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giovedì 20 febbraio 2025

Herodium, Deserto di Giudea.

 

Arroccato su una collina artificiale nel Deserto di Giudea, circa 12 chilometri a sud di Gerusalemme e 5 chilometri a sud-est di Betlemme, sorge l’Herodium, straordinaria testimonianza della maestria architettonica e della visione grandiosa di Erode il Grande. Costruito tra il 23 e il 15 a.C., questo complesso unisce in modo unico le funzioni di fortezza, palazzo reale e mausoleo, riflettendo l’ambizione di Erode e il suo desiderio di lasciare un segno indelebile nella storia.

Il progetto dell’Herodium rappresenta un autentico capolavoro di ingegneria antica. La residenza reale, situata sulla sommità, era circondata da quattro torri, di cui la più grande ospitava gli alloggi privati di Erode, decorati con raffinati affreschi e pavimenti a mosaico. Il complesso comprendeva anche un lussuoso bagno in stile romano, dotato di calidarium (bagno caldo), tepidarium (sala tiepida) e frigidarium (bagno freddo), a testimonianza dello sfarzo tipico delle costruzioni erodiane.

Nel 2007, gli archeologi hanno scoperto all’Herodium un sontuoso sarcofago, ritenuto la tomba di Erode stesso. Questo ritrovamento ha offerto nuove preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sull’architettura monumentale dell’epoca.

Oltre alla sua magnificenza iniziale, l’Herodium ebbe un ruolo di rilievo in eventi storici successivi. Durante la Prima Guerra Giudaico-Romana (66-73 d.C.), i ribelli ebrei trasformarono il triclinio (sala da pranzo) di Erode in una sinagoga, uno dei primi esempi noti di questa riconversione in tutta la regione del Levante. Più tardi, durante la rivolta di Bar Kokhba (132-136 d.C.), la fortezza divenne un bastione dei ribelli, come dimostrano i tunnel sotterranei e le fortificazioni rinvenute dagli archeologi.

Oggi l’Herodium resta un’imponente testimonianza dell’innovazione architettonica di Erode e della complessa storia della Giudea antica. Le sue rovine offrono a studiosi e visitatori una finestra unica sul passato, rivelando la fusione tra lusso e strategia militare che caratterizzava il regno di Erode. Ancora oggi il sito è al centro di importanti ricerche archeologiche, contribuendo a far luce sulle dinamiche culturali e politiche dell’antica Giudea

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lunedì 11 dicembre 2023

La scoperta della tomba del Re Erode. - Minerva Elidi Wolf

 

Sono ancora tanti luoghi di sepoltura riservati ai grandi della storia a non essere stati trovati; gli esempi si sprecano ma ne facciamo due dei più noti: Cleopatra e Alessandro Magno. Il re Erode, detto il Grande, sembrava appartenere a questo particolare club, e qui il condizionale è d’obbligo. Sembrava, perché a quanto pare degli archeologi hanno scoperto la sua tomba, in un sito a sud di Gerusalemme.
Il luogo prende il nome di Herodium (o Herodion). L’assonanza con il nome del re giudeo è voluta, dal momento che fu quest’ultimo a commissionare la realizzazione dell’enorme sito. Su di esso, che ricordiamo trovarsi sulla sommità di una collina, doveva ergersi un maestoso palazzo-fortezza (una combinazione cara alle costruzioni erodiane, vedasi Masada).
La realizzazione dell’Herodium rientrava a pieno in quella vasta lista di costruzioni monumentali volute dal re Erode nella sua Giudea durante gli anni di regno, che vanno dal 37 a.C. al 4 a.C. Tra queste opere non possiamo non ricordare l’ampliamento di una parte del Tempio di Gerusalemme. Essa infatti prende il nome di “Tempio di Erode“, vista anche la sua componente ellenistica. Fu Erode poi a far edificare la possente fortezza di Masada o la città di Cesarea Marittima.
Ma tornando al nostro Herodium, come si è giunti alla scoperta della tomba? Qualche indizio è spuntato fuori dagli scritti dell’autore romano Giuseppe Flavio, il quale indicava proprio il sito come luogo di sepoltura del sovrano giudaico. Gli scavi e le ricerche non hanno fruttato nulla almeno fino al 2007. Questo è l’anno in cui l’archeologo israeliano Ehud Netzer ha finalmente toccato con mano la camera funeraria del re.
Per molti la scoperta è la più importante almeno dal tempo dei rotoli del Mar Morto. La tomba è una struttura in pietra, una specie di mausoleo dal tetto conico, circondato da colonne ioniche. Lo stile ellenistico ancora una volta ritorna, ma ciò non deve sorprendere. A cavallo tra il primo secolo a.C. e il primo d.C. sulla coste del Mediterraneo c’era un’abbondanza tale di mausolei spiccatamente greci da non poter passare inosservata.
Cosa ci lascia questo rinvenimento? Ci fa capire come voleva essere ricordato un sovrano che già in vita amava farsi nominare con l’appellativo “il Grande”. Re Erode di Giudea probabilmente sfoggiava le sue manie di protagonismo, la sua stessa tomba lo suggerisce e in un modo neppure troppo velato.