domenica 20 ottobre 2013

Alla scoperta dei funghi, per imparare a conoscerli e prevenire le intossicazioni mortali. - Caterina Lenti

Teofrasto da Efeso fu il primo botanico dell’antichità ad asserire che i funghi si riproducono per semi, ma si inizierà a parlare di micologia vera e propria solo secoli dopo, grazie al microscopio del botanico fiorentino Pier Antonio Micheli, anche se è improprio parlare di semi ed è preferibile parlare di spore. Fu il naturalista svedese Carl von Linnè, nel XVIII, a creare un sistema di nomenclatura binominale per le piante, poi esteso da Persoon e Fries anche ai funghi. La storia del fungo si perde nella notte dei tempi. Sono stati ritrovati esemplari fossili nelle colonizzazioni palafitticole risalenti all’età della pietra. Decantati come cibo degli dei, erano conosciuti da Egizi e Babilonesi e ciò lo apprendiamo da Teofrasto e più tardi da Discoride, che ci segnala le loro proprietà gastronomiche. I Greci e i Romani ne erano ghiotti e Plutarco segnala i funghi italici come delle vere e proprie delizie del palato, mentre il poeta latino Giovenale elogia l’usanza di cuocere insieme funghi e beccafichi per la gioia dei buongustai.
ANDARE A FUNGHI - CopiaUn po tutti gli amanti della natura, muniti di stivali, bastone e cestino, adorano passeggiare lungo i boschi e i pascoli con la speranza di trovare qualche fungo, ma ciò che noi chiamiamo comunemente fungo è in realtà un carpoforo, il “frutto” gigantesco del micelio, una minuscola pianta. Il fungo, per essere pignoli, sarebbe l’insieme di micelio e carpoforo, quindi pianta più frutto. Per evitare spiacevoli sorprese è doveroso esaminare attentamente tutte le caratteristiche che compongono un fungo, determinando con precisione il genere e la specie, che servono per stabilire il suo grado di commestibilità e tossicità. I funghi, infatti, possono essere portatori di :
  • principi tossici termolabili, cioè di veleni eliminabili col calore, quando la temperatura raggiunge i 70°C circa, per cui per scongiurare pericoli è sufficiente, in questo caso, cuocerli completamente per minimo un quarto d’ora,
  • principi tossici termostabili , ossia ineliminabili, che sono di gran lunga più pericolosi, addirittura mortali, poichè nessun intervento sul fungo è in grado di modificare le sue caratteristiche tossiche, rilevandosi inutile la bollitura o l’essiccamento. Si parte da lievi dolori, fino a gravissimi avvelenamenti che in alcuni casi si rivelano fatali, in base alla gradazione della tossicità.
Vediamo i funghi velenosi mortali per eccellenza:
  • AMANITA PHALLOIDES OK - CopiaAMANITA PHALLOIDES, che è la capostipite dei funghi velenosi altamente mortali e se ingerita, provoca gravi sintomi da avvalenamento, che conducono alla morte nel 70-80% dei casi e il decesso avviene anche dopo la sola ingestione di metà cappello del fungo. Gergalmente conosciuta come “angelo della morte” o “ovolo bastardo”, il nome della specie è costituito dalle parole greche “phallos” (fallo) e “eidos” (forma), per via della forma fallica del gambo. I sintomi da avvelenamento insorgono dalle 8 alle 12 ore dopo l’ingestione, ma spesso ritardano fino alle 48 ore. Le prime avvisaglie interessano l’apparato gastro-intestinale, con vomito continuo, diarrea ininterrotta e sanguinolenta, disturbi psichici, vertigini , desiderio di bere molto e crampi muscolari violenti. Si ha poi un miglioramento illusorio, seguito da alterazioni epatiche, che si manifestano con l’ingiallimento della pelle e degli occhi (ittero) e con l’ingrossamento del fegato. Normalmente la morte sopraggiunge dai 20 ai 30 giorni dopo l’inizio dei sintomi, ma a volte avviene improvvisamente per collasso cardiaco. Il malato può salvarsi attraverso una diagnosi tempestiva, con lavanda gastrica, somministrazione di un purgante, ingestione continua di acqua e sale e cambiamento totale del sangue.
  • AMANITA VIROSA: dal latino “virosus”, velenoso, fetido. E’ un fungo poco diffuso, che predilige i boschi di betulle e montani. E’ velenoso e mortale e può essere scambiato per i prataioli.
  • AMANITA VERNA - CopiaAMANITA VERNA: da “vernus”, primaverile, è saltuariamente presente anche in autunno. Si distingue dalla Amanita Phalloides per via del cappello emisferico e non campanulato.
  • CORTINARIUS ORELLANUS: è un fungo mortale tardo autunnale che alcune decadi fa era considerato commestibile, ma in seguito ad un avvelenamento di massa in Polonia che ha causato numerosi decessi, si è scoperto che la tossina in esso contenuta, l’orellanina, ha effetti sui reni anche dopo 14 giorni di incubazione. Predilige i boschi di latifoglie, in particolare quelli di castagno e faggio, è abbastanza frequente nel cuneese ma molto raro in genere in Italia e non c’e’ nessun fungo commestibile assomigliante ad esso.
ANDARE A FUNGHI 2 - CopiaRiguardo a 
quelli commestibili, come non esaltarne le loro eccezionali proprietà? Hanno un basso apporto calorico (11 kcal /100 gr. per i funghi freschi e 296 kcal/ 100 gr. per i funghi essiccati), sono privi di grassi, per cui perfetti per le diete. Maitake, Shiitake, Crimini e Reishi sono 4 specie di funghi medicinali coltivati nel nord dell’India, estremamente costosi e difficilmente reperibili. Molte specie di funghi medicinali sono state utilizzate per migliaia di anni in medicina popolare. Il loro utilizzo è stato ben documentato nei paesi orientali, ma ora è oggetto di studio e ricerca da parte di aree come l’etnobotanica e la medicina. Gli Imperatori delle grandi Dinastie Reali Cinesi bevevano the e decotti di funghi per aumentare la vitalità e la longevità. In molte culture dei Nativi Americani venivano usati funghi allucinogeni per pratiche medicinali, spirituali e di guarigione; per loro infatti, ogni malattia era correlata a un disagio spirituale e per questo motivo andava trattata anche su quel piano.
FUNGHI MANO - CopiaI funghi hanno avuto un impatto enorme sull’economia mondiale dell’ultimo decennio, con benefici in moltissimi settori, tra cui spiccano: l’industria della salute, con la produzione di integratori alimentari, di sostanze farmacologiche e cosmetici, l’industria ecologica, che seleziona i funghi geneticamente predisposti alla formazione di biomasse per la pulizia ambientale degli inquinanti, la depurazione delle acque e dell’aria; l’industria della nutrizione, con la produzione industriale di funghi culinari; la ricerca biologica di base, grazie all’utilizzo dei funghi come modelli sia per la sperimentazione che per lo studio della biologia e della biotecnologia dei sistemi. I funghi contengono vitamina B3, per il buon funzionamento del sistema nervoso e l’ossigenazione del sangue, vitamina B2, necessaria per la produzione di globuli rossi per il metabolismo di grassi, proteine e carboidrati, contengono lisina e triptofano e sostanze antiossidanti contro patologie tumorali e invecchiamento..insomma sono una vera e propria sorgente di salute psico-fisica, purchè accuratamente selezionati da persone competenti!

Pesci volanti.



Non ne conoscevo l'esistenza...

venerdì 18 ottobre 2013

La mia caponata.






Rosario Monteleone - Indagato Presidente Consiglio Regione Liguria.

Genova - Colpo di scena nelle indagini sulle presunte "spese pazze" in Regione Liguria. Il presidente del Consiglio Regionale, Rosario Monteleone, è stato indagato dopo il blitz della Guardia di Finanza che ha sequestrato documenti e notule relative alle spese effettuate dalla Regione negli anni 2010, 2011 e 2012.
Insieme a Monteleone risulterebbe indagato anche il consigliere regionale Marco Limoncini.
Secondo le indiscrezioni gli inquirenti lavorano su presunti movimenti sospetti di denaro con somme che sarebbero transitate anche su conti correnti bancari "personali" intestati a collaboratori.
Uno dei casi sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti riguarda addirittura la segretaria del presidente Monteleone.
La magistratura indada su bilanci e spese di amministrazione relative agli uffici di Presidenza e della Vice presidenza.
L'indagine è coordinata dal pm Francesco Pinto e non sono eslusi altri clamorosi colpi di scena.

Chi è Rosario Monteleone, presidente dell'Assemblea in Liguria.
Presidente dell'Assemblea regionale in Liguria (dal 29/03/2010 ), segretario regionale dell'Udc, Rosario Monteleone è uno dei grandi elettori chiamati ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. In precedenza, Monteleone è stato vice presidente dell'Assemblea in Liguria, dal 2005 al 2010. Prima ancora, dal 2000, ha ricoperto il ruolo di assessore con deleghe al Patrimonio e Politiche abitative, demanio, igiene e artigianato per il comune di Genova.Sposato, con due figli, è nato a Careri (Rc) il 19 aprile 1958. Lavora per una multinazionale del settore trasporti. A giugno 2012 Giorgio Napolitano lo ha nominato cavaliere. Nella quinta votazione per il Quirinale su di lui sono confluiti 15 voti.

Nominato Cavaliere politico Udc vicino al boss della ‘ndrangheta in Liguria. - Chiara Pracchi

Due giugno, festa della Repubblica, è il giorno in cui vengono nominati i cavalieri della Repubblica. E fra i nominati oggi da Giorgio Napolitano figura anche Rosario Monteleone, presidente del Consiglio regionale della Liguria. Ma Monteleone, politico dell’Udc con una parentesi nella Margherita, compare nelle indagini che hanno portato all’inchiesta ‘Maglio’ e in alcuni passi dell’indagine ‘Crimine’, come ha denunciato oggi la Casa della Legalità di Genova. Monteleone non è indagato ma dagli atti emergerebbe una sua vicinanza con Mimmo Gangemi, il fruttivendolo di San Fruttuoso accusato di essere il capo della ‘ndrangheta in Liguria, a cui sarebbe ricorso più volte per ottenere appoggio elettorale.
Nell’inchiesta ‘Crimine’, nel mezzo della lotta che oppone Gangemi a Domenico Belcastro per le candidature da sostenere, Belcastro si lamenta con Giuseppe Commisso perché Gangemi vorrebbe sponsorizzare “un finanziere, uno sbirro. Cinque anni fa ha detto che lui che è sbirro questo qua, che è un infame, adesso ha voluto appoggiare a Monteleone, lui lo potete appoggiare. Uno vale l’altro, appoggiamo a Monteleone”. La ragione di questa scelta, spiega ancora Belcastro, risiede nel fatto che il politico avrebbe promesso un posto di lavoro al genero di Gangemi. Ma l’intercettazione rivela anche che i rapporti fra Monteleone e la consorteria non sono sempre stati pacifici e lineari.
In particolare, dalle indagini che hanno portato all’operazione Maglio (ma che non sono confluite nell’Ordinanza di misure cautelari) emerge che Monteleone si sarebbe servito dell’appoggio del clan già nelle elezioni del 2005. Una volta eletto, però, non avrebbe mantenuto i patti convenuti, provocando così una rottura con il sodalizio che, in spregio, lo avrebbe soprannominato “il lardone”. “Allora lo facciamo sto armistizio, la facciamo sta spaghettata?”, propone ancora Monteleone all’alba delle elezioni del 2010, in un tentativo di ricucire i rapporti con il clan. L’intercettazione è riportata in un rapporto del Ros in cui si evidenzia “come gli amministratori locali (alcuni di origine calabrese) ben conoscessero i caratteri organizzativi della struttura ‘ndranghetistica, rivolgendosi a personaggi inseriti nel locale del capoluogo di Regione, per far giungere richieste di appoggio elettorale alle strutture periferiche”.

Privatizzazioni: Letta al Washington Post, venderemo il 4,9% di Terna. - Andrea Bassi

Letta Terna vendita
Il governo sarebbe pronto a vendere il 4,9% di Terna. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, lo ha anticipato in un'intervista al Washington Post, che però ha riportato una percentuale sbagliata (il 49%, mentre la Cdp possiede solo il 29% della società della rete elettrica). La vendita sarebbe "one shot". Dunque la partecipazione pubblica tramite Cassa si fermerebbe al 24%, in modo da mantenere la presa su una società considerata strategica (la rete elettrica è tra quelle sulle quali sono riconosciuti i poteri di golden power).
Il punto è anche un altro. Con la vendita del pacchetto del 5% di Terna e con lo Stato al 24% della società della rete, si romperebbe ufficialmente il tabù del 30%. La vecchia soglia dell'Opa considerata anche come limite minimo per poter esercitare il controllo sulle società pubbliche controllate dal Tesoro. L'operazione Terna, dunque, potrebbe aprire a repliche anche su Enel, Eni e Finmeccanica, dove lo Stato possiede quote ancora superiori al 30%.
Tra le società indicate da Letta che saranno inserite nel piano di privatizzazioni c'è anche Fincantieri, altra società partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti tramite Fintecna. Stamattina, l'amministratore delegato della società cantieristica, Giuseppe Bono, si è mostrato freddo sull'ipotesi. Per la quotazione di Fincantieri, ha detto, "sono pronto da 7-8 anni". Secondo Bono, quando Letta parla di privatizzazione pensa alla quotazione dell'azienda: "non credo - ha spiegato l'a.d. di Fincantieri - che pensi di venderla, credo che pensi di quotarla tenendo una quota che consenta al governo di mantenere il controllo". In ogni caso, Bono dice no a qualunque ipotesi di vendita di una quota del capitale ad altri player internazionali: "non abbiamo bisogno di partner, noi vogliamo comandare a casa nostra".
Si stanno svendendo tutti i nostri gioielli di famiglia dopo, naturalmente, averli spolpati.

Caponata di melanzane: la ricetta siciliana.


Piatto tipicamente siciliano, la caponata è molto gettonata soprattutto nei mesi estivi, quando lamelanzana è di stagione. Gli ingredienti sono facilmente reperibili e sono tutti vegetali. Il piatto può essere consumato anche freddo, lasciato insaporire per qualche ora.
L'ingrediente numero uno è la melanzana, ma non una qualunque. La regina di questo piatto è laVioletta lunga palermitana, quella caratterizzata dalla forma allungata. Perché questa varietà? Essendo più soda rimane integra anche dopo la 'doppia' cottura. Ed ecco come prepararla:

Ingredienti

  • 1 kg di melanzane della varietà “ Violetta lunga palermitana
  • 500 grammi di sedano (vanno usati solo i gambi, le foglie solo per guarnire)
  • 2 cipolle
  • 150-200 gr. Di olive verdi già snocciolate
  • Un pugno di capperi dissalati
  • Un cucchiaio di pinoli
  • Salsa di pomodoro, qb
  • 50-70 gr di zucchero di canna
  • Mezzo bicchiere di aceto nero
  • Basilico
  • Olio extravergine d'oliva

Preparazione

Tagliare le melanzane a dadini, metterle sotto sale per circa un'ora e poi sciacquarle con acqua fresca e dopo averle asciugate o sgocciolate, friggerle. Non cuocetele del tutto, ma fatele soltanto dorare, fino a metà cottura.
Nel frattempo lavare il sedano privandolo delle foglie e tagliare il gambo a pezzetti (circa un cm). Farlo bollire fino a farlo ammorbidire. Fare poi un soffritto di cipolla abbondante, tagliata finemente aggiungendo la salsa di pomodoro, le olive, il sedano già bollito e i capperi. Infine aggiungere le melenzane e continuare a cuocere facendo in modo che il sugo le copra almeno in parte.
caponata1
A cottura ultimata occorre fare l'agrodolce. Nulla di più semplice. Alle melanzane già pronte va aggiunto l'aceto e subito dopo lo zucchero. Il tutto va lasciato cuocere a fuoco moderato per qualche minuto. Meglio lasciarla riposare qualche ora. Una volta che la caponata si è raffreddata, guarnite con le foglie di sedano messe da parte e col basilico.