martedì 1 settembre 2020

Non riuscivo a non pensarci. - Salvatore Buccheri

L'immagine può contenere: il seguente testo "In Sicilia i boschi bruciano? Tranquilli: ci sono pronti i fondi"

Non riuscivo a non pensarci.
Così ho passato un paio d'ore su internet.
Lungi da me, ora, considerarmi esperto, la domanda ricorrente è:
Chi ci guadagna?
Lo scandalo che emerge di più nella cronaca social sono i 15000 euro/ora per i Canadair, ma non può essere solo quello.
La Sicilia per estensione degli incendi copre il 30% dell'estensione nazionale. (www.datiallefiamme.it)
Il bello di internet è la semplicità.
Ho cercato "Finanziamenti Incendi Boschivi"
Come se cercassi chi li finanzia.
Il quadro è allarmante.
Viene fuori una massa di soldi con cifre astronomiche che viene distribuita dall'Europa alle regioni in cui il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 fa la parte del leone. Il PSR è lo strumento di finanziamento e di attuazione del Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR) dell’Isola.

Nell’ambito della programmazione delle risorse FEASR, per il periodo 2014-2020, sono stati assegnati alla Regione Siciliana €2.212.747.000 che costituiscono la maggiore dotazione finanziaria assegnata tra le regioni italiane a livello nazionale.

In questo complesso sistema di bandi per finanziamenti due voci interessano il nostro patrimonio naturalistico
La misura 4 che mira a "Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura:

Suddivisa in sottomisure:
4A Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000 e nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell'agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell'assetto paesaggistico dell'Europa;
4B Migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi;
4C Prevenzione dell'erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi;

Dotazione Finanziaria 710.000.000,00 di euro

E la "Misura 8 – Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste" con le sottomisure:
- Misura 8.1 - Sostegno alla forestazione/all’imboschimento
- Misura 8.3 - Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici
- Misura 8.4 - Sostegno al ripristino delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici
- Misura 8.5 - Aiuti agli investimenti destinati ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali
- Misura 8.6 - Sostegno agli investimenti in tecnologie silvicole e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste

Con una dotazione finanziaria di 202.150.000,00 euro

Quindi ci attestiamo sui 900 milioni di euro per la salvaguardia del patrimonio naturalistico
Fonte: http://www.psrsicilia.it/Allegati/ComitatoSorveglianza/CdS14giugno2018/2_Relazione%20stato%20di%20attuazione.pdf

Ci sarebbe un gran bel da fare in prevenzione, ripristino, sorveglianza, implementazione!

Qui intervengono le diatribe e gli interessi dei vari corpi antincendio che da questi bandi potrebbero trovare fondi per la sussistenza e il proprio lavoro.
Invece poche sembrano le voci che interessano lo spegnimento, ma (c'è sempre un ma) leggiucchiando di qui e di la si scopre che c'è tensione fra i vari corpi e dipartimenti.
i Forestali ad. es lamentano che sempre più frequentemente i comuni si affidano alla protezione civile lasciandoli fermi a guardare https://www.forestalinews.it/incendi-boschivi-in-sicilia-la-protezione-civile-si-fa-largo-a-danno-dei-forestali-antincendio-aumentano-gli-accordi-con-le-citta/

Da parte loro i VV.FF. lamentano: "Dall’altro lato il controllo del territorio da parte di Regione e Comuni stenta, come spiega Antonio Sasso, segretario generale della Fns Cisl di Catania (sindacato dei vigili del fuoco, ndr), che fotografa la situazione, quella etnea in particolare, evidenziando come la programmazione non tempestiva di uomini e risorse contribuisca a rendere l’emergenza “ancora più emergenza”. “Gli incendi, come ogni anno, si moltiplicano in estate – afferma -. Non abbiamo una stima precisa rispetto allo scorso anno, in virtù del fatto che ancora la stagione non si è conclusa. Siamo più o meno nell’ordine degli stessi numeri e potremmo operare al meglio avendo a disposizione più squadre”.

Altra questione arcinota e paradossale è come tutto ciò possa accadere in "un’Isola che conta circa 21 mila operai forestali – considerando solo quelli a tempo “determinato”, il “contingente” più corposo: in totale si arriva a oltre 22 mila (da non confondere con il Corpo forestale, le cui unità oscillerebbero tra 500 e 800) -, la metà di quelli presenti in tutta Italia".

Secondo stime dei forestali stessi "ognuno di questi lavoratori precari potrebbe controllare “appena” 17 ettari di vegetazione: un territorio modestissimo se raffrontato a quello che ipoteticamente dovrebbero monitorare gli omologhi della Lombardia (sono solo 373 per 664 mila ettari di superficie forestale)".

Insomma tutti gli attori principali puntano il dito sulla mancata programmazione e sui ritardi dell'organizzazione per cui gli interventi di prevenzione dovrebbero iniziare a marzo mentre è ormai routine che le convenzioni si firmino a giugno se non luglio quando già buona parte degli eventi si è gia' compiuta.

Quello che manca è un coordinamento tra uomini dello Stato e personale regionale. “Come organizzazione sindacale Cisl Fns – conclude Sasso – avevamo proposto di utilizzare gli uomini della Forestale per riuscire ad avere un servizio più efficiente: invece di dedicarsi agli incendi, si potrebbero dedicare alla manutenzione sul territorio, facendo attività di prevenzione attraverso la realizzazione di barriere tagliafuoco, ripulitura, interventi nei boschi per bloccare gli incendi”.

Non è però solo una questione di dove impiegare gli operai forestali, ma anche di “come”. Si tratta di una categoria “ostaggio” delle promesse di una classe politica che li ha relegati nell’eterno precariato tanto che la Commissione europea ha avviato nel luglio 2019 una nuova procedura nei confronti dell’Italia per aver abusato dei contratti a tempo determinato, in particolare proprio nel settore dei forestali. “Un metodo da condannare”, lo ha definito il governatore Nello Musumeci, quando a febbraio – prima che sull’Italia piombasse l’emergenza Covid-19 – aveva annunciato una riforma sistemica del settore entro la primavera. Riforma che per ora ha riguardato solo lo sblocco dei concorsi nel Corpo forestale: per mettere mano all’intero comparto si dovrà attendere il confronto con i sindacati che ripartirà il primo settembre in un tavolo a cui siederanno sia l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera che quello all’Ambiente Toto Cordaro. E intanto un’altra estate di incendi è passata"
https://www.forestalinews.it/sicilia-preda-dei-piromani-incuria-e-zero-prevenzione-la-cronaca-di-un-disastro-annunciato/

Da questo breve excursus con qualche leggero approfondimento da bar mi sento di potervi rassicurare perchè in fondo i fondi ci sono, 900 milioni di euro, non sono bruscolini, considerando che poco meno di questi sono stati approntati per il PSR precedente.
Quindi se la Sicilia brucia è perchè poi (non è dato sapere quando) diventerà verdissima.
La domanda che continuo a pormi è "La Sicilia brucia perchè ci sono i soldi?".
Ormai ne ho certezza.
L'hanno bruciata ieri per guadagnarci oggi e oggi sta bruciando per garantire il guadagno di domani.

Immagine tratta e modificata da: https://www.inuovivespri.it/2017/08/06/in-sicilia-i-boschi-bruciano-tranquilli-ci-sono-pronti-i-fondi-europei-per-i-privati/

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