Difficile non sentirsi in un day-after stamattina. Il giorno dopo, sì.
Ma dopo cosa?
Dopo le manganellate, questo è certo. Ma non era questo lo scopo che perseguivamo; masochisti sì, al punto di pagarci 15€ per un passaggio in autobus e riversarci nel torrido caldo romano per un’intera giornata di protesta. Ma non abbastanza per farci spaccare le teste dalla celere comandata da Manganelli. Un nome un programma.
Bastonate ai terremotati, non serve altro.
Racconteranno che fantomatici “centri sociali” erano lì ad aizzare la celere. Lo stanno già dicendo. Voi sappiate che non è vero. Ero lì, in seconda fila, a due metri da quelli picchiati selvaggiamente, ed erano aquilani come me. gente normale, civile, inerme ed indifesa.
Nessuno di noi ha mai fatto guerriglia urbana, e lo abbiamo dimostrato nostro malgrado: c’hanno picchiato come hanno voluto e creduto, e da noi nulla. Manco uno sputo in faccia, che comunque si sarebbero abbondantemente meritati.
E ve lo dice uno che le sue prime manifestazioni se l’è fatte da dopo il terremoto. Non certo una testa calda.
Questo dovete farlo sapere a tutti. Ho visto indignarsi anziani che conosco per essere gente posata, e i nostri gonfaloni correre per mettersi davanti a ripararci. Invano credevano che le nostre insegne, almeno quelle le avrebbero rispettate. Hanno menato pure a quelli.
Dobbiamo poter ribattere all’infamia con cui cercano di giustificarsi delle loro azioni. Alla scuola Diaz pure, dovevano esserci pericolosi delinquenti, e ricordiamo tutti le immagini donne, ragazzi e adulti che hanno macchiato col sangue le stanze di una scuola divenuta mattatoio.
Sono i fascisti di sempre. Squadracce.
Oggi, allora, è il giorno dopo.
Il giorno dopo le offese di Giovanardi, che invita il Sindaco dell’Aquila (che le ha pure prese ieri, in un raro momento di “attivismo al fianco della popolazione” ) a, letteralmente, <<>>
Il giorno dopo le dichiarazioni di tale Stracquadanio, deputato PDL alla camera che ha avuto l’ardire di sostenere che <<> (la maggioranza) a venire a protestare da noi a L’Aquila, e non il contrario>> Intervento applaudito dai beoti che ci governano.
Il giorno dopo.
Dopo una promessa, l’ennesima, che ci stringe ulteriormente lo spazio di manovra.
Chiedevamo 10 anni per la restituzione delle tasse non pagate, e nella misura del 40% del dovuto.
Come tutti gli altri terremoti, e comunque chiedendo meno di quanto dato per l’alluvione di Alessandria. Loro pagarono il 10% in dieci anni. Ma la Padania è storia a parte. Siamo cafoni, e da cafoni siamo trattati.
Sarà ancora più difficile far capire che non ci basta. Che ci spetta, il 40%.
E che vogliamo soprattutto una legge speciale per il terremoto, organica, nella quale sia spiegato tutto, per filo e per segno, su ricostruzione, occupazione, sostegno all’economia, riconversione sostenibile degli edifici, con direttive chiare e di lungo termine. Non si va avanti con ordinanze pasticciate di sei mesi in sei mesi.
Un lavoro complesso, che noi abbiamo già fatto portando a Roma una piattaforma sottoscritta da tutti:
Comune dell’Aquila e tutti i 59 comuni del “cratere”, Provincia (centro-dx), Regione (anch’essa centro-dx)
Ci lavoriamo da un anno ormai. E’ stato difficile, e portavamo quelle carte nelle nostre mani.
Dall’altra parte nelle mani avevano manganelli. E li hanno usati.
Ecco, oggi è il giorno dopo tutto questo.
Fatelo sapere, loro non lo diranno. E fate sapere anche che questo è solo l’inizio. Non diranno nemmeno questo.
http://stazionemir.wordpress.com/2010/07/08/solo-linizio/