lunedì 12 gennaio 2015

Guida pratica sulla pensione di reversibilità.



Guida pratica sulla pensione di reversibilità

La reversibilità della pensione è un importo della pensione che un componente della famiglia (detto beneficiario) riceve alla morte del lavoratore assicurato o che percepiva una pensione di vecchiaia, di anzianità o di inabilità. 
  
Quali sono i beneficiari? I beneficiari della pensione di reversibilità sono: 

1. il coniuge,

2. il coniuge separato (anche il coniuge separato al quale, in sede di separazione, sia stato riconosciuto l’addebito ma abbia diritto agli alimenti); 

3. il coniuge divorziato (a condizione che non si sia risposato e che il lavoratore deceduto sia stato iscritto all’Inps prima della sentenza di divorzio); 

4. l’ex coniuge, anche se dopo il divorzio e prima della morte il lavoratore o pensionato assicurato si sia risposato (in questo caso specifico sarà il giudice a stabilire le quote che spettano al primo e al secondo coniuge). 

5. i figli che, alla morte del genitore assicurato o pensionato, siano: – minorenni; – a carico del genitore e che non svolgano alcuna attività lavorativa; – studenti di scuola media superiore tra i 18 e i 21 anni o studenti universitari sotto i 26 anni; – inabili di qualunque età, a carico del genitore.   

N.B. In alcuni casi la pensione di reversibilità può essere corrisposta a: nipoti, genitori, fratelli o sorelle.  

Qual è la quota di pensione che viene attribuita al familiare beneficiario? 
60% al coniuge; 
70% solo un figlio; 
20% a ciascun figlio minorenne se c’è anche il coniuge; 
40% a ciascun figlio minorenne, se sono solo i figli ad averne diritto; 
15% a ciascun genitore, fratello e sorella inabili;  

In ogni caso la somma delle quote non può superare il 100% della pensione che sarebbe spettata al lavoratore. 
  
La reversibilità viene percepita per tutta la vita e si cumula con la pensione che il coniuge già percepisce.  

La pensione decorre dal mese successivo alla morte dell’assicurato o del pensionato, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda.   

Il coniuge che si risposa ha diritto alla pensione di reversibilità ? 

Nessuna reversibilità della pensione è prevista qualora l’ex coniuge in vita si sia risposato. In tal caso, ha diritto alla liquidazione di una doppia annualità, pari a 26 volte l’importo della pensione percepita alla data del nuovo matrimonio.
   
Un figlio nato fuori dal matrimonio ha diritto alla pensione di reversibilità del genitore defunto? 
La pensione di reversibilità può essere percepita dai figli: 

1. legittimi; 

2. legittimati; 

3. adottivi; 

4. affiliati; 

5. naturali. 
  
La persona deceduta quanti anni di contributi minimi deve aver maturato? La pensione ai superstiti (detta appunto di reversibilità) spetta solo se il deceduto aveva accumulato, in qualsiasi epoca: 

1. almeno 15 anni di contributi ; 
2. se era assicurato da almeno 5 anni, di cui almeno 3 versati nel quinquennio precedente la data di morte.  

Qual è la procedura da seguire per ottenere la pensione di reversibilità? La domanda per ottenere la pensione di reversibilità va presentata all’Inps: 

1. personalmente;

2. tramite patronato.  

Oltre al modulo di domanda che si chiama “SO1″ è necessario presentare anche un atto notorio che prova che tra i due coniugi, non c’è mai stato nessun atto di separazione ed inoltre bisogna presentare anche il libretto di pensione della persona defunta.   
Se la domanda viene respinta? Entro 90 giorni, al comitato provinciale dell’Inps si può presentare ricorso in carta semplice agli sportelli appositi o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. 

http://www.laleggepertutti.it/45075_guida-pratica-sulla-pensione-di-reversibilita

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