Ero lì che non riuscivo a dormire, ho visto Pigi Bersani a Vieni via con me e l’insonnia è passata. Ero lì che non avevo idee, ho letto Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino e mi è quasi venuta voglia di credere nella cultura in Italia.
Soprattutto: ero lì che distillavo cedrata guatemalteca, con la sicumera dei mastri birrai più consunti, e mi son chiesto a lungo se fosse peggio la Meloni con le Birkenstocks o la Prestigiacomo con le ballerine fucsia. O piuttosto la Melandri con le infradito rosa.
Nel dubbio, amletico e deviato, sono stato su eBay e ho partecipato a un’asta per comprare il posacenere tenuto da Roberto Cota mentre Umberto Bossi fumava. Devo ammetterlo, Cota come human ashtray mi eccita: sa di cosa sporca, malsana, proibita. Ha quel faccino da Playmobil xenofobo che lo rende diabolicamente perverso. Secondo me è uno che, da piccolo, si chiudeva in bagno sognando Raffaella Carrà che cavalcava Furia vestita con un tubino di puro fustagno (parentesi: qualcuno sa, veramente, cosa sia il fustagno? Io no. Mai capito. So però che, chi lo porta, suda).
Cosa (cota) sto scrivendo? Non lo so. E’ che sono deluso. Quando mi hanno detto che Bersani era sopra un tetto, per un attimo ci ho sperato. E invece. Sempre delusioni, il Pd.
Menomale che Silvio c’è. E’ figo, Berlusconi. Non c’è niente da fare. Ti scuote proprio dalle fondamenta. Ogni volta che lo vedi è un fremito. Gli zebedei scozzano tra loro come un flipper epilettico. La prossima volta che rinasco, voglio essere Berlusconi. Dico sul serio, men. Di lui mi piace la misura nei toni e nei modi. Mai sopra le righe, mai discutibile, mai prevaricante.
Berlusconi è un bignami di democrazia scritto da un dislessico incarognito.
Quando l’ho visto rampognare (?) Giovanni ‘Clark Kent’ Floris, quel sovversivo di Giovanni Floris, ho gridato con gioia alla Repbblica di Arcoresalò. Una repubblica fatta di Benitandre Mussolini, Galeazze Carfagne e Amari Giuliani Pugnaci. Una repubblica così improponibile che perfino Bokassa si sentirebbe fuoriluogo.
Ma comunque (cit).
Di questi contenitori televisivi di sinistra non se ne può più. Con questiBallaroannozerovieniviaconfazio ci avete rotto le palle. Siete ri-di-co-li. Bene ha fatto Silvio a lanciar strali su TeleKabul. Lo ha fatto come solo lui sa, con garbo e sobrietà.
Ascoltiamolo, dunque.
Lo squadrismo degli oibò (e dei pirdindirindina)
“La ringrazio ma eeeeueee (vai, si comincia) il mio è un ritorno di protesta (strano). Ho assistito, ho assistito (Clark Kent prova a zittirlo, con la violenza squadrista che gli è consona) a un servizio che mi ha fatto vedere (tenta di mantenere un tono neutro: lui parte sempre così, ma sin dall’inizio già intuisci le bestemmie – contestualizzate – tra una virgola e l’altra) con delle assicurazioni in dieci giorni risolverò questo problema (già ci siamo persi, solita costruzione della frase da arringatore afasico) in tre giorni risolverò quest’altro problema (boh)”.
Nel frattempo Clark Kent va avanti e indietro per lo studio. Ecco: Floris è uno che, quando si incazza, lo immagini dire al massimo Perdindirindina. Pensateci: ogni presentatore ha il suo modo di perdere la trebisonda (?). Michele Santoro è uno che, se si arrabbia, tira giù dei madonnoni che il Cioni Mario in confronto era bigotto. Floris, no. Lui è uno che, se gli cade un pianoforte di otto quintali sulla testa, dice al massimo: “Oibò”. E sottovoce, per non smarrire l’aplomb aziendale.
Miasmi negli orti dei mistificatori
Floris è uno quieto. Calmo, misurato, morigerato. Timorato di Dio. A chi farebbe paura, uno come lui ? A nessuno. E qui sta il talento di Berlusconi: nel far credere al suo popolo che perfino Floris è pericoloso. E il bello è che la gente ci crede (ci crede persino Floris). E’ qui che la costruzione dello Sma,Solito Mondo Altro all’interno del quale Berlusconi è martire e la Sinistra depositaria di ogni ganglo del potere, prende nuovamente vita.
Ascoltiamolo ancora: “No ggghmssss (addirittura). Adesso lei mi lascia parlare e poi risponderò alle sue domande (aspetta che ci credo). Lei mi ha telefonato poco fa e mi ha chiesto la cortesia di rispondere alle sue domande (in realtà ha telefonato lui, non Floris, ma facciamo finta che sia lo stesso). E io rispondo alle sue domande, ma prima mi lasci dire il motivo della mia telefonata (si sta inalberando, ma più lentamente del solito). Il servizio sui rifiuti di Napoli che avete passato è assolutamente mistificatorio (bum: “mistificatorio”. Altra parola desunta a caso dal Devoto-Oli del Perfetto Bauscia del Settecento. Nello Scarabeo del Cummenda, stava accanto alle parole “criminoso”, “grumo” e “insufflato”. E’ incredibile come Berlusconi sappia coniugare l’ignoranza più crassa con l’apparente conoscenza semantica). Avete fatto vedere una mia garanzia data pubblicamente in conferenza stampa (inquadrano Raffaele Fitto, che annuisce col carisma di una tinca contromano) circa la soluzione di un problema in dieci giorni (inquadrano Riotta, che sembra il flashforward di Floris) e circa la soluzione di un altro problema in tre giorni (questo parla da un’ora e non dice NULLA. Assolutamente NULLA). Il problema era in dieci giorni era (Berlusconi è l’unico che fa i refusi quando parla. Fateci caso: non è che si inceppa e basta. Fa proprio i refusi. Bisognerebbe montargli un correttore automatico dietro l’orecchio, cit) per la raccolta dei rifiuti chiamato Kavassari (Belpietro annuisce, sguainando la mascella protesa a difesa e a salvaguardia del potere) in comune di Terzigno, che essendo stata (le consecutio temporum stanno ricevendo una gang bang di stupri multipli) male usato dalla società di Napoli, dipendente dal comune di Napoli (???), delegata (BASTA con queste virgole, per Dio) alla raccolta e al trasporto dei rifiuti, emetteva dei miasmi (MIASMI???? Ahahahahahahahahahahahahahahahah: leggenda) insopportabili. (qui arriva il punto, atteso come una flatulenza al trentesimo minuto in un film con Alvaro Vitali). In dieci giorni, attraverso il nostro dipartimento, che dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio, il Dipartimento della Protezione Civile (ripartono le virgole, addio), siamo intervenuti, abbiamo rrrrrimediato alla situazione, abbiamo eeeh evitato che iiii iiil (dopo un po’ Berlusconi va fuori formattazione, è un bug del sistema) i rifiuti ppp ppprrrr (prot) producessero maleodorazioni e abbiamo risolto con i 18 comuni (la gente in studio si guarda come a dire: ma che DUE COGLIONI) dellaaaa zona cosiddetta rossa (comunista anche lei) intorno al Vesuvio il problema (il problema era il Vesuvio? Boh) con l’accordo di tutti i sindaci, orto (ORTO????) di centrodestra, otto (ah ecco) di centrosinistra, due di centro il problema (il problema erano i due di centro? Non ci sto capendo nulla). La fine alla fine (????) del nono giorno la promessa è stata mantenuta (Dio era stato più veloce, però. E a Berlusconi ‘sta cosa un po’ rode, quando un tuo coetaneo fa meglio di te girano le palle, non c’è niente da fare), è stata completamente mantenuta”.
L’efficienza della zia (non si sa di chi)
L’intervento è di una palla monumentale. Ho dovuto sbobinarlo affidandomi a copiose dosi ulteriori di cedrata. Una noia mortale. E in tutto questo, Floris non ha detto nulla. Forse per scelta o forse perché quando uno si scava la fossa da solo, non sempre devi porgergli una seconda vanga. Basta la sua. Poi però perfino Clark Kent si ridesta dal letargo autoimposto e prova a interromperlo.
NON SIA MAI. E’ l’inizio dell’irreparabile.
“Noooo mi lasci continuare. Lei l’altra cosa sui tre giorni (“lei l’altra cosa sui tre giorni”. Crusca RuleZ). Avevo detto che i rifiuti dal centro di Napoli dovuti a una efficienza ancora della zia (della zia? Cioè l’inefficienza era dovuta alla zia? Ma la zia di chi, di CHI? Ma COSA dice, porca di una miseria?) laaaa azienda delegata dal comune di Napoli alla raccolta dei rifiuti sarebbero stati rimossi. Siamo intervenuti con l’esercito, i rifiuti sono stati rimossi (e vissero tutti felici e contenti). Le due promesse sono state completamente mantenute (ahahahahahah)”.
Il solito erotismo della Littizzetto
Proseguiamo: ”Successivamente come potrò spiegarmi aaahhhh lei la DEVE SMETTERE di interrompere (Floris non l’aveva mai interrotto durante ‘sta sega allucinante) quando una persona (Lui) deve dare spiegazione conseguente a un misfatto d’informazione come lei ha fatto (e aggiungerei fatto, atto, atto, atto). Allora mi lascia terminare la frase oppure no, o la solita prepotenza (“la solita prepotenza” di Floris: come dire “il solito erotismo” della Littizzetto) lei crede che la Rai sia sua (no, è sua in effetti) mentre è pagata coi soldi di tutti gli italiani (populismo a go-gò) anche gli italiani che sostengono questo governo? Benissimo, allora non rispondo alle sue domande (DUE minuti prima aveva detto il contrario. Berlusconi è uno così, mantiene sempre le promesse)”.
L’ottimo Fitto e i mistificatori (reprise)
Siamo al gran finale. Ora: nei finali Berlusconi è particolarmente ripetitivo. Finisce sempre così con un crescendo che contiene un ultimo insulto all’avversario, una ulteriore smargiassa esaltazione di sé e un saluto finale bizzarro ma d’effetto. Tipo per il no della Consulta: insulto (”La Consulta è un organo a maggioranza comunista”), autoesaltazione (“A me queste cose mi caricano, agli italiani gli caricano”), finale bizzarro ma ad effetto (“Viva l’Italia, viva Berlusconi”). Ogni volta lo stesso brodo, è più ripetitivo di un assolo di Steve Vai.
Daje Silvio: “Le dico semplicemente Siete dei mistificatori (Fase 1: insulto). L’ottimo ministro Fitto (“ottimo ministro Fitto”: un ossimoro al cubo) saprà darvi le altre risposte. Lei (Floris) ha una tecnica: prima introduce una domanda, parla di un argomento, lascia parlare quelli della sinistra e poi cambia uuorgomento (e cambiare “uuuorgomento” non si fa). E’ una tecnica che funziona, ma non può funzionare con me che di televisione se permette ne so più dilei (Fase 2: ennesima autoesaltazione). Buonasera e buon divertimento (Fase 3: saluto bizzarro ma ad effetto)”.
A questo punto vorrei dirvi tante cose. Che non ho capito di chi fosse l’orto. Che non sentivo la parola miasmi dal cenozoico. Soprattutto: che non so chi sia ’sta zia. Ma in fondo tutto questo è già più di tanto (cit), quindi non mi resta che dirvi buonasera e buon divertimento.
P.S. Lo so, “Riotta che sembra il flashforward di Floris” non era male.