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domenica 10 marzo 2024

Perché la luce subisce la gravità?

 

Perché la luce subisce la gravità e curva in sua presenza, se non ha massa?

Come spiego' Einstein nel divulgare le basi della relativita' generale... la risposta è semplice e richiede due affermazioni.
1) Perché la sua velocità non è infinita.
2) Perché la massa inerziale equivale alla massa gravitazionale.

E adesso la prima domanda che vi dovrebbe venire in mente immagino che sia:
"Che c'entra adesso la massa, se parliamo della luce, che di massa non ne ha? E soprattutto da quando le masse sono di due tipi?"

Ve lo spiego con due esempi.

Caso 1)
Immaginate di essere in un ascensore, mentre sta salendo.
Improvvisamente il cavo si spezza e voi precipitate.
Al di là del dramma, durante la caduta voi state galleggiando all'interno della cabina, e ogni cosa galleggia con voi.
Rispetto a ciò che vi circonda vi sembrerà di non essere più sotto l'effetto della gravità terrestre.
Questo solo perché la cabina precipita accelerando esattamente come voi a circa 9,8 m/sec2.
Ed ecco perché non è corretto dire che gli astronauti che galleggiano nello spazio sono in assenza di gravità, ma si dice invece che sono in caduta libera.
Quindi, se paradossalmente vi risvegliaste senza memoria all'interno di un ascensore in caduta libera, non sapreste dire se vi trovate nello spazio o sulla Terra (finché non vi schiantate al suolo, ovviamente...)

Caso 2)

Immaginate di essere viceversa in un astronave nello spazio, a galleggiare liberamente.
All'improvviso il pilota accende i motori e l'astronave parte con un accelerazione di 9,8 m/sec2.
A causa dell'inerzia, voi verreste spinti sulla parete opposta con la stessa accelerazione.
A quel punto potreste mettervi in piedi (su quella parete) e fare tutto quel che fate sulla terra perché avreste lo stesso peso.
Quindi, se paradossalmente vi risvegliaste senza memoria all'interno di astronave in accelerazione, non sapreste dire se vi trovate nello spazio o sulla Terra.

E a questo punto permettetemi una licenza: la Relatività Generale non la si deve ad Einstein ma a chi ha inventato gli ascensori!

I due casi precedenti sono utili a farci capire che di fatto per noi non c'è alcuna differenza tra l'accelerazione dovuta all'inerzia e quella dovuta alla gravità. Non siamo in grado di distinguerle in alcun modo. (Per favore, adesso non rispondetemi che le distinguiamo perché l'astronave è arredata in modo diverso da un ascensore, ok?)

E questo se ci pensate bene è strano. Molto strano.
Perché anche se la massa inerziale e quella gravitazionale sono grandezze omogenee e dunque hanno la stessa dimensione, di fatto sono concetti molto diversi.
La prima descrive la caratteristica dei corpi di opporsi al cambiamento del loro stato di moto: se il pilota accende i razzi dell'astronave tu vieni schiacciato sulla parete opposta perché la massa di cui sei fatto è "pigra" e vorrebbe continuare a fare quel che stava facendo prima (in questo caso specifico, niente).
La seconda invece descrive la capacità di attirare a sé altri corpi: questa è tutta un'altra cosa. Altroché pigrizia: questo suona come un superpotere, una cosa in stile "Magneto" degli X-Men, che di pigro non ha proprio nulla.

Una volta appurata questa "stranezza", cioè il fatto che possiamo considerare equivalenti la massa inerziale e quella gravitazionale, la cosa si fa interessante.

Immaginate di essere in quell'astronave spinta a 9.8 m/sec2. E voi che camminate tranquillamente sul fondo.
Avete una finestrella sottile sottile sulla parete alla vostra destra, diciamo posta a due metri da terra.
E all'improvviso da lì entra un raggio di luce (per semplicità diciamo un raggio laser).

Lui se ne stava andando per la sua strada, dritto dritto, ma finendo nella finestrella attraversa la stanza in cui vi trovate e finisce la sua corsa sulla parete opposta dell'astronave, dunque alla vostra sinistra, dove voi vedrete così un puntino luminoso.

La domanda fondamentale adesso è: a che altezza vedrete apparire quel puntino?
Se foste fermi ovviamente lo vedreste alla stessa altezza, cioé a due metri.
Ma voi vi state muovendo verso l'alto (rispetto al vostro punto di vista), e la luce come dicevamo all'inizio non ha una velocità infinita: quindi, per quanto poco, ci metterà del tempo per andare dalla parete di destra a quella di sinistra, e in quel tempo la vostra astronave si sarà spostata un pochino verso l'alto.
Dunque vedrete il puntino luminoso apparire un po' più in basso, rispetto ai due metri.
Ma non è la luce ad essersi abbassata, siete voi che nel frattempo siete saliti. Proprio come in un ascensore (ricordate l'equivalenza di prima?).

Attenti che non è finita, adesso anzi viene il bello.
Voi non vi state muovendo a velocità costante: voi siete sottoposti ad accelerazione, per via dei razzi accesi: cioé state accelerando a 9.8m/sec2.
Se foste stati in movimento a velocità costante, la traiettoria della luce, dalla parete di destra a quella di sinistra, sarebbe stata una retta inclinata verso il basso, per quanto abbiamo detto sopra.
Ma dato che voi accelerate, nel mentre che la luce attraversa la stanza in cui vi trovate, a ogni istante di tempo che passa, essa non scenderà verso il basso di un intervallo costante di spazio, ma scenderà anzi di un intervallo sempre crescente.

E se poteste vedere la traiettoria di quel raggio di luce come vi apparirebbe?
Semplice: sarebbe una curva.
Vedreste la luce curvare verso il basso.

Attenzione che questo è importante: come detto sopra, vale il principio che il raggio di luce in realtà non sta curvando.
Siete voi che state accelerando nella direzione perpendicolare al suo moto: e questo ve lo fa apparire curvo.

Ed ecco il gran finale.
In principio abbiamo detto che per noi non c'era differenza tra massa inerziale e gravitazionale.
Dunque per noi essere su un astronave sottoposta ad accelerazione di 9.8m/sec2 è esattamente come essere in piedi sul pianeta Terra.

Ed ecco dunque spiegato perché la luce curva in presenza di un campo gravitazionale.

#gravità
#luce
#ascensore
#massa
#inerziale

Niccolo' Gennari. 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=3221592898145296&set=gm.1109764900289527&idorvanity=327721555160536

venerdì 24 settembre 2021

Approvato il decreto per il taglio delle bollette di luce e gas.

 

La bozza, 450 milioni per rafforzare il bonus sociale.


Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per il taglio delle bollette di luce e gas. Lo si apprende da fonti di governo. Arrivano 450 milioni per rafforzare il bonus sociale sulle bollette destinato alle famiglie in difficoltà economica e con malati gravi.

Lo prevede la bozza del decreto.

Le nuove misure del decreto sulle bollette intervengono a vantaggio degli oltre 3 milioni di persone che beneficiano del "bonus energia". Lo rende noto Palazzo Chigi al termine del Cdm. Si tratta, viene spiegato, di nuclei che hanno un Isee inferiore a 8.265 euro annui, nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli), percettori di reddito o pensione di cittadinanza, utenti in gravi condizioni di salute. "Per costoro - si sottolinea - sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta".

Per il trimestre ottobre-dicembre - si legge - "le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale sono rideterminate dall'Autorità per energia al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il quarto trimestre 2021, fino a concorrenza di 450 milioni".

In arrivo poco meno di due miliardi e mezzo per tagliare i costi fissi e tamponare così gli aumenti delle bollette di luce e gas: lo prevede la bozza del decreto taglia-bollette esaminata dal Consiglio dei ministri. Nel dettaglio si tratta di 2 miliardi per eliminare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e di 480 milioni per ridurre gli oneri generali sulla bolletta del gas. Gli oneri di sistema sulla bolletta della luce saranno compensati per 700 milioni con il ricavato delle aste di CO2 e con il trasferimento di 1,3 miliardi alla Cassa per i servizi energetici e ambientali.

ANSA

mercoledì 25 agosto 2021

Bollette luce e gas verso il rincaro: come si può risparmiare. - Celestina Dominelli

 

Per contenere l’esborso legato ai consumi di luce e gas è possibile mettere in campo alcuni accorgimenti: una mini-guida per tenere sotto controllo i costi.

Se in autunno le tariffe di luce e gas registreranno nuovi aumenti causati dai rincari delle materie prime, i consumatori si ritroveranno l’amara sorpresa in bolletta in occasione del consueto aggiornamento trimestrale fornito dall’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente. Per cercare di contenere i costi è però sempre possibile intervenire su alcuni tasselli, in modo da ridurre l’esborso per i consumi energetici. Piccoli accorgimenti che vanno da un uso più responsabile degli elettrodomestici alla scelta della tariffa più conveniente per la luce e per il gas. Ecco alcune contromisure per alleggerire il peso della bolletta.

Come ridurre i consumi di luce e gas.

Per ottenere una riduzione dei consumi, si può partire, come detto, con una serie di accortezze sia nell'uso degli elettrodomestici (per esempio, spegnendoli di notte) che nella scelta delle lampadine optando per prodotti a basso consumo o led per ridurre la spesa legata all'illuminazione domestica. Quanto agli elettrodomestici, è sempre meglio privilegiare un modello a risparmio energetico indirizzandosi, ad esempio, su un apparecchio di classe A+ o A++ che garantisce un contenimento dei consumi energetici. Anche per il gas, poi, è possibile mettere in campo alcune strategie. Quali? Se avete in casa un termostato, è bene non portare la temperatura al di sopra di una certa asticella (in genere 21° C) per non far lievitare i costi in bolletta. Senza contare l'importanza di effettuare una revisione periodica della caldaia in modo da correggere eventuali malfunzionamenti.

I comparatori web per confrontare le offerte.

Per ottenere, poi, ulteriori risparmi in bolletta, si può sicuramente agire a monte scegliendo la tariffa più vantaggiosa rispetto al proprio profilo di consumo. Impresa, va detto, non certo facile anche perché il pressing di vecchi e nuovi operatori è costante e non sempre alla presentazione di una super offerta corrisponde poi un effettivo risparmio sui costi sostenuti in bolletta. Per questo motivo, può senz’altro tornare utile il ricorso a un comparatore che consente di confrontare più offerte. Su internet ce ne sono diversi forniti dalle stesse società che poi mettono in pista la propria proposta, ma esiste anche un comparatore pubblico e indipendente voluto dall’Authority presieduta da Stefano Besseghini.

La piattaforma voluta dall’Arera per i consumatori.

Il comparatore pubblico è il “Portale offerte”, attivo dal 1° luglio 2018, che contiene tutte le proposte sul mercato di vendita al dettaglio elettrico e gas naturale. Su questo sito, è possibile confrontare e scegliere, senza costi, le offerte di elettricità e gas. La piattaforma, realizzata e gestita dall'Acquirente Unico, sulla base di quanto disposto dall'Arera in attuazione della legge 124/2017, che ha previsto la fine dei servizi di tutela, mette a disposizione un motore di ricerca di semplice utilizzo e offre una serie di informazioni utili sui mercati dell’energia e sulle novità di legge previste. Per poter effettuare il confronto, sono richieste alcune informazioni reperibili in bolletta: dal consumo annuo di gas e/o energia elettrica al codice di avviamento postale (non tutte le offerte sono disponibili in tutte le zone del paese), fino al consumo per fasce orarie (nel caso dell’elettricità).

L’adesione a un gruppo d’acquisto.

Per tagliare l’esborso in bolletta, c’è anche un’altra strada da intraprendere: l’adesione a un gruppo d’acquisto che s’impegna ad assicurare informazioni e assistenza agli aderenti secondo le linee guida dell’Autorità. Tali gruppi nascono con l’obiettivo di selezionare uno o più venditori per la fornitura di energia elettrica e/o gas naturale ai clienti finali riuniti nel gruppo. Sono promossi da un “organizzatore” attraverso campagne che possono essere periodiche o permanenti, durante le quali singoli clienti finali possono aderire al gruppo. E, dopo aver selezionato le offerte commerciali più vantaggiose, il gruppo d’acquisto le propone ai propri membri che possono stipulare il proprio contratto di fornitura con il venditore alle condizioni stabilite. L’Arera ha stabilito delle regole che i gruppi di acquisto devono adottare per un periodo iniziale di almeno due anni . Gli aderenti sono accreditati e compaiono in un elenco apposito consultabile sul sito dell’Authority.

Il portale consumi.

Se la strada che avete scelto è quella di modificare l’offerta di cui si beneficia o di aderire a un gruppo d’acquisto, può risultare utile verificare più da vicino i propri consumi in modo da ponderare eventuali cambiamenti. Anche in questo caso, è disponibile uno strumento voluto dall'Arera: si tratta del Portale Consumi, attivo dal 1° luglio del 2019 e consultabile all’indirizzo www.consumienergia.it, che consente agli utenti di tenere sotto controllo i consumi registrati dalle bollette di luce e gas. Il sito consente infatti di consultare i propri dati di consumo storici, elettrici e gas, in modo chiaro e fruibile. Per l'accesso servono le credenziali sicure dello Spid (il Sistema pubblico di identità digitale), con nome utente, password e la generazione di un codice temporaneo di accesso. Il Portale permette così di recuperare tutte le informazioni sui propri contratti di luce e gas oltre ai dettagli sui consumi.

IlSole24Ore

martedì 30 marzo 2021

Bollette luce e gas più care ad aprile, sconti a pmi.

 

Arera, in secondo trimestre +3,8% per elettricità e +3,9% per gas.

Primavera con prezzi in aumento per le bollette di elettricità e gas spinte dall'aumento delle materie prime: dal primo aprile, così una famiglia italiana tipo si troverà a spendere in media il 3,8% per l'elettricità e il 3,9% in più per il gas. Nonostante il nuovo rialzo però la spesa annuale sarà complessivamente ancora leggermente inferiore, circa 56 euro, a quella dell'anno precedente, circa 517 euro (-0,7%, ovvero 4 euro rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente -1° luglio 2019 - 30 giugno 2020) per l'elettricità e circa 966 euro per il gas (-5,2%, pari a 52 euro, rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente).

Per le piccole imprese però a mitigare gli aumenti in arrivo nel secondo trimestre dell'anno arriverà, l'effetto 'tagliabollette' previsto nel Dl sostegni: 600 milioni di risparmi complessivi per una platea di circa 3,7 milioni di soggetti con uno sconto ad aprile, maggio e giugno. Lo sconto arriva a valere circa 70 euro al mese per un cliente con contratto con potenza di 15 kW con un risparmio fino al 70% per gli esercizi commerciali ancora costretti alla chiusura. Gli aumenti però sono una ennesima stangata secondo i consumatori:"Per questo avevamo proposto all'inizio della pandemia di ridurre l'Iva sul gas al 10% sull'intero consumo e non solo sui primi 480 Smc annuali come è attualmente", dice Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori. "Lo chiediamo ora anche al Governo Draghi". "Sulla spesa degli italiani per luce e gas pesa una tassazione oramai insostenibile", afferma il Codacons: quasi la metà della bolletta del gas se ne andrà dall'1 aprile per oneri e imposte (il 43,1%), mentre per l'elettricità la tassazione pesa per il 33,1% su ogni fattura". In dettaglio, l'Arera spiega che per quanto riguarda l'aggiornamento dei prezzi dei servizi di tutela, gli aumenti sono sostanzialmente legati al trend di crescita delle quotazioni delle principali commodities energetiche, che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2020 e soprattutto il primo trimestre 2021. "L'aumento è guidato dal forte apprezzamento delle materie prime influenzato anche dalle attese per una prossima ripresa economica, sulla quale i mercati stanno scommettendo, ora che i piani vaccinali rendono più concreta l'uscita dalla pandemia" - dice il presidente dell'Autorità, Stefano Besseghini - "Supportare le imprese in questi mesi è quindi una scelta prioritaria, dal forte valore sociale anche per le famiglie, per questo l'Autorità ha dato immediata esecuzione anche al provvedimento del Decreto Sostegni e rinviato il previsto aumento degli oneri generali di sistema".

ANSA

sabato 8 febbraio 2020

Doppia lente gravitazionale per Gaia16aye. - Giuseppe Fiasconaro


Illustrazione artistica del sistema stellare binario scoperto grazie all’effetto di lente gravitazionale che esso provoca sul percorso della luce proveniente dalla stella Gaia16aye, posta più distante lungo la stessa linea di vista. Crediti: M. Rębisz.

Una campagna osservativa di 500 giorni condotta dalla missione Gaia dell’Esa, insieme a osservazioni di follow-up eseguite con oltre 50 telescopi da terra e dallo spazio, ha permesso di individuare un evento di lente gravitazionale causato da un sistema binario di stelle. Tra gli autori dello studio che ne riporta i dettagli ci sono anche Valerio Bozza dell’Università di Salerno e Giuseppe Leto dell’Inaf di Catania. Li abbiamo intervistati.
Una stella lontana quasi 50mila anni luce, in direzione della costellazione del Cigno, sotto una “doppia lente gravitazionale” formata, a sua volta, da una stella binaria a 2.600 anni luce: è questo che un team internazionale di astronomi ha scoperto analizzando i dati fotometrici delle osservazioni effettuate dal 2016 al 2017 dal satellite dell’Esa, Gaia, e da numerosi telescopi da Terra. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati su Astronomy & Astrophysics, riguarda il rilevamento di ciò che in gergo viene definito un “evento di microlesing binario” – il primo evento del genere rilevato dalla missione spaziale Gaia. E fra gli autori ci sono numerosi ricercatori dell’Inaf: Giuseppe Altavilla (Oa Roma), Gisella Clementini e Felice Cusano (Oas Bologna), Giuseppe Leto e Riccardo Sanchez (Oa Catania), Lina Tomasella (Oa Padova) e Roberto Nesci (Iaps Roma).
Tutto è cominciato nel 2016, quando – durante la sua attività di perlustrazione del cielo allo scopo di determinare la posizione, il movimento, la luminosità e la temperatura superficiale di oltre un miliardo di stelle nella nostra galassia – il satellite Gaia dell’Esa ha rilevato l’improvvisa impennata della luminosità di una stella. Il programma Gaia Photometric Science Alerts, un sistema gestito dall’Istituto di astronomia dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, che analizza quotidianamente l’enorme quantità di dati provenienti da Gaia, rilevata l’anomalia ha subito allertato gli astronomi, in modo che altri telescopi terrestri e spaziali potessero puntarla rapidamente e studiarla più in dettaglio.
I dati della lunga campagna di osservazioni di follow-up seguite a questo alert – ottenuti da oltre 50 telescopi in tutto il mondo, tra cui anche il telescopio Inaf di Loiano, in provincia di Bologna – hanno permesso di confermare che la sorgente – chiamata Gaia16aye o 2Mass 19400112 + 3007533 – si stava comportando in effetti in un modo davvero strano: un modo diverso da quello ascrivibile a fenomeni come esplosioni di supernova e altri fenomeni celesti.
Valerio Bozza (Università degli studi di Salerno), coautore dello studio
«Abbiamo visto la stella diventare sempre più luminosa e poi, in un giorno, la sua luminosità è improvvisamente diminuita», ricorda Łukasz Wyrzykowski dell’Osservatorio astronomico dell’Università di Varsavia, in Polonia, e primo autore studio. Un comportamento che può essere spiegato soltanto da un fenomeno conosciuto con il nome di microlensing gravitazionale: una sorta di “lente d’ingrandimento cosmica” che incrementa la luminosità della stella.
«Osservando stelle lontane, talvolta capita che un’altra stella passi davanti alla sua linea di vista. La luce della stella lontana, allora, viene deviata dal campo gravitazionale della stella vicina, che così funge da “lente gravitazionale», spiega a Media Inaf Valerio Bozza, ricercatore al Dipartimento di fisica dell’Università di Salerno e coautore dell’articolo. «Tuttavia, trattandosi di campi gravitazionali relativamente deboli, l’unico fenomeno misurabile durante questi “passaggi” è un’amplificazione temporanea della luce della stella lontana, nota come microlensing: un fenomeno grazie al quale possiamo rivelare la presenza di oggetti molto piccoli od oscuri lungo la linea di vista. Viene utilizzato, ad esempio, per studiare l’abbondanza di stelle piccole, nane brune, buchi neri e pianeti extrasolari».
Tuttavia, il comportamento di Gaia16aye, come si evince dal grafico che vedete qui sotto, riportante i dati di luminosità della stella raccolti nei quasi due anni di osservazioni di follow-up, risultava strano anche per essere spiegato dalla presenza di uno di questi oggetti cosmici
Il grafico mostra i dati fotometrici raccolti in un periodo di quasi due anni con oltre 50 telescopi in tutto il mondo, nell’ambito di una campagna di osservazione globale guidata dal satellite Gaia dell’Esa. Le misurazioni della luminosità ottenute con il satellite Gaia sono rappresentate dai rombi neri, mentre i restanti simboli colorati sono osservazioni da Terra. Crediti: Wyrzykowski et al. 2019
«Se la lente è un oggetto isolato, il microlensing produce un semplice aumento di luminosità della sorgente lontana, seguito da una discesa perfettamente simmetrica rispetto alla salita», sottolinea Bozza. «Se la lente è una stella normale, la durata del fenomeno è di qualche decina di giorni, ma può salire a diverse centinaia di giorni se la massa della lente è ragguardevole – come quella di un buco nero. Se la lente è in realtà composta da un sistema binario, l’amplificazione della luce prodotta non è la semplice somma delle amplificazioni dei singoli oggetti: la luce, infatti, riesce a trovare nuovi percorsi tra le due lenti per raggiungere l’osservatore. Quando questo accade, misuriamo picchi improvvisi di luminosità nella curva di luce, con tipiche forme a “U”».
Giuseppe Leto (Inaf – Osservatorio astrofisico di Catania)
«Nel caso di Gaia16aye la variazione di luminosità ha avuto un andamento veramente molto complesso», dice un altro dei coautori dello studio, Giuseppe Leto dell’Inaf di Catania, responsabile scientifico di uno dei 50 telescopi coinvolto nella campagna osservativa, l’Apt2 di Serra la Nave. «Questo ha subito fatto capire che l’oggetto che si è frapposto tra la stella sorgente la Terra non era un oggetto singolo. Qui sono entrati in gioco i colleghi teorici che sono riusciti, cosa per niente semplice, a riprodurre l’andamento e quindi a descrivere in maniera completa la “lente”. In questo modo abbiamo scoperto che si tratta di un sistema di due stelle grandi ciascuna circa la metà del Sole, che orbitano attorno al loro centro di massa in poco meno di 3 anni. Un sistema che non possiamo vedere, ma di cui adesso conosciamo con elevata precisione tutte le caratteristiche».
«Insomma, un puzzle veramente complicato», conclude Bozza, «che ha richiesto mesi di tentativi prima di essere risolto. La possibilità di osservare contemporaneamente lo stesso evento da due punti di vista sufficientemente distanti – la Terra e il satellite Gaia – è stato certamente un ulteriore elemento decisivo per il successo dell’analisi. Questo caso conferma come il microlensing possa consentire studi astrofisici dettagliati altrimenti impossibili con altri metodi. Oltre tutto, questo evento di microlensing con sorgente nel disco galattico è molto raro, se ne conoscono pochissimi, averlo scoperto è abbastanza eccezionale».

sabato 1 dicembre 2018

Misurata la luce di tutte le stelle dell'universo.

La mappa della luce delle stelle dell’universo (fonte: Nasa/Doe/Fermi Lat Collaboration) © Ansa

La mappa della luce delle stelle dell’universo (fonte: Nasa/Doe/Fermi Lat Collaboration) © ANSA/Ansa


E’ un numero gigantesco, un 4 seguito da 84 zeri.


Misurata la luce di tutte le stelle dell'universo: è un numero gigantesco, un 4 seguito da 84 zeri, ed è stato calcolato grazie ai dati del telescopio Fermi della Nasa, costruito con un importante contributo italiano. Pubblicato su Science, il risultato si deve alla collaborazione Fermi-Lat coordinata dall'astrofisico Marco Ajello, che lavora negli Stati Uniti, alla Clemson University. 

Della collaborazione fanno parte tantissime università italiane, come quelle di Padova, Trieste, Perugia, Politecnico di Bari, e centri di ricerca, tra i quali Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). "Grazie ai dati raccolti dal telescopio Fermi, siamo stati in grado di misurare l'intera quantità di luce emessa dalle stelle: una cosa mai vista prima", rileva Ajello. "Questo - aggiunge - ci permette di comprendere meglio il processo di evoluzione stellare". 

Si calcola che l'universo, che ha circa 13,7 miliardi di anni, abbia cominciato a formare le prime stelle quando aveva poche centinaia di milioni di anni. Da allora, l'universo è diventato una fabbrica di stelle e oggi ne conta un numero incredibile, pari a miliardi di miliardi, ma finora è stato impossibile quantificare tutta la luce che producono perché, viste dalla Terra, queste stelle sono estremamente deboli e i telescopi non riescono a osservarle. Se si escludono il Sole e le stelle della Via Lattea, la luce delle stelle presenti nelle altre galassie, che raggiunge la Terra, equivale infatti a una lampadina da 60-watt osservata al buio da circa 4 chilometri di distanza. 

I ricercatori sono stati in grado di aggirare questo problema utilizzando lo strumento italiano Lat (Large Area Telescope), nato grazie ai contributi di Asi, Infn e Inaf, installato sul telescopio Fermi. Il telescopio è riuscito infatti a misurare il numero di particelle di luce (fotoni) emesse dalle stelle, analizzando la nebbia cosmica, chiamata luce di fondo extragalattica, che è composta da tutta la luce ultravioletta, visibile e infrarossa emessa dalle stelle, che sfugge dalle galassie e permea tutto l'universo.

Fonte: ansa 30 nov. 2018

domenica 31 dicembre 2017

Aumenti 2018: dalle autostrade alle poste, tutti i rialzi che ci aspettano.



Non ci sono solo le bollette di gas e luce. Dal primo gennaio, una serie di aumenti tariffari cambieranno i prezzi di ticket, trasporti e prodotti postali.

Elettricità. Gas. Rifiuti. Ticket. Banche. Poste. Autostrade. Assicurazioni. E poi professionisti, artigiani, trasporti. Con l’inevitabile ricaduta su alimenti e prodotti agricoli. Una stangata da quasi mille euro in più a famiglia che nel 2018 si troverà aumenti e rincari di bollette e tariffe in quasi tutti i settori. Persino i sacchetti biodegradabili della spesa saranno a pagamento.

Non ci sono solo le bollette di gas e luce. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha annunciato aumenti che vanno dal 5,3% per l’elettricità al 5% per il gas a famiglia per il primo trimestre 2018. Un record soprattutto per l’energia elettrica dovuto, spiega l’Autorità, a vari fattori, tra cui la ripresa dei consumi (+1,6% la domanda elettrica nei primi undici mesi del 2017), ma anche alla «minore disponibilità della generazione idroelettrica nazionale per la scarsa idraulicità del periodo»: il 2017 è stato l'anno più arido degli ultimi 200 anni. Per il gas, l’aumento invece è più «naturale», essendo legato alla stagione invernale. Ma tutto ciò si traduce in una spesa a famiglia di 535 euro (+7,5%) per l’elettricità e di 1.044 euro per il gas.

Sempre dal primo gennaio, costerà di più viaggiare in autostrada. Autostrade per l’Italia ha annunciato «l’adeguamento tariffario» pari all’1,51% per il «recupero del 70 dell’inflazione reale e la remunerazione dei nuovi investimenti effettuati». Ma salgono i pedaggi anche di Autostrade Meridionali (+5,98%), Autovie Venete (+1,88%), Torino-Milano (+8,34%), Milano Serravalle (13,91%, Strada dei Parchi (+12,89%). Record per la Aosta Ovest-Morgex: +52%. Aumenti «inaccettabili» per il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona: «Significa mandare in tilt i bilanci di quei pendolari costretti a prendere quella tratta».

L’Osservatorio dell’Adusbef ha calcolato in circa mille euro (980) la spesa in più che ogni famiglia dovrà affrontare nel nuovo anno, non solo per tariffe e pedaggi ma anche per i consumi. Secondo l’associazione ci saranno rincari medi di 25 euro per le assicurazioni auto, 40 euro per i pedaggi stradali, 97 per altri costi di trasporto, 49 per la Tari (nonostante le «tariffe pazze» dei Comuni che verranno rimborsate), 156 euro per professionisti e artigiani, 55 euro per i ticket sanitari, 18 euro per le tariffe postali e 38 euro per i servizi bancari. «Si profilano ulteriori salassi per i cittadini — dice Elio Lannutti, presidente di Adusbef —, mentre, secondo le stime dell’Istat, cresce il rischio povertà o esclusione sociale con oltre 18 milioni di persone a rischio: nulla di buono aspetta i consumatori italiani e questi incrementi per molte famiglie sono insostenibili, è urgente una seria azione del governo per controllare e contrastare ogni aumento ingiustificato». Dal primo gennaio scatta anche l’obbligo dell’uso di soli sacchetti biodegradabili per gli alimenti. Vietati quindi tutti i sacchetti di plastica usati finora per insaccare carne, verdura e la spesa in generale. Tutti i negozianti dovranno rifornirsi di sacchetti compostabili. La novità avrà però un costo per i consumatori: si va da un minimo di 1 centesimo a sacchetto a cinque centesimi. Un’altra mini «stangatina» che alla lunga peserà sulle tasche degli italiani, anche se per Legambiente «è sbagliato parlare di caro-spesa: l’innovazione — dice il direttore generale Stefano Ciafan i— ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo intorno ai 3 centesimi». Infine, sorpresa di fine anno per i ciclisti: tutti gli amanti delle due ruote non professionisti che si dilettano in gare e passeggiate cicloturistiche dovranno pagare un canone annuale di 25 euro alla Fci, la Federazione ciclistica italiana.

martedì 7 ottobre 2014

Nobel per la fisica ai Led, la rivoluzione della luce.

Physics Nobel Prize winners Professor Isamu Akasaki, American Inventor Shuji Nakamura and Professor Hiroshi Amano.
Isamu Akasaki, Shuji Nakamura, Hiroshi Amano.


Premiati giapponesi Akasaki e Amano e l'americano Nakamura.

Il Nobel per la Fisica è stato assegnato ai giapponesi Isamu Akasaki (85 anni) e Hiroshi Amano (55 anni), entrambi dell'università di Nagoya, e all'americano Shuji Nakamura (60 anni), che dal 1994 si è trasferito dall'università giapponese di Tokushima a quella californiana di Santa Barbara.
I tre fisici  hanno inventato i Led (Light Emitting Diode), i rivoluzionari dispositivi elettronici che sfruttano le proprietà ottiche di alcuni materiali per produrre la luce in modo più efficiente dal punto di vista energetico e rispettoso per l'ambiente.

L'invenzione dei Led, rileva la Fondazione Nobel, è stata premiata ''nello spirito di Alfred Nobel'', che mirava a riconoscere il valore delle scoperte in grado di dare importanti benefici per l'umanità. I Led sono infatti in grado di produrre la luce in modo nuovo.

L'impatto di questa tecnologia potrebbe infatti essere confrontabile a quello della lampadina: ''come le lampade a bulbo hanno illuminato il ventesimo secolo, i Led saranno le luci del ventunesimo secolo'', scrive la Fondazione Nobel. L'invenzione dei Led blu risale all'inizio degli anni '90, quando Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura sono riusciti per la prima volta a generare un fascio di luce blu da materiali semiconduttori. Fino ad allora esistevano soltanto Led a luce rossa e verde, ma da questi dispositivi non era possibile produrre luce bianca.

Energia a basso costo per tutti
Per anni superare questo ostacolo è stata una vera scommessa per i fisici e la sfida prosegue costantemente per rendere i Led blu sempre più efficienti. Poichè un quarto del consumo di elettricità nel mondo si deve all'illuminazione, il Led permettono un risparmio notevole nei consumi e una maggiore efficienza. Basti pensare che la durata dei Led è di 100.000 ore, contro le mille delle lampade a incandescenza e del 10.000 ore di quelle a fluorescenza. E che l'attuale record di efficienza luminosa per i Led blu supera 300 lumen/Watt, pari a quella di 16 lampade tradizionali o di 70 lampade a fluorescenza. Grazie ai led blu, infine, le persone che sul pianeta vivono senza reti elettriche (si stima che siano almeno un milione e mezzo) potrebbero avere reti a basso costo dal momento che per alimentare i Led bastano piccole quantità di energia, ad esempio prodotte dai pannelli solari.

I commenti dei Nobel
"Sono stato sorpreso dalla notizia e, ovviamente, per me è un onore". E' stato il primo commento Akasaki. "Sono riconoscente a quanti hanno permesso i miei studi", ha detto in una conferenza stampa alla Meijo University di Nagoya, dove insegna, trasmessa in diretta dalla tv pubblica Nhk. Akasaki, che ha ringraziato il Matsushita Research Institute e sua università, ha detto di aver ricevuto "da 2 o 3 giorni telefonate da parte di media e altre istituzioni internazionali. Ho pensato - ha aggiunto - che potesse essere la volta buona". Un consiglio ai giovani ricercatori: "Non rincorrete quello che è popolare e accattivante, ma cercate quello che veramente volete fare e come farlo".
"Sono molto onorato di ricevere il premio Nobel dall'Accademia reale svedese delle Scienze per l'invenzione dei Led", ha commentato Nakamura sul sito dell'Università della California a Santa Barbara, dove insegna. "E' molto gratificante - ha aggiunto - vedere che il sogno di illuminazione Led sia diventato una realtà. Mi auguro che le lampadine Led a risparmio energetico possano contribuire a ridurre il consumo di energia e i costi di illuminazione in tutto il mondo". 



http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/fisica/2014/10/07/nobel-fisica-ad-akasaki-amano-e-nakamura-_ed4c859c-419f-4b10-b950-0ae91d307539.html?idPhoto=1