Immagini tostissime. E’ Toxic Napoli, il documentario realizzato per VBS.tv, il sistema di broadcasting online del media group Vice, un editore indipendente newyorkese, rilanciato proprio ieri dalla CNN. Uno dei reporter del team VBS, Lele Saveri, ha filmato, raccontato, spiegato in quasi un’ora di documentario l’intero scandalo dei rifiuti in Campania, dei legami che questa vicenda ha con le organizzazioni criminali camorristiche e con la politica, con la vita dei cittadini e di come la terra campana muore avvelenata dai rifiuti tossici che la mafia sotterra dietro le fattorie di Acerra.
PECORE O LEPRI? – C’è l’azienda di ovini che ha dovuto chiudere; traslocare, scappare dal napoletano e rifugiarsi nel Cilento, “l’unico luogo ancora pulito della regione Campania”, dopo che la ASL gli ha dovuto decimare l’intero gregge – che partoriva ormai solo agnelli orrendamente malformati, data tutta la diossina che le pecore si erano mangiate in dieci anni di cibo inquinato. “Ad Acerra le persone non arrivano a cinquant’anni; sono vent’anni che la gente muore”, raccontano i fattori, fuggiaschi dal rifiuto tossico. La Campania è, infatti, il territorio con il più alto tasso di incidenza di tumori da rifiuti tossici.
ECOBALLE – Ci sono i cumuli di rifiuti sulle strade di Napoli, molti giorni, molti mesi dopo il “miracolo Napoletano” che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non manca mai di rivendicare. C’è la bellissima campagna di Taverna del Re rasa al suolo per far posto a spianate di rifiuti imballati che non si sa che fine faranno, che intanto diventano parte del panorama. “Le vedi tutte queste balle?”chiede una attivista all’inviato; “rimarranno qui fino a che non saranno vendute” a chi può smaltirle. “A peso” – e pesano una tonnellata l’una. Quante sono? Tante. Totale: “sette-otto milioni di tonnellate”.Racchiuse in mura di contenimento, sotto i teloni neri della grande discarica al cui cancello una manifestante si era incatenata e cosparsa di benzina per protesta – dandosi poi anche fuoco, per sbaglio.
CONTATORE GEIGER – E c’è la Camorra. Ci sono i suoi terreni affittati allo stato per stoccare le balle; i suoi tir usati per portarli al nord. “Il sistema è sempre lo stesso” spiega il direttore del Corriere del Mezzogiorno “l’ecomafia è semplicemente l’interesse, il grande interesse della mafia nel comparto ambientale e nelle risorse da esso estraibili”. C’è il florido commercio dei rifiuti tossici del nord, quando il grande Settentrione che produce si ritrova fra le mani rifiuti industriali non proprio profumati, e per risparmiare due lire in più li affida alla Mafia che li sotterra sotto i piedi dei bistrattati terroni – e le mucche, e la lattuga, ringraziano. “In alcune balle del 2002 abbiamo anche trovato rifiuti radioattivi”, sottolinea un funzionario della regione.
IL BUCO NERO – C’è la discarica di Chiaiano e la manifestazione filmata e documentata con i cittadini che protestano contro quello che Francesco Barbato, Deputato IDV, definiva il “buco nero”,ovvero la scelta di adibire a discarica una cava molto profonda, con solo settecento metri di terra a dividere la spazzatura da una falda acquifera; manifestazione pesantemente militarizzata con elicotteri della polizia a sorvolo basso. Tumori, rifiuti, mafia, cittadini inferociti che manifestano, Piazza del Plebiscito transennata per ore durante la conferenza stampa del Governo – e i Carabinieri che consigliano “potreste fare il giro da dietro, ma vi conviene aspettare” (quaranta minuti). Le due parti di Toxic Napoli meritano decisamente un’ora della vostra vita passata davanti al computer.
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