mercoledì 26 settembre 2012

Telefonata shock in tribunale: "Ingroia morirà" Rafforzata la scorta al procuratore aggiunto. - Salvo Palazzolo


Telefonata shock in tribunale: "Ingroia morirà" Rafforzata la scorta al procuratore aggiunto


Una chiamata anonima ha fatto scattare misure di sicurezza straordinarie attorno al magistrato che coordina l'inchiesta sulla trattativa mafia-Stato.

Lunedì mattina una telefonata anonima al centralino del palazzo di giustizia di Palermo ha annunciato: "Ingroia morirà". Un uomo, dal marcato accento siciliano, ha parlato di un progetto di attentato nei confronti del procuratore aggiunto che coordina l'inchiesta sulla trattativa mafia-Stato. L'allarme è scattato immediatamente: la questura ha deciso un rafforzamento delle misure di sicurezza attorno al magistrato, che segue anche le indagini su uno dei clan mafiosi più potenti della città, quello di San Lorenzo-Resuttana.

Secondo quanto risulta a Repubblica, la scorta del procuratore aggiunto sarebbe stata potenziata anche con un apposito servizio di bonifica antibomba. Ingroia ha annunciato ieri pomeriggio di aver chiesto una proroga alle Nazioni Unite, per posticipare ancora di quindici giorni l'inizio del suo incarico in Guatemala: il magistrato resterà in Sicilia sino a fine mese, anche per partecipare alla prima udienza davanti al gup Piergiorgio Morosini, per l'inchiesta trattativa mafia-Stato. Poi, dovrebbe trasferirsi in Sud America per ricoprire l'incarico di responsabile di una unità investigativa che opera all'interno di una commissione Onu.

Il meccanismo europeo di stabilità - Claudio Messora

Presunta estorsione di Dell’Utri a Berlusconi, l’inchiesta va a Milano.


Presunta estorsione di Dell’Utri a Berlusconi, l’inchiesta va a Milano


Il procuratore generale di Cassazione toglie alla Procura di Palermo il procedimento sui pagamenti dell'ex premier al suo braccio destro. Accolta la richiesta dai difensori Ghedini e Longo, basata sul fatto che i pagamenti oggetto dell'indagine sono avvenuti nel capoluogo lombardo o ad Arcore.

Il procuratore generale della Cassazione ha spostato a Milano la competenza dell’indagine sulla presunta estorsione di Marcello Dell’Utri ai danni di Silvio Berlusconi. Una ulteriore ‘sconfitta’ per la procura diPalermo che aveva rivendicato la titolarità dell’inchiesta.
La Procura generale della Suprema Corte, come confermano anche fonti della difesa, ha accolto l’istanza che, nelle scorse settimane, era stata avanzata dai legali di Berlusconi, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo. Il Pg di Cassazione ha dunque ritenuto che la competenza territoriale sull’inchiesta fosse della Procura milanese, e non dei Pm di Palermo. Anche il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso aveva espresso, nei giorni scorsi, il suo parere in tal senso.
Nell’istanza accolta, i legali dell’ex premier hanno sostenuto che i versamenti sono avvenuti ad Arcore, dove Berlusconi risiede, o a Milano. Dunque lì si sarebbe consumato il reato di estorsione, che in ogni caso Berlusconi e Dell’Utri hanno sempre negato
“Allo stato delle indagini tutti i bonifici risultano essere pervenuti sui conti correnti accesi da Dell’Utri presso banche di Milano, eccetto due”, scrive infatti la Procura generale della Cassazione. “Il richiamo da parte del pm della sentenza di condanna di Dell’Utri (per concorso esterno in associazione mafiosa, ndr) non appare rilevante ai fini di una eventuale competenza per connessione – scrive il magistrato – come rilevato dal procuratore nazionale non vi è coincidenza temporale tra le vicende, dal momento che la responsabilità penale di Dell’Utri è stata affermata fino al 1992 mentre i fatti per cui si procede sono tutti successivi. Inoltre”, continua il pg, “i due procedimenti si trovano in diverse fasi procedimentali, sicchénessuna connessione è ipotizzabile”.
Nessuna presa di posizione è arrivata dalla Procura di Palermo: “Confermo che c’è questa decisione e ne prendiamo atto. Ma non voglio commentarla”. C’e’ amarezza in procura? “Non dico nulla”.
Nei giorni scorsi, nell’ambito dello stesso filone, era finita nel registro degli indagati la moglie del senatore, Miranda Ratti, con l’accusa di riciclaggio.  Nell’ambito dell’inchiesta sono stati gia’ sentiti Silvio e Marina Berlusconi che hanno respinto lo scenario dell’accusa, ed e’ stata indagata la moglie del senatore, Miranda Ratti, per riciclaggio in quanto avrebbe trasferito i soldi a Santo Domingo.

Il buon Beppe.



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Roberto Formigoni.



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Giancarlo Cancellieri. Movimento 5 stelle.



"Noi portiamo la nostra esperienza fuori parlando con la gente, non abbiamo bisogno della televisione: è la televisione che ha bisogno di noi. Per cui qual è la morale? La morale è che i partiti hanno paura di confrontarsi con i cittadini, hanno paura di confrontarsi con il m5s. I partiti sono tutti MORTI e ai morti si portano i fiori: http://goo.gl/9RrrJ "
Giancarlo Cancelleri Portavoce a 5 Stelle


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MAURIZIO CROZZA - 25/09/2012 - "Renata, perché te ne sei andata?"