sabato 5 novembre 2011

Pistoia: compra intera pagina di giornale per sollecitare gli italiani ad acquistare titoli di Stato.

Pistoia: compra intera pagina di giornale per sollecitare gli italiani ad acquistare titoli di Stato


La crisi economica è arrivata a un punto tale da spingere molte persone a compiere azioni impensabili, che suscitano perplessità e stupore. Un uomo ha ritenuto di  acquistare  un’intera pagina del Corriere della Sera al fine di sollecitare tutti i cittadini   italiani all’acquisto dei  titoli di Stato, per far sì che la nazione non debba essere ancor più stretta dalla morsa della crisi. L’uomo che ha avuto questa singolare idea non è un imprenditore facoltoso e potente come  Della Valle ma bensì  un libero professionista, ossia  Giuliano Melani, responsabile leasing di una  banca.
Quello che vorrebbe Melani è che gli italiani comprassero i titoli italiani anche con un basso rendimento in modo che le richieste di acquisto su Btp, Cct, Ctz determinino una scia  di acquisti tali che elimini  lo spread con in Bund tedeschi.
Per la cronaca, il libero professionista pistoiese si è obbligato a comprare, lunedì prossimo,  20.000 euro in Btp, che si aggiungono ai 20.570 sborsati al Corriere dela Sera per riservare tutta  una pagina per il suo annuncio. Chissà se gli italiani seguiranno l’iniziativa di Melani?

venerdì 4 novembre 2011

Inquietante...



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2588696398689&set=a.2588695918677.2148877.1292955377&type=1&theater

UN CASO UMANO.



COSA SPINGE IL PATONZA A FARE DICHIARAZIONI CHE VENGONO SMENTITE DUE MINUTI DOPO DA AUTORITÀ INTERNAZIONALI? - DOPO AVER INCASSATO LA FIGURA DI MERDA DELLE “SCUSE” SMENTITE DALLA MERKEL, OGGI SILVIO DICHIARA COME SE NIENTE FOSSE DI AVER RIFIUTATO DEI FONDI OFFERTI DALL’FMI, COSTRINGENDO LA SIGNORA LAGARDE A NEGARE TUTTO: “MAI OFFERTO FONDI” - PER POI RINCARARE LA DOSE: “IL PROBLEMA DELL’ITALIA È DI CREDIBILITÀ”…


1. BERLUSCONI, FMI CERTIFICHERA' COME SOCIETA' REVISIONE...
(ANSA)
 - Il Fondo Monetario Internazionale "certificherà" l'adozione delle misure anticrisi dell'Italia come una società di revisione certifica i bilanci di una impresa. Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Cannes. "Ci siamo rivolti alla direttrice Lagarde e abbiamo chiesto che il Fondo possa certificare e monitorare l'avanzamento delle nostre riforme in modo da poter comunicare con l'autorevolezza che le è propria lo stato di avanzamento", ha detto il premier.
CHRISTINE LAGARDECHRISTINE LAGARDEBERLUSCONI AL GVENTI DI CANNESBERLUSCONI AL GVENTI DI CANNES
2. BERLUSCONI, ITALIA RIFIUTATO FONDO FMI...
(ANSA) 
- "Il Fondo monetario ci aveva offerto dei fondi che noi abbiamo rifiutato". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi da Cannes.
3. LAGARDE, NON OFFERTI FONDI AD ITALIA. PAESE NON HA BISOGNO DI LINEE CREDITO PRACAUZIONALI...
(ANSA) 
- L'Fmi non ha offerto all'Italia dei fondi poiché il Paese "non ha bisogno di strumenti come le linee di credito precauzionali". Lo ha affermato il direttore generale del Fondo, Christine Lagarde , in risposta a chi gli chiedeva della affermazioni del premier Silvio Berlusconi. Per l'Fmi lo strumento migliore è "il monitoraggio fiscale".
ANGELA MERKELANGELA MERKEL
4. LAGARDE, PROBLEMA ITALIA MANCANZA CREDIBILITA'...
(ANSA) 
- "Il problema dell'Italia è la mancanza di credibilita". Lo afferma il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde secondo cui "verificheremo che le autorità italiane e l'Italia in generale faccia ciò" che si é impegnata a fare presso l'Ue "attraverso un'analisi indipendente". Tutti i risultati saranno pubblicati.





Italia ha chiesto monitoraggio Fmi Barroso: "Serve determinazione".



Cannes - (Adnkronos/Ign) - Il presidente della Commissione europea rivela: ''L'Italia ha deciso di sua iniziativa di chiedere all'Fmi di monitorare l'applicazione dei suoi impegni''. E sottolinea: "I dubbi dei mercati sulla credibilità di Roma sono un fatto oggettivo". Vola lo spreadSarkozy: "Italia ha preso le misure necessarie".Obama all'Ue: "Attuare accordi rapidamente, siamo fiduciosi". Napolitano: ''Crisi senza precedenti''. Grecia, dietrofront sul referendum (VIDEO). Fini: "Il governo non ce la fa". Pdl, lettera di sei deputati a Berlusconi: "Serve una nuova fase politica".
Cannes, 4 nov. (Adnkronos/Ign) - "L'Italia ha deciso di sua iniziativa di chiedere all'Fmi di monitorare l'applicazione dei suoi impegni". Con queste parole il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso ha messo fine al giallo scoppiato dopo le prime dichiarazioni di alcuni funzionari al vertice del G20 a Cannes. Barroso ha poi annunciato che "la prossima settimana ci sara' una missione in Italia".
La notizia circolata in mattinata è stata poi confermata dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: "L'Italia ha invitato l'Fmi averificare ogni trimestre, in collegamento con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, l'attuazione delle misure" decise. Il nostro Paese inoltre, ha aggiunto Van Rompuy, "ha dato alla Commissione europea la missione di valutare le misure" annunciate dal governo "in modo dettagliato" e di "vigilare sull'esecuzione di queste misure". A questo proposito, il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato come "tutto questo sia estremamente importante per la credibilita' delle misure annunciate". L'Italia "ha riaffermato il suo impegno per il consolidamento di bilancio e per le riforme strutturali", ha sottolineato Van Rompuy, ricordando che al vertice del 26 e 27 ottobre scorso era gia' stato "concordato il monitoraggio da parte della Commissione europea".
In precedenza fonti italiane avevano smentito il monitoraggio sull'andamento delle riforme in Italia parlando più genericamente di "consigli" da parte di Fmi e Ue.
Barroso però non ha nascosto le difficoltà in cui si trova il nostro Paese. I dubbi dei mercati sull'Italiasono "un fatto oggettivo", per questa ragione deve dimostrare la sua "assoluta determinazione" ad attuare gli impegni assunti. "Siamo oggettivi - ha detto il numero uno dell'esecutivo di Bruxelles intervenendo a Cannes - rispondendo ad una domanda sul perche' l'Italia non sia credibile - ci sono dubbi dei mercati, abbiamo visto l'evoluzione degli spread, e' un fatto oggettivo".
Dunque, ha ribadito Barroso, l'attuazione degli impegni decisi "e' importante per la credibilita' degli sforzi" e "anche per dimostrare ai mercati la sua assoluta determinazione". "Sta all'Italia - ha sottolineato ancora - dimostrare che e' realmente impegnata a rispettare gli accordi che ha preso con noi e le decisioni molto importanti". Quanto alla richiesta di monitoraggio dell'Fmi, "l'Italia - ha spiegato infine - ha usato la sua prerogativa" di membro del Fondo, e "questo rafforza la sua credibilita'".
"Tutte le discussioni con l'Italia si sono svolte in un'atmosfera molto serena, non ci sono stati diktat o l'imposizione di qualcosa" ha assicurato il presidente del Consiglio europeo ribadendo come "la situazione dell'Italia sia completamente diversa da quella della Grecia". I colloqui, ha insistito, si sono svolti in un clima di "cooperazione, e' l'Italia che ha proposto di invitare l'Fmi, per rafforzare la credibilita' del programma".
La decisione del governo italiano sulla sorveglianza dell'Fmi è accolta con molto favore dal direttore generale del Fondo Christine Lagarde tutti i leader. "Saluto con favore la decisione dell'Italia di invitare l'Fmi a intensificare la sorveglianza e il monitoraggio per sostenere i passi importanti del governo per il consolidamento fiscale e le riforme strutturali".
Sulla stessa linea il presidente francese Nicolas Sarkozy, intervenuto in conferenza al termine del vertice di Cannes. ''Accolgo con favore lo sforzo dell'Italia che ha preso le misure necessarie per arrivare ad un pareggio di bilancio nel 2013 e la sua decisione di fare ricorso all'Fmi e all'Ue per certificare su base trimestrale i suoi conti''. Il capo di Stato francese ha ricordato che ''l'Italia e' una delle principali economie mondiali e un paese essenziale per la zona euro''.
''Berlusconi è consapevole dei dubbi dei mercati finanziari sulla reale applicazione del piano anticrisi'' e ha chiesto all'Ue e all'Fmi di avere un monitoraggio'' ha ribadito anche Sarkozy. E sollecitato da un giornalista britannico ha sottolineato: ''Non abbiamo voluto cambiare i Governi in Grecia e in Italia: non e' il nostro ruolo e non e' la nostra concezione della democrazia. Ci sono delle regole. In Grecia abbiamo lavorato con qualsiasi Governo. In Gran Bretagna ho lavorato con Brown e con Cameron. In Italia c'e' un premier, Silvio Berlusconi, che ha presentato un piano. E' una realta' che si impone a noi democraticamente'' ha detto Sarkozy.
Il capo dell'Eliseo ha quindi ribadito che "la Francia si battera' affinche' la 'Tobin Tax' diventi realta'. Aspettare che il resto del mondo adotti una tassa sulle transazioni finanziarie non e' una giustificazione sufficiente per impedirne l'entrata in vigore''. Ora, ha spiegato, ''ci sono decine di paesi che hanno raggiunto la Francia nella sua battaglia, che all'inizio ci vedeva soli. Ora ci sono la Commissione Europea, la Germania, la Spagna, l'Unione Africana, l'Argentina... che sono favorevoli al principio di una tassa sulle transazioni finanziarie''. Sarkozy ha annunciato che si appoggera' ''su tutte le opinioni pubbliche per raggiungere questo risultato'', cioe' l'istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
''Riteniamo come moralmente indispensabile a difesa dei popoli che gli attori finanziari che ci hanno portato a questa crisi diano il loro contributo per riparare i danni da loro provocati''.
Sarkozy ha poi annunciato le misure prese dal vertice in merito ai paradisi fiscali e alla stesura di una lista ''degli undici paesi che riteniamo siano dei paradisi fiscali''. ''Non vogliamo piu' paradisi fiscali. La cosa deve essere chiara. Saranno messi al bando nella comunita' internazionale''.
Al G20 di Cannes è stata raggiunta inoltre un'intesa perché il Fondo monetario internazionale crei un nuovo strumento per prestare soldi ai Paesi in crisi di liquidità.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama dal canto suo ha ribadito l'appello all'Ue perche' "attui il piu' rapidamente possibili" le decisioni prese per la stabilita' dell'eurozona. "Siamo fiduciosi sulla capacita' dell'Europa" di superare la crisi, ha detto Obama al termine del G20 a Cannes.



Nubifragio su Genova: muore una donna, tre persone disperse. Mezza città è allagata.






Genova - (Adnkronos) - Il corpo recuperato nel centro città dai vigili del fuoco.Esondato il torrente Bisagno. Circolazione in tilt. Un metro d'acqua in via XX Settembre. Automobilisti si rifugiano sui tetti delle macchine. Disagi nel Tigullio dove il torrente Recco si è ingrossato e a Camogli si sono allagati scantinati e box. Nello spezzino un migliaio di evacuati e strade chiuse. In Liguria c'era l'allerta '2'da ieri sera.


Genova, 4 nov. - (Adnkronos) - Ancora una vittima del maltempo in Liguria. Il corpo senza vita di una donna è stato recuperato dai soccorritori acquatici dei vigili del fuoco in via Fereggiano, nel centro di Genova, completamente allagato a seguito dell'esondazione del torrente Bisagno.
Ai vigili del fuoco sono arrivate anche segnalazioni relative alla scomparsa di una donna e due bambiniche sarebbero dispersi sempre nella zona centrale di Genova.
Tanta la gente in strada dove la circolazione è completamente paralizzata, con il traffico bloccato dal centro città a tutto il Levante. La situazione più impressionante nel primo tratto di via XX Settembre, l'arteria principale della città: la strada e le trasversali che la intersecano fino all'incrocio con via Cesarea sono sotto almeno un metro d'acqua. Numerose le automobili parcheggiate, tutte sommerse. Alcuni automobilisti in difficoltà si sono rifugiati sui tetti delle auto.
Ma al pericolo dell'acqua se ne aggiunge un altro. Numerose fughe di gas si sono verificate in centro dopo l'esondazione del torrente Bisagno e il conseguente allagamento della zona dietro la stazione di Brignole. I vigili del fuoco stanno provvedendo alla chiusura delle dorsali di gas ed elettricità per scongiurare il rischio di esplosioni.
Per la Liguria è allerta '2' e torna la paura.
Allagamenti si sono verificati a Quezzi, Sturla, San Desiderio, San Fruttuoso, Marassi, Quarto, Sturla. La zona più colpita è quella di levante con Albaro, Quarto, Quinto e Nervi.
Disagi nel Tigullio, dove il torrente Recco si è ingrossato e a Camogli si sono allagati scantinati e box. Per far fronte al maltempo che si sta abbattendo sulla zona di Genova stanno arrivando sei sezioni operative dei vigili del fuoco da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
A La Spezia, dopo una debole precipitazione in nottata, la pioggia è cessta del tutto in mattinata, il livello dei fiumi è basso e non si segnalano nuove frane. Ieri un migliaio di abitanti delle zone più a rischio della provincia della Spezia sono stati evacuati precauzionalmente dalle proprie abitazioni e trasferiti in strutture ricettive ubicate in zone più sicure degli stessi Comuni o in Comuni limitrofi. Alla Spezia è stato allestito un centro attrezzato all'interno del Palazzetto dello Sport.
In vista dell'arrivo della nuova ondata di maltempo sono stati chiusi al traffico per motivi di sicurezza il casello autostradale di Brugnato e tre tratti dell'Aurelia all'altezza del ponte di Padivarma, nel comune di Beverino, in prossimità dell'abitato di Borghetto Vara e tra la località di Pogliasca e Borghetto Vara. Per il rischio di nuove frane sono state interdette alla circolazione anche alcune strade provinciali, che saranno percorribili solo dai mezzi di soccorso.
Nella notte è stato riaperto al traffico pesante il traforo del Monte Bianco. La circolazione era stata sospesa ieri per motivi di sicurezza, legati all'eccessiva differenza di pressione barometrica tra i due imbocchi del tunnel. La presenza del Fohn forte sul versante francese aveva infatti generato una corrente d'aria che minacciava la stabilizzazione della ventilazione meccanica in galleria: ora la differenza di pressione è tornata ad un livello compatibile con le normali condizioni di esercizio del Traforo. Pertanto è stata riattivata la circolazione di tutti i veicoli, compresi i mezzi pesanti, nei due sensi di marcia.


"NOI RADICALI PRONTI A VOTARE CON IL GOVERNO" - di Luca Telese







Torna la fiducia, e tornano in ballo, clamorosamente, con i boatos del Transatlantico, i voti dei Radicali. Secondo Radio Montecitorio, quando Denis Verdini dice “Abbiamo 320 voti”, già fa conto sul loro appoggio. “Berlusconi li ha già acquisiti”; sibila affilato Pasquale Laurito detto “velina rossa”, seduto su di un divanetto. Così intercettare Rita Bernardini, la pasionaria di Torre Argentina alla buvette è un modo per capire se si riprodurrà il thrilling sui voti dei Radicali. La Bernardini è dimagrita (“I digiuni aiutano”), è serena (“Ormai con tutte le balle che scrivete su di noi...”), ma non smentisce. Anzi: “Se il governo si dovesse presentare con un emendamento che contiene la traduzione legislativa di tutti i punti contenuti nella lettera del governo all’Europa, la domanda è un’altra: perché mai non dovremmo votarlo?”.
Magari perché i vostri elettori si potrebbero imbestialire, visto che vi hanno votato per fare opposizione nelle liste del Pd.
Ci sono tanti diversi problemi in quello che dici. Potremmo iniziare con il dire che gli elettori radicali si potrebbero imbestialire, visto quello che hanno dovuto mandare giù.
Ti riferisci al 2008?
(Sorride) Mi riferisco a una serie di fatti politici che si sono verificati a partire dal 1976 in poi, a dire il vero…
Parti da Adamo ed Eva?
Ma se vogliamo stare ai più recenti, ti ricordo che noi non abbiamo potuto presentare la nostra lista, come invece è stato consentito a Di Pietro.
Se vi foste presentati da soli quanto avreste preso?
Non è la domanda giusta. Saremmo stati eletti sicuramente, perché nella coalizione viene ammessa alla ripartizione dei seggi la prima lista che non supera il 4%. Dopo Di Pietro, che lo ha superato, c’eravamo noi.
Non mi dirai che dissentite ora perché vi hanno dato sei seggi nelle liste del Pd nel 2008!
Dico che la gente si dimentica tante cose.
Ad esempio?
Che i nostri elettori all’epoca hanno dovuto mandare giù un inspiegabile veto alla candidatura di Marco Pannella! Che subito dopo si è detto no anche a Sergio D’Elia!
Ma tutto questo precede l’inizio della legislatura. Lo sapevate quando vi siete “sposati” con Veltroni.
Non tutti sanno che c’era stato un patto, anche dopo il voto, con il Pd, per promuovere le nostre battaglie parlamentari. Solo un anno fa eravamo d’accordo con Bersani a presentare proposte di legge sulla flessibilizzazione del mercato del lavoro e sui diritti civili.
E come è andata a finire?
Tutto dimenticato! Pensa che con Bersani non ci sono stati più contatti nemmeno dopo quello che è successo nell’ultima fiducia. Non ci ha chiamato!
Forse non voleva a litigare.
Bè, fa male. Quando siamo andati a cena da Berlusconi, pochi giorni fa...
Ahi, ahi!
Quando siamo andati a cena da lui, Marco ha parlato per mezz’ora elencando tutte le riforme liberali che lui ha promesso e non ha mai realizzato, in questi 17 anni. Sai cosa ha detto Berlusconi?
No, dimmelo tu.
Nulla. È rimasto in silenzio perché non c’era nulla da obiettare. Erano i punti su cui avevamo stretto l’alleanza elettorale fra il 1994 e il 1996, nella speranza di fare la rivoluzione liberale di cui questo paese ha bisogno.
Ma quindi perché mai Berlusconi dovrebbe essere credibile se le ripropone ora?
Appunto. Anzi, mi preoccupa di più sapere i numeri degli altri, i suoi ce li ha davvero.
Nulla è certo.
Tranne una cosa. Quello che è scritto nella lettera all’Europa, penso alla possibilità di licenziare e alla flessibilità del mercato del lavoro, o alle pensioni, è quello che noi inascoltati chiediamo da anni. Se fosse la volta buona non capisco perché, proprio noi che abbiamo fatto i referendum dieci anni fa per realizzare queste riforme, proprio noi dovremmo opporci.
Ma allora avete già deciso!
Non abbiamo deciso nulla. Prima vediamo il testo, poi decideremo cosa fare. Come sono abituati a fare i Radicali: sempre e solo nel merito. (lutel)

Francesco Storace -