domenica 3 luglio 2011

Avidità e crepuscolo degli dei. - di Guido Rossi


L'illimitata possibilità d'accumulazione del denaro è passata da una forma di potere sociale a quella di potere politico. L'enorme quantità di moneta transitata dai mercati e dagli istituti finanziari, sia quelli regolamentati, sia quelli fuori d'ogni controllo grazie alle ideologie della deregolamentazione, le cosiddette shadow banks, non ha per nulla aumentato, bensì ha diminuito, la capacità produttiva delle economie reali.

Il capitale è stato diretto, infatti, verso operazioni ad alto rischio, ad oltraggiosi e stratosferici compensi ai protagonisti di una nuova e fortunosa elìte, nonché alla creazione di irrealistici valori di titoli finanziari infettati da bolle speculative. Questa era dell'avidità ha propagato la sua metastasi agli stati e alla politica delle democrazie costituzionali, contagiandosi, quasi senza avvedersene e mettendo a rischio la loro stessa esistenza. La speculazione selvaggia ha ormai preso di mira lo strumento fondamentale della politica economica dei paesi democratici, cioè il debito pubblico, imponendo ora rigorosi, quanto rischiosi regimi di austerità, che hanno permesso sia in Europa, sia negli Stati Uniti, di sperperare prima i surplus negli anni buoni dello sviluppo economico invece che accantonarli, al fine di poter stimolare la domanda aggregata per uscire dalle crisi negli anni cattivi.

Il patto di stabilità, ad esempio, impone ora a Eurolandia di mantenere il deficit di bilancio sotto il 3% del PIL e il debito pubblico, rispetto a questo, al 60%. Sembra andare in questa direzione la discussa manovra italiana. Il sistema è dunque privo di ogni flessibilità. Quella flessibilità che i governanti tedeschi oggi ignorano e disprezzano non ricordando di averla adottata qualche anno fa, quando la Germania soffrì di recessione economica.

E' necessario poi, per stimolare la ripresa e la domanda, che la politica economica e quella monetaria non siano disgiunte, sicché riguardano un problema di grande attualità, cioè la totale indipendenza della banca centrale europea. Il suo ruolo rispetto al Parlamento Europeo dovrebbe essere ridefinito, poiché la sua politica, finora quasi esclusivamente diretta al controllo dell'inflazione, ha comunque un peso politico di grande e crescente importanza per il suo controllo sul sistema bancario europeo. Insomma, il ruolo delle banche centrali, è sempre più politico e non può essere, pur nella loro indipendenza, conflittuale con quello dei governi, almeno nelle democrazie costituzionali.

I problemi si presentano non diversi negli Stati Uniti d'America, dove il Presidente Obama si trova in grande difficoltà a far approvare dal Congresso un bilancio che possa garantire riforma fiscale e nello stesso tempo investimenti per il piano sanitario e la disoccupazione, ai fini di mantenere le tante promesse da lui fatte in campagna elettorale. Il rischio è quello invece che queste difficoltà, se non superate con "stimoli e creatività" secondo l'opinione di P. Krugman ripresa anche nell'articolo di ieri su questo giornale, portino un lungo periodo di alta disoccupazione e di povertà per milioni di cittadini americani, soprattutto giovani, vecchi o economicamente vulnerabili. E mentre i titoli di stato di alcuni paesi europei rischiano il declassamento, ciò sta avvenendo anche per quelli del Tesoro americano. La libera stampa americana non ha mancato di aspramente criticare il Presidente Obama, il quale, come scrive l'ultimo numero dell'autorevole New York Review of Books, dice e promette nelle sue innumerevoli apparizioni televisive in casa e all'estero cose ben diverse rispetto a quelle che fa. Il panorama è vasto: dalla guerra in Libia, illegalmente continuata senza l'approvazione del Congresso alla sempre rinviata chiusura di Guantanamo, alla politica estera e militare in Siria, Egitto e soprattutto Afghanistan e poi all'uccisione di Bin Laden, dettata da istinto di vendetta più che da principi di giustizia. Il tutto a causa di una "guerra al terrore", la quale ha tolto ogni diritto umano ai sospetti nemici combattenti (gli enemy combatants) che, con questo gioco di parole, nessuna Convenzione di Ginevra protegge. Barack Obama sembra allora trovar mestiere più piacevole quello di fare il Presidente del mondo, piuttosto che degli Stati Uniti, preferendo così l'autorità simbolica delle dichiarazioni galattiche invece che l'autorità concreta di direzione politica, il che fa di lui, secondo l'articolo citato, un Presidente più famoso che popolare.

Né può stupire che uno dei maggiori costituzionalisti americani, non certo radicale, Bruce Ackerman, in un suo recente libro the Decline and Fall of the American Republic (Harvard University Press, 2010) abbia dato un amaro identikit dei presidenti degli Stati Uniti che operano a danno della Repubblica americana. Ma la comparazione non è difficile con le altre democrazie occidentali, compresa la nostra. I punti fondamentali dell'analisi riguardano: l'elezione di persone carismatiche, al di fuori della tradizionale classe politica, che agiscono affidandosi ad esperti dei media per individuare speranze e falsi problemi che dominano un pubblico dibattito irrazionale. Essi poi governano con ministri super lealisti, mentre le loro azioni unilaterali vengono legittimate da un uso improprio dei poteri di emergenza e giustificate con il "mandato ricevuto dal popolo". Ha continuato Ackerman ancora sul New York Times del 20 giugno. In conclusione, sembra fuori discussione che il potere esecutivo tende, in base allo spirito dei tempi, ad operare fuori della legge e delle regole dello Stato di diritto, sicché si erodono i cardini delle democrazie costituzionali, sopraffatte dal capitalismo finanziario, il quale dominato dall'attività ha fatto crollare simboli e speranze, come certamente è capitato con il carismatico Presidente Obama.

Che la globalizzazione finanziaria abbia dunque provocato anche una sorta di Götterdämmerung?
Crepuscolo degli dei ai quali si sono sostituiti i nuovi sacerdoti dell'avidità.

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-07-03/avidita-crepuscolo-102452.shtml?uuid=AafzPwkD&p=2


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