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sabato 5 luglio 2014

LA PORCELLANA. PIANTA COMMESTIBILE DALLE PROPRIETA' BENEFICHE.



Pianta erbacea infestante, perenne o annuale, a portamento eretto, diffusa sino a 1700 mt. È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione: porcellana, procaccia, porcacchia, pucchiacchella. 
Le foglie, spesse e carnose, sono principalmente alterne; talvolta le foglie sono piatte e in altri casi cilindriche. 
Le foglie superiori formano un involucro al di sotto del fiore. Dal mese di giugno comincia ad emettere fiorellini gialli che si chiudono con il buio. 
Cresce bene in pieno sole e con l’arrivo dei primi freddi deperisce rapidamente, non prima di aver sparso attorno i suoi semini neri. Preferisce i terreni di tipo sabbioso ma cresce bene in qualsiasi altro tipo di terreno. Il nome botanico latino Portulaca Oleracea L. significa “piccola porta”, per il modo con cui si aprono le capsule. Di probabili origini asiatiche, nell’antico Egitto era utilizzata come pianta medicinale, mentre era coltivata durante il Medio Evo nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna, e nei Paesi Arabi. Proprio gli Arabi l’hanno denominata baqla hamqa, che significa “pianta pazza” o “pazzesca” a causa del modo in cui i rami si estendono per terra senza alcun controllo. Sin dai tempi più antichi questa pianta erbacea era conosciuta e apprezzata come ortaggio; entrava infatti a far parte di insalate e minestre. Gli antichi Romani l'apprezzavano molto sia dal punto di vista alimentare che da quello terapeutico e magico. Plinio il Vecchio, infatti, la riteneva utile per combattere le febbri e per togliere il malocchio a persone ed animali. Questa pianta ricorre anche in un’opera perduta di Varrone (I secolo a. C.), di cui ci dà notizia Nonio, un grammatico del IV sec. d. C.: “La portulaca masticata toglie la sete”(Varrone, libro VIII delle Discipline).
Oggi si può dire che la porcellana è stata completamente dimenticata e ritenuta, come altre erbe preziose per l’uomo, infestante. Invece la realtà è un’altra, perché oltre ad essere commestibile, gradevole di gusto, sia cruda che cotta, possiede numerose virtù terapeutiche. Raccolta allo stato spontaneo o talvolta coltivata, le foglie della Portulaca, dal sapore acidulo, si consumano in insalata o come erba aromatica; sono utilizzate per preparare minestre saporite e rinfrescanti. Anche i fiori gialli si consumano in insalata oppure bolliti o fritti in pastella come si fa con i fiori di zucca. 
Le foglie sono molto buone conservate sottaceto. Le ramificazioni più grosse e tenere della portulaca possono essere conservate sotto olio in vasetti di vetro dopo una brevissima bollitura, condite con spezie a piacere. Si tratta senz'altro di una conserva facile ed originale per antipasti creativi. I semi, piccolissimi e neri, possono essere usati con i cereali nella colazione del mattino, nelle zuppe a base di cereali e legumi, ecc... Si possono consumare interi o macinati, ridotti in farina, che si può miscelare a quella del grano per dolci, pani ed altri prodotti lievitati.

Proprietà terapeutiche
Le molte proprietà della portulaca sono dovute ai suoi "preziosi" componenti: mucillagine (in elevata percentuale), proteine (20-40% sul peso secco), calcio, ferro, ricca di vitamine A, C ed E, infine, saponina. A rendere questo ortaggio particolarmente "prezioso" per la nostra salute è il contenuto, più alto che nel pesce, di omega 3, utile nella prevenzione e nella cura delle malattie cardiovascolari.
A livello medicinale, per uso interno l’erba porcellana viene impiegata per curare dissenteria, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post-partum. In passato era considerata particolarmente utile dagli equipaggi delle navi per combattere lo scorbuto. La porcellana, infatti, è dissetante, rinfrescante, antinfiammatoria, vermifuga, diuretica e depurativa. Per un uso depurativo basta bere qualche cucchiaio di succo ogni giorno. Per uso esterno, un impacco di foglie è usato in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema. Per la cura di foruncoli e altre infiammazioni della pelle si possono fare lavaggi o applicare batuffoli imbevuti di infuso ottenuto con 10 gr di pianta fresca in 100 ml di acqua. Inoltre, negli ultimi anni sono state scoperte ulteriori proprietà nutritive e medicinali riferibili all'erba porcellana. 



Insalata di purciddana o portulaca.


INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 g di purciddana
1 cipolla rossa di Tropea
300 g di pomodorini
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
10 olive nere
1 cucchiaio di aceto
Sale q.b.
PROCEDIMENTO

Lavate con cura la purciddana e recuperate le foglie e le cimette più tenere. Lasciatele asciugare su un telo.
Trasferitele in un’insalatiera e aggiungete il pomodoro a spicchi e la cipolla ad anelli.
Condite l’insalata con olio, aceto e sale, quindi servite.
SUGGERIMENTI

La purciddana può essere utilizzata sia cotta che cruda per accompagnare, con il suo sapore acidulo, i cibi fritti.