martedì 14 gennaio 2020

Il Cnr punta sulle università siciliane: due nuove sedi a Palermo e Catania. - Giusi Spica

Il Cnr punta sulle università siciliane: due nuove sedi a Palermo e Catania

All'Ateneo catanese apre l'Istituto per la Bioeconomia del centro nazionale delle ricerche. ALla Lumsa apre invece l'Istituto di studi sul Mediterraneo.

Il Centro nazionale delle ricerche sbarca nelle università siciliane: domani a Catania, nella sede del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, verrà inaugurato l'Istituto per la BioEconomia del Cnr, mentre mercoledì a Palermo sarà presentata la nuova sede del centro all'interno dell'università privata Lumsa. L'apertura delle nuove sedi prelude a una collaborazione più stretta fra studenti e ricercatori e alla condivisione di spazi e attrezzature.

È quanto prevede la convenzione operativa che è stata approvata nei giorni scorsi dagli organi di governo dell'Ateneo di Catania, in attuazione dell’accordo quadro quinquennale vigente tra Ateneo e Consiglio Nazionale delle Ricerche, che impegna i due enti a realizzare forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi di ricerca, di formazione anche mediante la realizzazione di dottorati e di attività collegate. L’iniziativa sarà presentata domani alle 10,30, nella ex sala Consiglio del Rettorato, dal presidente del Cnr Massimo Inguscio, dal rettore Francesco Priolo e dal direttore del Di3A Agatino Russo. L’Istituto per la BioEconomia, che ha sede principale a Firenze e sedi secondarie a Bologna, Catania, Roma, Sassari, San Michele all’Adige, Firenze, Follonica, Grosseto e Livorno, è nato il 1 giugno 2019 dalla fusione dell’Istituto di Biometeorologia (Ibimet) e dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (Ivalsa), che nel corso degli anni hanno sviluppato competenze complementari nel settore strategico della bioeconomia. Cnr-Ibe si occupa della definizione di strategie di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti globali, e dello sviluppo di sistemi sostenibili di utilizzo delle biorisorse a scopo alimentare, manifatturiero, edile ed energetico. Studia la produttività primaria degli agro-ecosistemi, la salvaguardia della biodiversità vegetale, l’utilizzo sostenibile del legno e del patrimonio culturale ligneo, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie per la gestione e la raccolta delle biomasse, per l’agricoltura di precisione, lo sviluppo di modellistica meteorologica, oceanografica e climatologica e di servizi climatici, l’analisi della sostenibilità ambientale dei processi produttivi e dei prodotti e la valorizzazione dei servizi ecosistemici, inclusi quelli del sistema rurale, periurbano e urbano.

E' invece più orientato su tematiche che riguardano storia, ambiente, crescita economica, sviluppo sostenibile e migrazioni l'attività del Cnr-Ismed, che verrà presentato dopodomani alle 10,30 nell'Aula magna dell'università Lumsa a Palermo, in via Filippo Parlatore. "La partnership - scrive in una nota l'università - genererà sinergie e opportunità di ricerca, contribuendo a rafforzare la competitività in campo scientifico e accademico della Lumsa a Palermo, accrescendo la conoscenza come strumento essenziale per lo sviluppo dell'area siciliana e mediterranea". L’evento inizierà con i saluti del rettore Francesco Bonini e del direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Gabriele Carapezza Figlia, del presidente del Cnr Massimo Inguscio e delle altre autorità presenti, fra cui il'arcivescovo Corrado Lorefice, il governatire Nello Musumeci e il sindaco Leoluca Orlando. Seguirà il convegno “Mediterraneo: un Mare di sfide e di opportunità”, uno degli eventi inseriti nell’ottantesimo anniversario dalla fondazione dell’università Lumsa. "Il Mediterraneo è uno spazio di opportunità per crescita e sviluppo di tutti i paesi che su di esso si affacciano”, spiegano gli organizzatori dell’evento,  “e il futuro dell’Italia, che ne attraversa le acque, dipende da esso in modo strategico. Se i grandi differenziali rispetto ad aggregati socio-economici e demografici tra le diverse sponde di questo mare possono generare conflittualità, gli stessi costituiscono energie vitali capaci di alimentare cambiamenti strutturali e processi virtuosi di crescita. È quindi necessario - e doveroso - canalizzare tali energie mettendole a sistema attraverso politiche economiche e sociali efficaci e di impatto duraturo, per le quali l’attività di ricerca e analisi interdisciplinare è fondamentale. Il CNR, impegnato in questa direzione, da anni investe risorse nella ricerca socio-economica a supporto dei policy maker per lo sviluppo dell’area mediterranea. L’apertura della sede di Palermo dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo in cooperazione con l’Università ne rappresenta un ulteriore passo”.

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/01/13/news/il_cnr_punta_sulle_universita_siciliane_due_nuove_sedi_a_palermo_e_catania-245672385/

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