Il presidente Donald Trump ha dichiarato di voler favorire l'approvvigionamento energetico da fonti alternative, ma a quanto pare ha idee distorte sul come farlo. Una delle ultime mosse della sua amministrazione è stata bloccare la costruzione di Empire Wind 1, un parco eolico offshore a New York, dal valore di 5 miliardi di dollari.
Le attività sono molto ben avviate, dato che la costruzione è iniziata nel 2024, ed ora il Bureau of Ocean Energy Management (BOEM) ha ordinato di sospendere tutte le operazioni, finché l'ufficio non avrà ultimato una nuova revisione del progetto. Secondo quanto dichiarato dal Segretario degli Interni Doug Burgum, il BOEM teme che la precedente amministrazione abbia stretto troppo i tempi, senza le dovuto verifiche.
Peccato che la prima firma sul progetto risalga a marzo 2017, quando era in corso la prima avventura di Trump alla Casa Bianca, e successivamente Biden aveva dato il via libera nel 2023, quindi assolutamente in tempi non sospetti, e quando non aveva nessuna necessità di "fare le cose di corsa".
Arrivano dichiarazioni di sgomento da diverse parti, tra cui quelle di Jason Grumet, CEO dell'American Clean Power Association, che in una nota ha dichiarato: "Incoraggiamo l'amministrazione a risolvere rapidamente le inadeguatezze percepite nelle precedenti autorizzazioni, in modo che questo progetto possa essere completato e portare alla rete l'energia tanto necessaria".
Decisamente contrariata anche la Governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul: "Ogni giorno lavoro per rendere l'energia più accessibile, affidabile e abbondante a New York, e il governo federale dovrebbe sostenere questi sforzi anziché indebolirli. Empire Wind 1 impiega già centinaia di newyorkesi, inclusi 1.000 posti di lavoro sindacalizzati e ben retribuiti, nell'ambito di un settore in crescita che ha già stimolato un significativo sviluppo economico e investimenti privati in tutto lo Stato e oltre. Come governatore, non permetterò che questo abuso federale continui. Mi batterò fino in fondo per proteggere i posti di lavoro sindacalizzati, l'energia a prezzi accessibili e il futuro economico di New York".