mercoledì 26 luglio 2017

Fondazione – Caduta dell’Impero Galattico Americano. (1^ parte) - Jim Quinn



“La caduta dell’impero, signori, per quanto sia una cosa dalla portata enorme, non è contrastabile con facilità. È dettata dalla una burocrazia emergente, dall’iniziativa sfuggente, dalla conservazione di prestigio, dal contenimento del desiderio di conoscenza e da un centinaio di altri fattori. Si protrae, come ho detto, da secoli, ed è un movimento troppo maestoso e imponente per arrestarsi.”– Isaac Asimov, Fondazione
“Qualsiasi sciocco può dire, quando sopraggiunge, che si tratta di una crisi. Il vero e proprio atto utile allo stato delle cose è rilevarla in embrione.”– Isaac Asimov, Fondazione
Ho letto la rinomata e premiata trilogia di fantascienza di Isaac Asimov una quarantina di anni fa, quando ero adolescente. L’ho letta perché mi piacevano i romanzi di fantascienza, non perché stavo cercando di capire la correlazione con la caduta dell’Impero Romano. I libri che sono poi stati intitolati Foundation Trilogy (n.d.T. Trilogia della Fondazione) (Foundation, Foundation and Empire, Second Foundation) non sono stati scritti come romanzi; sono i racconti relativi alla Fondazione, raccolti in volume, che Asimov ha scritto tra il 1941 e il 1950. Ha scritto queste storie durante le fasi finali della crisi della nostra ultima Quarta Svolta e le fasi iniziali del picco successivo. Questo è avvenuto nello stesso arco di tempo in cui Tolkien scriveva la Trilogia de Il Signore degli Anelli e Orwell scriveva 1984. Non è stata una coincidenza.
Il tono di presagio, pericolo, paura, e imminente castigo, che si accompagna alla guerra senza fine, dà propellente a tutti questi romanzi perché sono stati tutti scritti durante la parte più sanguinosa e pericolosa dell’ultima attuale Quarta Svolta. Mentre l’istituzione del pensiero lineare continua a essere accecata dal continuo deterioramento delle condizioni economiche, politiche, sociali e culturali in tutto il mondo, siamo entrati nella fase più insidiosa dell’attuale Quarta Svolta.
Questo stato d’animo infausto che inghiotte il mondo non è una nuova dinamica, ma un evento ciclico che sopraggiunge ogni 80 anni o giù di lì. Otto decenni fa il mondo era sul punto di una guerra mondiale, che avrebbe ucciso 65 milioni di persone. Otto decenni prima del 1937 il Paese era sul punto di una guerra civile che avrebbe ucciso quasi il 5% della popolazione maschile. Otto decenni prima del 1857 la Rivoluzione Americana era appena iniziata e sarebbe durata sei anni sanguinosi in più. Niente di tutto questo è coincidenza. La configurazione generazionale si ripete ogni ottanta anni, guidando il cambiamento di umore che porta a un cambiamento rivoluzionario e alla distruzione dell’ordine sociale esistente.
Isaac Asimov certamente non prevedeva che le sue storie sulla Fondazione rappresentassero il declino di un Impero Americano che ancora non esisteva. L’opera che ha ispirato Asimov era la serie a più volumi di Edward Gibbon, The Decline and Fall of the Roman Empire, pubblicata tra il 1776 e il 1789. Gibbon considerava la caduta di Roma non come conseguenza di particolari eventi drammatici, ma come risultato del graduale declino della virtù civica, della svalutazione monetaria e dell’affermarsi del Cristianesimo, che ha reso i Romani meno propensi alle faccende terrene.
Il tomo di Gibbon riflette la stessa teoria generazionale sposata da Strauss e Howe in  The Fourth Turning. La conclusione di Gibbon è che la natura umana non cambia mai, e la propensione del genere umano a dividersi, amplificata dalle differenze ambientali e culturali, è ciò che governa la natura ciclica della storia. Gibbon costruisce una narrazione che attraversa i secoli, mentre gli eventi si svolgono e i successi e i fallimenti degli imperatori si verificano nel contesto del declino inesorabile dell’Impero. Gli eventi e i comportamenti dei singoli imperatori, in particolare, erano irrilevanti in un quadro più ampio e nel modello di declino storico. La storia progredisce inesorabilmente con l’impulso della legge dei grandi numeri.
Asimov ha descritto la sua ispirazione per i romanzi:
“Ho voluto considerare essenzialmente la scienza della psicostoria, una cosa di mia invenzione. È stata, in un certo senso, la lotta tra libero arbitrio e determinismo. Ho voluto creare, d’altra parte, una storia in analogia con l’opera The Decline and Fall of the Roman Empire, ma sulla scala molto più grande della galassia. Per fare ciò, ho assunto l’atmosfera dell’Impero Romano e l’ho tracciata molto più in grande. Il sistema sociale, poi, è molto simile al sistema dell’Impero Romano, ma ciò era solo un abbozzo.
Mi sembrava che, se avessimo veramente un impero galattico, ci sarebbero così tanti esseri umani – a quintilioni -, da poter forse essere in grado di prevedere con grande precisione il comportamento delle società, anche se il comportamento degli individui che compongono queste società non sarebbe prevedibile. Così, sullo sfondo dell’Impero Romano tracciato in grande, ho inventato la scienza della psicostoria. Per tutta l’intera trilogia, poi, ci sono forze opposte del desiderio individuale e della manomorta dell’inevitabilità sociale.”
La storia è predeterminata?
“Non capite? È una cosa che abbraccia tutta la galassia. Si tratta di un culto del passato. Di un aggravamento, di una stagnazione!” – Isaac Asimov, Fondazione
“È stata la mia filosofia di vita che, se affrontate con coraggio, le difficoltà svaniscono.” – Isaac Asimov, Fondazione
La trilogia della Fondazione si apre su Trantor, la capitale dell’Impero Galattico da ormai 12.000 anni. Anche se l’impero appare stabile e potente, sta lentamente decadendo in modi che possono essere messi in parallelo con il declino dell’Impero Romano d’Occidente. Hari Seldon, matematico e psicologo, ha sviluppato la psicostoria, un nuovo campo della scienza che mette alla pari della matematica tutte le possibilità che si presentano nelle grandi società, il che permette la previsione di eventi futuri.
La psicostoria è una miscela di psicologia delle masse e matematica di alto livello. Un abile psicostorico è in grado di prevedere il comportamento globale, a lungo termine, di miliardi di persone per molti anni nel futuro. Tuttavia, funziona solo con i grandi gruppi. La psicostoria è quasi inutile per prevedere il comportamento di un individuo. Inoltre, non va bene se il gruppo oggetto di analisi è consapevole che è sotto analisi – perché se ne è a conoscenza, il gruppo cambia il suo comportamento.
Utilizzando la psicostoria, Seldon ha scoperto la natura del declino dell’Impero, facendone arrabbiare i governanti aristocratici. I governanti, considerando il punto di vista e le dichiarazioni di Seldon come quelli di un sovversivo, lo arrestano. Seldon, messo alla prova dallo Stato, difende le sue convinzioni, spiegando la sua teoria che l’impero crollerà in 300 anni e che si entrerà in un’età buia della durata di 30.000 anni.
Egli informa i governanti che un’alternativa a questo futuro è ottenibile, e spiega a loro che generando un’antologia di tutta la conoscenza umana, l’Enciclopedia Galattica, non eviterebbe la caduta ineluttabile dell’Impero, ma ridurrebbe l’età buia a “soli” 1.000 anni.
I burocrati, nel loro stato di paura, gli offrono esilio in un mondo remoto, Terminus, con altri intellettuali accademici che potrebbero aiutarlo a creare l’Enciclopedia. Egli accetta la loro offerta, e mette in moto il suo piano di istituire due Fondazioni, una a ogni estremità della galassia, per preservare la conoscenza accumulata dell’umanità e quindi accorciare l’Età buia, una volta avvenuto il crollo dell’Impero. Seldon ha creato la Fondazione, sapendo che sarebbe poi stata considerata una minaccia per i governanti dell’Impero, provocando l’attacco finale. È per questo che ha creato una Seconda Fondazione, sconosciuta alla classe dominante.
Il concetto di psicostoria di Asimov, sulla base della prevedibilità delle azioni umane secondo la teoria dei grandi numeri, ha delle somiglianze con la teoria generazionale di Strauss &Howe. La sua teoria non ha la pretesa di prevedere le azioni degli individui, ma ha formulato leggi precise, sviluppate con l’analisi matematica per prevedere l’azione di massa dei gruppi umani. Il suo romanzo esplora il dibattito secolare se la storia umana procede in modo prevedibile, con persone incapaci di cambiarne il suo corso, o se gli individui possono alterarne la progressione.
La natura ciclica della storia, guidata da coorti generazionali che assommano a decine di milioni di individui, è stata documentata nel corso dei secoli da parte di Strauss &Howe nella opera del 1997, The Fourth Turning. Gli esseri umani, in gran numero, reagiscono in modo prevedibile come una mandria. So che è una delusione per tutti gli individualisti del pensiero lineare che credono erroneamente che una persona possa cambiare il mondo e il corso della storia.
Le crisi cicliche che si verificano ogni ottant’anni corrispondono a quanto verte ogni racconto della Fondazione, ciò che viene chiamato “crisi Seldon”, la congiunzione di apparentemente insolubili difficoltà esterne e interne. Le crisi sono state tutte predette da Seldon, che appare verso la fine di ogni storia come ologramma per confermare che la Fondazione ha attraversato la precedente in modo corretto.
Le “crisi Seldon” assumono due forme. O gli eventi si svolgono in modo che vi sia un solo percorso chiaro da intraprendere, o le forze della storia cospirano per determinarne il risultato. Ma caratteristica comune è che il libero arbitrio non ha importanza. Gli eroi e gli avversari credono che le loro scelte possano fare la differenza quando, in realtà, il futuro è già scritto. Questo è un punto di vista controverso, che fa arrabbiare molte persone, perché percepiscono di essere privati della loro individualità.
La maggior parte delle persone non vuole essere ammassata in un accorpamento di altri esseri umani, perché credono che, ammettendo ciò, li denuderebbe del loro senso di libero arbitrio. Le loro sensibilità delicate sono ferite dal fatto inequivocabile che le loro azioni individuali sono praticamente prive di significato per la direzione della storia. Ma la follia delle masse può influire in modo sensazionale sui costumi del passato.
“Leggendo The History of Nations si riscontra che, come individui, le persone hanno i loro ghiribizzi e le loro peculiarità, i loro periodi di eccitazione e sregolatezza, quando non si preoccupano di ciò che fanno. Riscontriamo che intere comunità improvvisamente fissano la loro mente su un oggetto e impazziscono nel suo perseguimento; che milioni di persone sono contemporaneamente colpite da un’illusione, e la rincorrono, fino a quando la loro attenzione è catturata da qualche nuova assurdità più accattivante della prima.”– Charles Mackay, Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds.
Molte persone sostengono che i progressi dinamici della tecnologia e della scienza hanno cambiato il mondo in modo tale da alterare la natura umana in modo positivo, da ciò derivano esseri umani che agiscono in modo più razionale. Questa alterazione si tradurrebbe in un livello di progresso umano non sperimentato in precedenza. La falsità di questa teoria della tecnologia è avvalorata dalla persistenza della guerra, dalla corruzione del governo, dall’avidità, dalla fede in falsi ragionamenti economici, dal decadimento civile, dal degrado culturale, e dal disordine globale che si diffonde tutto il mondo. L’umanità è incapace di cambiamento. Le stesse debolezze e tratti auto-distruttivi che l’hanno afflitta nel corso della storia sono oggi di gran lunga più diffusi, rispetto al passato.
La soluzione di Asimov al fallimento dell’umanità ad attuare il cambiamento era la creazione di una benevola classe dirigente accademica che avrebbe potuto salvare la razza umana dalla sua distruzione. Egli sembra aver precorso i tempi per quanto riguarda la creazione di Governi Ombra e funzionari dello Stato Profondo. Sembra che fosse d’accordo con il suo contemporaneo Edward Bernays. Non ci si poteva fidare delle masse per prendere buone decisioni, quindi avevano bisogno di uomini intellettualmente più progrediti per guidare le loro azioni.
“La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse è un elemento importante della società democratica. Coloro che manipolano questo occulto meccanismo della società costituiscono un governo invisibile, vero potere dominante del nostro Paese. …Siamo governati, le nostre menti modellate, i nostri gusti costruiti, le nostre idee suggerite, in gran parte da uomini dei quali non abbiamo mai sentito parlare. Si tratta di una logica conseguenza del modo in cui è organizzata la nostra società democratica.
Un gran numero di esseri umani, in questo modo, deve cooperare se si deve vivere insieme come una società che funziona senza problemi. … In quasi ogni azione della nostra vita quotidiana, sia nella sfera della politica o dell’attività economica, nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero etico, siamo dominati da un numero relativamente esiguo di persone … che sono a conoscenza dei processi mentali e di modelli sociali delle masse. Sono loro che tirano i fili e controllano la mente del pubblico.” – Edward Bernays – Propaganda
Nella seconda parte di questo articolo comparerò e contrapporrò l’ascesa al potere di Donald Trump all’affermarsi del Mulo del capolavoro di Asimov. Individui dotati in modo insolito appaiono una volta nella vita a disturbare i piani dell’ordine sociale esistente.

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