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mercoledì 23 aprile 2025

Altra follia di Trump: blocca un eolico offshore di New York già in costruzione. - Massimiliano Zocchi

 

Il presidente Donald Trump ha dichiarato di voler favorire l'approvvigionamento energetico da fonti alternative, ma a quanto pare ha idee distorte sul come farlo. Una delle ultime mosse della sua amministrazione è stata bloccare la costruzione di Empire Wind 1, un parco eolico offshore a New York, dal valore di 5 miliardi di dollari.

Le attività sono molto ben avviate, dato che la costruzione è iniziata nel 2024, ed ora il Bureau of Ocean Energy Management (BOEM) ha ordinato di sospendere tutte le operazioni, finché l'ufficio non avrà ultimato una nuova revisione del progetto. Secondo quanto dichiarato dal Segretario degli Interni Doug Burgum, il BOEM teme che la precedente amministrazione abbia stretto troppo i tempi, senza le dovuto verifiche.

Peccato che la prima firma sul progetto risalga a marzo 2017, quando era in corso la prima avventura di Trump alla Casa Bianca, e successivamente Biden aveva dato il via libera nel 2023, quindi assolutamente in tempi non sospetti, e quando non aveva nessuna necessità di "fare le cose di corsa".

Empire Wind 1

Arrivano dichiarazioni di sgomento da diverse parti, tra cui quelle di Jason Grumet, CEO dell'American Clean Power Association, che in una nota ha dichiarato: "Incoraggiamo l'amministrazione a risolvere rapidamente le inadeguatezze percepite nelle precedenti autorizzazioni, in modo che questo progetto possa essere completato e portare alla rete l'energia tanto necessaria".

Decisamente contrariata anche la Governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul: "Ogni giorno lavoro per rendere l'energia più accessibile, affidabile e abbondante a New York, e il governo federale dovrebbe sostenere questi sforzi anziché indebolirli. Empire Wind 1 impiega già centinaia di newyorkesi, inclusi 1.000 posti di lavoro sindacalizzati e ben retribuiti, nell'ambito di un settore in crescita che ha già stimolato un significativo sviluppo economico e investimenti privati ​​in tutto lo Stato e oltre. Come governatore, non permetterò che questo abuso federale continui. Mi batterò fino in fondo per proteggere i posti di lavoro sindacalizzati, l'energia a prezzi accessibili e il futuro economico di New York".

https://greenmove.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/altra-follia-di-trump-blocca-un-eolico-offshore-di-new-york-gia-in-costruzione_137909.html?fbclid=IwY2xjawJ1fahleHRuA2FlbQIxMQBicmlkETFVSkZ5bVpLWURHR1hxendkAR6hnt6dEnHmkThPbmIfvo4PkRMnkJ73cWO2B_HIZMtltsuw-biil0ujajsoUQ_aem_Ka8PjaXzhl2H_-XhfvUOCg

venerdì 9 gennaio 2015

Eolico, il 2014 fa segnare record a Danimarca e UK.

Eolico, il 2014 fa segnare record a Danimarca e UK

  • Le due nazioni hanno chiuso lo scorso anno con risultati eccellenti sul fronte della produzione eolica.
  • (Rinnovabili.it) – Nonostante i mercati emergenti abbiano rubato la scena in fatto di investimenti e nuova capacità per le energie rinnovabili, in Europa c’è ancora chi grazie alle fonti alternative compie veri e propri record. Parliamo di Regno Unito e Danimarca, due Paesi che nel 2014 sono stati benedetti dal vento. Una “benedizione” che si è tradotta con veri e propri picchi produttivi di energia green. A ottobre dello scorso anno, infatti, le pale eoliche scozzesi sono state in grado di alimentare oltre tre milioni di case grazie ad una produzione di ben 982,842 MWh; si tratta, a conti fatti, di un quantitativo di energia elettrica pari 126% della domanda della Scozia. I risultati eolici scozzesi hanno giocato una parte importante nelle performance del Regno Unito che, stando ai dati forniti dal gestore della rete, ha confermato nell’ultima settimana dello scorso anno come l’eolico sia arrivato al 15% del mix nazionale, abbastanza da soddisfare i bisogni di oltre 6,7 milioni di famiglie della Gran Bretagna.

    Sulla scia delle ottime performance britanniche c’è anche la Danimarca che proprio in questi giorni ha rivelato come il vento contribuisca finalmente al 39% del mix energetico nazionale; ovvero ben 6 punti percentuali in più rispetto al 2013.
    Secondo i media locali, il gestore della rete avrebbe confermato che la quota di energia eolica è addirittura diminuita rispetto ai picchi all’inizio del 2014, quando questa fonte copriva ben il 41,2% della fornitura energetica. Un risultato di cui si è vantato per primo il Ministro per il Clima Rasmus Helveg Petersen che dai microfoni dell’emittente DR ha annunciato come la nazione sia oramai prossima a raggiungere gli obiettivi europei del 2020. “Raggiungeremo sicuramente i nostri target. Abbiamo stabilito un record unico al mondo che dimostra che siamo in grado di raggiungere il nostro obiettivo finale, vale a dire fermare il riscaldamento globale”.
    E non sembrerebbe essere da meno neppure la Germania che, sempre grazie alle performance dell’eolico offshore ha prodotto 8,9 TWh di energia eolica nel mese di dicembre.