(Rinnovabili.it) - Combattere l’inquinamento acustico partendo dal basso, praticamente da terra. In Provincia di Bolzano è così che si lotta contro i decibel. L’amministrazione ha, infatti, avviato nel 2011 un progetto sperimentale finalizzato all’abbattimento del rumore su un tratto della statale della Val Venosta; 400 metri di strada in tutto, che sono stati asfaltati con un mix di composti bituminosi e pneumatici fuori uso triturati e riciclati.
Il risultato del test, a un anno di distanza, è stato decisamente positivo: l’asfalto silenzioso, così è stato ribattezzato, è in grado di far registra 4 decibel di rumore in meno. Un valore significativo che spinge oggi la Provincia a voler mappare la rete stradale altoatesina con l’intento di evidenziare i passaggi nei quali eventualmente sfruttare questa tecnologia come alternativa alle tradizionali barriere antirumore. Verrebbero in tal modo eliminati i problemi storicamente legati all’installazione di ingombranti strutture fonoassorbenti come l’impatto paesaggistico o la limitazione delle vie di fuga in caso di incidenti.
“Il segreto del composto che stiamo testando - spiega Paolo Montagner, direttore del Servizio strade – è che rende possibile la posa di un asfalto con coefficienti di aderenza superiori e minore rumorosità”. E inoltre, nonostante necessiti di manutenzione e periodici interventi di nuova posa, il suo costo è all’incirca la metà rispetto a quello delle barriere antirumore. “In tempi difficili come questi – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner - mi sembra una motivazione più che valida: con meno impegno finanziario potremmo migliorare in maniera concreta il problema del rumore lungo le nostre strade”.
I limiti? I decibel in menosono quelli, per così dire, “sottratti” all’impatto degli pneumatici sul suolo stradale, pertanto l’asfalto silenzioso si dimostra più utile se posato su arterie che i veicoli percorrono ad una velocità piuttosto sostenuta, altrimenti il risultato sarebbe difficile da apprezzare.