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giovedì 18 novembre 2021

Irene Pivetti, chiusa l’inchiesta sul caso delle mascherine per l’ex presidente della Camera. Sequestro da 4 milioni di euro.

 

L'indagine, condotta dal sostituto procuratore Giovanni Tarzia, si concentra su una serie di operazioni commerciali, in particolare la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo, che - secondo la ricostruzione della Procura - sono servite per riciclare proventi di un’evasione fiscale.

Il pasticcio – diventato un’inchiesta penale sulle mascherine importate dalla Cina e che ha coinvolto l’ex presidente della Camera Irene Pivetti – ha un primo punto fermo. La Guardia di finanza di Milano ha sequestrato 4 milioni di euro all’ex esponente leghista. Pivetti e un suo consulente sono indagati per riciclaggio e frode fiscale. L’indagine, condotta dal sostituto procuratore Giovanni Tarzia, si concentra su una serie di operazioni commerciali, in particolare la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo, che – secondo la ricostruzione della Procura – sono servite per riciclare proventi di un’evasione fiscale. Le stesse accuse sono contestate, tra gli altri, anche al pilota di automobilismo Leonardo Isolani, alla moglie e alla figlia. La somma sequestrata dalle Fiamme gialle coincide con il profitto dei reati ipotizzati.

Nell’inchiesta è contestato anche l’autoriciclaggio, ipotizza il ruolo di intermediazione del gruppo Only Italia, presieduto da Irene Pivetti, in operazioni delle società di Isolani per nascondere appunti al fisco alcuni beni, tra cui le tre Ferrari, una delle quali è stata sequestrata dalle Fiamme Gialle tempo fa. Secondo la ricostruzione emersa dagli accertamenti i fatti risalgono al 2016. Isolani, che ha un suo “team racing”, avrebbe venduto tutti i beni (attrezzature, marchio e sito web) di una sua società indebitata con l’erario per diversi milioni di euro al fine di svuotarla. Beni che sarebbero andati ad un’altra sua società con base a San Marino, la quale avrebbe venduto di nuovo tutti i beni, e in più le tre Ferrari, ad una società di Hong Kong riferibile a Pivetti. Società quest’ultima che, poi, avrebbe rivenduto ancora gli asset al Gruppo Daohe, del magnate cinese Zhou Xi Jian.

La cessione è stata festeggiata con un evento a Palazzo Brancaccio a Roma organizzato proprio dall’ex esponente leghista. Nelle varie fasi dell’operazione di riciclaggio sono coinvolti anche un notaio e due imprenditori (di cui uno cinese). Gli indagati sono in tutto sette. Il 9 giugno dell’anno scorso c’erano state perquisizioni e nell’ottobre successivo un sequestro da 1,2 milioni a carico del pilota. Il sequestro di oggi è stato emesso in via d’urgenza dal pm Tarzia e riguarda 3,5 milioni di euro quale profitto della frode fiscale e 500.000 euro circa quale profitto delle condotte di riciclaggio dei proventi delittuosi dell’evasione fiscale. Oltre al sequestro preventivo da 4 milioni di euro il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese sta notificando gli avvisi di conclusione dell’indagine e in vista della richiesta di rinvio a giudizio, a carico dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti, del pilota di rally Leonardo Leo Isolani e di altre 5 persone. Le indagini sono state estese, negli ultimi mesi, a “decine di giurisdizioni estere” attraverso rogatorie (verso Hong Kong, Cina, Macao, Svizzera, San Marino, Malta, Monaco, Gran Bretagna, Polonia e Spagna), ed è emerso che “parte del profitto della frode fiscale” era stato movimentato “sempre estero su estero”. Nell’inchiesta sono indagati anche la moglie di Isolani, Emanuela Mascoli e la figlia di lei Giorgia Giovannelli.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/18/irene-pivetti-chiusa-linchiesta-sul-caso-delle-mascherine-per-lex-presidente-della-camera-sequestro-da-4-milioni-di-euro/6396812/

giovedì 30 aprile 2020

Covid, Irene Pivetti indagata anche a Roma e Savona. Pm: “Sua società consapevole che mascherine non erano a norma”.

Covid, Irene Pivetti indagata anche a Roma e Savona. Pm: “Sua società consapevole che mascherine non erano a norma”

Le accuse mosse dagli inquirenti liguri sono frode in commercio, falso documentale ma anche violazioni ai dazi doganali. Alcuni giorni fa, inoltre, è stato disposto il blocco dei conti della Only Italia Logistics, la società di cui Irene Pivetti e amministratrice unica e rappresentante legale. L'ex parlamentare è indagata anche a Siracusa.

Dopo Siracusa, anche Roma e Savona. Sono tre le procure in cui è indagata l’ex presidente della Camera Irene Pivetti per il caso della vendita di mascherine non a norma. La nuova iscrizione della ex parlamentare è stata confermata dal sostituto procuratore ligure Giovanni Battista Ferro. Le accuse mosse dagli inquirenti sono frode in commercio, falso documentale ma anche violazioni ai dazi doganali. In serata, poi, la notizia che anche i pm di Roma indagano sulla ex parlamentare e sulla sua Only Logistics Italia, società di cui è amministratrice e rappresentante legale. Il procedimento rientra tra quelli avviati da Piazzale Clodio sulla fornitura di strumenti di protezione anti-Covid. Alcuni giorni fa, inoltre, è stato disposto il blocco dei conti della Only Italia Logistics, la società di cui Irene Pivetti e amministratrice unica e rappresentante legale.
L’inchiesta di Savona – L’indagine savonese aveva preso il via con il sequestro da parte della Guardia di Finanza di una fornitura di mascherine destinata a una farmacia della città ligure. Andando a ritroso nella filiera di distribuzione gli inquirenti sono risaliti alla Only Italia Logistic srl. L’indagine ha portato al sequestro di decine di migliaia di mascherine in arrivo dalla Cina – la stessa Pivetti ha parlato di 160mila – e sequestrate dalla guardia di finanza al terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Ubaldo Pelosi e dal sostituto Giovanni Battista Ferro.
La Finanza nella sede della Protezione civile a Roma – Proprio oggi, inoltre, la guardia di finanza ha effettuato una serie di acquisizioni documentali presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile a Roma, proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla Only Logistics. A renderlo noto è stato lo stesso organo del capo dipartimento Angelo Borrelli, con una nota in cui si fa sapere che è stata “messa a disposizione della Gdf tutta la documentazione in nostro possesso relativa ai contratti di fornitura stipulata con la società”. Il Dipartimento, “estraneo all’indagine – prosegue la Protezione Civile – nella consueta ottica di massima collaborazione, resta a disposizione degli inquirenti per ogni ulteriore elemento ritenuto utile”.
Blitz delle Fiamme Gialle anche a Milano – Perquisizioni, inoltre, anche nei magazzini della Only Logistics a Milano, dove i militari non hanno però trovato altre mascherine. Il blitz rientra nell’ambito dell’indagine della procura di Siracusa sulla distribuzione di dispositivi di protezione individuale non conformi alla normativa vigente: in questa inchiesta Irene Pivetti è indagata per frode nell’esercizio del commercio e immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza. La Procura ha indagato anche Salvatore Stuto, legale rappresentante della Stt Group srl di Lentini (Siracusa) che avrebbe distribuito le mascherine in farmacie e parafarmacie in tutto il territorio nazionale. Ieri sono state sequestrate 9 mila mascherine, ma quelle distribuite dall’azienda siracusana sarebbero state in realtà circa 40mila.
“Società consapevole che mascherine non erano a norma” – Nel decreto di perquisizione, firmato dal Pm Salvatore Grillo, ed eseguito dalla guardia di finanza, si contesta a Irene Pivetti, in qualità di legale rappresentante della società romana, di avere “importato mascherine dotate di falsa certificazione di conformità alla normativa da parte della società Icr Polska, e nel venderle su tutto il territorio nazionale nonostante la consapevolezza della non conformità alla normativa vigente in materia di Dpi, rafforzata dal provvedimento del direttore generale dell’Inail del 16 aprile 2020 con cui si fa espresso divieto alla Only Italia logistic di immettere in commercio le mascherine in questione”. Stuto è accusato di avere “rivenduto le mascherine” a una farmacia di Bologna “presentandole come conformi” alle norme previste, “pur essendo consapevole del mancato rispetto degli standard previsti dal regolamento Ue”. La conferma dell’illecito, secondo la Procura di Siracusa, è anche nel “codice relativo al certificato” di conformità che accompagnava le mascherine, che “è risultato disconosciuto perché ‘invalido’ o falso”.
Le procure di Siracusa e Savona si coordinano – “Ci stiamo coordinando con la Procura di Savona, cercando di approfondire le nostre rispettive inchieste. Dobbiamo capire anche quali siano le competenze ricordando che la merce transita dalla Dogana. E stiamo ricostruendo le modalità di come viene smistata“. Parola del procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, la prima procura ad aver iscritto l’ex presidente della Camera nel registro degli indagati.
Pivetti si autosospende da presidenza Assoferr – Nel frattempo è da registrare una nota di Assoferr (Associazione Operatori Ferroviari e Intermodali) che dà notizia dell’autosospensione della Pivetti dalla carica di presidente: “In merito alle notizie apparse in questi giorni sulle vicende relative alle mascherine che vedono coinvolta la presidente Irene Pivetti si informa che la stessa ha chiesto l’autosospensione dalle sue funzioni associative. Come da statuto, è stato quindi convocato per i prossimi giorni il Consiglio Direttivo per decidere in merito ed organizzare, se del caso, la sua supplenza“. A quando risale la richiesta di autosospensione? Al 25 aprile, quindi tre giorni prima della notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Siracusa.
La difesa dell’ex presidente della Camera: “Cagnara sollevata è una vergogna” – Nel frattempo, la stessa Pivetti è tornata a parlare con l’AdnKronos, difendendo la posizione sua e della propria società: “Le indagini in quanto indagini ben vengano perché serviranno a stabilire la verità. La cagnara che è stata sollevata, invece, è una vergogna – ha attaccato – perché ha messo in mezzo, mi permetto di dire, una persona seria che sono io, un’azienda seria e tutte le persone che con grande generosità si sono adoperate per questa operazione davvero molto faticosa e difficile che era quella di portare in Italia mascherine sicure”. E ancora: “Poi, successivamente, è stato introdotto questo tema della certificazione dell’Inail che, tra l’altro, riguarda l’uso di alcune mascherine come dpi – ha spiegato – perché, per il resto, le mascherine per uso civile sono perfettamente consentite e indipendenti dalla certificazione dell’Inail. Questo bisogna ricordarlo – ha aggiunto – altrimenti non si spiega perché posso comprare all’autogrill una mascherina di pezza a 8 euro e non posso comprare a 2 euro una mascherina perfettamente certificata in uno standard internazionale ma senza il bollino dell’Inail, non sarebbe logico”.
Pivetti: “Indecente cannoneggiamento” – La Pivetti, poi, ha puntato il dito contro la ribalta mediatica della vicenda: “Ci sono problematiche di burocrazia mal raccontata – ha detto – però il punto vero è che si tratta di un indecente cannoneggiamento su un lavoro serio che è costato e costa molto sacrificio. Anche poco fa ero al telefono con uno dei miei partner – ha aggiunto – con il quale abbiamo già prenotato e in grandissima parte pagato un’ottima fornitura cinese e stavo dicendo di aspettare un momento perché adesso se anche importassimo oro zecchino ce lo terrebbero fermo. Mi dispiace – ha ribadito – perché a causa di questo molti milioni di mascherine già prenotate e in parte pagate, così come i ponti aerei, sono per forza fermi in Cina. Mi auguro che al più presto si possa ristabilire una visione equilibrata – ha concluso – perché l’Italia continua ad avere bisogno di questi presidi sanitari perché ci sono tante persone molto oneste che con me stanno lavorando su questa operazione“. Successivamente, la Pivetti ha parlato anche con l’Ansa: “Non si può mettere in mezzo una Istituzione così importante per l’Italia per una vicenda che presto sarà chiarita grazie all’intervento della magistratura” ha detto. “Blocco dei conti della Only Italia Logistics? Lo apprendo da lei. Ancora non mi è stato notificato niente” ha aggiunto.