Dopo l'approvazione del nuovo piano di austerity da parte del Parlamento, scontri nella capitale con migliaia di manifestanti scesi in piazza. Il partito socialista e quello conservatore hanno allontanato rispettivamente 22 e 21 membri per il loro dissenso durante il dibattito in aula. Ma per la Germania (Roesler), conta solo la realizzazione delle riforme.
ATENE - Dopo l'approvazione ieri notte del piano di austerità 1 richiesto dall'Unione europea e dal fondo monetario internazionale per salvare la Grecia dall'incubo default, Atene è stata teatro di violente proteste: migliaia di manifestanti si sono radunati fuori dal Parlamento e le strade della capitale sono state messe letteralmente a ferro e fuoco. Un primo bilancio riferisce di 120 feriti, tra loro 50 poliziotti e almeno 70 manifestanti. Altre 70 persone sono state arrestate.
Secondo il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, alcuni dei manifestanti hanno provato a fare irruzione nel palazzo del municipio, ma sono stati respinti. "Una volta ancora, la città è stata usata come leva per provare a destabilizzare il Paese", ha detto. Almeno 45 negozi sono stati danneggiati dal fuoco, e tra questi anche diversi edifici storici. Scontri si sono verificati anche in altre sei città; i peggiori nella città centrale di Volos, dove il palazzo del Comune e una agenzia delle entrate sono stati danneggiati dalle fiamme.
Il drammatico voto al Parlamento è stato preceduto da un acceso dibattito, nel corso del quale i rappresentanti del governo hanno evocato scenari drammatici per il Paese nel caso di bocciatura del piano di austerità, necessario per ottenere in cambio della nuova tranche di aiuti da 130 miliardi di euro. A favore delle misurepresentate dal governo Papademos hanno votato 199 parlamentari, 74 i voti contrari.
Il partito socialista e quello conservatore in Grecia, che fanno parte della coalizione di governo, hanno espulso rispettivamente 22 e 21 deputati dai loro gruppi parlamentari a seguito del forte dissenso manifestato durante il dibattito in aula sull'approvazione delle nuove misure di austerity. I parlamentari espulsi sono in totale 43, dunque i gruppi hanno ridotto la loro maggioranza parlamentare da 236 a 193 dei 300 seggi totali. Il terzo partito di coalizione, Laos, si è praticamente ritirato dal governo venerdì dopo che il suo leader si è pubblicamente opposto all'accordo.
Eppure per il ministro tedesco dell'Economia, Philipp Roesler, l'approvazione delle misure di risparmio da parte del parlamento greco non ha ancora disinnescato il pericolo per Atene. Il voto sarebbe solamente la "condizione necessaria", ha detto stamani Roesler intervistato da un programma della televisione pubblica tedesca. Sarà decisivo solo il processo di realizzazione delle riforme, su cui la troika composta da Unione europea, Bce e Fmi farà rapporto.
Ora infatti arrivano i problemi. "I tempi e l'effettiva implementazione del programma non sarà semplice". Lo ha detto il premier Lucas Papademos, dopo che il Parlamento ha dato il via libera con 199 sì e 78 no, di cui 43 voti contrari provenienti dalle file dei socialisti e dei conservatori. Il primo ostacolo sarà l'impegno scritto da parte dei leader dei socialisti e dei conservatori ad implementare il piano anche dopo le elezioni. Si tratta di una lettera di intenti che la troika chiede per dare via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti. Secondo il Wall Street Journal il leader dei conservatori, Antonis Samaras avrebbe già detto che le misure adottate2 andranno rinegoziate dopo le elezioni. Samaras ha già detto che le misure di austerità aprono la strada ad un'intollerabile recessione. Il pacchetto approvato ieri comprende nuovi tagli per 3,3 miliardi di euro: 150 mila esuberi nell'amministrazione pubblica, la riduzione del 22% dei salari minimi, nuove privatizzazioni e liberalizzazioni.
Secondo il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, alcuni dei manifestanti hanno provato a fare irruzione nel palazzo del municipio, ma sono stati respinti. "Una volta ancora, la città è stata usata come leva per provare a destabilizzare il Paese", ha detto. Almeno 45 negozi sono stati danneggiati dal fuoco, e tra questi anche diversi edifici storici. Scontri si sono verificati anche in altre sei città; i peggiori nella città centrale di Volos, dove il palazzo del Comune e una agenzia delle entrate sono stati danneggiati dalle fiamme.
Il drammatico voto al Parlamento è stato preceduto da un acceso dibattito, nel corso del quale i rappresentanti del governo hanno evocato scenari drammatici per il Paese nel caso di bocciatura del piano di austerità, necessario per ottenere in cambio della nuova tranche di aiuti da 130 miliardi di euro. A favore delle misurepresentate dal governo Papademos hanno votato 199 parlamentari, 74 i voti contrari.
Il partito socialista e quello conservatore in Grecia, che fanno parte della coalizione di governo, hanno espulso rispettivamente 22 e 21 deputati dai loro gruppi parlamentari a seguito del forte dissenso manifestato durante il dibattito in aula sull'approvazione delle nuove misure di austerity. I parlamentari espulsi sono in totale 43, dunque i gruppi hanno ridotto la loro maggioranza parlamentare da 236 a 193 dei 300 seggi totali. Il terzo partito di coalizione, Laos, si è praticamente ritirato dal governo venerdì dopo che il suo leader si è pubblicamente opposto all'accordo.
Eppure per il ministro tedesco dell'Economia, Philipp Roesler, l'approvazione delle misure di risparmio da parte del parlamento greco non ha ancora disinnescato il pericolo per Atene. Il voto sarebbe solamente la "condizione necessaria", ha detto stamani Roesler intervistato da un programma della televisione pubblica tedesca. Sarà decisivo solo il processo di realizzazione delle riforme, su cui la troika composta da Unione europea, Bce e Fmi farà rapporto.
Ora infatti arrivano i problemi. "I tempi e l'effettiva implementazione del programma non sarà semplice". Lo ha detto il premier Lucas Papademos, dopo che il Parlamento ha dato il via libera con 199 sì e 78 no, di cui 43 voti contrari provenienti dalle file dei socialisti e dei conservatori. Il primo ostacolo sarà l'impegno scritto da parte dei leader dei socialisti e dei conservatori ad implementare il piano anche dopo le elezioni. Si tratta di una lettera di intenti che la troika chiede per dare via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti. Secondo il Wall Street Journal il leader dei conservatori, Antonis Samaras avrebbe già detto che le misure adottate2 andranno rinegoziate dopo le elezioni. Samaras ha già detto che le misure di austerità aprono la strada ad un'intollerabile recessione. Il pacchetto approvato ieri comprende nuovi tagli per 3,3 miliardi di euro: 150 mila esuberi nell'amministrazione pubblica, la riduzione del 22% dei salari minimi, nuove privatizzazioni e liberalizzazioni.