Come fa l’amore Silvio? In maniera patetica. Ecco le prove. Il suo livello di conoscenza dei misteri del sesso è fermo a quello di un adolescente che ha frequentato i corsi di educazione sessuale della Gelmini. Tragico.
E’ tanto che lo tengo d’occhio e annoto.
Il primo campanello d’allarme mi è suonato ascoltando le registrazioni della notte brava con la D’Addario.
Allora, riflettiamo sulla scena: tu sei lì nel lettone che ti ha regalato Putin, con una ragazza dalle curve portentose, e lei ti dice che non ha raggiunto l’acme del piacere. E tu cosa le dici? Silvio le consiglia di esercitarsi un po’ di più da sola. Un vero principe. Già questo mi fece intravedere una logica erotica un po’ calcistica: se non sei bravo nei calci di rigore tocca che ti eserciti.
Lungi da lui pensare che ci siano magari anche questioni psicologiche, emozionali, sentimentali. Il panorama erotico del presidente, la sua visione del desiderio, è un deserto dei tartari. Il nulla per centinaia di chilometri.
Se fosse un uomo di mondo, un vero amante delle donne, avrebbe potuto dire alla D’Addario ben altro. Ad esempio chiederle se c’erano situazioni nelle quali provava un maggior trasporto. Cercare di farle comprendere che solo se c’è un abbandono mentale profondo scattano i meccanismi dell’ascolto delle sensazioni corporee e quindi si può innescare la meravigliosa spirale del piacere.
Se poi il Presidente avesse proprio voluto entrare nel tecnico avrebbe potuto spiegare alla D’Addario che esiste anche un nesso tra tensione muscolare e piacere sessuale. Come scoprì il dottor Kegel, già nel 1936, esiste un collegamento stretto tra frigidità femminile e tono muscolare dell’area. Secondo alcune ricerche circa il 50% delle donne occidentali ha un tono muscolare insufficiente. Il sesso, culturalmente negato viene dimenticato anche muscolarmente. La muscolatura si atrofizza e anche la sensibilità al piacere diminuisce. Il dottor Kegel dimostrò che le donne frigide possono recuperare la capacità orgasmica imparando a considerare il sesso in modo positivo e rieducando al movimento la muscolatura pelvica.
Si tratta di esercizi molto semplici. Il primo passo è individuare il muscolo pubococcigeo che è quello che tutti usiamo, anche i maschi, se facendo pipì blocchiamo il flusso delle orine.
Esercitare questo muscolo è facile. Basta contrarlo per circa 5 secondi e rilassarlo per 15. Questo esercizio NON va eseguito facendo pipì. L’esempio serviva solo per identificare il muscolo.
Poi Silvio avrebbe potuto continuare ad aiutare la D’Addario a superare il suo problema di insensibilità spiegandole anche che tonificando il cosiddetto pavimento pelvico, si ottiene anche di rendere sensibile un’area che si trova tra l’interno dell’osso pubico e la parete superiore del sesso femminile, a circa 3,5 cm di profondità. Quest’area è il Punto G e finalmente si è provato che esiste veramente. Abbiamo le foto realizzate dal Professor Jannini dell’Università dell’Aquila, risultato che è stato applaudito da tutti i più grandi sessuologi del mondo.
Proprio il fatto che le donne che non muovono i muscoli pelvici hanno quell’area atrofizzata ha reso così complesso dimostrare l’esistenza di questo punto orgasmico.
Infine Berlusconi avrebbe potuto spiegare alla D’Addario che anche la parte emotiva è essenziale e che se lei continua a accoppiarsi con vecchi babbioni economicamente e politicamente molto potenti, non può pretendere anche di essere travolta dal trasporto emotivo indispensabile per una piena soddisfazione.
Mi immagino se nelle registrazioni di Silvio ci fosse stata una breve lezione di educazione sessuale ed emotiva. Sarebbe stato grandioso. Ma non sarebbe stato Berlusconi.
Ma facciamo il caso, giusto per scherzare, che Berlusconi avesse un po’ più di sensibilità emotiva. Avrebbe magari potuto chiedersi se vi era della responsabilità da parte sua nell’insoddisfazione della ragazza.
Da quel che ne sappiamo l’idea del sesso di Silvio è analoga a quella che un muratore ha del martello pneumatico. Reciprocità zero.
Veramente Silvio pensa che avere 7 amplessi e fare 7 docce fredde in una notte sia il massimo per far raggiungere l’estasi a una femmina?
Il problema di Silvio non è solo che non sa nulla dell’anatomia e delle emozioni femminili.
E’ anche che vede la donna come un utensile.
La prova definitiva di questo sospetto l’ho avuta leggendo le dichiarazioni che il nostro Presidente del Consiglio ha rilasciato alla stampa mondiale durante il summit delle nazioni più potenti del mondo. Ha detto: “Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: “presidente, ma se lo abbiamo fatto un’ora fa…”. Vedete che scherzi che fa l’età?”.
Ora lasciamo stare le facili ironie sul fatto che forse dalla seconda più alta carica dello Stato, in un momento di grande crisi internazionale, ci si aspetterebbe qualche cosa di più alto profilo. Occupiamoci solo di analizzare il significato di quel che ha detto: E’ SPAVENTOSO!
E’ pazzesco, al di là del bene e del male.
Partiamo dalla parola “ciulatina”. Innanzi tutto mi sembra usata nel modo più volgare possibile. Non usa far l’amore, che implica almeno formalmente anche un trasporto emotivo, non usa il termine ciulata che allude a un caldo, focoso rapporto fisico, comunque in grado di smuovere l’emotività, se non i sentimenti. No, il Presidente fa la ciulatina, cioè una robina, un trak trak da 5 minuti. Uno sfogo. Non c’è stupore per la donna che si schiude al contatto con te, non c’è estasi nell’ascolto del miracolo divino del dettaglio delle sensazioni fisiche di piacere, non c’è disponibilità a stupirsi per il tripudio dell’incontro tra i corpi vivi e pulsanti. Non c’è niente. Solo il virile affermare la propria supremazia, il diritto d’uso. I mafiosi dicono “Megghiu cumannare ca futtiri” (prego i cultori dello splendido idioma siculo di perdonare eventuali difetti di ortografia). E’ un sesso consumato. Basato sulla scarica di adrenalina che accompagna la trasgressione di una sveltina. E’ una visione del sesso senza neppure l’ombra di reale coinvolgimento. Puro uso fisico dell’oggetto donna. Per di più una povera cameriera.
A chi chiedi di farti da ricettore se hai una fase erettile in un albergo?
Alla cameriera. A chi sennò?
Un caffè, un cornetto e una passera.
A questo punto mi viene una domanda: Berlusconi è frigido?
E se lo è, lo sa?
Non parlo per facile gioco del dileggio.
E’ un problema enorme questo, che colpisce moltissimi uomini e che io ho sofferto in prima persona.
A un certo punto da ragazzo ho iniziato ad avere rapporti senza orgasmo. Intendiamoci, non parlo di impotenza né di assenza di eiaculazione. Ho sofferto anche di questi problemi, certo, ma si tratta di questioni diverse. In questo caso la meccanica era ok ma io non sentivo piacere. Mi informo, leggo, cerco, chiedo. Nessuno ne sa niente. Poi scopro che non sono io l’unico con questo problema. E’ noto. Su un vocabolario medico trovo la parola adenia: eiaculazione senza orgasmo. Si tratta di un malanno psicologico, che riesco ad arginare con il tempo, applicandomi appunto all’ascolto delle sensazioni fisiche e lasciando perdere i viaggi mentali.
Poi scopro anche che, come nella frigidità femminile, c’è anche un problema muscolare, speculare e contrario a quello femminile. Noi maschi tendiamo a contrarre troppo i muscoli pelvici. Strozziamo i capillari e perdiamo il piacere. E questo viene aggravato se mentre faccio l’amore invece di godermi le sensazioni sono lì con lo spirito di un ciclista che vuole battere il record di arrampicata. Il sesso mentale, la ricerca delle scariche di anfetamina autoprodotta dal nostro organismo sono collegati alla frigidità maschile e alla contrazione del muscolo pubococcigeo. Cioè, non cerco il piacere orgasmico ma quello provocato dalle scariche di droghe fisiologiche, cioè prodotte dal mio corpo. E secondo alcuni, questi problemi di contrazione eccessiva nei maschi sono la causa principale dei problemi alla zona prostatica che colpiscono il 50% degli uomini dopo i 50 anni d’età.
Come ho detto, la parola “ciulatina” mi fa venire in mente il sesso mentale e la contrazione perineale. E Silvio è stato proprio operato alla prostata. Tutto torna.
E probabilmente anche lui avrebbe gran giovamento a eseguire gli esercizi del dottor Kegel e ad ascoltare le sensazioni invece di ripetersi continuamente: “Sono il più grande ciulatore del mondo e sto esibendomi nella posizione numero 21 del Kamasutra, poi passerò alla 24, transiterò per la 17 e chiuderò in 56!”.
Sospetto che per Silvio l’attività sessuale sia una fatica pazzesca.
E sinceramente mi sono stupito vedendo che dopo la conferenza stampa di Silvio sul tema “cameriere e ciulatine” Bersani non sia insorto dichiarando: “Berlusconi non ha il minimo senso dei sentimenti, dell’ammirazione mistica della natura femminile e della reciprocità del piacere!”
Ma la sinistra non ha nessuna intenzione di sforare nei territori erotici. Che c’entra COME fa sesso Silvio? Il problema è che va con fanciulle a pagamento pagate da altri! Se gode o no chissenefrega?”
A me mi frega. Tantissimo.
Se voglio lottare per una società diversa devo costruire una cultura diversa e non posso parlare di cultura se non mi occupo di emozioni, sensazioni e modalità di amarsi. Dimmi come fai l’amore e ti dirò chi sei.
E se voglio costruire un mondo nuovo DEVO sapere che c’è un nesso fortissimo tra la violenza sulle donne e la frigidità maschile (vedi: Lo stupratore è frigido! Gli piace la passera inanimata e non conosce l’estasi dei sentimenti! http://www.jacopofo.com/?q=node/2305 ).
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E devo sapere che l’educazione sentimentale e sessuale è essenziale per la crescita emotiva dei giovani e DEVO occuparmene nelle scuole. Anche perché esiste un nesso tra incapacità di vivere serenamente la sessualità, criminalità e incapacità di relazioni sociali.
Il modello ottocentesco della politica come categoria perfetta, superiore e distante dai fondamentali problemi che riguardano la felicità delle persone, va finalmente buttata alle ortiche.
Ecco allora che non possiamo proprio immaginare un nuovo modo di far politica che continui a considerare non politica la sessualità, i sentimenti e l’emotività.
E allora io pretendo che Bersani e Di Pietro si esprimano una volta per tutte in maniera chiara: il punto G è un terreno essenziale di iniziativa politica per il movimento progressista? Ci si impegna finalmente a parlare d’amore ai giovani? Si organizzano corsi di ginnastica di Kegel nelle case del popolo?
Ma poi mi viene un dubbio.
Ma Bersani lo sa dei muscoletti pubococcigei?
E qui il sospetto si fa atroce. Vuoi vedere che certi leader della sinistra fanno l’amore come Berlusconi?
Di Bersani in effetti non so niente.
Ma di D’Alema sono praticamente sicuro.
Non lo sa.
Quando era lui Presidente del Consiglio lanciò una campagna per convincere le donne che soffrono di incontinenza a farsi operare. Uscì proprio un pieghevole della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La cosa mi sembrò mostruosa e chiesi un incontro con il suo staff. Andai a spiegare a una cortese portavoce, con gli occhi fuori dalle orbite, che il Presidente D’Alema aveva fatto un errore pazzesco. Lei cercò di difendere Massimino spiegandomi che la decisione era dettata da precise necessità economiche. In Italia sono milioni le donne che soffrono di questo disturbo e se ne vanno miliardi di lire in pannoloni. Con le operazioni chirurgiche di massa si sarebbero risparmiati molti soldi. Quindi si trattava di buon governo e di risparmio!
Io le spiegai che era una boiata stellare. Infatti, come dimostrò Kegel nel 1936, l’incontinenza è anch’essa legata alla mancanza di tonicità dei muscoli pelvici e si cura senza intervento chirurgico, con la semplice ginnastica. E non è un mio delirio. Lo dimostrano 30 anni di sperimentazione in Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia che insegnano la ginnastica di Kegel a tutte le donne che hanno problemi nell’area sessuale. E un sistema eccellente anche per ridurre drasticamente i dolori mestruali.
Nei paesi scandinavi addirittura si tengono regolarmente corsi per le ragazzine in prima media inferiore.
E lì non le operano. E non pagano conti miliardari per i pannoloni.
La cosa triste è che non solo di tutta questa storia nel team di D’Alema non ne sapeva niente nessuno. La cosa triste è anche che avrebbero dovuto saperlo.
Infatti nel 1987, ai tempi di Tango, il supplemento satirico dell’Unità, io provocai un grande scandalo osando scrivere un articolo su questo argomento, intitolato: “Muscoletti Vaginali”.
Ora dico: caro D’Alema, ma come fai a fare il segretario di partito e non ti leggi neanche l’Unità!?!
Va beh, non pretendo che tu legga la pagina economica che è difficile. Ma almeno il supplemento con le vignette dovresti leggerlo!”
E poi mi chiedo: ma perché l’allora Partito Comunista non capì l’importanza di lanciare una grande campagna di informazione sul pavimento pelvico? Ti rendi conto quante sofferenze fisiche e psicologiche avrebbero risparmiato a milioni di donne italiane? Quanti soldi dello Stato si sarebbero risparmiati sostituendo decine di migliaia di interventi chirurgici e milioni di tonnellate di pannoloni con un po’ di ginnastica?
Ma non potevano e non possono capire. Non concepiscono che la questione sessuale è radicata in diversi aspetti della vita economica e sociale di un popolo. Non si può fare politica nel 2000 e non parlare d’amore.
Ma la scelta del partito fu diametralmente opposta. Quando “Tango”, troppo estremista e ingovernabile grazie al coraggio di Staino, fu sostituito dal più consono “Cuore” venni allontanato.
Mi ricordo che l’articolo che scrissi e che non uscì mai, segnando la fine del mio rapporto di lavoro col quotidiano fondato da Antonio Gramsci, era sul parto dolce e l’importanza di non separare i bambini alla nascita dalla madre e di non tagliare subito il cordone ombelicale.
Anche questa della nascita rispettosa del neonato e della madre (e del buon senso) non fu considerata argomento degno. Anche qui era ed è considerata una questione che esula dalle categorie della politica. Che importa se il sistema dei parti, come viene praticato ancora oggi in molti ospedali italiani, ha costi spropositati e predispone i neonati a una serie di malanni inutili che provocheranno enormi sofferenze e che peseranno sulle casse dello Stato?
Che anche su questo il Partito Comunista abbia sbagliato è provato dal fatto che ormai sono comunque molte le strutture ospedaliere pubbliche dove si pratica il parto dolce riducendo l’incidenza di malattie respiratorie, insonnia nei primi mesi di vita e tutta una serie di altre patologie. E su questo esiste ormai una letteratura scientifica e una documentazione statistica impressionante.
E per inciso le donne e gli uomini che hanno realizzato questa rivoluzione medica, etica, ecologica e umanistica sono in gran parte stati elettori del PCI, poi dei DS e ora votano PD.
Un tipico esempio di come la base di un partito possa essere cento metri avanti i suoi leader.
Per approfondire
Su nascita, educazione, condivisione, uso della mente, sessualità, amore, muscolatura, respirazione, piacere.
http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2366
Gli esercizi di Kegel