mercoledì 1 giugno 2011

Pannelli solari nel Sahara.



Ricercatori giapponesi ed algerini stanno realizzando il più grande progetto di sviluppo dell'energia solare di sempre: il "Sahara Solar Breeder Project".

L'idea è quella di trasformare il deserto del Saharain un'enorme centrale solare che possa soddisfare il 50% della domanda energetica mondiale.

Tutto nasce da una semplice constatazione, nel deserto abbonda la silice, da cui si può ricavare il silicio per realizzare i pannelli solari, in questo modo, spiega Hideomi Koinuma dell'Università di Tokyo, è possibile posizionare i pannelli direttamente nel deserto, costruendoli in loco con il materiale già esistente.

Le centrali solari che così nasceranno saranno connesse alla rete energetica mondiale tramite linee a corrente continua ad alto voltaggio, questa scelta permette di evitare l'uso di superconduttori, che richiederebbero di essere raffreddati, con una conseguente perdita d'energia pari al 3% su 1.000 km.

"L'energia che riceviamo continuamente dal Sole è pari a 10.000 volte l'energia che attualmente l'umanità utilizza" dice Koinuma. "Quindi, se riusciamo a utilizzarne con abilità lo 0,01%, non avremo una carenza d'energia, ma un surplus".

Ovviamente la realizzazione del Sahara Solar Breeder Project non si presenta affatto semplice, estrarre il silicio dalla sabbia del deserto è un operazione molto complessa e richiede un grande dispendio di energia, il trasporto dell'energia prodotta su lunghe distanze ha un costo molto elevato, inoltre potrebbero insorgere problemi di natura ambientale come tempeste di sabbia ecc.

Ma, come è ormai abitudine di questo magazine, noi ci schieriamo apertamente a favore di tutte quelle persone che dimostrano quanto l'intelletto dell'uomo è un dono da utilizzare per costruire un mondo migliore e non uno strumento per assoggettare la volontà collettiva.

http://www.sm-solution.it/futuro/societa/71-societa/435-pannelli-solari-sahara.html


1 commento:

  1. Non riesco a trovare un articolo che ho letto su Focus tempo fa in cui Rubbia sosteneva che coprendo soltanto il 2% della superficie del deserto del Sahara con pannelli solari (o fotovoltaici) si potrebbe produrre il fabbisogno energetico dell'intero pianeta.
    Il sole nel deserto, si sa, picchia forte...

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