I batteri della bocca migrano nell'intestino causando infiammazione.
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - La parodontite potrebbe esacerbare le sindromi dell'intestino irritabile, malattie come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Lo suggerisce uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell e coodinato da Nobuhiko Kamada dell'Università del Michigan.
Lo suggerisce uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell e coodinato da Nobuhiko Kamada dell'Università del Michigan.
La parodontite è una malattia gengivale caratterizzata da stato infiammatorio e da un biofilm batterico patologico; se non curata può portare a perdita di denti. Ormai negli ultimi anni è stato un susseguirsi di studi che dimostrano come chi soffre di parodontite sia più a rischio di sviluppare malattie sistemiche importanti quali il diabete, le malattie cardiovascolari ed addirittura l'Alzheimer.
Gli esperti americani sono andati a studiare il microbiota (il pool di batteri che colonizzano l'intestino) intestinale di topolini come modello di studio per la sindrome da intestino irritabile, ed hanno individuato alterazioni nella composizione del microbiota con presenza di specie microbiche patogene, proprie del cavo orale. Gli esperti hanno visto che la presenza di specie batteriche legate alla parodontite inasprisce i sintomi intestinali della sindrome da colon irritabile. Gli scienziati pensano che la parodontite e, in particolare, la migrazione di batteri patogeni dalla bocca al colon contribuisca a esacerbare lo stato infiammatorio intestinale. Allo stesso tempo le cellule immunitarie pro-infiammatorie attivate nella bocca affetta da parodontite possono migrare nell'intestino e esacerbare reazioni immune patogene. Secondo gli esperti questo studio pone le basi per inserire nel percorso di cura di pazienti con colon irritabile anche la cura del cavo orale, in modo da prevenire l'esacerbarsi dei sintomi intestinali.
"Si tratta di un lavoro molto interessante perché conferma una volta di più l'esistenza di 'correlazioni pericolose' tra parodontite e malattie sistemiche - sottolinea all'ANSA Nicola Marco Sforza, Presidente Eletto della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). In questo caso viene dimostrata una duplice azione eziopatogenetica per la correlazione specifica tra parodontite e infiammazione intestinale - continua l'esperto; ciò avviene attraverso l'azione diretta dei batteri conseguente alla migrazione nel tratto intestinale, per ingestione, di alcuni microbi del biofilm batterico del cavo orale presenti comunemente nel paziente con parodontite; inoltre si manifesta attraverso un meccanismo indiretto dato dalla stimolazione di cellule deputate alla risposta infiammatoria nel tratto intestinale in grado di esacerbare lo sviluppo di sintomi connessi alle coliti". "Naturalmente questi risultati dovranno essere confermati anche sull'uomo oltre che su modello animale, e pertanto dobbiamo essere prudenti prima di trarre conclusioni definitive.
Gli esperti americani sono andati a studiare il microbiota (il pool di batteri che colonizzano l'intestino) intestinale di topolini come modello di studio per la sindrome da intestino irritabile, ed hanno individuato alterazioni nella composizione del microbiota con presenza di specie microbiche patogene, proprie del cavo orale. Gli esperti hanno visto che la presenza di specie batteriche legate alla parodontite inasprisce i sintomi intestinali della sindrome da colon irritabile. Gli scienziati pensano che la parodontite e, in particolare, la migrazione di batteri patogeni dalla bocca al colon contribuisca a esacerbare lo stato infiammatorio intestinale. Allo stesso tempo le cellule immunitarie pro-infiammatorie attivate nella bocca affetta da parodontite possono migrare nell'intestino e esacerbare reazioni immune patogene. Secondo gli esperti questo studio pone le basi per inserire nel percorso di cura di pazienti con colon irritabile anche la cura del cavo orale, in modo da prevenire l'esacerbarsi dei sintomi intestinali.
"Si tratta di un lavoro molto interessante perché conferma una volta di più l'esistenza di 'correlazioni pericolose' tra parodontite e malattie sistemiche - sottolinea all'ANSA Nicola Marco Sforza, Presidente Eletto della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). In questo caso viene dimostrata una duplice azione eziopatogenetica per la correlazione specifica tra parodontite e infiammazione intestinale - continua l'esperto; ciò avviene attraverso l'azione diretta dei batteri conseguente alla migrazione nel tratto intestinale, per ingestione, di alcuni microbi del biofilm batterico del cavo orale presenti comunemente nel paziente con parodontite; inoltre si manifesta attraverso un meccanismo indiretto dato dalla stimolazione di cellule deputate alla risposta infiammatoria nel tratto intestinale in grado di esacerbare lo sviluppo di sintomi connessi alle coliti". "Naturalmente questi risultati dovranno essere confermati anche sull'uomo oltre che su modello animale, e pertanto dobbiamo essere prudenti prima di trarre conclusioni definitive.
Tuttavia lo studio pone le basi per approfondire la correlazione tra parodontite e malattie infiammatorie intestinali con possibili ricadute nella prevenzione e terapia delle stesse", conclude Sforza.