Case di lusso in quattro Paesi del mondo pagate dall’azienda, anche dove gli interessi di business erano inesistenti. Sono di questo tipo, secondo indiscrezioni filtrate oggi, 20 novembre, gli abusi nell’utilizzo di fondi aziendali e le ripetute manifestazioni di cattiva condotta che Nissan addebita al suo presidente Carlos Ghosn, arrestato ieri a Tokyo assieme al dirigente americano che supervisionava le sue spese, Greg Kelly. Sarebbero 4 le abitazioni nel mirino, ma in particolare spiccano due casi: a Rio de Janeiro e a Beirut. Una società di diritto olandese creata nel 2010 a scopo di investimenti in start-up e finanziata da Nissan con 6 miliardi di yen (circa 54 milioni di dollari) ha pagato 17,8 milioni di dollari per un appartamento di lusso carioca e per una villa nella capitale libanese, dove Ghosn ha fatto le scuole (è nato in Brasile, ma ha origini libanesi). In Libano Nissan non ha attività. Inoltre le spese di mantenimento e gestione delle abitazioni a disposizione personale di Ghosn avrebbero superato i 2 miliardi di yen.
Il top manager della seconda casa automobilistica giapponese è finito in carcere con l’accusa di non aver riportato compensi per 5 miliardi di yen nell’arco di 5 anni nelle comunicazioni alle autorità finanziarie. È stata l’azienda a scaricarlo, chiarendo di aver informato la procura dopo i risultati di una indagine interna durata molti mesi e avviata in seguito a una soffiata. Giovedì Ghosn dovrebbe essere dimissionato da ogni carica ai vertici sia di Nissan sia di Mitsubishi Motors. Per il momento resta però presidente e Ceo di Renault, il cui titolo ieri ha perso l'8,4%. Il titolo Nissan ha chiuso oggi in calo del 5,4%. Lo scandalo mette in dubbio la solidità e il futuro della ventennale alleanza franco-giapponese.
Fonte: ilsole24ore del 20.11.2013