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domenica 19 maggio 2024

La portulaca. Wikipedia

La portulaca (Portulaca oleracea L.), detta anche porcellana[2] o porcacchia,[3] o erba fratesca, è una 
pianta appartenente alla famiglia Portulacaceae[4]. Commestibile, viene usata in cucina fin dall'antichità.

Descrizione

In estate sbocciano piccoli fiori gialli che si aprono solo quando c'è il sole per poi chiudersi di notte, seguiti da moltissimi semi. Ha foglie e fusti carnosi. I fiori sono bottinati dalle api, le quali raccolgono discrete quantità di nettare e polline. La portulaca è una erbacea annuale, raccolta perché commestibile e contenente molto omega-3 e vitamine A e C.

Distribuzione e habitat

Di probabili origini asiatiche, nella medicina dell'antico Egitto era utilizzata come erba medicinale, mentre era coltivata durante il Medioevo nei Paesi Arabi e nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna. In Arabia SauditaEmirati Arabi e Yemen, sono coltivate diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa.

La portulaca è un'erba molto comune in orti e campi, alcuni la considerano infestante, ma oltre a queste zone è raramente presente, cioè dove non vien lavorato il terreno, perché cresce solo in suoli sciolti e permeabili.

Denominazione

È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione: in italiano come porcellana, procaccia, purselana (Liguria)[5], erba grassa (Lombardia)[5], barzellana (Sardegna)[5], purcacchia o purcacc (Lazio), procacchia (Umbria), porcacchia (Marche), precacchia (Abruzzo[5]), perchiacchia o purcuacchia (Molise)[5], porcacchia o perchiacca (Basilicata)[5], pucchiacchèlla, purchiacchèlla, chiaccunella[5] (Campania) o picchiacchella (in alcune zone del Sannio viene chiamata, eufemisticamente, erba vasciulella per evitare il diretto riferimento dialettale alla pucchiacca, l'organo genitale femminile in napoletano), perchiazza, sportellecchia (Toscana)[5], andraca, purchiacca, purchiazzë, grassulida (Calabria)[5], purciaca, purciddana o pucciddana (Sicilia)[5], perchiazza o spurchiazza (Puglia), prugghiazza (Brindisi), prichiazzo (Bisceglie), prechiazze[6] (Taranto) e precchiacche[7][8] (Foggia), mbrucacchia, brucacchia o purbacchia (Salento). In inglese come purslane, purslave, pursley, pusley; in spagnolo e catalano come verdolaga, verdalaga, buglosa, hierba grasa, porcelana, tarfela, peplide (Spagna), colchón de niño (Salvador), flor de las once (Colombia), flor de un día, lega (Argentina); in portoghese e galiziano come beldroega, bredo-femea, baldroaga; in basco come ketozki, ketorki, getozca; in francese come pourpier, portulache; in còrso come erba fratesca; in curdo come par-par; in cinese come ma-chi-xian[9].

Usi

Uso alimentare e culinario

Raccolta allo stato spontaneo, o talvolta coltivata, viene consumata da tempi remoti come erba aromatica nelle regioni mediterranee[10]. La cultura medievale attribuiva alla pianta un valore apotropaico, il potere di tenere lontani gli spiriti maligni[10]. Se ne riporta l'uso culinario alla corte di Luigi XIV, il Re Sole, ma nel tempo l'ingrediente è caduto nel dimenticatoio, prima di una nuova riscoperta nel tempo[10]. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata. Nelle regioni dell'Italia meridionale la portulaca, raccolta negli orti come spontanea, veniva venduta alla rinfusa da ambulanti durante gli anni 1950 – 1960.

Sono di interesse alimentare e culinario i germogli e le foglie crude, carnosette e dal sapore acidulo, da consumarsi in insalate[5][10], alle quali conferiscono (in modo simile alla rucola) un superiore mordente[10]. Sono utilizzate anche per preparare minestre[5] saporite e rinfrescanti e si possono conservare sottaceto. Entrano anche come ingredienti di frittate e ripieni[5].

Cucina regionale italiana

Nella cucina napoletana era un tempo raccolta insieme alla rucola da piante che crescevano spontaneamente, e venduta da ortolani ambulanti. Rucola e pucchiacchella costituivano un binomio quasi inscindibile tra gli ingredienti dell'insalata.

Nella cucina toscana, la portulaca viene utilizzata per fare un tipico piatto povero estivo, la panzanella.

Nella cucina romana la portulaca, o porcacchia, appartiene a quel misto di varie verdure, domestiche e selvatiche, che sono consumate crude in insalata sotto il nome di misticanza o insalata di mescolanza. Anticamente questa misticanza la portavano a casa i frati passando a chiedere l'obolo alle famiglie: in Corsica, la portulaca viene tuttora chiamata “erba fratesca”.

Nella cucina siciliana, 'a purciddana è usata per la preparazione di insalate, come l'Insalata ferragostana con pomodori, cetrioli, cipolle stemperate in olio, aceto e sale; oppure nell'insalata con verdure lesse, dove le foglie e i giovani germogli sono usati con patate bollite e cipolle al forno. Altro uso è quello di preparare piccola frittelle di Purciddana, in cui le cime della pianta - intinte in una pastella di acqua e farina - sono fritte singolarmente in olio ben caldo e poi servite come stuzzichini o antipasti.

Nella cucina pugliese, in particolare nella tradizione contadina di Bisceglie, viene usata come insalata insieme ai pomodorini tipici, condita con olio e aceto, talvolta per accompagnare il pane raffermo bagnato chiamato cialda o cialdella (cialdidde).

Uso interno

La portulaca è un'erba officinale e un'erba medicinale. Al consumo della portulaca sono ascritte proprietà depurative, dissetanti[5] e diuretiche[5][10] e antidiabetiche[10].

Viene consigliata per curare diarrea, vomito, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post partum.

Negli anni, sono state scoperte notevoli proprietà nutritive e medicinali: è una fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3[10] (che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari) di cui contiene modeste quantità, e di acido α-linolenico; possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti.

Uso esterno

Un impacco di foglie è usato in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema.[11]


https://it.wikipedia.org/wiki/Portulaca_oleracea

giovedì 27 settembre 2018

Portulaca oleracea: proprietà benefiche e utilizzi in cucina. - Caterina Lenti



Molto apprezzata, la portulaca oleracea è una pianta selvatica ricca di proprietà benefiche. Ecco quali e come utilizzarla in cucina.

Conosciuta anche come erba grassa o porcellana comune, lportulaca oleracea è una pianta molto presente nei giardini e nei campi italiani.
Considerata da molti erba infestante, è apprezzata per le sue molteplici proprietà benefiche. Questa pianta selvatica commestibile, infatti, è ipolocarica (20 calorie per 100 grammi), e le sue foglie, davvero succulente, la rendono un ottimo diuretico, depurativo, vermifugo natruale, dissetante e antidiabetico.
La portulaca riduce i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, è un antinfiammatorio naturale, aiuta lo sviluppo cerebrale, rafforza il sistema immunitario, rallenta l’invecchiamento cutaneo. Nella medicina popolare è impiegata contro nausea e diarrea bei casi di enterite acuta, emorroidi, stati emorragici post parto.
Ricca di omega 3, previene malattie cardiovascolari e migliora la circolazione sanguigna, oltre a contenere il prezioso acido a-linolenico e mucillagini, che fungono da emollienti naturali, pertanto sono consigliati contro acne, eczemi, arrossamenti della pelle e punture di insetti.
Come consumarla? Cruda in insalate, centrifugata con altra frutta, cotta in zuppe e minestre, tritata nella pasta condita semplicemente con panna vegetale, in una frittata senza uova, fritta in padella, cotta come contorno, saltata in padella e condita semplicemente con olio e limone.

mercoledì 16 luglio 2014

La portulaca.




E una pianticella molto comune e piuttosto diffusa. Cresce in luoghi incolti, nei giardini, negli orti e lungo le strade. Chissà quante volte le siete passati accanto o addirittura sopra, inconsapevoli delle sua notevoli proprietà nutrizionali.

E' infestante e presente in quasi tutto il mondo: si contano circa 500 specie diverse. Appare come una pianticella semistrisciante. 
I piccoli fiori gialli si aprono solo per poche ore al giorno e quando c'è il sole diretto. 
Gli steli sono tipicamente rossastri. Resistente e bisognosa di pochi nutrienti e acqua, cresce bene soprattutto in ambienti soleggiati.
In passato è stata utilizzata più come pianta commestibile che come pianta medicinale. Si possono mangiare gli steli più teneri, le foglie e i boccioli dei fiori. 
I boccioli vengono conservati sottaceto o in salamoia e usati al pari dei capperi. 
Ha un sapore acido-salato, molto particolare. 
Ancora ancora oggi è impiegata in diverse ricette tradizionali, sebbene non tutti ne gradiscono il sapore e la consistenza un po' mucillaginosa delle foglie. 
Tuttavia, quest'ultima caratteristica può essere usata per addensare minestre e stufati.
Da un punto di vista terapeutico, la tradizione riconosce a questa piantina proprietà diuretiche e depurativa del sangue. Valnet la indicava come rimedio efficace nelle litiasi urinarie e nelle emorragie. Comunque, per godere appieno delle sue proprietà, deve essere utilizzata fresca e cruda.
Vediamo più da vicino quali sono le proprietà nutritive della portulaca:
- per gli irriducibili grassofobici e i calcolatori di calorie, va subito detto che questa meravigliosa pianta ha pochissime calorie, solo 16Kcal7100g e pochi grassi, in compenso è ricca di fibre, minerali e vitamine.
- ed ecco il punto forte: le foglie contengono più acido alfa-linolenico (AAL), un omega-3, di qualsiasi altro vegetale - 100 g di foglie fresche di portulaca forniscono 350 mg di AAL.
- è tra le piante più ricche di beta-carotene (1320 UI/100g);
- è ricca di vitamina C e alcune vitamine del complesso B, come la riboflavina, niacina, piridossina;
- contiene minerali come ferro, magnesio, calcio, potassio e manganese;
- sono anche presenti due gruppi di betalaine, degli alcalodi pigmentari: le betacianine, di colore rosso, e le beta-xantine, di colore gallo. Questi pigmenti hanno forti proprietà antiossidanti e hanno mostrato proprietà antimutagene
Uno zucchero contenuto nella portulaca possiede un'azione antitumorale sulle cellule di carcinoma de fegato (studio sui topi). Inoltre, in diversi studi, la portulaca ha mostrato uno specifico e distinto effetto inibitorio sulla crescita delle cellule tumorali gastriche (in vivo e n vitro) e su quelle del tumore del colon (in vitro).
Le uova di gallina ruspante sono di qualità indubbiamente superiore a quelle di gallina allevate nei capannoni. Quelle libere, oltre ad insetti e larve si nutrono anche di portulaca! ... parlando di uova, non mi stancherò mai di ripetervi di non vi farvi ingannare dalla dicitura “allevate a terra”!!  Le galline sì, sono allevate a “terra” , ma su quella, spesso piena di sterco, dei capannoni di cemento e nutrite con pastoni e antibiotici!!

- Dr Francesco Perugini Billi

    

http://www.dottorperuginibilli.it/-archivio-articoli-/481-la-portulaca


I suoi semi: 

[capsule_portulaca_grandiflora_semi3.jpg]

Già visti da lontano i semi della Portulaca grandiflora destano l’attenzione, per il loro aspetto metallico.
Sfiorando una capsula di semi secca, la parte superiore salta via e scopre la parte inferiore della capsula che come un calice porta i semi ormai maturi e luccicanti. Raccoglieteli subito perchè un soffio di vento li disperderà velocemente.
Ma guardandoli da vicino, è ancora più stupefacente la loro forma e le loro cromate sfumature di colore.
semi-capsule-portulaca-grandiflora
Sembrano piccoli gioielli, cangianti, con riflessi verdi, blu petrolio, argentati, dorati, rossicci.
Il tegumento presenta piccole protuberanze che li rendono ancor più caratteristici.


Ricetta frittelle di portulaca.



Ingredienti:

portulaca
farina
sale e pepe
olio d'oliva o per friggere

Non ho indicato le dosi, perché ho fatto a occhio. Lavate e fate cuocere la portulaca in una pentola d'acqua. Quando è cotta, scolatela molto bene e strizzatela leggermente. Cercate di eliminare più acqua possibile, altrimenti le frittelle risulteranno molto morbide. Tritate la portulaca in un tritatutto e ponetela in una scodella aggiungendo la farina, il sale e il pepe. Mescolate per bene formando un composto non troppo umido. Fate riscaldare dell'olio e con l'aiuto di un cucchiaio formate delle frittelle che farete scivolare nella padella. Fate cuocere per 5 minuti circa per parte e girate.
Servite le frittelle di portulaca con delle patate lesse, dell'insalata verde o di pomodori e cetrioli.

Sono buonissime, molto frugali perché senza uova e la portulaca la trovate gratis in giardino!

Buon appetito!

sabato 5 luglio 2014

LA PORCELLANA. PIANTA COMMESTIBILE DALLE PROPRIETA' BENEFICHE.



Pianta erbacea infestante, perenne o annuale, a portamento eretto, diffusa sino a 1700 mt. È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione: porcellana, procaccia, porcacchia, pucchiacchella. 
Le foglie, spesse e carnose, sono principalmente alterne; talvolta le foglie sono piatte e in altri casi cilindriche. 
Le foglie superiori formano un involucro al di sotto del fiore. Dal mese di giugno comincia ad emettere fiorellini gialli che si chiudono con il buio. 
Cresce bene in pieno sole e con l’arrivo dei primi freddi deperisce rapidamente, non prima di aver sparso attorno i suoi semini neri. Preferisce i terreni di tipo sabbioso ma cresce bene in qualsiasi altro tipo di terreno. Il nome botanico latino Portulaca Oleracea L. significa “piccola porta”, per il modo con cui si aprono le capsule. Di probabili origini asiatiche, nell’antico Egitto era utilizzata come pianta medicinale, mentre era coltivata durante il Medio Evo nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna, e nei Paesi Arabi. Proprio gli Arabi l’hanno denominata baqla hamqa, che significa “pianta pazza” o “pazzesca” a causa del modo in cui i rami si estendono per terra senza alcun controllo. Sin dai tempi più antichi questa pianta erbacea era conosciuta e apprezzata come ortaggio; entrava infatti a far parte di insalate e minestre. Gli antichi Romani l'apprezzavano molto sia dal punto di vista alimentare che da quello terapeutico e magico. Plinio il Vecchio, infatti, la riteneva utile per combattere le febbri e per togliere il malocchio a persone ed animali. Questa pianta ricorre anche in un’opera perduta di Varrone (I secolo a. C.), di cui ci dà notizia Nonio, un grammatico del IV sec. d. C.: “La portulaca masticata toglie la sete”(Varrone, libro VIII delle Discipline).
Oggi si può dire che la porcellana è stata completamente dimenticata e ritenuta, come altre erbe preziose per l’uomo, infestante. Invece la realtà è un’altra, perché oltre ad essere commestibile, gradevole di gusto, sia cruda che cotta, possiede numerose virtù terapeutiche. Raccolta allo stato spontaneo o talvolta coltivata, le foglie della Portulaca, dal sapore acidulo, si consumano in insalata o come erba aromatica; sono utilizzate per preparare minestre saporite e rinfrescanti. Anche i fiori gialli si consumano in insalata oppure bolliti o fritti in pastella come si fa con i fiori di zucca. 
Le foglie sono molto buone conservate sottaceto. Le ramificazioni più grosse e tenere della portulaca possono essere conservate sotto olio in vasetti di vetro dopo una brevissima bollitura, condite con spezie a piacere. Si tratta senz'altro di una conserva facile ed originale per antipasti creativi. I semi, piccolissimi e neri, possono essere usati con i cereali nella colazione del mattino, nelle zuppe a base di cereali e legumi, ecc... Si possono consumare interi o macinati, ridotti in farina, che si può miscelare a quella del grano per dolci, pani ed altri prodotti lievitati.

Proprietà terapeutiche
Le molte proprietà della portulaca sono dovute ai suoi "preziosi" componenti: mucillagine (in elevata percentuale), proteine (20-40% sul peso secco), calcio, ferro, ricca di vitamine A, C ed E, infine, saponina. A rendere questo ortaggio particolarmente "prezioso" per la nostra salute è il contenuto, più alto che nel pesce, di omega 3, utile nella prevenzione e nella cura delle malattie cardiovascolari.
A livello medicinale, per uso interno l’erba porcellana viene impiegata per curare dissenteria, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post-partum. In passato era considerata particolarmente utile dagli equipaggi delle navi per combattere lo scorbuto. La porcellana, infatti, è dissetante, rinfrescante, antinfiammatoria, vermifuga, diuretica e depurativa. Per un uso depurativo basta bere qualche cucchiaio di succo ogni giorno. Per uso esterno, un impacco di foglie è usato in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema. Per la cura di foruncoli e altre infiammazioni della pelle si possono fare lavaggi o applicare batuffoli imbevuti di infuso ottenuto con 10 gr di pianta fresca in 100 ml di acqua. Inoltre, negli ultimi anni sono state scoperte ulteriori proprietà nutritive e medicinali riferibili all'erba porcellana. 



Insalata di purciddana o portulaca.


INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 g di purciddana
1 cipolla rossa di Tropea
300 g di pomodorini
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
10 olive nere
1 cucchiaio di aceto
Sale q.b.
PROCEDIMENTO

Lavate con cura la purciddana e recuperate le foglie e le cimette più tenere. Lasciatele asciugare su un telo.
Trasferitele in un’insalatiera e aggiungete il pomodoro a spicchi e la cipolla ad anelli.
Condite l’insalata con olio, aceto e sale, quindi servite.
SUGGERIMENTI

La purciddana può essere utilizzata sia cotta che cruda per accompagnare, con il suo sapore acidulo, i cibi fritti.