni. (ph. Lapresse)


Funzione solenne: l'urna sostenuta da 12 frati lascia la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie.
BARI - È cominciata la cerimonia di traslazione del corpo di san Pio da Pietrelcina. Al suono della campana del convento, l’urna con le reliquie, sostenuta da 12 frati, ha lasciato il santuario di Santa Maria delle Grazie, dov’è rimasta per 42 anni (dal 26 settembre 1968, giorno della tumulazione del frate con le stimmate), e viene portata in processione sino alla chiesa dedicata al santo.
Qui verrà collocata in un nuova cripta al piano inferiore. La cerimonia è presieduta dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, e vi partecipano numerose rappresentanti delle istituzioni locali.
PROCESSIONE - Durante la processione, lungo un percorso transennato ai cui lati sono assiepate migliaia di fedeli, vengono intonati canti liturgici, fra i quali l’Inno a San Pio. Fin dalle prime ore del mattino la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie si è riempita di fedeli che hanno reso omaggio all’urna con le reliquie di san Pio da Pietrelcina.
LA VIRTU' DEL SANTO - «Anche oggi, venerando le reliquie del santo cappuccino, siamo spronati a imitarne le virtù cristiane, riconducibili ad un’unica grande strada: quella dell’amore, amore verso Dio e verso il prossimo», ha detto l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, prendendo la parola nella chiesa superiore di san Pio dove poco fa è stata trasportata l’urna con le reliquie del santo, che sarà collocata nella nuova cripta. «Padre Pio - ha sottolineato l’arcivescovo - attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il binario che ad essa conduce: la preghiera e la carità. Ce lo ha ricordato papa Benedetto XVI durante la sua visita pastorale a San Giovanni Rotondo». A conclusione del discorso dell'arcivescovo, l’urna con le reliquie è stata trasferita in processione nella nuova cripta della chiesa inferiore per la celebrazione eucaristica, che comprenderà la consacrazione dell’altare e la collocazione dell’urna nel pilastro centrale.
(ph. Lapresse)

Trattativa Stato-Mafia. Barillaro e D'Ambrosio: due morti diverse per i media. - Simona Zecchi




Namibia, 24 luglio 2012: muore il giudice Michele Barillaro mentre era alla guida di una jeep scontratasi contro un camion. 

Roma, 26 Luglio 2012: muore per infarto Loris D'Ambrosio, il consigliere di Giorgio Napolitano a cui aveva telefonato Nicola Mancino per la questione della trattativa Stato-Mafia. 
Doveva deporre anche all'Antimafia D’Ambrosio, dopo essere stato sentito prima della chiusura dell’inchiesta, dai PM di Palermo. 

Il magistrato Barillaro, nato a Reggio Calabria nel 1967, svolgeva la funzione di Gip del Tribunale di Firenze. Muore nello scontro anche il suo amico avvocato Roberto Concellini

Fino a poco tempo prima del tragico fatto il magistrato, prestato al capoluogo toscano dopo il suo impegno al processo Borsellino Bis, viveva sotto scorta. Aveva partecipato infatti alla redazione della sentenza. Recentemente aveva subito nuove minacce. Aveva partecipato, inoltre, ai processi contro Totò Riina e all'attentato a Mondello sull'Addaura nel 1989 contro Giovanni Falcone, di cui è stato suo stretto collaboratore. 

Il consigliere giuridico Loris D’ambrosio, anche lui ex collaboratore di Falcone, per giorni al centro di polemiche sulle intercettazioni che lo vedevano protagonista come mediatore fra Napolitano e Mancino, il quale premeva insistemente, secondo quanto è possibile evincere dai dialoghi riportati, per evitare il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla trattativa. 
E' morto nel suo studio di Roma, zona Parioli. La morte sarebbe avvenuta per cause naturali. Cause talmente certe da non ritenere, è notizia di poco fa, necessarie le analisi per l’autopsia. 

La morte del Gip Barillaro, invece, è passata inosservata dai media nazionali come il vento contrario a quello caldo che fino a poco tempo fa ha scosso invece le temperature nostrane; le stesse temperature bollenti che hanno caratterizzato il ciclone sulla trattativa: tra depistaggi, sentenze da rifare e nuove inchieste. La sua morte è stata riportata solo da qualche media locale, come "Il Quotidiano della Calabria, "Il Corriere della Calabria" e anche dalla edizione toscana di Repubblica. Una morte in secondo piano evidemente senza scalpore.  

Altro  vento, invece, quello che porterà fuori dall’Italia il giudice Antonio Ingroia che insieme agli altri giudici di Palermo, e in alcune fasi alle altre procure di Caltanissetta e Firenze, hanno portato avanti per anni infiniti l’inchiesta sulla trattativa. 

Il PM Ingroia che nei giorni scorsi ha sentito come persona informata dei fatti Marina Berlusconi sul processo a Dell'Utri per estorsione, ha accettato l'incarico annuale propostogli dall'Onu in Guatemala. Una decisione presa tra le polemiche e gli attacchi, nonché qualche titubanza accettata infine dal CSM (23 a favore, 4 contrari, 3 astensioni).

Mafia, pm Cantone: “Utopia pensare che i partiti evitino candidati collusi”. - Vincenzo Iurillo


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Il pm che dava la caccia ai Casalesi è oggi magistrato alla Cassazione. Sarà il primo docente di legislazione all’Università ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli. Lavorerà gratis e senza rimborso spese. Apripista di una cattedra che, per ovvie ragioni, potrebbe presto essere copiata negli atenei meridionali.

Il tocco di fioretto arriva al termine del colloquio: “In materia di antimafia e politica, ci sono cose non è possibile stabilire per legge. Dovrebbero essere i partiti ad autoregolarsi, evitando di candidare personaggi coinvolti anche indirettamente nello scioglimento delle amministrazioni comunali. Ma mi rendo conto che è un’utopia”. Parla il primo docente di legislazione antimafia del paese, Raffaele Cantone. L’Università ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli sarà il primo ateneo italiano a istituire uno specifico insegnamento. L’incarico è stato affidato all’ex pm delle inchieste sui clan Casalesi, attualmente magistrato del massimario di Cassazione. Cantone lavorerà gratis e senza rimborso spese. Apripista di una cattedra che, per ovvie ragioni, potrebbe presto essere copiata negli atenei meridionali.
Come è nata questa idea?
“La cultura antimafia dovrebbe veicolarsi anche attraverso una cultura giuridica antimafia e i suoi istituti giuridici, applicati ormai continuativamente nei tribunali del sud. In un incontro con gli studenti del Benincasa segnalai un paradosso: nelle università che formano magistrati, avvocati, funzionari di polizia che operano su territori ad alta densità mafiosa, si continua ad avere un approccio che privilegia la conoscenza di insegnamenti che non sono più attuali o applicabili, come il diritto romano o quello ecclesiastico, mentre non è materia di studio la legislazione antimafia, che è molto complicata, spesso scritta con urgenza attraverso i decreti legge, e rispetto alla quale esistono molte controversie e poca dottrina. La mia riflessione è stato raccolta dal preside Vincenzo Omaggio, e da qui è nata la proposta”.
Sarà l’occasione per dibattere su alcuni capisaldi della normativa. Come il concorso esterno in associazione mafiosa. “Il reato nel quale non crede più nessuno” secondo il sostituto Pg di Cassazione Francesco Iacoviello durante la requisitoria su Marcello Dell’Utri.
“Io sono un fautore del concorso esterno. A condizione che sia chiaro che è cosa diversa dalla partecipazione al sodalizio mafioso. Non può essere contestato nei confronti di un indagato per mafia nei confronti del quale non si trovano sufficienti elementi per accusarlo di associazione, e allora si ripiega sul ‘concorso esterno’”.
La Procura di Napoli ha aperto molte indagini per concorso esterno.
“Ed anche con buoni risultati. Ma proprio perché è un istituto particolarmente delicato, con grandi ricadute sulla persona e sui patrimoni, andrebbe approfondito già a livello universitario”.
Se uno studente le chiedesse un giudizio sulla legislazione antimafia?
“E’ una legislazione che tutto sommato funziona bene, anche se nel corso degli anni si è stratificata in modo disordinato. Il sistema delle misure di prevenzione negli ultimi anni è stato modificato in maniera intelligente. Ad esempio applicandole anche nei confronti di un soggetto deceduto. L’Europa sta per emettere una direttiva sulla confisca mutuata dagli istituti giuridici italiani, per l’esempio la ‘confisca per sproporzione’, che consente di sequestrare e poi acquisire al patrimonio pubblico tutti i beni dell’indagato spropositati rispetto al reddito dichiarato, senza quindi doverne dimostrare la provenienza delittuosa. Stiamo facendo scuola”.
Non c’è nulla da ritoccare?
“Beh, la norma sul voto di scambio politico-mafioso funziona abbastanza male. Prevede che sia punito solo quando il mafioso riceve in cambio i soldi. In genere il mafioso lo fa per gli appalti o per le assunzioni. Andrebbe poi introdotto il reato di auto riciclaggio. E andrebbe aperta una riflessione sul fatto che il 90% delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie finiscono per fallire. Per una ragione evidente: l’impresa criminale vive, ottiene crediti e sta sul mercato per la mafiosità dell’imprenditore e la sua capacità di intimidazione. Quando poi la affidi a un amministratore giudiziario che deve rispettare le regole di mercato, mettere a posto i dipendenti, pagare le tasse, non regge più”.
E passa il concetto che la camorra dà lavoro, mentre lo Stato lo toglie.
“Un concetto perdente. Bisogna studiare agevolazioni fiscali e contributive per le imprese sottratte alla criminalità organizzata”.
Forse andrebbe modificata anche la ventennale legge sullo scioglimento dei comuni per infiltrazioni malavitose. Nel casertano ci sono amministrazioni commissariate per tre volte in poco tempo.
“Prima affermo con chiarezza che quella legge è fondamentale. Poi ne affronto i problemi, che però non ne devono mettere in discussione l’impianto generale. Il primo: quando si commissaria un comune si invia in genere un prefetto o un magistrato in pensione che non ha esperienze di gestione della cosa pubblica. I comuni commissariati si bloccano del tutto, i cittadini per bene soffrono le conseguenze del completo immobilismo, e quando si torna al voto si è punto e daccapo. Andrebbe creata una classe di commissari esperti sotto il profilo amministrativo. Il secondo: operare una seria bonifica degli uffici e della burocrazia. Il terzo: fare in modo che i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente in vicende di scioglimento non vengano ricandidati”.
Una recente riforma già lo prevede.
“Ma solo in casi eclatanti e difficili da dimostrare, quando le ragioni dello scioglimento sono imputabili a una persona attraverso fatti e circostanze precise. Di solito invece un comune si commissaria dopo aver individuato un contesto di collusioni che rendono impossibile dire ‘è colpa di questo o di quello’. A quel punto dovrebbe intervenire la politica, perché non si può pensare che tutto possa essere stabilito per legge. I partiti dovrebbero responsabilizzarsi, la classe dirigente dovrebbe avere uno scatto d’orgoglio, e così decidere di non candidare personaggi discussi. Ma mi rendo conto che è un’utopia”.