giovedì 22 settembre 2011

Satellite verso Terra, ignoto luogo impatto.



Rappresentazione artistica del satellite Uars (fonte: NASA)



Nasa: 'Arrivo domani sera ma non si conosce l'area del contatto'



Sulla base dei piu' recenti aggiornamenti della Nasa non c'e' al momento alcuna certezza sull'area sulla quale avverra' l'impatto con l'atmosfera del satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite). L'impatto e' atteso nella serata di domani, ma non e' ancora possibile stabilire con certezza l'orario. Al momento il vecchio satellite della Nasa per lo studio dell'atmosfera si trova su un'orbita compresa fra 190 e 205 chilometri dalla Terra e i ricercatori ritengono che soltanto nelle prossime ore sara' possibile avere dati piu' precisi.
Tra gli scenari possibili resi noti ieri anche l'ipotesi che alcuni componenti del vecchio satellite della Nasa potrebbero finire sull'Italia. Per analizzare questi scenari e mettere a punto gli eventuali interventi che potrebbero coinvolgere il sistema di Protezione civile, il capo del Dipartimento, Franco Gabrielli, ha convocato per domani mattina una riunione del comitato operativo d'intesa con l'Asi, l'Agenzia spaziale italiana. Una conferenza stampa e' prevista per le 12.
E' previsto per venerdì 23 l'impatto che porterà a bruciare nell'atmosfera il vecchio satellite della Nasa Uars (Upper Atmosphere Research Satellite), per lo studio dell'atmosfera. Non ci sara' nessun pericolo per la Terra: soltanto un'esplosione spettacolare, al punto che sarà possibile vederla anche durante il giorno. Le variazioni nella luminosita', rilevano gli esperti, sarebbero infatti così rapide e importanti da essere visibili molto facilmente a occhio nudo.

Secondo le previsioni della Nasa è probabile che il satellite Uars non sarà totalmente distrutto nell'impatto, ma almeno 26 frammenti potenzialmente pericolosi potrebbero disperdersi nel raggio di circa 600 chilometri. Il rischio che possano esserci danni per gli esseri umani è pari a 1 su 3.200. Grande quanto un autobus, il satellite era in orbita da 20 anni per raccogliere dati sulla fascia di ozono che protegge la Terra dai raggi ultravioletti. La sua caduta è probabilmente la conseguenza dell'impatto con i detriti di un altro satellite, avvenuto pochi anni fa.



Nessun commento:

Posta un commento