venerdì 15 aprile 2011

Vittorio Arrigoni: fionde contro bombe al fosforo bianco.



“Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola” mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. “Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato.” Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua “Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…” il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. “Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi la schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati.”

A questo punto il dottore si china verso una scatola, e me la scoperchia dinnanzi. Dentro ci sono contenuti gli arti mutilati, braccia e gambe, dal ginocchio in giù o interi femori, amputati ai feriti provenienti dalla scuola delle Nazioni Unite Al Fakhura di Jabalia, più di cinquanta finora le vittime. Fingo una telefonata urgente, mi congedo da Jamal, in realtà mi dirigo verso i servizi igienici, mi piego in due e vomito.

Poco prima mi ero intrattenuto in una discussione con il dottor Abdel, oftalmologo, circa i rumors, le voci incontrollate che da giorni circolano lungo tutta la Striscia secondo le quali l'esercito israeliano ci starebbe tirando addosso una pioggia di armi non convenzionali, vietate dalla Convenzione di Ginevra. Cluster bombs e bombe al fosforo bianco. Esattamente le stesse che l'esercito di Tsahal utilizzò nell'ultima guerra in Libano, e l'aviazione USA a Falluja, in violazione delle le norme internazionali. Dinnanzi all'ospedale Al Auda siamo stati testimoni e abbiamo filmato dell'utilizzo di bombe al fosforo bianco, a circa cinquecento metri da dove ci trovavamo, troppo lontano per essere certi che sotto gli Apache israeliani ci fossero dei civili, ma troppo tremendamente vicino a noi. Il Trattato di Ginevra del 1980 prevede che il fosforo bianco non debba essere usato direttamente come arma di guerra nelle aree civili, ma solo come fumogeno o per l'illuminazione. Non c'è dubbio che utilizzare quest'arma sopra Gaza, una striscia di terra dove si concentra la più alta densità abitativa del mondo, è già un crimine a priori. Il dottor Abdel mi ha riferito che all'ospedale Al Shifa non hanno la competenza militare e medica, per comprendere se alcune ferite di cadaveri che hanno esaminato siano state prodotte effettivamente da proiettili al fosforo bianco. A detta sua però, in venti anni di mestiere, non ha mai visto casi di decessi come quelli portati all'ospedale nelle ultime ore. Mi ha spiegato di traumi al cranio, con fratture a vomere, mandibola, osso zigomatico, osso lacrimale, osso nasale e osso palatino che indicherebbero l'impatto di una forza immensa con il volto della vittima. Quello che ha detta sua è totalmente inspiegabile, è la totale assenza di globi oculari, che anche in presenza di traumi di tale entità dovrebbe rimanere al loro posto, almeno in tracce, all'interno del cranio. Invece stanno arrivando negli ospedali palestinesi cadaveri senza più occhi, come se qualcuno li avesse rimossi chirurgicamente prima di consegnarli al coroner. Israele ci ha fatto sapere che da oggi ci è generosamente concessa una tregua ai suoi bombardamenti di 3 ore quotidiane, dalle 13 alle 16. Queste dichiarazioni dei vertici militari israeliani vengono apprese dalla popolazione di Gaza, con la stessa attendibilità dei leaders di Hamas quando dichiarano di aver fatto strage di soldati nemici. Sia chiaro, il peggior nemico dei soldati di Tel Aviv sono gli stessi combattenti sotto la stella di Davide. Ieri una nave da guerra al largo del porto di Gaza, ha individuato un nutrito gruppo di guerriglieri della resistenza palestinese muoversi compatto intorno a Jabalia e ha cannoneggiato. Erano invece dei loro commilitoni, risultato: 3 soldati israeliani uccisi, una ventina i feriti. Alle tregue sventolate da Israele qui non ci crede ormai nessuno, e infatti alle 14 di oggi Rafah era sotto l'attacco degli elicotteri israeliani, e a Jabalia l'ennesima strage di bambini: tre sorelline di 2, 4, e 6 della famiglia Abed Rabbu. Una mezz'ora prima sempre a Jabilia ancora una volta le ambulanze della mezzaluna rossa sotto attacco.Eva e Alberto, miei compagni dell'ISM, erano sull'ambulanza, e hanno videodocumentato l'accaduto, passando poi i video e le foto ai maggiori media. Hanno gambizzato Hassan, fresco di lutto per la morte del suo amico Araf, paramedico ucciso due giorni fa mentre soccorreva dei feriti a Gaza city. Si erano fermati a raccogliere il corpo di un moribondo agonizzante in mezza alla strada, sono stati bersagliati da una decina di colpi sparati da un cecchino israeliano. Un proiettile ha colpito alla gamba Hassan, e ridotto un colabrodo l'ambulanza. Siamo arrivati a quota 688 vittime, 3070 i feriti, 158 i bambini uccisi, decine e decine i dispersi. Solo nella giornata di ieri si sono contati 83 morti, 80 dei quali civili. Il computo delle vittime civile israeliane, fortunatamente, è fermo a quota 4. Recandomi verso l'ospedale di Al Quds dove sarò di servizio sulle ambulanze tutta la notte, correndo su uno dei pochi taxi temerari che zigzagando ancora sfidano il tiro a segno delle bombe, ho visto fermi ad una angola di una strada un gruppo di ragazzini sporchi, coi vestiti rattoppati, tali e quali i nostri sciuscià del dopoguerra italiano, che con delle fionde lanciavano pietre verso il cielo, in direzione di un nemico lontanissimo e inavvicinabile che si fa gioco delle loro vite. La metafora impazzita che fotografa l'assurdità di questa di tempi e di questi luoghi.
Restiamo umani.
Vik


http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1766



Vittorio Arrigoni - Guerrilla radio - Restiamo umani.




Vittorio Arrigoni era arrivato a Gaza nell'agosto del 2008 come inviato de "il manifesto" per narrare le condizioni di vita dei palestinesi che vivono nella striscia. Il suo lavoro giornalistico conobbe grande notorietà all'epoca dell'operazione 'Piombo Fuso' condotta dal governo israeliano contro Hamas, quando Arrigoni riuscì, nonostante le difficoltà del caso, a spedire i suoi articoli da una Gaza scovolta. Il vicedirettore del manifesto, Angelo Mastrandrea aveva spiegato che Arrigoni "ha iniziato a collaborare con noi mandando pezzi di cronaca sul conflitto a Gaza, dove si trovava come volontario di una ong. Pur non essendo un giornalista erano testimonianze in presa diretta - prosegue il vicedirettore. Quando è esploso il conflitto gli abbiamo chiesto di fare un diario: erano cronache quotidiane molto vissute tanto che poi gli abbiamo proposto di metterle insieme per farci un libro, poi pubblicato, dal titolo "Restiamo Umani", le due parole con le quali chiudeva sempre i suoi articoli. (Viviana Vivarelli)

Il 14 aprile scorso, un'ansa riporta:

Roma - (Adnkronos) - Il cooperanteVittorio Arrigoni nelle mani di un gruppo salafita. Lo accusano di aver portato "corruzione morale". Farnesina al lavoro. I sequestratori chiedono al governo di Hamas di liberare alcuni detenuti entro 30 ore altrimenti uccideranno l'ostaggio (VIDEO). Salafiti a Gaza, la spina nel fianco di Hamas. International Solidarity Movement, il gruppo a cui aderisce Arrigoni.

Un'ansa del 15/4, riporta:

Roma - (Adnkronos) - Il cooperante Vittorio Arrigoni era nelle mani di un gruppo salafita. E' stato ritrovato in una casa abbandonata a Gaza City poco dopo il rapimento. Arrestati due uomini, un terzo è fuggito durante il blitz di Hamas. I sequestratori chiedevano al governo di Hamas di liberare alcuni detenuti entro 30 ore (VIDEO) ma non hanno rispettato la scadenza. Salafiti a Gaza, la spina nel fianco di Hamas. International Solidarity Movement, il gruppo a cui aderisce Arrigoni: "Scioccati e tristi"

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Noi vogliamo ricordarlo ancora vivo dalla sua pagina su face book:


E da quella del suo blog:



perchè persone come lui non muoiono mai.


RESTIAMO UMANI


Ora che la legge non è più uguale per tutti.



La Camera dei deputati ha stabilito che un “eletto dal popolo” non possa essere sottoposto al giudizio della magistratura. Neppure per reati commessi prima di essere eletto. Neppure per reati economici inerenti la sua attività privata. Neppure per reati comuni come il favoreggiamento della prostituzione minorile. Ma non basta. La Camera dei deputati ha votato altre sì il sacrificio della buona reputazione personale in omaggio al primato della convenienza politica. Non importa che il Capo mi rappresenti con dignità purchè tuteli i miei interessi. Tutto ciò appare oggi formalizzato di fronte al paese, e ha ragione Alberto Asor Rosa quando rileva i problemi che ne derivano a tutti i pubblici tutori della legge. Non solo i magistrati. Anche i carabinieri, le altre forze di polizia, i militari sono chiamati a porsi domande sul senso del proprio lavoro: garantire l’osservanza delle norme da parte di tutti i cittadini? Ma proprio tutti?



giovedì 14 aprile 2011

L'avviso di Napolitano e la fretta di Berlusconi. - di CARMELO LOPAPA


La prescrizione breve non diventerà legge senza che il Quirinale ne valuti l'impatto e le ripercussioni sui processi in corso. Senza insomma che venga ponderata la reale consistenza del rischio che vittime di disastri e stragi restino senza giustizia. I numeri e le rassicurazioni del ministro Alfano non fugano tutti i dubbi. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano annuncia l'intenzione di "valutare i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell'approvazione definitiva in Parlamento". E' un "avviso" che allarma Berlusconi, prefigurando la possibilità di una bocciatura della legge messa in cantiere per "fulminare" il processo Mills prima che venga pronunciata la sentenza.
Per il Cavaliere, in ogni caso, il sì della Camera di mercoledì è il primo atto di un'accelerazione. Prossima tappa l'approvazione della stretta sulle intercettazioni, finita sul binario morto mesi fa per il veto dei finiani.
Nel duello politica-giustizia è sempre aperto il fronte del processo-Ruby. Al Senato il Pdl attacca i pm di Milano con un'interrogazione parlamentare che potrebbe preludere all'invio degli ispettori ministeriali. Sotto tiro la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche di Berlusconi.
L'opposizione denuncia l'avvitamento del governo sui problemi giudiziari del premier. "Siccome l'agenda la fa lui - dice il leader del Pd Bersani - non facciamo altro che parlare di giustizia. Non si discute di nient'altro, non c'è uno straccio di iniziativa sui problemi di interesse generale. Ricevo telefonate di imprenditori che mi dicono: fate qualcosa. Io gli rispondo: fate qualcosa anche voi, aiutateci a tirar fuori il nostro paese da una situazione inaccettabile".



AI PARTITI DI OPPOSIZIONE. ULTIMO AVVISO.


Vi siete battuti bene alla Camera, ieri, traditori a parte. Non potevate fare di più, là dentro, lo sappiamo. Di questo, vi ringraziamo. Ma non avete cavato un ragno dal buco, sappiamo anche questo. Perchè non potevate. Poi ci avete detto: non potevamo fare di più. Lo sappiamo. Vi rendete conto della frustrazione che producete, con questa affermazione ? Perchè la vita continua, la storia continua. Se lì dentro non potete fare di più, uscite. Andate via, tornate tra di noi. Date a Napolitano un altro motivo per sciogliere le Camere. Noi non sopportiamo che in questo momento storico per il nostro paese, un crocevia tra l'assolutismo e una possibile rinascita, voi discutiate, per esempio, circa l'aumento dei contributi pubblici ai partiti. Abbandonate il parlamento. Lì dentro, non siete nulla. Fuori, potreste essere tutto. Soprattutto, potreste rappresentarci, avere di nuovo i nostri voti. Che vi dovete guadagnare, stavolta. Chiamandoci a concorrere alla scelta dei candidati. Uscite, e potremo vedere chi rimane. I traditori. Aiutateci a riconoscerci in voi. Imparate a riconoscervi in noi. Uscite, la storia vi chiama ad una scelta difficile. Noi vi sosterremo. Uscite, fate che noi vi possiamo riconoscere come rappresentanti delle nostre volontà. Ma uscite. Lì dentro, consumate le speranze dell'Italia onesta, dell'Italia buona, dell'Italia che non intente arrendersi, mai, ad un destino infame.
Umberto Caluri

Tratto da face book nel gruppo "
Napolitano sciolga le Camere!"
alle 14 del 14 aprile.

MASADA n° 1281. 14-4-2011. IL SALVA-PREMIER



La distruzione della Giustizia avanza

Viviana Vivarelli

Dice Travaglio: immagina di dover parcheggiare l’auto tra altre due, per cui calcoli lo spazio e vedi che c’entri, e che, nel momento in cui ti muovi, lo spazio si restringa di colpo e ovviamente ti impedisca di parcheggiare. Immagina ora che il giudice sia sommerso dai processi e magari privo del cancelliere senza cui nemmeno può procedere e con leggi che gli impongono i rallentamenti più vari, tutelando sempre e comunque l’accusato, e immaginiamo che questo giudice si regoli a distribuire l’immensa mole di lavoro per un tot di tempo a disposizione, e poi, in corso d’opera, ecco che il tempo che aveva previsto si accorcia di colpo, che succederà? Che non riuscirà più a finire il processo nei tempi previsti. Ora B questo giochino, in corso d’opera, lo ha fatto due volte. Prima con la Cirielli ha accorciato i tempi entro cui fare i ‘suoi’ processi, poi, sempre durante gli stessi, ieri, li ha accorciati di nuovo a proprio favore in quanto ‘incensurato’ e in 1° grado. La furba leggina Paniz ha calcolato i tempi in modo che il processo Mills, accorciato 2volte, saltasse del tutto.
E che ciò fosse cucito addosso a B lo prova il fatto che la furbata vale per i processi di 1° grado (come Mills), e per gli ‘incensurati’ (come B).
In un colpo solo: stop a qualche decina di migliaia di processi, interrotti iniquamente, lasciando ‘incensurati’ i loro esecutori e a bocca asciutta le parti lese. Bella la giustizia voluta da Pdl e Lega! Soprattutto ‘giusta’ per migliaia di vittime, che si ritrovano offese dallo Stato, ovvero da B, che dei loro diritti se ne frega, per salvare se stesso. Poi andiamo pure a dire in giro che si vuole la ‘sicurezza’ e che si spara ai migranti! La sicurezza di chi? Di chi delinque e resterà ‘incensurato’ a vita?
Perché qui, ormai, chi non viene beccato o viene prescritto perché le leggi criminali tagliano il processo resterà ‘incensurato’ a vita!
Tanto, grazie a B, sarà sicuro che i suoi 3 gradi di giudizio non arriveranno mai a fine e anche lui resterà incensurato a vita! Libero di continuare a delinquere ma pronto, ogni volta, a modificare le carte in tavola pur di liberarsi in modo improprio dei suoi processi.
B si fa un’altra legge su misura,fregandosene del danno generale,e gli scellerati come la Lega ancora lo sostengono,mentre l’opposizione,in una votazione che fa passare la nuova indegnità per soli 18 voti,raggiunge anche punte di 30 assenze e si vedrà che anche per la legge Paniz ci sono stati franchi tiratori che all’opposizione hanno fatto il gioco di B! Anche loro a libro paga?
Il surreale è che per non essere più ‘incensurati’ basta avere anche una lievissima condanna nel penale: (esempi fatti da Travaglio) basta dare un calcio al gatto (sevizie sugli animali) o timbrare 2 volte lo stesso biglietto del metro. Ma si potrà restare ‘incensurati’ per reati gravissimi, come frodare somme enormi al fisco o corrompere giudici o testimoni (8 anni), esercitare concussione su organi dello Stato (da 4 a 12 anni) o comprare parlamentari (3 anni), fregare investitori, persino uccidere persone per trascuratezze dolose.
Grazie al nostro ‘statista’, potrà accadere che chi ha fatto una piccola truffa privata da mille €, se recidivo, sarà colpito col massimo dei tempi e della pena, ma chi ha frodato MLD pubblici o avrà ucciso persone vedrà nullificarsi il processo e resterà, colmo della beffa, ‘incensurato’!
Ma poi che vuol dire ‘incensurato’? Erano incensurati Riina o Provenzano, Rosa e Olindo. Forse che i loro reati per questo sono minori? Forse che giustizia non è dare a uno una pena commisurata al reato, ma valutare se è riuscito o no a non farsi beccare o a stoppare i processi precedenti?
Una sentenza dice in 1° grado che Mills è colpevole, addirittura lo ha confessato lui stesso che B lo ha pagato per frodare il fisco e fregare soldi allo Stato, cioè a noi tutti. Dunque B è colpevole ed è un ladro di denaro pubblico. Il processo di 1° grado lo avrebbe giudicato colpevole di frode fiscale e di corruzione di testimone. B ha dato a Mills 600.000 dollari (più di un MLD di vecchie lire) perché testimoniasse il falso sulle tangenti date alla Guardia di finanza per taroccare i conti della Fininvest e pagare meno tasse e per All Iberian. E’ chiaramente colpevole! Ma, grazie alle sue leggi, risulta ‘incensurato’! E resterà incensurato per il fatto che questa stessa legge lo salverà da tutti i processi successivi! E questo per 18 voti! Ma che cazzo di paese è?
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Una disparità ignobile
Viviana Vivarelli

Mi pare ovvio che, in base alla legge che è passata ieri grazie ai voti scellerati della Lega, si produca un’altra ferita gravissima nel nostro sistema penale, per cui si creano delle disparità enormi tra chi resta ‘incensurato a vita’ e sarà dunque prescritto con facilità in ogni futuro processo per qualsiasi futuro reato, e chi, avendo avuto anche una piccola pena, diventa processabile e punibile con un trattamento processuale più pesante e certo.
In questo modo, chi ha commesso piccoli reati rischia di avere un trattamento processuale penale più pesante di chi, partendo da incensurato, avrà la certezza di vedere sempre e sempre prescritto il proprio processo e dunque potrà delinquere in pace, certo che i suoi processi non arriveranno mai a fine.
Insomma, l’extracomunitario, che viene considerato pregiudicato non avendo il permesso di soggiorno, grazie alla Lega che ha introdotto il reato di ‘clandestinità’, se dovesse per es. avere un incidente stradale per sua colpa sarebbe trattato come un feroce criminale, mentre il criminale che non è mai stato beccato e dunque risulta incensurato diventa libero di commettere ogni sorta di furto, rapina, truffa e spregio alla legge, sicuro che il suo processo sarà facilmente prescritto.
Per graziare B si apre un futuro di scelleratezza in cui le vittime non avranno più giustizia.
Berlusconi, per aiutare se stesso, dà al criminale una specie di sinecura: “Vai e delinqui quanto ti pare! Io ti garantisco l’impunità a vita!”
La cosa è di un tale orrore giuridico che come minimo mi aspetto che Napolitano non la firmi, e come massimo che la Magistratura entri in sciopero permanente e che il popolo italiano (e non solo il popolo viola o quello dell’IdV) scenda in piazza per fermarla. Poi, se l’orrore va avanti, mi aspetto che in tempi rapidi la Corte Costituzionale fermi questo scempio di legge. E infine che gli elettori aprano finalmente gli occhi e capiscano che si sta andando alla rovina assoluta dello Stato di diritto.
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Bruno Bassi
Sopratutto si crea la disuguaglianza tra chi ha perso lo status di incensurato prima e chi lo ha perso dopo perciò è altamente discriminatorio e incostituzionale. E sopratutto si rende ancora più difficile scoprire i reati difficili da scoprire che notoriamente sono i più pericolosi mentre non si influisce piu di tanto sui reati che avvengono palesemente e frequentemente cioè quelli fatti dalla gente stolta e ignorante….. insomma una legge per favorire i furbi che delinquono nell’occulto che sono tipicamente i piduisti o associati a sette simili.
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La Cei boccia senza appelli il processo breve con un editoriale dell’Avvenire. Questa legge non rimedierà a nessuno dei mali della giustizia italiana. Di volta in volta si potrò solo prendere atto del fallimento di uno Stato che non garantisce che in tempi brevi si possa arrivare a sentenza.

Un’altra anomalia grave
Viviana Vivarelli

Ma perché i parlamentari che diventano ministri continuano ad essere parlamentari e a votare in Parlamento? Non è una contraddizione grave?
Abbiamo visto che B ormai non è più maggioranza nel paese, e che in Parlamento ha una maggioranza prezzolata solo perché ha comprato della gente squallida che si è venduta (reato penale), la sua maggioranza è piccola e risicata, in più è a rischio perché, se non dà ai deputati corrotti, oltre ai soldi sonanti, anche delle cariche di prestigio, quelli possono fargli marameo e farlo cadere, e così riesce a far passare le sue leggi infami solo al pelo e grazie alle assenze o ai franchi tiratori dell’opposizione, in cui pure, a questo punto, dopo tanta condotta sciagurata, siamo autorizzati a pensare che ci siano dei furbi a libro paga di Berlusconi.
B non ha i 330 voti dichiarati e necessari per dargli una vera maggioranza, non è riuscito a comprare tanti scellerati, ne ha solo 314. Ormai è costretto a contrattare volta a volta il voto, sempre a rischio di caduta. E allora fa votare in parlamento anche i Ministri, sennò le sue leggi non passano.
Ma il Governo e il Parlamento sono due organi che non combaciano e che hanno poteri diversi. Le leggi dovrebbe farle il Parlamento. Il Governo le dovrebbe eseguire e quando il Governo fa impropriamente una legge (decreto), questa deve essere sottoposta al voto del Parlamento. Che senso ha dunque che i Ministri, che al più possono fare decreti, vadano a votare per dire sì o no a una legge o a un decreto? E’ una contraddizione. Come se chi controlla fosse anche il controllato. Una interferenza tra poteri, che solo in Italia può essere permessa ma fa rabbrividire il buon senso e fa vacillare le istituzioni democratiche. Ed è la conseguenza di aver calpestato una delle tante leggi europee, quella che vietava l’ammucchiamento delle cariche.
Se la democrazia si basa sull’equilibrio tra i poteri dello Stato e questi si confondono, ma che democrazia è?

http://masadaweb.org/2011/04/14/masada-n%C2%B0-1281-14-4-2011-il-salva-premier/



Salva Silvio già in pericolo.



Pare proprio che stia andando di nuovo in scena il film del processo breve. Quello che, nella versione hard del Senato, metteva un’inesorabile tagliola sui processi per reati fino a dieci anni facendoli “morire” per sempre alla scadenza del sesto anno. Nel 2010la maggioranza presentò quel ddl e subito protestarono Anm e Csm. Dissero, dati alla mano, che sarebbero saltati tra il 10 e il 40 per cento dei 3,2 milioni di processi penali pendenti. Centinaia, dunque. Si alzò su il Guardasigilli Angelino Alfano e ridimensionò il dato: a scomparire sarebbe stato solo l’1%. Ma Napolitano si allarmò lo stesso e consigliò prudenza al governo. Nel passaggio tra il Senato e la Camera ad affondare è stato il processo breve che, da lama del boia, è diventato solo un’indicazione di massima, un suggerimento, senza effetti demolitori. Ovviamente inutile, a quel punto, per chiudere i dibattimenti del Cavaliere.

Lo stesso film sta per essere girato per la prescrizione breve. Che ha sostituito il processo come legge salva Silvio. Hanno fatto votare alla Camera un testo che regala agli incensurati (chissà mai per quale ragione) uno sconto sulla prescrizione. Esso, a misura di Berlusconi e del processo Mills, colpisce anche altri processi in tutto il Paese. Settemila per il ministro, 15mila per Csm e Anm. Tutti i reati inseriti, tranne quelli gravi e gravissimi. Quindi anche la strage di Viareggio o il terremoto dell’Aquila, o le violenze sessuali, o i casi di corruzione, di truffa, di bancarotta. Dicono in aula gli uomini del Pdl: comunque quei reati si sarebbero prescritti, qualche mese in meno non fa la differenza. E invece la fa, e anche la fa molto, perché basta un giorno in meno per far saltare un processo (e lo dimostra il caso Mills). E poi conta il principio. Perché fare comunque un regalo, anche di pochi mesi, a chi può aver determinato il disastro ferroviario?

Napolitano, a Praga, dice solo due parole, “valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in Parlamento”. E’ la conferma di quanto si è andato scrivendo in questi giorni, c’è un riflettore del Colle acceso su questa legge. Deciderà il presidente quando, come, se agire. I dubbi sono lì, squadernati nella legge: essa determina una morìa di processi, lo ha confermato lo stesso Alfano; essa crea disparità di trattamento all’interno dello stesso processo; essa grazia alcuni e, magari per pochi giorni, esclude altri; essa produce una differenza difficilmente spiegabile tra incensurati e recidivi; essa pone un termine, quello del processo di primo grado compreso, facilmente contestabile.

Napolitano risponde a una domanda. Ipotizza un percorso. Del resto, anche gli interlocutori di questo blog dimostrano, con i loro numerosi interventi, che c’è una diffusa richiesta di una sua autorevole parola. Si allarma Berlusconi che vuole subito spedire Alfano sul Colle per fare chiarezza sulla legge, per spiegare che, dal suo punto di vista, essa non grazia nessuno. Tranne lui stesso, visto che se andrà in porto, a giugno il processo Mills si chiuderà.

Ma proprio l’allarme di Berlusconi e quel futuro viaggio di Alfano al Quirinale “scoprono” il lato debole della maggioranza e la sua consapevolezza che la legge contiene delle anomalie che potrebbero non passare inosservate sotto il riflettori del Colle. Proprio come per il processo breve.

http://milella.blogautore.repubblica.it/2011/04/14/salva-silvio-gia-in-pericolo/