Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 13 maggio 2011
Berlusconi contestato alle falde del Vesuvio
SOLDATI CERCANO DI SPOSTARE
LA SPAZZATURA A CALCI: FOTO
I simpatizzanti del Pdl sono dovuti passare attraverso uno strettissimo passaggio tra cori e insulti dei manifestanti. Il traffico in piazzale Tecchio e viale Kennedy è paralizzato. Oggi auto blu viene accolta da cori di «vergogna, vergogna!» e ingiurie dai dimostranti. A loro si è unito un gruppetto di operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia. Fuori della Mostra d'Oltremare sono arrivati diversi parlamentari del PdL, tra i quali Amedeo Laboccetta, Nicola Cosentino e alcuni consiglieri regionali.
Alla mostra d'Oltremare dalla folla partono dei fischi e grida 'fuori-fuori' indirizzati a una signora che aveva in mano un cartello con su scritto 'non sono comunista, sono una persona normale, ma non mi rappresenti'. La signora è stata coperta di fischi, poi presa dalla sicurezza, strattonata – riferiscono le agenzie di stampa - e trascinata fuori con la forza dal padiglione mentre cameraman e fotografi riprendevano la scena.
Nicola Cosentino, indagato per Camorra, nella Commissione Ecomafie?
Nicola Cosentino, “ancora” sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del PDL per la Campania, è indagato per associazione camorristica e dalla Corte di Cassazione è stato giudicato “socialmente pericoloso”. E potrebbe mettere le mani sulla Commissione Ecomafie.
Uno dei suoi, Gennaro Coronella, deputato PDL, potrebbe essere nominato vicepresidente dell’organo parlamentare di inchiesta sulle ecomafie. Coronella era insieme con Cosentino nei fascicoli di indagini su Consorzio Ce4, la più grande inchiesta sulle infiltrazioni dei Casalesi nella gestione dei rifiuti.
Ma ulteriore beffa è data dal fatto che, “attualmente”, Nicola Cosentino gestisce a Napoli per il PDL, l’iniziativa “liste pulite”.
Redazione YouFOCUS.TV
http://www.youfocus.tv/nicola-cosentino-indagato-per-camorra-nella-commissione-ecomafie
COMUNALI MILANO, PISAPIA: "IO RIFIUTAI L'AMNISTIA, MI FECI PROCESSARE E FUI PIENAMENTE ASSOLTO...BERLUSCONI NO"
«Questo mafioso finanziò Berlusconi». - di Lirio Abbate
Si chiama Giovannello Greco, era un killer fedelissimo di Bontate. E secondo le accuse di Giovanni Brusca avrebbe prestato centinaia di milioni al Cavaliere. Uscito dal carcere, è ancora vivo, non si sa dove.
Il nome messo a verbale da Brusca lo scorso 25 novembre è quello di Giovannello Greco, un sopravvissuto: scampato alla strage corleonese, fuggito in Spagna, arrestato 16 anni dopo e poi tornato in libertà grazie alla revisione della condanna definitiva. A 14 anni dal suo arresto si è scoperto che Brusca aveva custodito nel silenzio molte conoscenze. A partire dalla storia del presunto tesoro mafioso affidato a Berlusconi.
Il racconto – scrive l'Espresso nel numero in edicola domani - messo nero su bianco negli ultimi mesi secondo gli inquirenti è importante perché descrive nel dettaglio tutti i tentativi da parte dei boss di recuperare il capitale consegnato all'imprenditore milanese.
Brusca sostiene che ogni anno il Cavaliere avrebbe pagato 600 milioni di lire ai finanziatori siciliani. Poi la guerra corleonese tra il 1981 e il 1982 ha falcidiato Bontate e il suo gruppo, facendo interrompere i rapporti.
Oggi Brusca ha fornito nuovi racconti sui boss che negli anni Settanta avrebbero puntato sul Cavaliere. Tra loro ci sarebbe stato Pietro Marchese, ucciso in carcere nel 1982. E soprattutto Giovannello Greco, un fedelissimo di Bontate, accusato di aver commesso numerosi omicidi: uno dei pochi uomini del padrino palermitano sopravvissuto alla mattanza corleonese. Brusca racconta come Greco riuscì a spiazzare i sicari di Riina con un'azione improvvisa: sarebbe piombato nell'abitazione del mafioso Gaetano Cinà, amico di Dell'Utri e in quel momento alleato dei corleonesi. «Giovannello Greco torna da dove si trovava e fa una specie di sorpresa a questo Cinà, per recuperare i soldi». Cinà, secondo Brusca, è l'uomo che all'epoca poteva arrivare direttamente al braccio destro del Cavaliere. E tramite questo canale sarebbe riuscito a farsi riconsegnare la sua quota dell'investimento. Fuggito dalla Sicilia dopo la morte del suo capomafia, Giovannello Greco è stato arrestato dopo 16 anni di latitanza a Ibiza e – dopo una lunga resistenza all'estradizione – ha poi accettato di tornare in carcere in Italia. Nel 2001 Gaetano Grado, un altro degli alleati di Bontate che secondo i pentiti frequentava Arcore, ha deciso di collaborare e si è autoaccusato dell'unico tentato omicidio per cui Greco era stato condannato nel maxiprocesso.
Su questa base Greco ha ottenuto la revisione della sentenza, con l'assoluzione riconosciuta dalla Corte d'appello di Catania. Dopo avere scontato un'altra pena per associazione mafiosa, oggi Giovannello è libero e vive lontano dalla Sicilia insieme alla moglie e alle figlie.
Mezzo governo per la Moratti. Ma la piazza è vuota.
“Piazze piene e urne vuote” diceva Pietro Nenni. E ora il Pdl spera che sia vero anche il contrario, visto che solo 40 persone hanno partecipato al comizio di Letizia Moratti accanto al Duomo di Milano. Mezzo governo è venuto a sostenere il candidato sindaco: Brambilla, La Russa, Ravetto, Fazio. E poi il coordinatore lombardo Mantovani. Ma la piazza è quasi vuota. Video di Giovannij Lucci, montaggio di Fabio Amato
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/12/mezzo-governo-per-la-moratti-ma-la-piazza-e-vuota/110783/