domenica 20 maggio 2018

Chi ha paura del buio? - Matteo Miluzio.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Si potrebbe rispondere in tanti modi a coloro che blaterano sproloqui circa l'inutilità della ricerca astronomica e spaziale.

Io sono stufo di spendere parole inutilmente, quindi mostro risultati concreti come questa immagine che non è di un pianeta ma di un legamento umano all'interno di un ginocchio la cui nitidezza è stata raggiunta proprio grazie ad... Hubble!

Tempo fa vi parlai di come la tecnologia all'avanguardia utilizzata per migliorare le immagini di Hubble abbia aiutato ad effettuare diagnosi molto più tempestive del cancro al seno. 

Non solo: se adesso gli esami artroscopici sono meno invasivi un gran merito lo ha proprio Hubble! Proprio quelle tecniche di miglioramento delle immagini hanno aiutato i medici a ottenere migliori diagnosi durante la chirurgia artroscopica (l'esame visivo e il trattamento di un articolazione come il ginocchio o la spalla).

Come sapete, le prime immagini di Hubble erano totalmente sfocate a causa del fatto che lo specchio primario era stato levigato eccessivamente e risultava appiattito di 2 millesimi di millimetro di troppo. Più o meno un cinquantesimo dello spessore di un foglio di carta, ma abbastanza per far rimbalzare la luce incidente leggermente fuori fuoco. Si svilupparono così, prima della sua riparazione, varie tecniche per cercare di migliorare la gamma dinamica e la risoluzione spaziale delle immagini inizialmente sfocate di Hubble.

Gli algoritmi di elaborazione delle immagini della NASA sono stati applicati per migliorare le visualizzazioni trasmesse da un microendoscopio, uno strumento che consente ai chirurghi di vedere cosa sta accadendo all'interno del corpo in tempo reale. Il microendoscopio richiede solo l'anestesia locale e consente al paziente di essere vigile durante un esame. Ottenere immagini chiare da un microendoscopio elimina la necessità di una procedura più invasiva che potrebbe aggiungere tempo, costi e disagio enorme per il paziente.

Questo è uno dei tanti, tantissimi, infiniti esempi di come la ricerca spaziale possa migliorare la vita di TUTTI noi. Anche quando, apparentemente, un progetto sembra non avere i risultati sperati, anche da un presunto fallimento le ricadute sulla vita quotidiana degli esseri umani sono enormi.

La ricerca spaziale è vita, nel senso letterale della parola.

Credits: Zimmer Biomet
Fonte: https://www.nasa.gov/feature/goddard/image-enhancement-aids-arthroscopic-surgery

Nessun commento:

Posta un commento