PADOVA. «Lapidazione? Giusta per le adultere, ma...»: è un'intervento che fa discutere quello di Maher Selmi, 30 anni, laureato in Lingua e letteratura italiana a Tunisi, portavoce dell'associazione Rahma. Un intervento pubblicato on line qualche giorno fa, ma che diventa tragicamente di stretta attualità dopo il delitto di via Maroncelli, in cui un marocchino ha accoltellato e ucciso la moglie perché geloso. Una nota avverte che il testo dell'intervista è stato rivisto da Maher prima della pubblicazione.
LE DICHIARAZIONI. «Io sono musulmano - afferma Selmi, che si mantiene insegnando italiano ai figli degli immigrati arrivati in Italia - e in quanto tale seguo le regole prescritte da Dio. Se Dio dice che chi commette adulterio deve essere punito con la lapidazione, io sono d'accordo con Lui. La cosa vale sia per le donne che per gli uomini». Però, avverte Maher, «occorre anche ragionare sulla lapidazione: Dio dice che essa è la pena da infliggere agli adulteri, ma dice anche che per infliggerla devono concorrere alcuni criteri, quali, per esempio, la testimonianza perfettamente coincidente di quatro persone che abbiano assistite all'adulterio. Qualora ciò non avvenga, la pena non può essere inflitta».
LA CONFERMA. Le dichiarazioni sono state sostanzialmente confermate ieri sera da Maher Salmi. Raggiunto telefonicamente, Selmi ricorda che, in realtà, «in 1500 anni di Islam le persone che sono state veramente lapidate non sono più di 5».
LA POLEMICA. Souad Sbai è indignata. Oggi invierà una lettera-denuncia alla Procura della Repubblica e presenterà alla Camera un'interrogazione al ministro dell'Interno Roberto Maroni. «Le affermazioni del mediatore culturale di Padova, che definisce giusta la lapidazione delle adultere - afferma la parlamentare Pdl, presidente di Acmid Donna, associazione delle donne marocchine in Italia - sono gravissime. Io chiedo che questo signore ne risponda davanti a un giudice».
L'ASSESSORE. Tra i primi a notare l'intervista anche l'assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto. «Come amministratore, padre e uomo - afferma Pavanetto - ritengo che difendere i diritti delle donne immigrate sia, in questo momento e nel nostro territorio, una delle priorità civili e morale».
IL DEPUTATO PDL. Pavanetto fa di più. Si mette in contatto con Souad Sbai, deputata Pdl, marocchina di nascita, cittadina italiana dal 1981, giornalista. «Le affermazioni di quel mediatore culturale di Padova sono veramente allucinanti - afferma la Sbai - A pochi giorni dal processo per Begm Shnez, lapidata in casa, arriva l'omicidio agghiacciante di Fatima Chabani, 33 anni, uccisa a coltellate dal marito. Mentre accadono questi fatti, leggo che un mediatore culturale maghrebino di Padova si permette di elogiare la lapidazione e di riconoscere solo la legge islamica. Questa è apologia di reato e a breve questo signore ne risponderà davanti a un giudice».
REAZIONE UDC. «E' scandaloso - aggiunge Antonio De Poli, portavoce nazionale Udc - elogiare la lapidazione. Sono parole che uccidono un'altra volta la voglia di libertà legittima di Fatima».
LE DICHIARAZIONI. «Io sono musulmano - afferma Selmi, che si mantiene insegnando italiano ai figli degli immigrati arrivati in Italia - e in quanto tale seguo le regole prescritte da Dio. Se Dio dice che chi commette adulterio deve essere punito con la lapidazione, io sono d'accordo con Lui. La cosa vale sia per le donne che per gli uomini». Però, avverte Maher, «occorre anche ragionare sulla lapidazione: Dio dice che essa è la pena da infliggere agli adulteri, ma dice anche che per infliggerla devono concorrere alcuni criteri, quali, per esempio, la testimonianza perfettamente coincidente di quatro persone che abbiano assistite all'adulterio. Qualora ciò non avvenga, la pena non può essere inflitta».
LA CONFERMA. Le dichiarazioni sono state sostanzialmente confermate ieri sera da Maher Salmi. Raggiunto telefonicamente, Selmi ricorda che, in realtà, «in 1500 anni di Islam le persone che sono state veramente lapidate non sono più di 5».
LA POLEMICA. Souad Sbai è indignata. Oggi invierà una lettera-denuncia alla Procura della Repubblica e presenterà alla Camera un'interrogazione al ministro dell'Interno Roberto Maroni. «Le affermazioni del mediatore culturale di Padova, che definisce giusta la lapidazione delle adultere - afferma la parlamentare Pdl, presidente di Acmid Donna, associazione delle donne marocchine in Italia - sono gravissime. Io chiedo che questo signore ne risponda davanti a un giudice».
L'ASSESSORE. Tra i primi a notare l'intervista anche l'assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto. «Come amministratore, padre e uomo - afferma Pavanetto - ritengo che difendere i diritti delle donne immigrate sia, in questo momento e nel nostro territorio, una delle priorità civili e morale».
IL DEPUTATO PDL. Pavanetto fa di più. Si mette in contatto con Souad Sbai, deputata Pdl, marocchina di nascita, cittadina italiana dal 1981, giornalista. «Le affermazioni di quel mediatore culturale di Padova sono veramente allucinanti - afferma la Sbai - A pochi giorni dal processo per Begm Shnez, lapidata in casa, arriva l'omicidio agghiacciante di Fatima Chabani, 33 anni, uccisa a coltellate dal marito. Mentre accadono questi fatti, leggo che un mediatore culturale maghrebino di Padova si permette di elogiare la lapidazione e di riconoscere solo la legge islamica. Questa è apologia di reato e a breve questo signore ne risponderà davanti a un giudice».
REAZIONE UDC. «E' scandaloso - aggiunge Antonio De Poli, portavoce nazionale Udc - elogiare la lapidazione. Sono parole che uccidono un'altra volta la voglia di libertà legittima di Fatima».