Migliaia di persone sarebbero state iscritte a loro insaputa al partito di Silvio Berlusconi. La procura sta indagando per violazione di privacy. Secondo un esposto, infatti, sarebbero stati copiati e incollati i dati sensibili senza permesso dei diretti interessati.
La notizia è stata pubblicata sul Giornale di Vicenza e ha scatenato un vero e proprio terremoto politico tra gli ambienti di centrodestra visto che il congresso provinciale è atteso tra fine gennaio e inizio febbraio. Tutto è partito da un esposto anonimo giunto in Procura che denunciava alcune iscrizioni false avvenute lo scorso ottobre. I diretti interessati, infatti, non avevano mai avanzato alcuna richiesta per ottenere la tessera di partito. C’è infatti chi avrebbe copiato e incollato le loro generalità (nome, cognome, luogo e data di nascita) prelevandole da elenchi di associazioni venatorie della provincia. A seguito dell’esposto è stato aperto un fascicolo contro ignoti e le indagini potrebbero portare alla violazione della privacy, visto che la raccolta dati non era stata autorizzata dai diretti interessati. Ma, come se non bastasse, chi ha deciso di procedere nel tesseramento col trucco è caduto nella gaffe di includere anche militanti di altri partiti tra cui un consigliere della Lega Nord di Barbarano e un militante di Trissino, comuni entrambi in provincia di Vicenza, oltre alla dj leghista Adelina Putin, voce di RadioStellaFm e Ferruccio Righele, segretario dell’Udc di Schio.
Alla base della truffa delle tessere e della violazione della privacy ci sarebbe la guerra intestina tra le correnti del Pdl a Vicenza e in Veneto, pronte a prevalere anche con eventuali falsificazioni delle deleghe per il voto al prossimo congresso. Così la pensa Antonio De Poli, deputato e segretario regionale dell’Udc: “Si tratta di una lotta interna tra le correnti del Popolo della Libertà – commenta – sono metodi da condannare e rappresentano un copione già visto che purtroppo si ripete nella battaglia fratricida del centrodestra nella nostra regione”. E ora si sollevano di conseguenza numerose perplessità anche sull’autenticità dei 16mila tesserati della provincia. “E’ necessario che il Pdl predisponga degli organi di garanzia per garantire che tutte quelle tessere siano vere”, osserva il parlamentare, convinto che il Pdl debba avviare una campagna di trasparenza. “Deve richiedere, ad esempio, che al congresso chi è tesserato vada a controfirmare la sua adesione”.
Nei prossimi giorni i carabinieri sentiranno alcuni dei ‘finti’ tesserati e dalla settimana prossima saranno ascoltati anche alcuni dirigenti locali e provinciali del partito per rintracciare i responsabili e verificare quanto denunciato nell’esposto anonimo.