#SaveSammezzano, ovvero facciamo in modo che, in Italia, il bello possa essere fruito da tutti. Questa è la storia di un castello e delle sue stanze, delle sue decorazioni dai forti colori, dei portali ad arco e dei bassorilievi e di colonne corinzie che raccontano un percorso.
Siamo a Reggello, in provincia di Firenze, e qui, nella frazione di Leccio, sorge uno dei più prestigiosi edifici d’Europa realizzati in stile moresco, “un meraviglioso scrigno composto da decine di stanze ricche di misteri e simboli esoterici di estrema bellezza che lo rendono unico nel suo genere”, circondato, tra l’altro da uno dei più importanti parchi privati d'Italia (caratterizzato da piante che non sono di origine Europea come Sequoie Americane e Palme africane). E che nessuno conosce.
E forse proprio per questo, perché è lontano dai classici circuiti turistici, che nel corso dei decenni se ne è perso il vero valore, se ne è persa la forma e la vera missione: essere accessibile a tutti.
Dopo la morte a fine ‘800 del suo costruttore e proprietario, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, il castello fu infatti saccheggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e poi trasformato in un hotel di lusso. Fallito l’albergo negli anni ’90, l’edificio fu abbandonato, con sporadiche aperture al pubblico grazie ad alcuni volontari.
Nel mese di ottobre la struttura è stata messa all’asta (con una base di 20 milioni di euro) e da qui è nata l’iniziativa Save Sammezzano. L’obiettivo è quello di raccogliere attraverso il crowdfunding un totale di 40 milioni di euro, con i quali sia possibile acquistare il castello e trasformarlo in un museo.