A proposito di case e ville: la storia di quei venti milioni passati attraverso l’istituto di credito in spregio alle norme antiriciclaggio per acquistare una residenza da sogno in un paradiso fiscale.
Un articolo di Walter Galbiati suRepubblica descrive e racconta le peripezie di una ventina di milioni di euro passati tra Milano, Lugano e Antigua per permettere a Silvio Berlusconi di acquistare una villa principesca, tra società schermate e offshore e segnalazioni mancate all’antiriciclaggio. Con Banca Arnerprotagonista.
LA STORIA – Ecco Galbiati:
È il 20 settembre 2007 quando al Land register di Saint John, la capitale di Antigua, si presenta il signor Silvio Berlusconi. Con una riga il funzionario di turno cancella dal registro la società Flat Point e trasferisce la proprietà di un terreno di poco più di quattro acri all’illustre cittadino italiano. L’apprezzamento si trova dalla parte opposta dell’isola.
Le peripezie della zona vengonoricostruite nell’articolo: c’era un progetto di costruzione con una famiglia di costruttori vicentini protagonista, che però non va in porto. E allora si presenta la Flat Point, che raccoglie la maggior parte dei suoi capitali in Italia ma è impossibile sapere chi ci sia dietro, visto che la società è schermata. L’amministratore è Giuseppe Cappanera, i fiduciari Carlo Postizzi, Giuseppe Poggioli e Flavio De Paolis. Ovvero un avvocato, un fiduciario e un dipendente di Banca Arner, già commissariata e al centro di inchieste da parte delle procure di Milano e Palermo per riciclaggio. Chi mette i soldi?
Dal bilancio 2005 della società, emerge che Banca Arner ha finanziato per 6 milioni di dollari caraibici (circa 1,6 milioni di euro al cambio attuale) l’operazione sulla costa di Nonsuch Bay, ma il principale sponsor della scatola offshore sembra essere, come ricostruito da Banca d’Italia, il premier Silvio Berlusconi, da sempre legato a Banca Arner, non solo attraverso uno dei suoi storici fondatori Paolo Del Bue, ma anche per i suoi depositi nella sede di Corso Venezia a Milano: il conto numero uno è suo, mentre altri fanno capo alle holding della sua famiglia (per un totale di 50 milioni di euro) o a uomini del suo entourage. Dai conti personali di Berlusconi accesi presso Banca Intesa e Monte dei Paschi di Siena sono partiti ingenti bonifici verso un conto di Flat Point aperto proprio presso la sede milanese di Banca Arner, la quale a sua volta ha girato gli stessi corrispettivi alla sede di Lugano. Oltre 1,7 milioni nel 2005, altri 300mila nel 2006, ma è nel 2007, l’anno in cui avviene il passaggio di proprietà del terreno di Nonsuch Bay che i movimenti di denaro salgono alle stelle. In tutto oltre 13 milioni di euro: a ridosso del 20 settembre, la data dell’atto del Land register, esattamente il 10 di quel mese, passano da Milano a Lugano 1,7 milioni di euro e un mese dopo altri 3,6 milioni. Nel 2008 ancora più di 6 milioni prendono il volo per la Svizzera. Un mare di soldi che si muovono, però, senza una corrispondenza tra le somme scritte nei contratti ufficiali depositati dalla Flat Point in banca e i bonifici. Gli importi appaiono molto elevati rispetto a quanto vi è di ufficiale. Nel bilancio della Flat Point i 29 acri di terreno su cui sorge lo sviluppo immobiliare sono stati iscritti per un valore di 2,7 milioni di dollari caraibici (poco più di 700mila euro), così come attestato dalla perizia del 2004 di Oliver F.G. Davis, un esperto immobiliare. Molto meno di quanto versato dai conti del premier. Berlusconi da solo muove oltre 20 milioni di euro e dai registri risulta aver acquistato solo 4 acri di terreno.
DOVE VA QUEL DENARO? – A questo punto la storia si fa grossa. I soldi passano attraverso Banca Arner e nessuno fa una piega, segnalando i movimenti all’antiriclaggio come impongono le norme. E Silvio rimedia il suo villone, mentre la speculazione edilizia della zona continua imperterrita. Una villa bellissima, quella di Silvio, e anche ben frequentata. Come vicino di casa ha l’ex calciatorie del Milan Andriy Shevchenko. Poco più in là sorge quella di Lester Bird, l’ex primo ministro di Antigua, in carica fino al 2004, citato l’anno successivo in una causa legale per aver svenduto dei terreni dello Stato a dei gruppi privati. Al suo successore, Baldwin Spencer, Berlusconi aveva promesso di impegnarsi personalmente per aiutare la piccola isola caraibica a ridurre il debito internazionale. Missione compiuta.
http://www.giornalettismo.com/archives/88784/silvio-banca-arner-quegli-affari/