All'Ateneo catanese apre l'Istituto per la Bioeconomia del centro nazionale delle ricerche. ALla Lumsa apre invece l'Istituto di studi sul Mediterraneo.
Il Centro nazionale delle ricerche sbarca nelle università siciliane: domani a Catania, nella sede del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, verrà inaugurato l'Istituto per la BioEconomia del Cnr, mentre mercoledì a Palermo sarà presentata la nuova sede del centro all'interno dell'università privata Lumsa. L'apertura delle nuove sedi prelude a una collaborazione più stretta fra studenti e ricercatori e alla condivisione di spazi e attrezzature.
È quanto prevede la convenzione operativa che è stata approvata nei giorni scorsi dagli organi di governo dell'Ateneo di Catania, in attuazione dell’accordo quadro quinquennale vigente tra Ateneo e Consiglio Nazionale delle Ricerche, che impegna i due enti a realizzare forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi di ricerca, di formazione anche mediante la realizzazione di dottorati e di attività collegate. L’iniziativa sarà presentata domani alle 10,30, nella ex sala Consiglio del Rettorato, dal presidente del Cnr Massimo Inguscio, dal rettore Francesco Priolo e dal direttore del Di3A Agatino Russo. L’Istituto per la BioEconomia, che ha sede principale a Firenze e sedi secondarie a Bologna, Catania, Roma, Sassari, San Michele all’Adige, Firenze, Follonica, Grosseto e Livorno, è nato il 1 giugno 2019 dalla fusione dell’Istituto di Biometeorologia (Ibimet) e dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (Ivalsa), che nel corso degli anni hanno sviluppato competenze complementari nel settore strategico della bioeconomia. Cnr-Ibe si occupa della definizione di strategie di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti globali, e dello sviluppo di sistemi sostenibili di utilizzo delle biorisorse a scopo alimentare, manifatturiero, edile ed energetico. Studia la produttività primaria degli agro-ecosistemi, la salvaguardia della biodiversità vegetale, l’utilizzo sostenibile del legno e del patrimonio culturale ligneo, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie per la gestione e la raccolta delle biomasse, per l’agricoltura di precisione, lo sviluppo di modellistica meteorologica, oceanografica e climatologica e di servizi climatici, l’analisi della sostenibilità ambientale dei processi produttivi e dei prodotti e la valorizzazione dei servizi ecosistemici, inclusi quelli del sistema rurale, periurbano e urbano.
E' invece più orientato su tematiche che riguardano storia, ambiente, crescita economica, sviluppo sostenibile e migrazioni l'attività del Cnr-Ismed, che verrà presentato dopodomani alle 10,30 nell'Aula magna dell'università Lumsa a Palermo, in via Filippo Parlatore. "La partnership - scrive in una nota l'università - genererà sinergie e opportunità di ricerca, contribuendo a rafforzare la competitività in campo scientifico e accademico della Lumsa a Palermo, accrescendo la conoscenza come strumento essenziale per lo sviluppo dell'area siciliana e mediterranea". L’evento inizierà con i saluti del rettore Francesco Bonini e del direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Gabriele Carapezza Figlia, del presidente del Cnr Massimo Inguscio e delle altre autorità presenti, fra cui il'arcivescovo Corrado Lorefice, il governatire Nello Musumeci e il sindaco Leoluca Orlando. Seguirà il convegno “Mediterraneo: un Mare di sfide e di opportunità”, uno degli eventi inseriti nell’ottantesimo anniversario dalla fondazione dell’università Lumsa. "Il Mediterraneo è uno spazio di opportunità per crescita e sviluppo di tutti i paesi che su di esso si affacciano”, spiegano gli organizzatori dell’evento, “e il futuro dell’Italia, che ne attraversa le acque, dipende da esso in modo strategico. Se i grandi differenziali rispetto ad aggregati socio-economici e demografici tra le diverse sponde di questo mare possono generare conflittualità, gli stessi costituiscono energie vitali capaci di alimentare cambiamenti strutturali e processi virtuosi di crescita. È quindi necessario - e doveroso - canalizzare tali energie mettendole a sistema attraverso politiche economiche e sociali efficaci e di impatto duraturo, per le quali l’attività di ricerca e analisi interdisciplinare è fondamentale. Il CNR, impegnato in questa direzione, da anni investe risorse nella ricerca socio-economica a supporto dei policy maker per lo sviluppo dell’area mediterranea. L’apertura della sede di Palermo dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo in cooperazione con l’Università ne rappresenta un ulteriore passo”.
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/01/13/news/il_cnr_punta_sulle_universita_siciliane_due_nuove_sedi_a_palermo_e_catania-245672385/
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