L'esperimento nel quartiere di Enfield: materiale di recupero come collante al posto del bitume preso da combustibili fossili.
La guerra contro la plastica adesso ha una nuova frontiera: utilizzare bottiglie e altri scarti per costruire le strade. In Gran Bretagna questo sogno ecologico è giù diventato realtà e di recente ha raggiunto Londra, grazie all’amministrazione del quartiere di Enfield. Per adesso gli amministratori si sono concentrati su una via, ma nel mirino ci sono altre strade e spazi da sottoporre al riciclo creativo.
L’intervento pilota ha riguardato una parte di Green Dragon Lane (nella foto in alto) ed è stato così positivo che Transport for London ha deciso di erogare un finanziamento per i lavori e ha suggerito di ripetere l’esperimento anche per alcune fermate degli autobus nella stessa zona. Anche perché la nuova miscela “amica della Natura” risulta vantaggiosa pure sotto altri aspetti: è più resistente all’usura e quindi dura molto più a lungo dell’asfalto tradizionale consentendo un risparmio di costi significativo.
Il responsabile dell’ambiente del consiglio di Enfield, Daniel Anderson, si è detto soddisfatto dei risultati e soprattutto felice di sapere che mari e oceani soffrono meno grazie alle scelte organizzative del suo quartiere. La sua idea è quella di ridurre al minimo l’impronta di carbonio che ogni ente produce con le sue scelte. Perché non tutti riflettono sul fatto che ogni persona lascia una traccia di inquinamento con le sue scelte.
La strada che è stata selezionata per l’asfaltatura innovativa è molto trafficata, visto che rappresenta lo snodo per tre diverse linee di trasporto pubblico e viene sfruttata anche da molte auto private. Fino ad ora i risultati sembrano positivi e questo apre un nuovo orizzonte nell’ambito dei lavori pubblici.
Prodotto dalla società MacRebur, che ha sede a Lockerbie, questo asfalto speciale contiene un mix di plastiche riciclate. Per ogni tonnellata di asfalto si usano tra i tre e i dieci chili di materiale di recupero, che servono come agente collante al posto del bitume preso da combustibili fossili.
La società ha ottenuto un milione di sterline attraverso il crowfounding e nel 2016 si è aggiudicata il premio della Virgin di Richard Branson come start up guadagnando un finanziamento da 50mila sterline e una campagna di marketing da 250mila sterline.
Il suo primo intervento sul suolo britannico è stato in Cambria, con un programma di asfaltature da 200mila sterline per l’autostrada A7 nel Lake District, che ha utilizzato l’equivalente di 500mila bottiglie di plastica. Ma la MacRebur ha anche realizzato una strada di servizio al Carlisle City Airport e vanta progetti da completare con i consigli di Fife e Cambridgeshire.
L’intervento di Enfield, però, è il primo nella capitale e anche il primo ad aver ottenuto l’appoggio di Transport for London, il che potrebbe portare ad alzare il tiro dei lavori a anche a una ribalta di tipo internazionale.
Va segnalato che l’idea di riciclare la plastica per costruire strade non è del tutto nuova. La Kws, una società del gruppo edilizio VolketWessel, ha avviato un progetto chiamato Plasticroad, che si basa su principi per certi versi analoghi. A Rotterdam è stata costruita un paio d’anni fa la prima strada modulare con questo sistema, che ricorda una specie di Lego, con strutture fisse fatte in plastica riciclata, che si possono disporre rapidamente e sollevare altrettando velocemente per fare riparazioni e intervenire su perdite di acqua o gas, che invece oggigiorno richiedono blocchi di giorni prima di essere risolti.
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