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sabato 14 giugno 2025

Sorprendente. Ora sappiamo perché Monsanto ha attaccato i “denti di leone”. - Francesca Ferrari

Sorprendente. Ora sappiamo perché Monsanto ha attaccato i “denti di leone”:

"Una sola foglia di quest'erba, presente in ogni giardino, può salvarti la vita in un minuto, ma solo alcune persone sanno come usarla!
Uccide fino al 96% delle cellule leucemiche in sole 48 ore!
La natura stessa offre molti rimedi efficaci per la salute. Potresti non conoscere la presenza di molte piante efficaci, ma in realtà si trovano proprio nel tuo giardino.
Quando si tratta di leucemia, molti di noi sono i primi a dotarsi di farmaci, chemioterapia, scarsa qualità della vita e infelicità generale.
Ecco tutte le informazioni che devi sapere sulle radici (e sulle foglie) del dente di leone e su cosa può fare per le persone che combattono la leucemia.
Studi recenti hanno dimostrato che la radice di dente di leone è citotossica contro tre tipi di cellule leucemiche umane e distrugge fino al 96% delle cellule in sole 48 ore!
La tisana al dente di leone agisce sulle cellule tumorali decomponendosi entro 48 ore e stimolando la crescita di Nuove cellule sane nell'organismo del paziente.
Lo studio è stato condotto dal Dott. Hamm con i suoi studenti.
Hanno prelevato cellule del sangue da 9 diversi pazienti che avevano utilizzato l'estratto di radice e lo hanno applicato a diverse cellule per coltivarle. Entro 24 ore, le cellule sono state distrutte.
Sono stati condotti anche diversi altri studi che hanno dimostrato che l'estratto di tarassaco può contenere sostanze potenzialmente efficaci contro cancro, melanomi e cancro alla prostata e al seno.
Altre proprietà della radice/foglie di tarassaco...
L'estratto di radice/foglie di tarassaco è stato utilizzato per secoli come efficace agente curativo nella medicina popolare tradizionale.
Anemia...
Il tarassaco ha un contenuto piuttosto elevato di ferro, vitamine e proteine. Mentre il ferro è parte dell'emoglobina nel sangue, vitamine come la vitamina B e le proteine ​​sono importanti per la formazione dei globuli rossi e di alcuni altri componenti del sangue. Il tarassaco può aiutare in caso di anemia.
Ossa forti...
Il tarassaco è ricco di calcio, essenziale per la crescita e la forza delle ossa, ed è ricco di antiossidanti come la vitamina C e luteolina, che protegge le ossa dai danni legati all'età.
Diabete...
Il succo di tarassaco può aiutare i diabetici stimolando la produzione di insulina da parte del pancreas.
Previene le infezioni del tratto urinario...
Il tarassaco può aiutare a prevenire le infezioni del tratto urinario, così come i disturbi della vescica e dei reni, o persino le cisti sugli organi riproduttivi.
Pulisce il fegato...
Le vitamine e i nutrienti contenuti nel tarassaco aiutano a pulire il fegato e a garantirne il corretto funzionamento. Il tarassaco aiuta il nostro sistema digestivo mantenendo un corretto flusso biliare. Il tarassaco è anche ricco di vitamina C, riduce l'infiammazione e previene le malattie.
Aiuta la digestione...
Il tarassaco agisce come un alimento delicato che favorisce la digestione, stimola l'appetito e bilancia i batteri naturali e benefici nell'intestino.
Cura della pelle...
Il succo di tarassaco è anche usato per trattare le malattie della pelle causate da infezioni microbiche e fungine. Il succo è altamente alcalino e ha effetti insetticidi, battericidi e fungicidi.
Questo succo può essere utilizzato contro prurito, herpes zoster, eczema, ecc."

domenica 19 maggio 2024

La portulaca. Wikipedia

La portulaca (Portulaca oleracea L.), detta anche porcellana[2] o porcacchia,[3] o erba fratesca, è una 
pianta appartenente alla famiglia Portulacaceae[4]. Commestibile, viene usata in cucina fin dall'antichità.

Descrizione

In estate sbocciano piccoli fiori gialli che si aprono solo quando c'è il sole per poi chiudersi di notte, seguiti da moltissimi semi. Ha foglie e fusti carnosi. I fiori sono bottinati dalle api, le quali raccolgono discrete quantità di nettare e polline. La portulaca è una erbacea annuale, raccolta perché commestibile e contenente molto omega-3 e vitamine A e C.

Distribuzione e habitat

Di probabili origini asiatiche, nella medicina dell'antico Egitto era utilizzata come erba medicinale, mentre era coltivata durante il Medioevo nei Paesi Arabi e nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna. In Arabia SauditaEmirati Arabi e Yemen, sono coltivate diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa.

La portulaca è un'erba molto comune in orti e campi, alcuni la considerano infestante, ma oltre a queste zone è raramente presente, cioè dove non vien lavorato il terreno, perché cresce solo in suoli sciolti e permeabili.

Denominazione

È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione: in italiano come porcellana, procaccia, purselana (Liguria)[5], erba grassa (Lombardia)[5], barzellana (Sardegna)[5], purcacchia o purcacc (Lazio), procacchia (Umbria), porcacchia (Marche), precacchia (Abruzzo[5]), perchiacchia o purcuacchia (Molise)[5], porcacchia o perchiacca (Basilicata)[5], pucchiacchèlla, purchiacchèlla, chiaccunella[5] (Campania) o picchiacchella (in alcune zone del Sannio viene chiamata, eufemisticamente, erba vasciulella per evitare il diretto riferimento dialettale alla pucchiacca, l'organo genitale femminile in napoletano), perchiazza, sportellecchia (Toscana)[5], andraca, purchiacca, purchiazzë, grassulida (Calabria)[5], purciaca, purciddana o pucciddana (Sicilia)[5], perchiazza o spurchiazza (Puglia), prugghiazza (Brindisi), prichiazzo (Bisceglie), prechiazze[6] (Taranto) e precchiacche[7][8] (Foggia), mbrucacchia, brucacchia o purbacchia (Salento). In inglese come purslane, purslave, pursley, pusley; in spagnolo e catalano come verdolaga, verdalaga, buglosa, hierba grasa, porcelana, tarfela, peplide (Spagna), colchón de niño (Salvador), flor de las once (Colombia), flor de un día, lega (Argentina); in portoghese e galiziano come beldroega, bredo-femea, baldroaga; in basco come ketozki, ketorki, getozca; in francese come pourpier, portulache; in còrso come erba fratesca; in curdo come par-par; in cinese come ma-chi-xian[9].

Usi

Uso alimentare e culinario

Raccolta allo stato spontaneo, o talvolta coltivata, viene consumata da tempi remoti come erba aromatica nelle regioni mediterranee[10]. La cultura medievale attribuiva alla pianta un valore apotropaico, il potere di tenere lontani gli spiriti maligni[10]. Se ne riporta l'uso culinario alla corte di Luigi XIV, il Re Sole, ma nel tempo l'ingrediente è caduto nel dimenticatoio, prima di una nuova riscoperta nel tempo[10]. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata. Nelle regioni dell'Italia meridionale la portulaca, raccolta negli orti come spontanea, veniva venduta alla rinfusa da ambulanti durante gli anni 1950 – 1960.

Sono di interesse alimentare e culinario i germogli e le foglie crude, carnosette e dal sapore acidulo, da consumarsi in insalate[5][10], alle quali conferiscono (in modo simile alla rucola) un superiore mordente[10]. Sono utilizzate anche per preparare minestre[5] saporite e rinfrescanti e si possono conservare sottaceto. Entrano anche come ingredienti di frittate e ripieni[5].

Cucina regionale italiana

Nella cucina napoletana era un tempo raccolta insieme alla rucola da piante che crescevano spontaneamente, e venduta da ortolani ambulanti. Rucola e pucchiacchella costituivano un binomio quasi inscindibile tra gli ingredienti dell'insalata.

Nella cucina toscana, la portulaca viene utilizzata per fare un tipico piatto povero estivo, la panzanella.

Nella cucina romana la portulaca, o porcacchia, appartiene a quel misto di varie verdure, domestiche e selvatiche, che sono consumate crude in insalata sotto il nome di misticanza o insalata di mescolanza. Anticamente questa misticanza la portavano a casa i frati passando a chiedere l'obolo alle famiglie: in Corsica, la portulaca viene tuttora chiamata “erba fratesca”.

Nella cucina siciliana, 'a purciddana è usata per la preparazione di insalate, come l'Insalata ferragostana con pomodori, cetrioli, cipolle stemperate in olio, aceto e sale; oppure nell'insalata con verdure lesse, dove le foglie e i giovani germogli sono usati con patate bollite e cipolle al forno. Altro uso è quello di preparare piccola frittelle di Purciddana, in cui le cime della pianta - intinte in una pastella di acqua e farina - sono fritte singolarmente in olio ben caldo e poi servite come stuzzichini o antipasti.

Nella cucina pugliese, in particolare nella tradizione contadina di Bisceglie, viene usata come insalata insieme ai pomodorini tipici, condita con olio e aceto, talvolta per accompagnare il pane raffermo bagnato chiamato cialda o cialdella (cialdidde).

Uso interno

La portulaca è un'erba officinale e un'erba medicinale. Al consumo della portulaca sono ascritte proprietà depurative, dissetanti[5] e diuretiche[5][10] e antidiabetiche[10].

Viene consigliata per curare diarrea, vomito, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post partum.

Negli anni, sono state scoperte notevoli proprietà nutritive e medicinali: è una fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3[10] (che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari) di cui contiene modeste quantità, e di acido α-linolenico; possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti.

Uso esterno

Un impacco di foglie è usato in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema.[11]


https://it.wikipedia.org/wiki/Portulaca_oleracea

sabato 22 aprile 2023

Aglio: Proprietà e Fitoterapia.

Nome: Allium sativum L.

AglioFamiglia: Liliacee

L'aglio è una delle piante medicinali considerate da sempre indispensabili, poiché dotata di infinite proprietà salutari.
L'aglio si presenta come pianta erbacea alta dai 30 agli 80 cm, che allo stato selvatico è perenne, mentre coltivata si propaga esclusivamente per via vegetativa a causa della sua sterilità.
L'aglio possiede una parte ipogea costituita principalmente dal bulbo, rivestito da involucri rossicci e composto a sua volta da numerosi bulbi più piccoli, gli spicchi, che forniscono la droga, cioè la parte utilizzata in campo fitoterapico.

Il bulbo dell'aglio è uno dei rimedi più antichi e diffusi dalla medicina popolare.

Aglio e allicina.

Aroma e proprietà antibatteriche.

I composti solforati contenuti nell'aglio sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l'allicina: questa viene liberata quando l'enzima allinasi agisce sull'alliina, un composto incolore ed insapore che rappresenta il componente principale della droga fresca.

L'aglio sprigiona il suo odore caratteristico ogni volta che viene "danneggiato", per esempio durante la masticazione, il taglio, oppure la spremitura; questo è il motivo per cui gli spicchi interi non hanno odore. In effetti, nella cellula intatta l'alliina e gli altri solfossidi sono confinati nel citoplasma, mentre il suo enzima idrolitico - allinasi - è presente solo nel vacuolo: la distruzione della struttura cellulare dell'aglio libera così il suddetto enzima, che determina idrolisi dei solfossidi e loro trasformazione in disolfuri e trisolfuri.

L'allicina è un antibiotico notevole, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo) venne notato già nel 1858 da Louis Pasteur.

Oltre all'allicina, l'aglio contiene altre sostanze antibatteriche come la garlicina; è ricco di sostanze minerali ed oligominerali, quali magnesiocalcio, fosforoiodio e ferro; sono presenti tracce di zincomanganeseseleniovitamina C (solo nell'aglio fresco), provitamina Avitamine B1-B2-PP; contiene sostanze ormono-simili ed enzimi (lisozima e perossidasi).

Proprietà Curative.

Tra le numerose proprietà ascritte all'aglio c'è quella di donare alla pelle un aspetto sano e di favorire la crescita dei capelli; tale effetto è dovuto alla presenza dell'acido fitinico, che da un lato lega le sostanze minerali e dall'altro può essere trasformato in inositolo, una sostanza simile alle vitamine in grado di stimolare la crescita cellulare.

L'aglio contiene anche alcaloidi che svolgono un'azione simile a quella dell'insulina, abbassando il livello di glicemia nel sangue: per questa ragione l'aglio è considerato un valido supporto nelle terapie contro il diabete ed in altre malattie legate al metabolismo degli zuccheri.

L'aglio rafforza il sistema immunitario ed agisce come potente battericida su tutto l'organismo; è un potentissimo vermicida, un regolatore della pressione arteriosa (agisce provocando vasodilatazione delle arteriole e dei capillari), riduce il rischio di sclerosi delle arterie, previene l'aggregazione piastrinica (di conseguenza la formazione di trombi), regolarizza il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Una delle proprietà più importanti ed interessanti dell'aglio è quella riguardante la sua caratteristica funzione antibiotica (azione batteriostatica e battericida sia verso i Gram+ che i Gram-): è infatti un valido antibiotico da utilizzare nei casi i cui la flora batterica intestinale sia stata alterata da cure precedenti. A differenza degli antibiotici di sintesi, l'aglio - mentre si occupa dei batteri patogeni - non solo non attacca la flora batterica saprofita, ma ne favorisce addirittura il ripristino.

Questa pianta costituisce un ottimo rimedio contro meteorismo e crampi addominali, ed è utilissima anche in caso di diarrea acuta e cronica o feci muco-sanguinolente (dissenteria).

Studi clinici hanno riportato l'azione dell'aglio anche nei confronti dell'Helycobacter pylori, il batterio in parte responsabile dell'ulcera gastrica e dello sviluppo di forme tumorali allo stomaco.

Un'altra proprietà dell'aglio è quella di proteggere dai pericolosi metalli pesanti, sostanze molto dannose che entrano nell'organismo attraverso smog, frutta ed ortaggi contaminati; gli organi maggiormente colpiti dai metalli pesanti sono i polmoni, i reni, il fegato ed il sistema nervoso, con effetti che vanno dal sintomo immediato sino a manifestazioni patologiche a distanza di diversi anni. In che modo agisce l'aglio in questo senso? Si comporta da chelante: in pratica, i composti solforati presenti tra le molecole dell'aglio si legano stabilmente alle molecole di mercurio, piombo e cadmio presenti nell'organismo, che in questo modo vengono eliminate con facilità.

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